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7 Cose da Fare per Ottimizzare la Catena di Distribuzione

gestione supply chain
In questo articolo andiamo a considerare quali sono i 7 fattori emergenti di gestione della Supply Chain che stanno permettendo alle aziende leader di settore di fare la differenza in termini di riduzione dei costi, aumento della produttività e miglioramento della redditività.

Passare alla Tecnologia Cloud

La tecnologia cloud introduce nuove funzionalità che sono più facili da integrare, più facili da aggiornare e che richiedono un intervento decisamente meno massiccio dell’ufficio IT. Il bello delle risorse cloud è che sono accessibili da qualsiasi luogo e su qualsiasi dispositivo in modo sicuro, facile e da chiunque. Le aziende che trattano di Supply Chain sembrano essere particolarmente restie ad adattarsi alla tecnologia cloud, potrebbe quindi essere un ottimo modo per stare un passo avanti alla concorrenza.

Integrazione hardware e software

E’ importante che i software che gestiscono mansioni importanti in azienda siano in grado di comunicare tra di loro e comunicare anche con gli impianti fisici che operano all’interno del magazzino e nella catena di produzione. Avere un unico partner, come LCS Spa, per questo tipo di attività vi permette di riuscire a integrare l’aspetto che comanda l’azione specifica (il mes o il wms) con i lettori rfid, con i lettori di codici a barre, con i veicoli a guida automatica lgv e gli altri strumenti che si occupano della movimentazione di merci e colli.

Uso di dispositivi mobili per la gestione della Supply Chain

Gli smartphone non hanno rivoluzionato solo la vita di tutti i giorni, il modo di comunicare, fare foto e inviare i messsaggi, ma sono stati in grado di diventare una grande risorsa anche per la catena di fornitura. L’utilizzo di questi device infatti riducono i tempi di formazione e l’utilizzo di un iPhone o iPad per la raccolta dati aumenta la produttività. Gli smartphone contribuiscono anche a migliorare la redditività riducendo i costi di oltre il 90% rispetto all’utilizzo di attrezzature industriali proprietarie come le pistole a radio frequenza.

Maggiore responsabilità e trasparenza

Le supply chain sono soggette a norme sempre più severe, soprattutto se pensiamo ai casi di aziende che trattano prodotti di natura chimico-famaceutica oppure alimentare. Il monitoraggio di tutti i componenti del prodotto in lotti non mancherà di tenere traccia delle date di scadenza e delle varie differenziazioni di prodotto. Il controllo di dati importanti come la data di scadenza influisce positivamente anche sul fatto che la data di scadenza potrebbe benissimo essere una delle tante variabili per catalogare e stoccare i materiali in magazzino, in modo da ridurre al minimo le perdite finanziarie e di reputazione. Non solo non capiterà mai di inviare materiali scaduti, ma si eviterà di avere troppi scarti di magazzino.

Allineare le Tecnologie agli Obiettivi Organizzativi

magazzino automatico
Adottare nuove tecnologie per la gestione della supply chain a 360 gradi, cioè la gestione dei materiali in arrivo, dello stoccaggio e delle spedizioni, permette una piena trasparenza e visibilità dei dati non solo per il reparto IT e per chi si occupa delle operazioni di stoccaggio, ma anche da parte del consiglio. Le vostre soluzioni tecnologiche diventeranno una parte essenziale dei rapporti annuali, che saranno in grado di individuare davvero i weak point e ridurre i costi superflui e gli sprechi di tutto il magazzino e di prevedere con maggiore precisione l’investimento per il prossimo anno. Ogni aspetto della supply chain diventerà una parte importante del processo decisionale strategico per favorire la crescita di una società.

Ottenere l’analisi delle attività in tempo reale

È possibile utilizzare analisi in tempo reale per ottimizzare lo spazio di stoccaggio in magazzino, gestire al meglio il lavoro, pianificare spedizioni e riassortimento in modo più efficiente e molto altro ancora. Prendere le decisioni corrette serve in azienda per migliorare tutte le operazioni, il servizio al cliente e per avere una misurazione precisa dell’impatto che possono avere delle modifiche, in negativo o in positivo. Solamente con la verifica dei risultati ottenuti e il confronto con risultati precedenti si può davvero valutare l’impatto che una decisione ha in azienda.

L’implementazione scalabile

La scelta della implementazione di una tecnologia che gestisca tutte le operazioni ed i dati più importanti della vostra azienda non dovrebbe essere dettata da motivi esclusivamente economici, ma dovrebbe essere fatta in funzione del fatto che la tecnologia debba stare al passo con la crescita dell’azienda. Non è pensabile infatti dover studiare ex novo il gestionale ogni volta che in azienda si ha un cambiamento o un minimo di crescita. La scelta ideale in questo caso è quella di un software che sia in grado di sostenere l’aumento degli ordini, lo sviluppo dei contatti, l’ampliamento del magazzino o altri tipi di cambiamenti in azienda con il minimo della customizzazione necessaria.
E’ importante collegare tutti i reparti diversi della tua azienda a ridurre i costi della supply chain, incrementare la produttività e aumentare la redditività complessiva, speriamo che con questo articolo ti possa essere d’aiuto.

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Fami Storage Systems partecipa per il terzo anno consecutivo alla fiera MecSpe di Parma.

