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Bollette luce e gas: ogni anno 120.000 morosi tentano invano di cambiare fornitore

Secondo le stime di Facile.it, nel 2018 sono stati più di 120.000 gli italiani che, dopo aver saltato il pagamento di una o più bollette luce e gas, hanno cercato di cambiare fornitore di energia. Il dato arriva dall’analisi realizzata dal comparatore su un campione di oltre 20.000 contratti di cambio fornitura raccolti nel 2018, dai quali è emerso come il 2,8% delle richieste sia stato respinto dal nuovo venditore proprio a causa di una pregressa morosità del richiedente.

«Le società del settore energia hanno la facoltà di rifiutare la richiesta di stipula non solo qualora a seguito della consultazione di apposite banche dati il profilo del cliente sia giudicato non sufficientemente affidabile o moroso,», spiega Silvia Rossi, responsabile energia di Facile.it. «ma anche se ritengono che il cliente abbia presentato nel corso dei dodici mesi precedenti un numero elevato di richieste di cambio fornitore».

Tra i 120.000 che hanno cercato di cambiare fornitore pur avendo bollette arretrate, esistono sostanzialmente due tipi di profilo; da un lato i cosiddetti turisti energetici, ovvero coloro che volontariamente passano da un operatore all’altro senza pagare le bollette; dall’altro coloro che, trovandosi in difficoltà, non hanno potuto onorare i debiti legati ai consumi di luce e gas, ma anche se oggi si trovano in condizioni migliori, vedono la richiesta bocciata dal nuovo fornitore per la morosità pregressa.

Per loro quindi si chiude definitivamente la possibilità di ottenere un nuovo contratto? No, ma a patto di saldare i debiti precedenti e che il nuovo operatore sia disposto ad accollarsi il rischio di un’eventuale ulteriore morosità.

Identikit dei morosi in cerca di un nuovo fornitore

Dall’analisi del fenomeno su base locale emergono dei dati interessati. La Calabria è la regione con la percentuale più alta di morosi cui è stato negato il contratto; in quest’area, tra coloro che hanno cercato di cambiare fornitore di energia lo scorso anno, l’8,9% ha visto respinta la domanda di fornitura a causa di una morosità pregressa. Seconda in classifica è la Sicilia, regione dove lo scorso anno il 7,4% di coloro che hanno cercato di cambiare fornitore hanno ricevuto un NO a causa di bollette non pagate; al terzo posto si posizione la Campania (4%).

I valori cambiano sensibilmente al variare dell’età dell’intestatario del contratto e, in questo caso, gli utenti potenzialmente meno “corretti” sembrano essere i più giovani. Analizzando il comportamento degli over 40 emerge che, tra loro, solo l’1,7% ha visto rifiutata la richiesta a causa di morosità, mentre tra chi ha meno di 40 anni la percentuale sale fino ad arrivare a quasi al 5%.

Altro dato significativo è quello legato alla modalità di pagamento; se si guarda a coloro che hanno scelto il pagamento tramite bollettino si scopre che il 3,3% ha ricevuto un NO da parte del nuovo fornitore causa morosità mentre tra coloro che hanno scelto l’addebito su conto corrente, la percentuale scende all’1,4%.

I “furbetti” potrebbero avere le gambe corte

Nonostante le verifiche, non sempre gli operatori identificano in tempo i morosi, che spesso riescono a cambiare fornitore in barba ai debiti insoluti. Le iniziative introdotte per arginare il cosiddetto turismo energetico, però, sono sempre di più; tra esse c’è il Corrispettivo di morosità (Cmor). Si tratta di un meccanismo, poco conosciuto dai consumatori finali, che consente ai fornitori di energia di recuperare dal cliente moroso parte degli importi delle bollette non saldate, anche qualora questi riesca a cambiare venditore.

