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Un caso letterario, Il Codice Da Vinci

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  • 11 Aprile 2007

Santo Graal, Cavalieri templari, L’Ultima Cena e La Gioconda: prima che arrivasse il Codice da Vinci questi e molti altri concetti evocavano pressappoco le stesse immagini mentali a milioni di persone, lasciando sì un fisiologico margine di rappresentazione autonoma ma collocandosi sempre all’interno di una stessa dimensione storico-culturale. Ebbene, il ciclone di Dan Brown (questo è il nome dell’autore dell’ormai noto Il codice da Vinci che ha venduto 3 milioni e mezzo di copie negli Stati Uniti ed è diventato un vero e proprio best seller internazionale) ha rivoluzionato queste nozioni, le ha caricate di un senso ambivalente, entrando inevitabilmente in rotta di collisione con molte posizioni storiche e religiose tradizionali. Come avrebbe potuto essere altrimenti?

Il Santo Graal non sarebbe la coppa in cui Cristo ha bevuto durante l’ultima cena ma piuttosto colei che porta con sé la discendenza di Gesù, vale a dire Maria Maddalena, la quale ha partorito il figlio di Cristo dando luogo a una stirpe che arriva fino ai giorni nostri. Siete scoinvolti? Questa è soltanto una delle tesi più ardite su cui è costruito il Codice Da Vinci, ma è sufficiente per capire la dimensione straniante in cui Brown fa precipitare il lettore e sopratutto gli strali che si tira dietro. Ora, il capovolgimento dei pilastri della nostra cultura religiosa e non solo, il trionfo dell’eccentrico inteso come devianza dalla “normalità”, ma sempre collegato a luoghi ed elementi usuali che ne avvalorano la portata di verità, l’assunzione dell’ignoto come regola che schiaccia il noto sono sicuramente i motivi fondamentali dell’enorme successo del romanzo. Il lettore ama scoprire nessi che non avrebbe mai immaginato, si compiace di vedere confermate alcune sue intuizioni cariche di dietrologia sulla storia della chiesa e dei Vangeli. Ma c’è di più: il Codice Da Vinci è la consacrazione dell’elemento femminile, reso protagonista e arteficce del destino, delle grandi menti della cultura occidentale al servizio di un segreto che è anzitutto adorazione di Maria Maddalena in quanto donna.

C’è da dire che tutto questo non può che lusingare migliaia di esponenti del sesso debole alla continua ricerca di una rivalsa su secoli si storia al maschile.

I detrattori di Brown non potranno negare le sue grandi doti di acuto osservatore del mercato: l’autore de Il Codice Da Vinci sa cosa vuole il pubblico e confeziona un prodotto che garantisce alta fedeltà! Addirittura nelle città in cui è ambientato il romanzo (Parigi e in misura minore Londra) sono stati organizzati dei tour che portano il visitatore nei luoghi della narrazione e Hollywood si è già fatta avanti comprando la sceneggiatura da cui ben presto verrà tratto il film: insomma, una vera e propria macchina da soldi!

Per tornare al Codice, vale la pena leggerlo in tutto relax, gustando i colpi di scena e le ardite simbologie.

Pausa.

Una rilettura è d’obbligo: questa volta a caccia di svarioni, con una consapevolezza scientifica da fare invidia al nostro caro Leonardo!

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