La mera definizione di “fiera internazionale di riferimento delle tecnologie per l’innovazione dell’industria manifatturiera” non rende il giusto merito a MECSPE che, con i suoi “mille e passa” espositori, 9 unità dimostrative, 11 quartieri merceologici, 9 saloni tematici, 8 piazze d’eccellenza, oltre 50 tra convegni e mini conferenze, è un fuoco incrociato di sinergie!

Infatti, nei giorni di svolgimento del MecSpe (tinyurl.com/kblvqho), alle Fiere di Parma converge l’intero mondo dell’imprenditoria manufatturiera, sia in veste di espositori che di visitatori. L’evento rappresenta un cruciale punto d’incontro tra tecnologie per produrre e filiere industriali, grazie all’allestimento di saloni tematici che si svolgono contemporaneamente e che spaziano su materie prime, processi industriali, macchine, attrezzature e lavorazioni per l’implementazione di produzioni eccellenti, dal concept fino alla realizzazione di un manufatto. In aggiunta all’area espositiva, MecSpe offre momenti d’approfondimento, organizzando workshop, convegni ed unità dimostrative sul campo che puntano alla formazione informata su moltissime questioni. Il visitatore, capitano d’industria, titolare d’azienda o responsabile d’acquisti che sia, partecipa a MecSpe anche per stabilire nuove proficue collaborazioni e partnership.

Fami Storage Systems partecipa per il terzo anno consecutivo alla fiera MecSpe di Parma, mettendo in mostra una compagine di arredamenti industriali inerenti all’esposizione del salone della Logistica: la gamma di CASSETTE E CONTENITORI IN POLIPROPILENE, d’ispirazione “lean” e il NUOVO ARMADIO MASTER che, con la sua tecnologia Sylogik®, segna il passaggio alla dimensione digitale.

L’appuntamento è fissato nei giorni 26 – 28 marzo 2015. Fami Storage Systems, che attende numerosissimi i propri visitatori allo STAND H67, PADIGLIONE 6, ingresso nord, offre un incentivo in più: scopritelo qui!

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SAVE VERONA 2014: SI PARLERA’ DI CERTIFICAZIONE MADE IN ITALY

Un corso breve ma intenso che punta alla qualità ottimizzata nei tempi e nei modi, è la proposta avanzata da PLC Forum per SAVE Verona 2014, vetrina del settore automazione. L’associazione senza scopo di lucro da appuntamento a tutti gli interessati a martedì 28 ottobre quando, dalle ore 14.00, Massimo Vergani approfondirà le tematiche connesse al marchio di certificazione made in Italy che l’associazione di cui fa parte ha lanciato in questa seconda metà dell’anno.

PLC Forum made in Italy è il primo marchio di certificazione di provenienza italiana all’interno del settore dell’automazione industriale ed elettronica, una garanzia della quale possono beneficiare tutte quelle aziende interessate a comprovare l’origine italiana dei propri prodotti o del loro intero sistema di gestione aziendale. Una certificazione nata con l’intento di andare a indebolire la contraffazione, dinamica che sempre di più colpisce l’intero settore.
Expo Save Verona sarà l’occasione per parlare con gli ideatori, approfondire la conoscenza del marchio e assimilare ogni dinamica ad esso connessa. L’appuntamento è a Verona il 28 Ottobre, all’interno della sala corsi-workshop riservata a PLC Forum.

 

 

 

 

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5 Strategie per Aumentare l’Efficienza del Vostro Magazzino

In un recente sondaggio condotto da Intermec alla fine del 2013, è stato riferito che i magazzini di medie dimensioni perdono circa 3 mila ore l’anno a causa di inefficienze della forza lavoro L’indagine ha inoltre rilevato che il 30% dei responsabili di magazzino non aveva condotto alcuna revisione dei loro processi nel magazzino nel corso dell’anno precedente.

In questo articolo tratteremo cinque strategie per aiutare ad eliminare i problemi più comuni che portano alla diminuzione dell’efficienza della forza lavoro all’interno del magazzino.

1. Rafforzare la responsabilità

automazione di magazzinoI responsabili della gestione e di tutte le operazioni che si svolgono in magazzino si rivolgono spesso alla automazione di alcuni processi per migliorare le performance, ma i benefici di automazione vengono meno se gli operatori addetto al controllo sono distratti e commettono degli errori.

Gli errori più comuni sono quelli di prelievo, di stoccaggio (posizionare il collo o il  materiale in una scaffalatura errata), il responsabili del settore in quel momento naturalmente chiede di fermare i lavori per correggere l’errore che è stato compiuto e andare a sostituire, ad esempio, il prodotto errato selezioato da quello corretto. Stabilendo una gerarchia di responsabilità, e conseguentemente anche di compiti, tra i lavoratori si è in grado di ottimizzare tutta una serie di micro operazioni, senza interrompere il resto del lavoro.

2. Documentare le modifiche procedurali e confrontarle con gli errori

automazione di magazzinoPer un magazzino l’inventario non è un punto di riferimento per il successo, ma è una vera necessità.Nel nostro settore, raramente ti viene riconosciuto il merito per le 99,99% delle cose che vanno bene, perhcè vengono date quasi per scontato, mentre di vanno notare mille volte lo 0,01% di quello che va storto.