Attraverso il SII (Sistema Informativo Integrato), il fornitore uscente ha la possibilità di presentare domanda di indennizzo per il recupero di quanto non pagato dal cliente. Il SII valuta la legittimità della richiesta e il rispetto di alcuni precisi criteri da parte del venditore; qualora l’esito della valutazione fosse positivo, l’indennizzo forfettario verrà inserito dal nuovo fornitore nella bolletta del cliente moroso.

Attenzione alle tempistiche; il Cmor non viene inserito nella prima bolletta del nuovo fornitore, ma in un periodo variabile tra i 6 e i 12 mesi, arco temporale stabilito per legge così da lasciare ai clienti la possibilità di saldare l’eventuale debito.

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Bollette luce e gas: come difendersi dalle truffe

 

Ci sono alcune spese delle quali nessuna famiglia può fare a meno e, forse anche per questo, molti consumatori le vivono come un fardello. In cima a questa lista, secondo una recente indagine* che mUp Research e Norstat hanno svolto per Facile.it, ci sono le bollette di luce e gas. Fra gli intervistati, il 65,6% ha dichiarato che la bolletta elettrica è la voce che più incide sul budget familiare, percentuale che scende di pochissimo, rimanendo molto vicina al 60% anche quando si parla di fornitura del gas (58,7%).

Visto ciò, è facile capire come il 70,4% del campione abbia dichiarato che la bolletta elettrica è la voce di spesa familiare su cui vorrebbe riuscire a risparmiare e quasi il 61% abbia dato la stessa risposta per la bolletta del gas.  Questo desiderio è ben noto anche ai malintenzionati che, proprio facendo leva su di esso, spesso mettono in piedi truffe pericolose in cui è facile cadere se non si sta attenti, ma dalle quali è altrettanto semplice proteggersi se si prendono opportune precauzioni.

Ecco un breve vademecum sviluppato da Facile.it per riconoscere i pericoli e mettersi al riparo.

  • Il pericolo può avere diversi aspetti

Il primo elemento da considerare è che la frode legata alle bollette di luce e gas può cominciare in modi, e attraverso canali, molto diversi. Ci sono truffatori che tentano il primo approccio spedendo un messaggio di posta elettronica che, in risposta ad esso o dopo aver cliccato su un link, chiede di inserire dati personali; ci sono altri malintenzionati che provano a carpire informazioni chiamandovi a casa o sul cellulare o, addirittura, frodatori che si presentano alla porta di casa suonandovi il campanello.

In ognuno di questi casi, ricordatevi sempre che chi si interfaccia con voi deve qualificarsi in modo tale che voi possiate verificarne l’identità e l’effettiva appartenenza allo staff dell’azienda per la quale dice di contattarvi. Soprattutto se qualcuno vi dovesse suonare il campanello senza un appuntamento e chiedendovi di entrare, rifiutate decisamente. Non è questo il modo in cui operano le aziende del settore e, mai ed in nessun caso, i fornitori di luce o gas accettano che loro incaricati riscuotano denaro contante dai clienti durante appuntamenti a domicilio. Se vi chiedono di fare questo…metteteli fuori dalla porta.

  • La fretta è sempre una cattiva consigliera

Visto che, come emerge anche dalla ricerca di mUp per Facile.it, più di 2 volte su 3 (66% dei casi) a spingere verso un nuovo fornitore è la ricerca di un prezzo migliore rispetto a quello che si sta pagando, i truffatori battono proprio su questo tasto per carpire l’attenzione del cliente, cercando di convincerlo che l’azienda con cui hanno in essere il contratto sia ormai prossima al fallimento e questo potrebbe comportare per il cliente danni economici e pratici molto gravi o, anche, che il fornitore che attualmente serve il cliente stia per aumentare le tariffe applicate.

Ancora una volta, il consiglio più importante è quello di non farsi mai prendere dalla fretta. Qualunque proposta vi venga fatta, pretendete abbia la forma scritta di un contratto; contratto che vi deve essere inviato in modo tale che voi non solo possiate analizzarlo con calma, ma anche vi dia gli strumenti per verificare, magari attraverso gli  sportelli di aiuto dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), tanto la correttezza delle informazioni offerte, quanto, ad esempio, che la società proponente sia effettivamente una di quelle autorizzate ad operare e regolarmente riconosciuta dall’autorità.

