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Risate assicurate a Santo Stefano: Nando Timoteo, comico di Colorado Cafè e Zelig, porta in scena Christmas Comedy al Circo di Peschiera Borromeo (MI)

Per trascorrere piacevolmente la festività di Santo Stefano (26 dicembre, ore 18.00) il Circo di Paride Orfei, ubicato in via Carducci a Peschiera Borromeo (Milano), accoglie sotto il tendone “Christmas Comedy”, uno spettacolo tutto da ridere dalle venature natalizie.

Lo show, curato da Nando Timoteo, affermato comico dallo humor sottile e intelligente, è un alternarsi di situazioni comiche a un ritmo forsennato. Gli argomenti trattati sono i più disparati, dalla vita di coppia all’incompatibilità dei due sessi, dai viaggi di piacere all’attualità, dai test del militare alla direzione d’orchestra. Cose, queste, che apparentemente sembrerebbero non centrare nulla l’una con l’altra ma che con estrema maestria l’attore e comico cuce e ricama in un quadro più ampio. L’improvvisazione fa il resto, rendendo unico ogni spettacolo.

Nando Timoteo non è nuovo a performance di questo tipo, dato che calca il palcoscenico fin dai primi anni ‘90: il suo percorso artistico è costellato di partecipazioni, in veste di ospite fisso, a Colorado Cafè, interventi a Zelig Off, vittorie a concorsi di comicità e prestigiosi riconoscimenti a livello nazionale. Ha inoltre preso parte ai film di Diego Abatantuono “Eccezziunale veramente capitolo secondo…me” e “2061 un anno eccezionale”.

«Con Christmas Comedy si vuole coniugare la comicità a quella magica atmosfera che solo il circo può ricreare – spiega Paride Orfei -. Lo spettacolo è pensato per rendere ancora più speciale il pomeriggio di Santo Stefano, che non ha mai vere e proprie proposte. Prevedo grasse risate per il pubblico. Nando Timoteo in questo è un maestro senza pari».

È previsto un servizio di animazione gratuito con intrattenimento ludico e piccola scuola di circo per i bambini che preferiranno giocare e vivere la magia del tendone. Sarà attivo per tutta la durata dello show il servizio bar.

Le prevendite di Christmas Comedy sono aperte: per informazioni e biglietti chiamare i numeri 3316522892 o 3491072574.

Christmas Comedy
26 dicembre 2019
Spettacolo alle ore 18.00
Prevendite ai numeri 3316522892 – 3491072574
Platea 18 euro
Tribuna 15 euro

(Posti limitati, prevendita obbligatoria)

Piccolo Circo dei Sogni – Via Carducci a Peschiera Borromeo (Idroscalo – Milano)

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Roberto Mazzonetto alla grande mostra Spoleto Arte

Ha preso il via con successo la grande mostra di “Spoleto Arte” a cura di Vittorio Sgarbi, che è stata prorogata fino al 27 agosto 2015 all’interno di Palazzo Leti Sansi, situato a Spoleto, tra via Arco di Druso e Piazza del Mercato. L’iniziativa è organizzata dal manager della cultura Salvo Nugnes, presidente di Spoleto Arte. Nel gruppo selezionato degli artisti in esposizione si inserisce anche Roberto Mazzonetto.

Mazzonetto, fin dall’infanzia, è rimasto affascinato nel vedere il padre, che con il fuoco, un martello e un’incudine creava oggetti bellissimi. Era colpito nell’osservare il ferro, un materiale così forte e tenace e al contempo freddo in apparenza e sgradevole, che cedeva nelle mani del padre e veniva plasmato e modellato in oggetto artistico. Finiti gli studi inizia a lavorare al suo fianco per imparare il mestiere della lavorazione del ferro battuto nella bottega-laboratorio di famiglia.

Mazzonetto vuole elaborare oggetti, che parlano di sé, che dimostrano al meglio le capacità strumentali acquisite e consolidate nei tanti anni di pratica. Creazioni, che non sono soltanto un risultato ottenuto a livello puramente tecnico, ma che trasmettono al fruitore pensieri, emozioni, sensazioni, lirismo poetico, sensazioni piacevoli e spirito innovativo.

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A Spoleto Arte esposte le tele di Giuseppe Oliva

È stata ufficialmente prolungata fino al 27 agosto 2015 la grande mostra di “Spoleto Arte” con la curatela di Vittorio Sgarbi; è visitabile ad ingresso libero a Palazzo Leti Sansi, a Spoleto, tra via Arco di Druso e Piazza del Mercato. La direzione organizzativa è del manager della cultura Salvo Nugnes, presidente di Spoleto Arte. Tra le presenze di spicco in esposizione c’è il pittore Giuseppe Oliva che propone una serie di tele improntate all’informalismo astratto e materico e realizzate utilizzando la spatola al posto del pennello.

Nell’individuare i caratteri salienti del suo stile, è stato scritto: “Lo spirito creativo e la vena immaginaria si ribellano alle costrizioni mentali che l’apparenza e la scorza esterna delle cose nel loro realismo tendono ad imporre. Oliva è stimolato ad astrarre dagli aspetti contingenti, a compiere una sorta di scandaglio analitico del reale alla ricerca di un ordine codificato, costituito da schemi e strutture essenziali che non hanno bisogno di impalcature e orchestrazioni figurative per sprigionare la loro coinvolgente essenza contenutistica e per attirare e conquistare la curiosità e l’attenzione da parte dello spettatore“.

Inoltre si evidenzia: “Chi guarda viene indotto e sollecitato ad una forma d’interpretazione svincolata e scevra da filtri e barriere e viene lasciato assolutamente libero di percepire e recepire, nel massimo risveglio sensoriale, con un’interazione compenetrante. Da autentico artista guidato dall’anima, cede al bisogno viscerale di mostrare la sua visione, la sua consapevolezza d’essere e d’esistere, per condividerle con il fruitore“.