La maggior parte dei responsabili di magazzino tiene sotto stretto controllo i tassi di errore e di prelievo interni, ma questo perchè i tassi di errore fluttuano ed è difficile sapere in breve tempo se la causa è da imputare alla formazione inadeguata, le tecnologia implementata in modo improprio, aspettative irrealistiche o negligenza lavoratore. I manager dovrebbero creare un registro accurato di tutte le modifiche che sono state fatte nel magazzino e poi confrontarle contro fluttuazioni dei tassi di errore nel corso del tempo per capire se l’errore è da imputare alle tecnologie del magazzino o al team di alcuni lavoratori.

3. Migliorare i programi di partecipazione agli utili

La partecipazione agli utili è un modo popolare per le imprese per incrementare la qualità del lavoro e incentivare il lavoro di squadra nel magazzino. Per aumentare l’impatto di un programma di partecipazione agli utili, la leadership dovrebbe aiutare i lavoratori a capire come il magazzino si inserisce nel circuito del business. E’ importante mostrare alla gente come le loro azioni, anche le più piccole, hanno o possono avere un grande impatto sul loro portafogli.

4. Rendi partecipi i manager

Ci sarà un motivo se i manager, oggi, ricoprono quella carica in azienda. Spesso un manager ha fatto una gavetta pluriennale in rami anche molto diversi dell’azienda (o di altre aziende affine), insomma si è fatto le ossa per sedere al posto che occupa oggi. Soprattutto chi ha maturato un’esperienza interessante nel settore ha sicuramente sviluppato un occhio particolare e attento ai possibili errori, così come alle procedure di routine. Chiedere ad un membro anziano del vostro team di gestione del magazzino di visitare i magazzini per studiare e individuare insieme  se ci sono attività inutili o svolte in un modo non corretto.

5. Evitare un eccesso di ingegneria nel magazzino

Può sembrare un paradosso  ma è importante ricordare che un nuovo sistema di gestione del magazzino non deve rompere le abitudini dei lavoratori, senza considerare l’enorme perdita di tempo epr implementare nuove soluzioni tecnologiche, a volte, non necessarie.

E quali sono i vostri consigli per un magazzino più efficiente?

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SCOPRI PLC FORUM MADE IN ITALY AD EXPO SAVE VERONA

Diventa concreta la possibilità di entrare in contatto con il mondo PLC Forum e in particolare con la sua nuova creazione: PLC FORUM MADE IN ITALY, il marchio di certificazione italiano creato quest’anno dall’Associazione senza scopo di lucro PLC Forum allo scopo di andare a contrastare la contraffazione, l’abuso e la falsificazione del Made in Italy in Italia e nel mondo all’interno di un settore, quello dell’automazione industriale ed elettronica, che non ha mai posseduto tali marchi di certificazione.Expo Save Verona sarà l’occasione per parlare con gli ideatori, approfondire la conoscenza del marchio e assimilare ogni dinamica ad esso connessa. L’appuntamento è a Verona il 28 Ottobre quando, all’interno della sala cors-workshop riservata a PLC Forum, si terrà un focus tematico sull’automazione industriale e domotica nel quale verrà presentato ufficialmente PLC Forum made in Italy. PLC Forum made in Italy si rivolge alle aziende del settore interessate ad attestare la propria linearità ai principi qualitativi caratteristici del territorio italiano: materie prime di qualità, prodotti costruiti a regola d’arte con un’attenzione particolare nel dare il meglio che si possa offrire. Si tratta di un marchio applicabile all’intera azienda o al singolo prodotto (di cui entrano a far parte anche le famiglie di prodotto) volto ad assicurare che la produzione venga fatta totalmente in Italia, che i semilavorati e le varie componenti siano prodotte sul suolo italiano e che i prodotti siano conformi alle norme cogenti applicabili. Per ottenere il marchio, il produttore dovrà eseguire un iter semplice ed immediato: egli sarà chiamato in prima istanza ad autocertificare la propria azienda o il proprio prodotto attraverso il sito online, ad essa seguirà un controllo da parte di un team qualificato che realizzerà audit documentali e presso il fabbricante per comprovare l’autenticità della dichiarazione rilasciata. La convalida sarà comunicata mediante e-mail a seguito dell’ottenimento di un risultato positivo delle verifiche o della chiusura delle eventuali non conformità registrate. Segnaliamo che attualmente è in corso una promozione di start up: tutti coloro che aderiranno al progetto potranno usufruire della gratuità del servizio per un anno, a seguire potranno decidere liberamente se convalidare il proprio marchio o annullare la propria iscrizione.

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SEI AZIENDE DEL MONDO DELL’AUTOMAZIONE HANNO GIA’ OTTENUTO IL MARCHIO PLC FORUM MADE IN ITALY, COSA ASPETTI?

