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Che tempo che fa: Cda Rai approva palinsesti Fazio passa su Rai1

L’accordo prevede che il conduttore faccia un numero maggiore di ore di trasmissione

Che tempo che fa” passa su Rai1 la domenica sera. Oltre a un programma in onda il lunedì

Orfeo: “Così si consolida la leadership della tv pubblica”

La fumata è bianca, i palinsesti della nuova stagione, grosso modo, sono approvati: ma soprattutto la Rai, per via del Cda riunito ieri, ha impugnato lo spadone e tagliato di netto il nodo principale. Fabio Fazio, cioè, il rinnovo del suo contratto, il futuro che resta targato Rai: a prezzo oneroso –lontanissimo da tutti i tetti possibili, siamo in pratica sulla luna che guarda i tetti – quattro anni di esclusiva, 11,2 milioni di euro tutto compreso – annessi e connessi vari. Con distinguo che interessano solo gli assatanati (ci sono dentro diritti e formato etc. per cui in teoria la cifra diretta sarebbe uguale al passato). Ma soprattutto c’è il passaggio di Che tempo che fa a Rai 1, la domenica sera e, qui sta il punto, un programma del lunedì in seconda serata, sempre Rai1, da cui potrebbero nascere meraviglie, forse.

Nei commenti del neo-direttore generale Mario Orfeo e della presidente Monica Magioni, il senso è univoco: “Non potevamo permetterci di perdere Fazio, con lui la Rai resta ancora al top della tv”. E Orfeo è ancora più netto: “Fazio è determinante per la leadership della Rai”. E quindi che gli vuoi dire? E’ stato un Cda contrastato il giusto – Carlo Freccero se n’è andato via in polemica, ma sul resto dei palinsesti, su Fazio e compensi non ha mai eccepito, anzi – ma alla fine, anche pressati dalla scadenza imminente della presentazione pubblica, la decisione. Che un minuto dopo è finita sotto l’attacco pesante dei soliti noti, vedi il piddino Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza e, peraltro, portavoce di Renzi, pasdaran assoluto sul tema, che si è scatenato: “Il raddoppio del compenso a Fazio è uno schiaffo al Parlamento e agli italiani che fanno sacrifici. Per di più da un Cda che decide contratti ben oltre la durata del proprio mandato.

La presunta riduzione del 10% dei compensi annunciata nei giorni scorsi si è rivelata una presa in giro”. Al momento Anzaldi forma una sorta di trio meraviglia con Maurizio Gasparri (“E’ una vergogna, ci vediamo in Vigilanza”) e Matteo Salvini (“E’ una vergogna regalare undici milioni a Fazio e poi chiedere il canone a disoccupati e pensionati”). Ma il tono della politica, se succederà, si alzerà davvero solo nelle prossime ore: se non succederà, vorrà dire che alla fine sotto sotto sono tutti un po’ contenti. Intanto in ambienti Rai, quelli giusti, si giudica “scomposta ma coerente” la reazione di Anzaldi, mentre si fa sapere che Fazio non stava bluffando e aveva almeno un’offerta importante dalla concorrenza.

L’effetto Fazio – che in teoria ha solo ricevuto la proposta di contratto ma che nella realtà ha firmato eccome – sorvegliato saldamente nella trattativa dal super-manager Beppe Caschetto (Anzaldi fa allusioni pesanti al corroborante aumento anche per quest’ultimo), scende a cascata su altre situazioni un po’ in bilico. Ovvero restano anche Carlo Conti e soprattutto Alberto Angela, più varie ed eventuali, Giletti che lascia l’Arena e avrà dei sabato sera e cose così. Resta però quella suggestione Fazio del Lunedi sera, per non parlare di apparizioni possibili a Sanremo (come ospite e poi chissà). Il conduttore ha chiuso il suoChe tempo che fa di stagione con la puntata in cui ha ospitato Fiorello ed è stato come una sorta di dimostrazione-show di cosa si potrebbe fare in quella Rai1 se, insomma, metti il caso. Presto per fare ipotesi vere, ma come si dice con decisione negli ambienti Rai di cui sopra: se c’è uno che può riportare Fiorello in Rai, si chiama Fabio Fazio.