Se guardate con attenzione una qualunque bolletta vi renderete conto che, in cima ad essa, si trova sempre lo stesso codice alfanumerico, anche se nel corso del tempo avete cambiato fornitore.

Questo codice, che si chiama POD per l’energia elettrica e PDR per il gas, identifica in modo univoco la fornitura e, in qualche maniera, è la chiave segreta che protegge lo scrigno della vostra utenza. Senza di essa nessuno può procedere ad un cambio di operatore e, quindi, è proprio la prima informazione che i malintenzionati cercano di carpire all’ignaro cliente.

Se qualcuno si presenta come rappresentante dell’azienda che già vi fornisce l’energia, non ha senso vi chieda di dargli il vostro codice POD o PDR perché, se realmente è un rappresentante del vostro fornitore, quel codice deve già conoscerlo. Nel momento in cui vi viene richiesta questa informazione in modo inappropriato fate subito suonare il campanello di allarme e chiudete la conversazione.

  • Attenzione a quello che dite…e alle voci della bolletta

Il contratto di utenza è valido, ricordatelo sempre, solo e soltanto se esiste una doppia conferma da parte vostra; conferma che l’azienda è obbligata a chiedervi e che voi potrete rilasciare sia in forma scritta sia tramite registrazione audio. Fate particolare attenzione, quindi, se vi chiamano da un call center che vi insospettisce, a non rispondere mai con monosillabi o frasi troppo semplici, (Sì, No, Lo confermo) perché queste parole potrebbero essere registrate e “rimontate” ad hoc per simulare una vostra approvazione al cambio di fornitore. Allo stesso modo, quando ricevete la bolletta, non limitatevi a guardare l’importo da pagare, ma osservate con attenzione anche le voci che concorrono al totale; se appaiono diciture come “cessazione contratto” o altre che vi insospettiscono contattate subito il fornitore e, se il caso, sia l’autorità Garante della concorrenza sia l’ARERA.

  • E se anche avete fatto la frittata, si può sempre rimediare

Se, per ingenuità o distrazione, siete già caduti nella trappola, non perdetevi d’animo; ci sono diversi modi per uscirne. Intanto, se avete modo di dimostrare che la firma sul contratto non è vostra o vi è stata estorta con l’inganno, potete disconoscere il contratto inviando formale reclamo. In questo caso non solo avete tutto il diritto di non pagare la bolletta, ma potete anche sporgere denuncia all’Autorità Garante pretendendo, inoltre, che il fornitore presso cui siete stati registrati vi riporti immediatamente nelle fila del precedente.  Nel caso in cui abbiate anche, semplicemente, cambiato idea, potete avvalervi del cosiddetto “diritto di ripensamento”, recedendo dal contratto senza alcuna penale o obbligo di dare motivazione della vostra scelta. Attenti, però, che in questi casi avete tempi ben definiti: massimo 14 giorni che si contano dalla firma del l’accettazione della proposta se si tratta di una vendita a domicilio o dall’invio della conferma scritta o della registrazione della conferma vocale con ricezione dei codici di accesso al sito del venditore se la vendita è avvenuta tramite telefono. Nel caso in cui il nuovo fornitore ometta di comunicare le modalità di esercizio del diritto di ripensamento il termine sarà di 12 mesi.


* Metodologia: n. 1.023 interviste CAWI con individui in età 18 anni ed oltre su un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta in età 18-74 anni + n.411 interviste CAWI ad un campione di individui in età compresa fra 18 e 74 anni, rappresentativo della popolazione dell’area metropolitana di Milano. Indagine condotta a novembre 2018.