Pochi giorni di vita e PLC FORUM MADE IN ITALY risulta già essere un marchio di certificazione apprezzato dalle aziende del Bel Paese. Sono sei, ad oggi, le società che hanno scelto di certificarsi, forti della convinzione che portare il nome del Made in Italy nel mondo sia, non solo sinonimo di qualità, ma un dovere per tutte quelle industrie italiane che fanno della produzione Made in Italy il proprio core business. Contrive S.r.l., Elsist S.r.l., SDproget Industrial Software S.r.l., Kernel Sistemi S.r.l., Combustion and Energy S.r.l., Eltex S.r.l. sono questi i nomi delle sei aziende che hanno scelto di certificare alcuni loro prodotti 100% Made in Italy.
Ci troviamo oggi in una società sempre più colpita da fenomeni quali il decentramento della produzione in zone con un più basso costo della manodopera. I settori dell’automazione industriale ed elettronica sono tra i più colpiti da questa attitudine, per questo motivo esaltare la produzione italiana deve essere un obiettivo comune e primario per tutti coloro che hanno scelto di aprire un’attività in questo paese e continuano ancora oggi a produrre con i beni forniti da esso.
“Nelle condizioni attuali di mercato un potenziale Cliente si trova spesso a non avere informazioni corrette sulla provenienza dei prodotti che intende acquistare, non essendo in grado di risalire all’effettivo produttore del bene, che si “nasconde” dietro alla rete di distribuzione. Oltre ai problemi di qualità e conformità, l’utente si trova a non disporre di informazioni accurate, spesso neppure tradotte ed in ogni caso senza un’organizzazione di riferimento per supporto ed assistenza. Essere un’azienda italiana ufficialmente certificata da un’associazione riconosciuta come PLC Forum ed essere automaticamente rintracciabile da parte dei clienti rappresenta senza ombra di dubbio un valore aggiunto per chi acquista e per chi vende, ed uno strumento utile  a fare chiarezza nell’intero settore”. Ha affermato l’Ing. Giovanni Pedruzzi, Presidente di Contrive S.r.l.
PLC Forum ha scelto di creare questo marchio di certificazione per un settore, quello dell’automazione, ancora sprovvisto di tale garanzia. Si tratta di un’idea nata con l’obiettivo di andare a contrastare la contraffazione, l’abuso e la falsificazione del Made in Italy e di venire incontro alle esigenze di tutte quelle aziende del settore interessate a certificare la propria linearità a quelli che sono i principi qualitativi caratteristici del territorio italiano, luogo contraddistinto da materie prime di qualità e prodotti costruiti a regola d’arte.
Le aziende che hanno già ottenuto il marchio sui loro prodotti, sono visibili visitando il sito www.madeinitaly.plcforum.it e cliccando sulla voce “rintracciabilità”, così come i regolamenti normativi e legislativi che ne disciplinano il rilascio.

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ANCHE IL SETTORE DELL’AUTOMAZIONE HA FINALMENTE IL SUO MARCHIO DI CERTIFICAZIONE MADE IN ITALY

Grande novità in casa PLC FORUM: “PLC FORUM MADE IN ITALY”, è questo il nome scelto dall’associazione per il suo primo marchio di certificazione. Un’idea nata con l’obiettivo di andare a contrastare la contraffazione, l’abuso e la falsificazione del Made in Italy in Italia e nel mondo. Un marchio dedicato al settore dell’automazione industriale ed elettronica, un comparto che ad oggi non possiede ancora marchi di certificazione di origine italiana tanto utilizzati in altri settori, quali quello del Food&Beverage.

PLC FORUM MADE IN ITALY guarda direttamente a tutte quelle aziende del settore interessate ad attestare la propria linearità a quelli che sono i principi qualitativi caratteristici del territorio italiano, un luogo caratterizzato da materie prime di qualità, prodotti costruiti a regola d’arte con un’attenzione particolare nel dare il meglio che si possa offrire. Si tratta di un marchio applicabile all’intera azienda o al singolo prodotto (di cui entrano a far parte anche le famiglie di prodotto) volto ad assicurare che la produzione venga fatta totalmente in Italia, che i semilavorati e le varie componenti siano prodotte sul suolo italiano e che i prodotti siano conformi alle norme cogenti applicabili. Per ottenere il marchio, il produttore dovrà eseguire un iter semplice ed immediato: egli sarà chiamato in prima istanza ad autocertificare la propria azienda o il proprio prodotto attraverso il sito online, ad essa seguirà un controllo da parte di un team qualificato che realizzerà audit documentali e presso il fabbricante per comprovare l’autenticità della dichiarazione rilasciata. La convalida sarà comunicata mediante e-mail a seguito dell’ottenimento di un risultato positivo delle verifiche o della chiusura delle eventuali non conformità registrate. Per tutto il periodo di possesso del marchio potranno essere effettuati audit di sorveglianza, volti a monitorare il continuo soddisfacimento dei requisiti.

 

PLC FORUM MADE IN ITALY è un marchio di certificazione che fa riferimento a disposizioni comunitarie in materia di origine non preferenziale della merce, ogni specifica in merito ai regolamenti normativi e legislativi e tutti gli aspetti inerenti il marchio di certificazione PLC FORUM MADE IN ITALY sono contenuti nei disciplinari che ne regolano ogni aspetto, scaricabili dal sito: www.madeinitaly.plcforum.it

 

 

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PLC Forum è un’associazione senza scopo di lucro creata per diffondere informazioni tecniche relative all’automazione industriale e alla didattica inerente. Un punto di incontro e confronto sui temi sottesi all’intero comparto dell’automazione e alle tematiche legate al campo elettronico-informatico.