Fonte: La Repubblica

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A Milano il professor Caroli conosce José Dalì figlio del grande Salvador Dalì il genio del surrealismo

In occasione della conferenza del professor Flavio Caroli a Milano, c’è stato un incontro prestigioso tra illustri nomi di spicco del panorama contemporaneo: l’artista José Dalì, figlio del maestro Salvador Dalì, ha conosciuto il rinomato storico dell’arte, nonché popolare volto televisivo Rai, nella trasmissione di grande successo “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio. L’evento, organizzato dal manager produttore Salvo Nugnes, presente in qualità di relatore, ha creato l’opportunità per l’interessante contatto conoscitivo tra i due noti personaggi, che si sono intrattenuti piacevolmente in conversazione.

Dalì ha invitato Caroli a visitare la sua mostra pittorica dal titolo “La verità Surreale” inaugurata l’11 Maggio con grandi consensi nell’esclusivo contesto della storica galleria milanese “Milano Art Gallery” in via Alessi 11, che resterà allestita in loco fino al 26 Maggio. Le sue creazioni possiedono brillante luminosità, vivace vitalità e vibrante carica energetica. Nella loro peculiare proiezione emerge l’elemento fantastico e immaginario nel limite posto tra reale e irreale, sogno e realtà. Si delinea il sottile margine di confine con la rappresentazione a matrice surrealista, senza però generare un filo conduttore di pedissequa e banale imitazione verso i modelli paterni, ma bensì individuando in questi importanti spunti di riferimento un utile contributo per compiere un innovativo salto di livello e innescare la genesi di una forma d’arte di rivoluzionario e avveniristico principio di fondamento.

Il professor Vittorio Sgarbi ha visitato l’importante esposizione di José Dalì, esprimendo positive riflessioni sulle suggestive opere ed elogiando il simbolico riferimento alle tematiche di matrice surrealista, tipiche del geniale estro creativo di Salvador Dalì.

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Il metereologo TV Luca Mercalli visita Baraclit e l’impianto fotovoltaico SolarLAB

Metereologo sull'impianto fotovoltaico SolarLAB di BaraclitL’occasione è stata la presentazione a Bibbiena (Arezzo), lo scorso venerdì, del suo ultimo libro, “Prepariamoci”. Luca Mercalli esperto di clima e fonti rinnovabili, ospite di Baraclit, ha così conosciuto la realtà aziendale e il suo costante impegno nel ridurre i consumi degli edifici industriali. Oggi la Divisione b.POWER è in prima linea nella costruzione di prefabbricati in Classe A e nel recupero di vecchi capannoni con interventi di bonifica e solarizzazione del tetto.

Che Tempo Che Fa in Italia? “Il futuro è nel sole”. A ribadire con forza la necessità di cambiare il modo di fare edilizia, il metereologo di Rai 3 Luca Mercalli e la società casentinese Baraclit. Entrambi convinti dell’importanza e del crescente impiego che devono assumere nella vita economica e in quella di ogni cittadino e azienda, le nuove tecnologie di produzione d’energia pulita.

Il modello di sviluppo sostenibile promosso da Luca Mercalli, impone una revisione radicale delle costruzioni in chiave ‘Green’: tagliare il ricorso ai combustibili fossili, abbattere l’immissione di CO2 in atmosfera, promuovere l’autosufficienza energetica senza però sottrarre terreni preziosi al mondo agricolo. Baraclit ha sposato la filosofia degli Energy Building nel 2009 con la Divisione b.POWER concepita per lo studio e l’integrazione degli strumenti fotovoltaici nelle strutture prefabbricate, sia nuove che preesistenti.