 

 

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Luce e gas: quasi 1 italiano su 2 paga ancora con il bollettino

Molti italiani, quando si parla di pagare le bollette luce e gas, sono ancora affezionati al “vecchio” bollettino; è questo il dato che emerge dall’analisi realizzata da Facile.it che, esaminando oltre 30.000 contratti luce e gas processati attraverso il sito nel 2017, ha scoperto che quasi un cliente su due (42,50%) preferisce pagare tramite bollettino anziché affidarsi al RID e il dato non varia di molto se si divide l’analisi fra energia elettrica (42,98% chi utilizza ancora il bollettino) e fornitura di gas (41,73%).

Che gli italiani fossero ancora affezionati agli strumenti tradizionali è cosa nota tanto che, secondo una indagine commissionata da Facile.it a mUp Research in occasione dei 5 anni di attività del comparatore*, l’agenda cartacea, usata ancora da quasi 8 milioni di cittadini, risultava essere il supporto preferito per annotare le spese familiari (37% di chi tiene traccia), superando sia il PC (31%) sia le app (7%).

Fasce di età

Se si analizza il campione dei 30.000 contratti in base all’età anagrafica degli intestatari emerge che, curiosamente, la percentuale di chi preferisce pagare tramite bollettino diminuisce all’aumentare dell’età.

Se si guarda agli under 25, a scegliere il bollettino è ancora il 46,89% del campione, nella fascia 25-44 è il 44,30%, mentre se si punta l’attenzione su coloro che hanno tra i 45 e i 64 anni la percentuale scende al 41,83%. Il valore raggiunge il suo minimo tra gli over 65, dove solo poco più di 1 persona su 3 (36,90%) sceglie il bollettino.

«Una differenza così ampia tra gli under 25 e gli over 65 è legata principalmente a due ragioni», spiega Mauro Giacobbe, Amministratore delegato di Facile.it. «La prima è un questione tecnica; gli adulti intestatari di un conto corrente – necessario per pagare le utenze tramite RID – sono sicuramente di più rispetto ai giovani. La seconda ragione è di comodità; scegliere l’accredito diretto su conto corrente significa sia evitare le code per poter saldare tramite bollettino, sia il dover ricorrere a strumenti di pagamento online, modalità sicuramente meno familiare alle fasce più anziane della popolazione».

Le differenze territoriali

Dati interessanti emergono analizzando i contratti su base territoriale. I residenti dell’Abruzzo risultano essere quelli che utilizzano in percentuale maggiore il bollettino; in regione il 49,93% dei clienti opta per questo metodo di pagamento. Seguono in classifica il Lazio, dove la percentuale di chi usa il bollettino è pari al 49,33% e la Puglia, con il 47,44%.

Di contro, le aree del Paese dove si va verso un graduale abbandono dello strumento tradizionale a favore dell’addebito diretto su conto corrente sono il Trentino Alto Adige, dove quasi 8 intestatari su 10 (78,74%) usa il RID, il Friuli Venezia Giulia (63,75%), il Veneto (61,81%) e la Liguria (61,40%).

«A spingere molti verso l’accredito diretto», conclude Giacobbe «è anche una questione di risparmio; sono diversi gli operatori del libero mercato che offrono tariffe scontate a chi sceglie la domiciliazione della bolletta. Oltre a questo va considerato anche che, per legge, i fornitori esonerano chi opta per il RID dal deposito cauzionale previsto in caso di pagamento con bollettino.».

Guardando alle grandi province italiane la situazione resta sostanzialmente stabile. Le aree dove il bollettino riscuote le percentuali maggiori di estimatori sono Roma (qui il 47,73% sceglie questa modalità di pagamento), Firenze (45,97%), Bari (45,25%) e Milano (43,40%). Percentuali di poco inferiori alla media nazionale per Torino (41,16%), Bologna (40,67%) e Napoli (40,40%).

Le province nelle quali invece lo strumento tradizionale viene usato sempre meno, a favore del RID, sono Genova, dove solo 1 persona su 3 (36,67%) paga ancora tramite bollettino, Palermo (37,33%) e Venezia (37,69%).