Un forum nato allo scopo di creare una comunità attenta di persone connesse e unite da passioni e interessi simili, un gruppo con cui discutere, confrontarsi e grazie al quale trovare un aiuto.

Tutti hanno sempre qualcosa da imparare: condividere le proprie esperienze personali è fondamentale per aiutarsi a vicenda e accrescere le proprie conoscenze.

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TPA ITALIA: “Collaborare per innovare al fine di competere“. E’ questo il tema centrale della fiera che ben riassume la forte volontà degli espositori di fare sistema paese per essere…

Mancano poco più di 100 giorni all’inaugurazione della prima edizione di TPA ITALIA, la nuova piattaforma fieristica B2B dedicata ai sistemi di azionamento, trasmissione di potenza, fluidotecnica e automazione, che si svolgerà presso Fiera Milano Rho dal 6 al 9 maggio 2014.  Con la popolarità della manifestazione sta crescendo anche il numero di espositori, sono infatti più di 100 le aziende che hanno aderito e la cui lista completa è costantemente aggiornata e disponibile sul sito www.tpa-italia.com.

 

Tra queste aziende che credono nel rilancio del paese e lo fanno continuando a investire in tecnologia e ricerca Camozzi S.p.A., azienda leader nel settore della pneumatica e membro del Advisory Panel di TPA ITALIA, dichiara tramite il suo Marketing Manager, Ing. Domenico di Monte: “Io credo che l’Italia non possa permettersi di non avere una fiera che rappresenti questo settore e ne metta in luce il valore a livello internazionale.”  L’intervista completa di Camozzi S.p.A., che in occasione di TPA ITALIA festeggerà i suoi 50 anni di attività, è disponibile sul sito nella sezione “Sala stampa”.

 

I nuovi scenari competitivi obbligano le imprese a perseguire un doppio obiettivo: estendere sui mercati esteri la propria presenza e in un’ottica di filiera, consolidarla e possibilmente svilupparla, su quello domestico. Cresce quindi l’importanza di avere una fiera in Italia che rappresenti il settore e ne metta in luce il prestigio. Le aziende hanno visto nella formula innovativa di TPA ITALIA, che associa a una dimensione locale il respiro internazionale del circuito MDA e PTC, la risposta a una loro esigenza fortemente sentita e condivisa e, per certi versi inedita, quella di promuovere il sistema paese.

 

Nasce proprio dal confronto diretto con le aziende e dalla volontà da parte degli organizzatori di interpretarne al meglio i bisogni e condividerne gli obiettivi, l’idea del tema centrale della fiera: “Collaborare per innovare al fine di competere“. Questo concetto si traduce nel desiderio di uscire da una concezione molecolare che ha da sempre caratterizzato il tessuto produttivo italiano e trovare una nuova forza nella massima promozione di un settore che, storicamente, rappresenta un centro di eccellenza e qualità del Made in Italy.  E’ questa la linea che ricorre e collega tutte le componenti e che troverà applicazione sia nella parte espositiva che in quella convegnistica.

 

Una risposta concreta è data dalla pianificazione delle tre aree tecnologiche denominate SOLUTION HUB in cui, come richiesto dal mondo industriale, saranno presentati macchinari applicativi in movimento che offriranno al visitatore tecnico qualificato idee e contaminazioni di possibili scenari di utilizzo dei componenti esposti a TPA ITALIA. Con questo scopo sono stati selezionati tre prestigiosi istituti di ricerca, facenti parte del Comitato Tecnico di TPA ITALIA, autorevoli voci del mondo della ricerca a contatto con l’industria, l’IIT – Istituto Italiano di Tecnologie di Genova, il dipartimento di ingegneria Enzo Ferrari e il Centro Interdipartimentale INTERMECH dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

 

“Siamo partiti con l’idea di estendere all’Italia un modello di piattaforma fieristica che sta riscuotendo grande successo nel mondo. Oggi, il contatto diretto con le aziende e le associazioni che le rappresentano e quindi una maggiore conoscenza delle loro problematiche e necessità ci rende testimoni e al tempo stesso ci porta a condividere uno spirito e una volontà di cambiamento che forse rappresenta l’aspetto più innovativo della fiera TPA ITALIA.” afferma Andreas Züge, direttore generale della filiale italiana di Deutsche Messe AG.

 

 

WWW.TPA-ITALIA.COM

 

 

Ufficio Stampa :

 

 

 

Mariateresa Rubino [email protected]

Antonella Giannelli  [email protected]

Tel. 02 36740549

Mobile 389 4573163

 

FIERA DI HANNOVER – HANNOVER FAIRS INTERNATIONAL GMBH

 

Stampa:

Andrea Biagini  [email protected]

T. + 39 02 70633292

 

Project Manager:

Silvia Origoni  [email protected]

Alessio Fineo [email protected]

T. + 39 02 70633292

 

 

 

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CodeMeter, il prodotto di punta di Wibu-Systems per la protezione del software, è conforme agli standard industriali

L’Architettura Unificata (UA) di OPC si sta affermando sempre più come lo standard de facto per l’automazione industriale. In confronto a OPC, OPC-UA fornisce funzioni di sicurezza per l’autenticazione e per comunicazioni crittografate e pertanto sicure. Una delle sfide che gli impianti di produzione si trovano ad affrontare è il salvataggio sicuro delle chiavi e la distribuzione dei certificati. Maggiori dettagli verranno svelati durante SPS IPC Drives 2013 allo stand 640 di Wibu-Systems, pad. 7.