E oggi offre una soluzione anche per i capannoni più datati, da riqualificare sostituendo le coperture obsolete in cemento-amianto con un sistema ultra leggero di pannelli solari a elevata resa alle basse pendenze, senza alterare l’estetica o la funzionalità del tetto. Grazie all’accordo di partnership siglato con Uni-Solar (leader nella produzione di laminati fotovoltaici flessibili), Baraclit b.POWER potrà rivalorizzare il patrimonio di oltre 15.000 vecchi edifici realizzando Impianti Fotovoltaici Integrati con Caratteristiche Innovative (Titolo III del 4° Conto Energia).

Ma spesso le costruzioni – sostiene Luca Mercalli – sono colabrodi energivori che disperdono calore vanificando l’autoproduzione di elettricità dal sole. La risposta architettonica di Baraclit non si è limitata alle coperture, ha considerato anche l’aspetto termico degli involucri. Nelle prossime settimane sarà ufficializzato il lancio di una nuova serie di pannelli di tamponamento, potenziati nelle prestazioni di isolamento termico, che consentono di raggiungere valori di trasmittanza in linea con i più severi standard di KlimaHaus/CasaClima, e in grado di garantire a ogni fabbricato eccezionale confort ambientale e un significativo risparmio energetico.

Le previsioni di Luca Mercalli? Sole per tutto il 2012 sull’intera Penisola, una tendenza meteo che Baraclit si augura a lungo condivisa e accolta dalla classe politico-imprenditoriale italiana per raggiungere la Grid Parity (il momento in cui il kWh dal sole costerà meno del kWh da fonti fossili). Soltanto così si potrà costruire un futuro migliore.

Baraclit dal 1946 è leader nel settore dei prefabbricati in cemento per l’edilizia industriale e commerciale. Con una superficie produttiva di 300.000 mq e oltre 350 dipendenti, l’azienda serve il territorio nazionale e i Paesi esteri limitrofi dallo stabilimento di Bibbiena (AR), il più grande centro di prefabbricazione italiano. Baraclit si è affermata nel panorama dell’architettura industriale lanciando sul mercato strutture rivoluzionarie per innovazione, duttilità applicativa e valore aggiunto. Tra i moltissimi tentavi di imitazione, il sistema Aliant si distingue ancora oggi per l’unicità delle sue caratteristiche costruttive, architettoniche e per l’esclusivo sistema di impermeabilizzazione. Baraclit, in 66 anni di storia, ha all’attivo 15.000 strutture realizzate, oltre 22 milioni di mq coperti con un fatturato annuo di 60 milioni di euro e 2 prestigiosi premi di architettura vinti a livello nazionale, per le sedi di Prada Shoes Factory (Montegranaro, AP) e di Maglificio Gran Sasso (Sant’Egidio alla Vibrata, TE).

b.POWER è la nuova divisione Baraclit concepita per lo studio e l’integrazione dell’energia da fonti rinnovabili nel campo dell’edilizia prefabbricata. Nasce nel 2009 con l’esperienza concreta di SolarLAB, il laboratorio solare per l’industria realizzato nella sede Baraclit di Bibbiena (AR), e oggi tra i più grandi e innovativi impianti fotovoltaici integrati a tetto in Italia. Con un portafoglio impianti di 15 megawatt di potenza e 300.000 mq di “coperture solari” in oltre 40 siti industriali sparsi su tutto il territorio nazionale, la divisione b.POWER è presto divenuta centro di ricerca d’eccellenza sull’energia solare e voce autorevole nel settore dell’Energy Building. b.POWER studia, progetta e realizza edifici prefabbricati autosufficienti, mettendo a disposizione del cliente il patrimonio unico di conoscenze e sperimentazione diretta di SolarLAB e le esclusive tecnologie costruttive di Baraclit (sistemi Aliant® e b2000®).

 

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