 

 

* Indagine “Il risparmio degli Italiani” (2016) condotta da mUp Research per Facile.it. Il campione intervistato per l’indagine è rappresentativo della popolazione italiana adulta per sesso, età, area geografica, ampiezza del comune di residenza. Le interviste sono state condotte online tramite somministrazione di un questionario strutturato via CAWI, nel corso del mese di febbraio 2016.

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Cambia il sistema informativo per l’Energia, un modo per risparmiare sulla bolletta dell’energia

L’Autorità per l’energia sta realizzando un Sistema informativo a livello nazionale che semplifichi lo scambio di informazioni tra operatori dell’energia elettrica e del gas per favorire la concorrenza e rendere più semplice il passaggio da un operatore all’altro.

È un importante passo nel processo di liberalizzazione del mercato dell’energia che consente, attraverso un accesso alle informazioni relative al cliente centralizzato e non più bilaterale, di aumentare la concorrenza a tutto vantaggio dei consumatori.

Quando un mercato è davvero libero le leggi economiche prevedono un non controllo del prezzo da parte degli operatori. Il prezzo lo fa il mercato. Ogni consumatore può quindi scegliere a quale fornitore di energia elettrica affidarsi, senza essere vincolato da qualcuno o scoraggiato per l’enorme trafila burocratica che un eventuale trasferimento comporterebbe.

Il sistema informativo in fase di studio dall’Autorità per l’Energia, sostanzialmente, introdurrà un sistema centralizzato accessibile a tutti i fornitori di energia  che sostituirà il precedente metodo di comunicazione bilaterale tra operatori, rendendo quasi impossibile qualsiasi ritardo dovuto a mancati scambi di informazioni tra operatori.

Il consumatore è così sicuramente più tutelato, non gli resta che decidere, dopo un’attenta analisi dei costi dell’energia e della sua attuale bolletta della luce, quale fornitore offre la tariffa per lui ottimale per risparmiare sull’energia elettrica o sul gas.

Da un po’ di tempo poi c’è in vigore la cosiddetta tariffa bioraria che permette di consumare energia nelle ore a più basso costo, ad esempio per una famiglia con genitori che lavorano l’intera giornata ed i figli che non sono in casa hanno la possibilità di usufruire di una tariffa di energia elettrica bioraria che gli consente di consumare nelle ore in cui costa meno, quelle serali, in cui tutti i componenti finita la giornata, si ritrovano a casa e consumano il quantitativo minore di energia.

Da ultimo, non per importanza, ribadiamo il concetto che risparmiare sulla bolletta della luce dipende principalmente da noi e dal nostro modo di consumare. Se una famiglia utilizza la lavatrice o la lavastoviglie sempre a pieno carico, se spegne con cura le spie luminose che indicano lo stand by di televisori o impianti stereo, se usa queste accortezze nella vita domestica di tutti i giorni. Anche in ufficio, se si sta attenti ai monitor, a non lasciare accesi computer, fotocopiatrici e altro se non servono, a fare un uso razionale dell’impianto di climatizzazione e della luce si può risparmiare sulla bolletta della luce.

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Risparmiare sulla bolletta della luce in estate e non solo

Se mai ci fosse un momento migliore per risparmiare sull’energia elettrica sarebbe l’estate. Probabilmente questa affermazione sarebbe potuta essere considerata vera prima dell’avvento in massa dei condizionatori d’aria e del loro utilizzo, a volte, spropositato.

Infatti d’estate molto probabilmente, date le temperature tropicali, si utilizzerà di meno lo scaldabagno e molto probabilmente anche il forno, visto che l’alimentazione estiva è per la maggior parte fatta di piatti freddi.