A partire da novembre 2012, Wibu-Systems si è impegnata per garantire il supporto dello standard OPC-UA; all’epoca della scorsa edizione di SPS, l’azienda aveva dimostrato come i certificati e le chiavi possano essere salvati in CmContainer, ovvero in chiavi di protezione CmDongle dotate di chip smart card ed ideali per svariate applicazioni industriali, o in file CmActLicense che possono essere legati ad un elemento sicuro del sistema.

Ascolab e Wibu-Systems stanno collaborando in un progetto finanziato da ZIM il cui obiettivo consta nell’integrazione di CodeMeter con il client OPC-UA e gli stack del server.

Oliver Winzenried, Amministratore Delegato e fondatore di Wibu-Systems, aggiunge: “Con la crescita delle interconnessioni dei sistemi di controllo ed automazione, la sicurezza diventa sempre più irrinunciabile. OPC-UA è uno standard ISO che fornisce meccanismi di autenticazione e crittografia. In pratica, la gestione e la distribuzione dei certificati rimangono a tutt’oggi azioni sufficientemente complesse per l’utente. Con CodeMeter offriamo la possibilità di semplificare questi processi. Siamo orgogliosi di mostrare i primi prototipi al nostro stand ai visitatori di SPS IPC Drives.”

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L’espansione del mercato europeo di Wibu-Systems continua con l’apertura di una nuova sede in Francia

Con le notizie giornaliere di recessione economica che pervadono le nostre vite, si potrebbe essere tentati di considerare questa mossa un azzardo. Tuttavia Wibu-Systems guarda con fiducia al futuro e crede fermamente nella forza del mercato complessivo europeo. Con un approccio fermo e pragmatico, la nuova sede francese viene dunque inaugurata il 6 giugno.

Il nuovo ufficio consentirà di estendere la portata europea dell’azienda, che, con sede principale in Germania, è già presente con propri uffici in Belgio, Olanda, Regno Unito e Spagna. L’ubicazione è stata selezionata con la massima attenzione alla viabilità; è infatti posizionata centralmente a La Fayette, a solo mezzo chilometro dalla Gare de l’Est e dalla Gare du Nord, rispettivamente facilitando pertanto rapidi collegamenti in treno con la casa madre a Karlsruhe e l’ufficio ad Antwerpen.

La nuova azienda sarà affidata alle abili mani di Marcel Hartgerink, che ha già a suo carico le altre succursali europee. Il suo background in ingegneria elettronica gli ha semplificato la padronanza delle tecniche di protezione del software e di gestione delle licenze. E le sue eccellenti doti manageriali in ambito commerciale e marketing si sono dimostrate estremamente valide, apportando risultati di rilievo ripetutamente negli anni.

“Queste sue capacità saranno decisive anche in Francia”, dichiara Oliver Winzenried, AD e co-fondatore di Wibu-Systems. Aggiunge inoltre “Quando si può contare sulla qualità dei prodotti, una tecnologia innovative e l’affidabilità del fattore umano si è già a metà strada per raggiungere il successo. Il team di esperti che stiamo riunendo sarà in grado di offrire un servizio personalizzato nella lingua natia agli sviluppatori di software e agli attori dell’industria dell’automazione francesi ovunque dislocati nella nazione.”

Secondo l’ultimo rapporto rilasciato da BSA in Francia un paio di giorni orsono, il livello di pirateria in questo Stato è maggiore di quello riscontrato in altre economie mature. Sebbene la percentuale sia diminuita dal picco del 45% registrato nel 2005, la media nazionale attuale si attesta su un preoccupante 37% di popolazione ancora incline a questa pratica illecita. Con il supporto di organizzazioni di categoria, l’aiuto delle istituzioni pubbliche e la maggiore consapevolezza che Wibu-Systems sta promuovendo anche nel mondo embedded, il potenziale per un commercio florido in questo settore è sicuramente presente.

Tra le prime azioni intraprese allo scopo di intensificare la sensibilità di temi quali la protezione della proprietà intellettuale e dell’integrità del software da duplicazione e manomissione, Wibu-Systems SARL lancerà una serie di seminari per presentare la linea di prodotti. Le aziende potranno essere nostre ospiti a Parigi nei giorni 12 e 13 novembre, e a Lione nelle date 3 e 4 dicembre, per ricevere una panoramica relativa alla tecnologia di CodeMeter sia in termini di crittografia offerta, sia di modelli di business accessibili.

Inoltre Wibu-Systems SARL esporrà a Cartes, Parigi, dal 19 al 21 novembre. Questo è tipicamente un evento dedito alle soluzioni di autenticazione, dove l’azienda si concentrerà pertanto sulla protezione delle applicazioni su cloud e del loro accesso mediante chiavi PKI.

