Archives

Comunicati

Menti a convegno per LONGEVAMENTE

 Il 26 settembre, a Milano, celebri specialisti di diverse discipline parteciperanno all’evento organizzato da Assomensana, Associazione non profit di neuropsicologi, per dare una lunga e sana vita al cervello.

 Menti scientifiche e brillanti si mettono in gioco a favore di tutte le altre: accade il 26 settembre, a Milano, dove, presso il Centro Congressi Melià (in via Masaccio 19), Assomensana (www.assomensana.it) ha chiamato a raccolta numerosi esperti  per il Convegno LONGEVAMENTE, dedicato alla longevità sostenibile. All’appello lanciato dall’Associazione non profit, che si impegna per  lo sviluppo e il potenziamento delle abilità mentali, hanno risposto relatori di fama internazionale che potranno illustrare i più recenti risultati scientifici per promuovere una sana longevità di mente, cervello e funzioni cognitive.

 A differenza di quanto si crede nell’immaginario collettivo, per mantenersi lucidi e attivi mentalmente, non ci si deve rassegnare all’inevitabile avanzare dell’età ma bisogna correre ai ripari finché si è in tempo, con apposite strategie. Per questo motivo a LONGEVA-MENTE verrà affrontato il tema della longevità di mente e cervello a 360°, a partire dalla nutrizione fino alla socializzazione, dalle condizioni bio-fisiologiche alla cura della persona, come dice il presidente di Assomensana, professor Giuseppe Alfredo Iannoccari:« I contributi all’evento provengono da diverse discipline socio-sanitarie e della salute, che a vario titolo contribuiscono alla salvaguardia e allo sviluppo delle funzioni mentali. L’evidenza scientifica suggerisce che adottando adeguati stili di vita è possibile conservare ad un livello costante e ottimale l’abilità, la flessibilità e le prestazioni delle funzioni cognitive. La sfida è sensibilizzare la popolazione ad assumere nuovi e più sani modelli di educazione e promozione della salute, improntati su nutrizione, gestione dello stress ossidativo e infiammazioni, ormoni, sonno, relazioni interpersonali, pensiero positivo, tecnologie, sport fisico e mentale, diagnostica e prevenzione».

 Durante la giornata di LONGEVAMENTE, dalle ore 9 alle 18, sono previste due sessioni: “Nutrizione, stress ossidativo, sonno, infiammazione, ormoni, intestino, attività fisica e longevità del cervello” e “”Stimolazione cognitiva, relazioni interpersonali, socializzazione, stili di vita e longevità delle funzioni cognitive”. Per mettere a punto i “programmi” per una mente sempre giovane, saranno  presentate relazioni provenienti da vari ambiti, tra cui “Qualità del pensiero e longevità”, “Attività fisica promotore del benessere mentale” e “Nutraceutici e decadimento cognitivo”, da parte di studiosi come Giovanni Scapagnini, professore di Biochimica Clinica all’Università del Molise, e Francesco Marotta, codirettore di Regenera Research Group for Aging Intervention e professore del Dpt Human Nutrition,alla Texas University, USA. «Per questa seconda edizione, dopo quella positiva del 2008, abbiamo appunto ottenuto la collaborazione di Regenera Research Group for Aging Intervention che apporta al convegno il contributo di relatori di fama internazionale sul tema della medicina anti-aging.», specifica il professor Iannoccari.

 Il 2° Convegno Scientifico di Assomensana si rivolge a Neurologi, Geriatri, Nutrizionisti, Psicologi e Professionisti di altre discipline mediche, paramediche, bio-socio-sanitarie e di aree legate al tema della salute fisica e mentale e prevede la concessione di 6 crediti ECM. Coinvolgendo gli operatori del settore, LONGEVAMENTE  intende creare le condizioni di base per promuovere la sana longevità dell’essere umano, con particolare riguardo alle funzioni mentali e al suo substrato neuro-anatomo-funzionale, e fare chiarezza su tutti i vari aspetti, tentando di collegare e integrare contributi provenienti da differenti comparti socio-sanitari che a vario titolo giocano a favore della salvaguardia e dello sviluppo del funzioni di mente e cervello. Senza dimenticare che è indispensabile “Allenare la mente: se non si usa, si perde”, secondo quanto riferirà il 26 settembre il professor Iannoccari e come da anni consigliano i neuropsicologi di Assomensana che allo scopo hanno messo a punto l’esclusiva Ginnastica Mentale.

 
Per informazioni e iscrizioni:

Segreteria Organizzativa:  [email protected]

Presidente: Giuseppe Alfredo Iannoccari, Ph.D.

Sede operativa: via Caronni 2,  20900 Monza

tel: 039/2622444 fax: 039/2320032

Skype: giuseppeiannoccari
[email protected]      www.assomensana.it
Media Consultant: Rosanna Ercole Mellone,

tel-fax 0521/483988  tel. 0187/495107 cell. 347/8161012

e-mail: [email protected]

No Comments
Comunicati

Prova Scientifica: Gli antipsicotici riducono il cervello

  • By
  • 8 Aprile 2014

Scansione cerebraleI trattamenti tramite antipsicotici sono associati ad una
riduzione del volume di materia grigia. Nei pazienti che hanno ricevuto più di
un trattamento con antipsicotici è presente una diminuzione progressiva del
volume di materia bianca.

Le immagini, a lungo attese, di 14 anni di risonanze magnetiche (MRI)
risultanti dagli studi della dottoressa Nancy Andreasen su 211 pazienti,
documentano un restringimento progressivo del volume di tessuto cerebrale nei
pazienti a cui sono stati prescritti antipsicotici la prima volta che hanno
sperimentato un episodio di psicosi.

La scoperta, pubblicata su The Archives of General Psychiatry (un estratto qui
sotto) mostra un rapporto diretto di causa tra il dosaggio, la durata
dell’esposizione agli antipsicotici e il restringimento del cervello:

Ad una più lunga esposizione corrisponde un più piccolo volume del tessuto del
cervello ed un aumento di volume del fluido cerebrospinale.
Dopo aver controllato gli effetti di altri 3 fattori predittivi, un
trattamento di maggiore intensità tramite un antipsicotico è stato associato
con indicatori di una riduzione generalizzata e specifica dei tessuti del
cervello.
Un trattamento antipsicotico continuato è stato associato a volumi inferiori
di materia grigia. La diminuzione progressiva del volume di materia bianca era
più evidente nei i pazienti che hanno ricevuto più trattamenti con
antipsicotici.
La scoperta conferma gli studi sugli animali:

“La plausibilità che un trattamento antipsicotico a lungo termine abbia una
conseguente riduzione del volume generale cerebrale è ulteriormente
convalidata da recenti studi controllati sui macachi”.
“Questi risultati sono coerenti con i precedenti studi MRI che suggeriscono
che gli antipsicotici producono cambiamenti nel cervello umano, misurabili con
tecniche di neuroimaging dal vivo.”
Il meccanismo con cui questi farmaci causano danni al cervello, è stato
spiegato da Dott. Andreasen in un’intervista al The New York Times (2008):

“questi farmaci … bloccano le attività di base dei gangli (formazioni
nervose) . La corteccia prefrontale non riceve l’input di cui ha bisogno e
viene arrestata dai farmaci. Ciò riduce i sintomi psicotici. E provoca anche
una lenta atrofia della corteccia prefrontale.”
“Un’altra cosa che abbiamo scoperto è che più sono i farmaci che vengono
somministrati e più si perdono i tessuti cerebrali.”
Tratto da: http://www.ahrp.org/cms/content/view/606/9/ di Vera Hassner Sharav
26 febbraio 2011

 

No Comments