Altre piccole accortezze, che dovrebbero far parte delle buone abitudini di ogni consumatore mediamente attento alle proprie tasche ed ai costi delle proprie bollette, possono essere adottate ma non solo in estate, sarebbe ottimo che fossero abitudine comune. L’esempio più classico è quello della spia di accensione della televisione (presente anche nello stereo, nel caricabatterie del cellulare, nel computer ecc ecc) malgrado non porti ad un consumo eccessivo di corrente; assicurarsi di tenerla spenta una volta spento l’elettrodomestico fa sì che si possano risparmiare cifre interessanti, se calcolate su base annuale e tenendo conto di tutti gli elettrodomestici che utilizziamo e che hanno, per indicarci lo stato di stand by, questo led luminoso acceso.

Tuttavia, l’elettrodomestico che mette a dura prova anche il più attento risparmiatore è il condizionatore. Infatti con l’estate arriva, nostro malgrado, anche il gran caldo e l’aria condizionata diventa un refrigerio irrinunciabile anche nelle abitazioni private. Salvo poi trovarsi in bolletta della luce un costo esorbitante.

Anche con il condizionatore c’è modo di risparmiare ma perché sia effettivo e duraturo è necessario avere delle buone abitudini già dalla fase di installazione. Il punto in cui l’impianto di climatizzazione viene installato infatti è importante per il consumo futuro, la sua pulizia è altresì importante non solo per risparmiare sulla bolletta di energia elettrica ma soprattutto per la propria salute. Infine ma non per importanza, mantenere efficienti i propri infissi può aiutare a massimizzare i benefici provenienti dall’aria condizionata.

Dal 2004 diversi studi dimostrano che la rapida diffusione di impianti di climatizzazione ha fatto aumentare del 2% annuo il consumo di energia elettrica in ambito domestico, questo tema riveste una certa importanza dal punto di vista della sostenibilità dell’ambiente, i climatizzatori si sono diffusi nelle nostre case a causa dell’effetto serra ma il loro utilizzo contribuisce ad aumentare il calore esterno peggiorando, in tal modo, le conseguenze dell’effetto serra.

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A scuola di efficienza energetica con Edison e Legambiente

La scuola, specialmente quella dell’obbligo dovrebbe essere un luogo in cui si imparano comportamenti fondamentali utili tutta la vita e capaci addirittura di migliorarla. Fortunatamente qualcuno ha pensato ad un progetto volto a migliorare l’efficienza ed il risparmio energetico degli edifici scolastici.

È l’iniziativa di Legambiente, in collaborazione con Edison, chiamata Ecogeneration, scuola amica del clima.

Questo progetto, in una prima fase, ha preso in considerazione l’efficienza energetica degli istituti scolastici pilota dove è emersa la necessità di intervento volto a risparmiare tra il 50 e il 70% del consumo energetico attuale.

Le anomalie più frequentemente riscontrate che impediscono una migliore efficienza energetica e non permettono di risparmiare sulla bolletta sono tra le altre, la poca qualità degli infissi e quindi le conseguenti infiltrazioni e in generale fonti di dispersione del calore derivanti da errori di progettazione o da cattiva cura degli edifici che ospitano le scuole prese in considerazione.

Il progetto si sviluppa poi in varie fasi, tra le quali ci sono i laboratori per i ragazzi delle scuole pilota che passando attraverso giochi, rappresentazioni teatrali e varie attività specifiche rispetto al grado dell’istituto scolastico ed all’età dei partecipanti, arriveranno a stilare  un Decalogo della scuola sostenibile che servirà da strumento per la riqualificazione energetica del proprio edificio scolastico.

Prima delle fonti rinnovabili, quando si parla di risparmio energetico, anche dal punto di vista della bolletta, è necessario fare i conti con la cosiddetta efficienza energetica, non può esserci risparmio senza una buona progettazione sia degli edifici pubblici sia delle case che ci ospitano, se entra aria dagli infissi non si potrà mai risparmiare.

La parola d’ordine è quindi, prima di affidarsi ad un fornitore di energia con tariffe convenienti, efficienza; l’edificio che intendiamo riscaldare deve essere predisposto perché disperda il meno possibile (o non disperda affatto, se è un edificio nuovo) il calore generato dal riscaldamento.