“Sono grato a Wibu-Systems per aver rinnovato la propria fiducia e non vedo l’ora di confrontarmi con questa nuova sfida. Con un team locale saremo in grado di raggiungere efficacemente l’audience ed instillare un corretto approccio alla sicurezza tramite ISV e OEM. La nostra attività genererà da ultimo la protezione del patrimonio conoscitivo e un maggiore PIL.”, afferma Marcel Hartgerink, direttore generale di Wibu-Systems SARL.

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Bft: soluzioni avanzate anche per il terziario.

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  • 22 Novembre 2012

Bft è l’azienda vicentina del gruppo Somfy che da oltre trent’anni progetta e realizza sistemi per l’automazione residenziale, industriale e infrastrutturale. Grazie ad un team di tecnici specializzati e ingegneri, Bft è in grado di realizzare sistemi su misura e personalizzati che rispondono alle più diverse esigenze.

 

Strutture come uffici, alberghi, banche, centri direzionali ed espositivi, concessionarie automobilistiche ed aree urbane possono trarre notevoli vantaggi dalle soluzioni di Bft, che realizza non solo automazioni per cancelli scorrevoli e a battenti, ma anche dissuasori di passaggio e barriere automatiche per la gestione degli accessi veicolari.

 

L’ampia gamma di barriere automatiche, ad esempio, assicura la massima adattabilità durante le fasi di installazione. Le lunghezze delle aste variano dai 5 agli 8 metri, mentre il tempo di apertura è di 2, 3 o 4 secondi. Tutte le barriere automatiche, inoltre, possono essere manovrate manualmente con la chiave di sblocco e sono dotate di sistema antischiacciamento.

 

I dissuasori di passaggio, invece, diventano fondamentali per una regolazione sicura degli accessi e delle soste. Quelli realizzati da Bft hanno il vantaggio di essere omologati per l’utilizzo in aree pubbliche e dispongono di un sistema integrato di frenatura con discesa automatica in caso di assenza di alimentazione. In più hanno anche tempi di manovra davvero brevi: dai 5 ai 9 secondi più il tempo necessario al rallentamento.

 

Bft: le automazioni più performanti per soddisfare le esigenze del terziario.

 

http://www.bft.it/jsp/it/home/index.jsp

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Bft: l’automazione per la tua casa

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  • 17 Settembre 2012

Bft è un’azienda del gruppo Somfy con sede a Schio, Vicenza, che da oltre trent’anni si occupa della progettazione, della realizzazione e della vendita di sistemi per l’automazione residenziale, industriale, commerciale ed infrastrutturale.

 

Le automazioni per cancelli scorrevoli Bft pensate per l’ambito residenziale, ad esempio, sono progettate per cancelli fino a 500kg di peso e sono studiate per resistere alle più severe condizioni atmosferiche.

 

Gli automatismi per porte basculanti, invece, possono essere montati su garage con una superficie fino a 12,5 metri quadri e offrono tempi di apertura che variano dai 17 ai 20 secondi.

 

Affidabili e sicure sono anche le automazioni per cancelli battenti fino agli 800 kg e fino a 7 metri di lunghezza, disponibili sia in versione reversibile che irreversibile.

 

Le automazioni per tapparelle fino a 88 Kg sono costituite da un operatore elettromeccanico 230v a uso residenziale e hanno una velocità compresa fra i 12 e i 16 giri/minuto.

 

D-Track di Bft, infine, è il sistema di regolazione automatica della coppia che garantisce la totale sicurezza dell’automazione anche in presenza di ostacoli. Grazie a diverse forme di acquisizione dei dati permette di adattare istantaneamente il livello di spinta necessario all’esecuzione della manovra, garantendo costantemente la massima sicurezza di utilizzo.

 

Bft: tuned to you

 

http://www.bft.it/jsp/it/categorie/index.jsp

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Lavoro e tecnologia: la progettazione industriale

Il mondo dell’automazione come tutti i settori dell’impiantistica è sempre sottoposto a numerose evoluzioni che costringono gli addetti al settore ad aggiornarsi costantemente sia con corsi di formazione sia con le nuove metodologie on line.

L’idea diffusa fino a poco tempo fa del fai da te, dell’hobbista e dell’appassionato infatti ormai nel mondo della progettazione automazione industriale non funziona più, è necessaria, com’è giusto che sia la competenza e l’affidabilità per questa tipologia di impiantistica sempre più complessa e tecnologicamente avanzata. Anche chi affronta il settore da appassionato comunque deve quotidianamente confrontarsi con novità con tecnologie provenienti da tutto il mondo che un giorno sono nuove e il giorno seguente sono obsolete. Un campo minato insomma che richiede veramente competenza e passione, e una buona dose di pazienza.

Oramai i quadri elettrici che controllano e governano le macchine industriali sono delle tipologie più varie, ma soprattutto non sono più monoproduttore e richiedono una competenza non indifferente sulle marche in commercio e le loro caratteristiche peculiari. Inoltre ormai l’applicazione dell’informatica è un tutt’uno con l’automazione in quanto anche il più semplice impianto industriale, come un termoregolatore ha un dispositivo informatico per la sua gestione e controllo. Il che li rende molto efficienti ed autonomi grazie alla programmabilità, soprattutto quando si tratta di dispositivi di progettazione elettromeccanica e altre funzioni da mantenere sempre sotto controllo, e gestione a distanza ma sicuramente più complessi nel caso di guasti e rotture.

Bisogna però fare un distinguo tra quello che è il programmatore informatico e quello che è il programmatore industriale. La differenza si basa essenzialmente nel fatto che tutto ciò che si può programmare all’interno dell’automazione industriale è fatto appositamente per interfacciarsi con un macchinario, qualcosa di fisico a differenza dell’informatica pura che si interfaccia con la rete o con altri dispositivi non progettati per la produzione fisica di un qualcosa.
Questo fa si che chi si occupa di programmazione industriale debba conoscere in maniera molto particolareggiata, e molte volte molto meglio di chi il macchinario lo utilizza, tutta la struttura sia software che hardware della struttura nella quale va a lavorare. Le reazioni che il sistema può avere sia in fase di attività che in fase di riposo infatti sono frutto del confluire di molti fattori che spaziano dalla connessione elettrica alla connessione meccanica oltre all’intervento di altri fattori come la presenza di fluidi e altre materie utilizzate per la produzione.

Essenzialmente al programmatore che va a interagire con le macchine per la produzione e gli assemblaggi elettromeccanici si chiede in particolar modo di conoscere in tutte le sue parti il macchinario e un’elasticità mentale molto sviluppata per poter risolvere tutti i problemi nel minor tempo possibile e nella maniera più risolutiva e durativa nel tempo. Praticamente nelle mani del programmatore sono tutti i processi tecnologici che orbitano intorno alla produzione del settore industriale, come quello dei servizi che però non sviluppandosi direttamente nella produzione materiale è già di completa competenza dell’informatico. Alimentatori, relè, contatori cablaggi tutto deve essere tra le competenze e i requisiti che inevitabilmente fanno si che non possa essere frutto di hobby o passione ma di studio e competenza.
A cura di Martina Celegato

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Storia e usi dell’elettronica industriale

Nella vita di tutti i giorni incontrare l’elettronica è divenuta un’abitudine ma forse tutte le sue applicazioni devono ancora subire forti sviluppi.
L’elettronica letteralmente e la scienza che si occupa degli elettroni e le sue applicazioni sono pressoché infinite sia nel campo industriale che in quello domestico passando per quello lavorativo e dei servizi. L’elettronica è infatti presente praticamente in tutto ciò che incontriamo quotidianamente dalla radiosveglia al pc, passando per la televisione e l’automobile senza dimenticare gli alimentatori caricabatterie. Non tutti però sanno che la storia dell’elettronica è molto recente e che le sue evoluzioni sono costanti e in continua innovazione grazie anche ai numerosi studiosi che si specializzano in ogni sua applicazione possibile.
Proprio per questo diviene fondamentale non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per coloro che volenti o nolenti si trovano a doverci avere a che fare. L’elettronica si suddivide principalmente in vari settori di competenza che possono essere individuati in elettronica analogica, elettronica industriale, elettronica digitale ed elettronica di potenza. Con il termine elettronica viene definito l’insieme delle conoscenze pratiche e teoriche che portano a progettare e realizzare apparati in grado di elaborare grandezze fisiche. A differenza dell’elettrotecnica l’elettronica si basa su piccole tensioni (meno di 12 volt) che tradotte mediante alcuni dispositivi alimentano e permettono il funzionamento di circuiti elettronici che a loro volta sono costituiti da componenti, attivi e passivi, collegati per mezzo di fili o tracciati attraverso i quali circolano le correnti elettriche e che vengono creati mediante la realizzazione circuiti stampati.
L’elettronica è strettamente legata all’elettrotecnica che si differenziano solo ed esclusivamente per il campo di applicazione ossia l’elettronica si applica all’informazione e quindi all’elaborazione dei messaggi e segnali elettrici mentre la seconda gestisce il progetto delle macchine elettriche e la trasmissione della potenza elettrica stessa attraverso schede elettronica.
I due settori principali dell’elettronica, tra i quattro precedentemente individuati sono quelli che si riferiscono al mondo analogico e al mondo digitale. Parole che sono ormai divenute di dominio e so pubblico grazie alla televisione che integra entrambe le tecnologie in questione esse si basano su due principi differenti. L’elettronica analogica è quel settore che si occupa della trasmissione dei messaggi informa analogica cioè che variano nel tempo ij modo continuo mentre quella digitale si occupa della trasmissione di messaggi che possono assumere soltanto alcuni valori in particolari momenti.
Pioniere dell’elettronica fu sicuramente Guglielmo Marconi che elaborò il collaudo programmazione dello strumento radiofonico anche se le vere e proprie innovazioni furono introdotte dal britannico John Ambrose Fleming che nel 1904 inventò il primo dispositivo elettronico a due terminali che lui stesso battezzò valvola termoionica. La storia dell’elettronica ebbe poi una forte evoluzione dopo la prima guerra mondiale soprattutto per merito della radio e della sua applicazione di punta che la fece diventare uno dei primi oggetti di consumo di massa del ‘900. Altro forte sviluppo a questa disciplina avvenne durante la seconda guerra mondiale grazie all’invenzione del transistor, componente attivo che diede il via all’elaborazione dei circuiti integrati. Proprio questi ultimi hanno portato all’utilizzo dell’elettronica in moltissimi oggetti di uso comune.
A cura di Martina Celegato
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