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Tutti i trucchi sono buoni per il risparmio sulle bollette

La bolletta: da che mondo e mondo è sempre una delle corrispondenze meno desiderate di ogni famiglia italiana e forse anche nel resto del mondo.
Malgrado l’attenzione con l’utilizzo dell’acqua o patire un po’ di freddo per risparmiare sulla bolletta del gas in inverno o ancora, andare dietro al proprio partner o al proprio figlio spegnendo le luci che puntualmente vengono lasciate accese inneggiando contro il malcapitato sventolando l’ultima bolletta della luce quando arriva la bolletta tutti, nessuno escluso, desiderano che sia più bassa dell’importo ricevuto.
E chi non vorrebbe spendere di meno per i propri consumi domestici? Se vi riconoscete in queste brevi descrizioni immaginate cosa facciano gli artigiani o i piccoli imprenditori con i consumi dei loro laboratori o uffici in cui svolgono la propria attività.
Se tutti, familiari, collaboratori e dipendenti facessero più attenzione ai loro consumi giornalieri anche l’ambiente ne sarebbe grato. Il risparmio di energia, non solo monetariamente parlando, fa bene a tutti, soprattutto all’ambiente circostante.
Ed ecco che molte società, con l’apertura del mercato, provano a fare tariffe di energia luce e gas, per la casa o per la piccola e media impresa che siano attente all’ambiente e al portafogli. Chissà che non sia un bene, anche per gli utenti.

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Confronto Offerte DUAL FUEL energia e gas: SosTariffe.it

Il 2010 inizia con un incremento del 2.8% sulle tariffe del gas, a causa dell’aumento internazionale degli idrocarburi. Fortunatamente, a seguito della liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica e del gas è ancora possibile risparmiare sulla bolletta, passando ad un fornitore sul libero mercato.

SosTariffe.it è il sito Italiano più autorevole, completo e sicuro che consente il confronto delle offerte dual fuel di energia e gas:  il servizio di comparazione tariffe Dual Fuel (Energia Elettrica Gas) permette, attraverso poche semplici domande, di individuare il fornitore più conveniente sul libero mercato. SosTariffe.it ha da oggi introdotto nuove importanti funzionalità per il confronto di tariffe di gas, elettricità e offerte dual fuel.

La caratteristica più importante di questo comparatore è che non effettua solo il confronto delle tariffe dual fuel, appartenenti a un unico fornitore, ma anche della combinazione di offerte, energia e gas, di fornitori differenti. Infatti, le offerte Dual Fuel appartenenti ai singoli operatori non sono mai più convenienti della combinazione di tariffe energia e gas appartenenti a fornitori differenti.

L’obiettivo è rendere il servizio di comparazione delle tariffe per l’energia semplice e accessibile a tutti. L’entità del risparmio raggiungibile dipende principalmente dal consumo annuo in m³ e Kilowatt-ora, dalla città in cui è attivo il contratto e può arrivare a superare anche i 250 €.

I risultati sono ordinati per prezzo a partire dall’offerta più conveniente ed è sempre indicato il risparmio o il sovrapprezzo che si ottiene rispetto alla tariffa a maggior tutela. Quest’ultima è la tariffa che tutti coloro che non sono passati al mercato della libera concorrenza hanno sempre avuto. In questo modo si ha subito la percezione della convenienza nel cambiare fornitore o meno.

Nella scheda dettagli, per ogni tariffa, sono indicate tutte le componenti di prezzo: servizi di vendita, servizi di rete, oneri generali, imposte e sconti permanenti.

Il calcolo è assolutamente imparziale e trasparente e, come per gli altri servizi, tiene in considerazione anche le promozioni attive in un dato periodo. L’obiettivo di SosTariffe.it è di aiutare i consumatori nella scelta della tariffa e del fornitore più indicati alle proprie esigenze.

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