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Alessandro Testa alla mostra “Spoleto Arte” a cura del prof. Vittorio Sgarbi

“Spoleto Arte” è il titolo della nuova ed attesissima mostra organizzata dal manager della cultura Salvo Nugnes e curata dall’illustre Vittorio Sgarbi. Il vernissage si terrà sabato 27 giugno 2015 alle ore 18.30 presso lo storico Palazzo Leti Sansi, nel cuore della suggestiva città umbra di Spoleto, e avrà come protagonisti il Prof. Sgarbi, nonché Amanda Lear, artista poliedrica, cantautrice, attrice, presentatrice e pittrice, che espone alcune sue originali creazioni.

L’esposizione, visitabile con ingresso libero fino al 27 luglio, si svolge in concomitanza del Festival dei 2 Mondi, manifestazione d’interesse internazionale che ogni anno attira non solo turisti, ma anche esperti e appassionati d’arte. Dunque, un’occasione imperdibile per gli artisti di “Spoleto Arte”, i quali avranno maggiore possibilità di farsi conoscere. Tra questi troviamo anche Alessandro Testa.

Il noto Prof. Alberto D’Atanasio scrive di lui: «La funzione dell’arte per Testa è pura comunicazione tra artista e realtà. Ciò che, in effetti, muove il fare arte di Alessandro non è la ragione che deriva dal ragionamento di un’osservazione della realtà oggettiva o la coscienza dell’uomo che ha già un vissuto, ciò che anima il suo fare arte è la ragione dei sentimenti che non può avere tempi, non ha età e non sente Crono. Vive la pulsione del momento, trasforma l’energia interiore in gesto che diviene esso stesso opera d’arte nel lavoro che applica il colore che diviene pulsione visibile dell’universo interiore. Alessandro Testa vive della stessa scintilla eterna che regolò la creazione e muove ogni uomo che vive per amore della libertà».

«Osservando la sua produzione pittorica – evidenzia la rinomata curatrice di testi d’arte Elena Gollini – riecheggiano le eloquenti parole pronunciate nel 1973 dal poeta Ambrogio Bazzero, secondo il quale “L’arte è la grande arpa a innumeri corde, l’arpa del cuore a cui corrispondono i suoni del creato: è l’immenso prisma, che svela i colori della luce”. I dipinti di Testa, sull’impronta di queste intense riflessioni, esprimono un misticismo soggettivo di notevole impatto visivo, affiancato da un’elaborazione interiorizzante, libera dai condizionamenti della raffigurazione figurale. I criteri compositivi alludono simbolicamente e metaforicamente a quelli sonori, nel trionfo e nel tripudio colorato del risveglio dei sensi. […] Nella sua arte l’uso del pigmento colorato riveste una posizione di primaria centralità nella costruzione scenica d’insieme e assume un ruolo di fondamentale rilevanza nella trasmissione del messaggio artistico, connesso alla straordinaria visione di una prospettiva immaginifica, che si trasforma in articolate “architetture della psiche” trasferite e trasportate all’interno dei dipinti».

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L’artista contemporanea Solveig Cogliani parteciperà a “Spoleto Arte” a cura di Sgarbi

Il centro storico della città umbra di Spoleto ospiterà dal 27 giugno al 27 luglio 2015 l’esclusiva mostra “Spoleto Arte”, allestita nel secolare Palazzo Leti Sansi, in Piazza del Mercato. L’evento, con vernissage in data sabato 27 giugno alle ore 18.30, è organizzato dal manager della cultura Salvo Nugnes e curato dall’illustre Vittorio Sgarbi, ospite d’onore della serata insieme ad Amanda Lear, personalità poliedrica, attrice, cantautrice, presentatrice televisiva, ma anche originale pittrice ed espositrice in questa stessa mostra.

“Spoleto Arte” sarà allestita in concomitanza del Festival dei 2 Mondi, manifestazione che darà maggiore visibilità agli artisti contemporanei che espongono alla prestigiosa mostra le loro opere.

Tra questi troviamo la pittrice Solveig Cogliani, di cui scrive il Prof. Strinati: «La Cogliani è una pittrice che si è sempre guardata intorno raccogliendo spunti alla rappresentazione attinti dalle sue esperienze immediate desunte dall’osservazione dei luoghi e degli spazi in cui si trova a vivere e operare. Siamo adesso al Vittoriano e allora immediatamente vengono evocate immagini di presenze solenni visibili nell’area circostante.[…] C’è, nella pittura della Cogliani, il costante quesito inerente alla identificazione e all’identità. L’artista rappresenta con viva icasticità le cose e le persone ma tende a incuneare nella mente di chi guarda la dimensione pressoché opposta della sparizione e della perdita di quella identità che pure di fatto ci qualifica in questo mondo. […] La pittura della Cogliani ci appare per quello che è, un autentico inno alla pace e alla bellezza viste attraverso il filtro di una ricostruzione cromatica di luoghi e situazioni nel contempo amati e minacciati. Merito dell’artista è quello di farci vedere la realtà con i suoi occhi, che sono occhi di riscatto, pacificazione, quiete interiore e, per ricordare un passo celeberrimo della Tosca di Puccini, di “recondita armonia”».

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Grazia Azzali espone a Possagno le sue opere elogiate da Vittorio Sgarbi

La Prof.ssa Grazia Azzali, esponente di spicco dell’ambito artistico attuale, è stata tra i protagonisti più apprezzati della mostra collettiva “Riflessioni Contemporanee”, allestita all’interno della rinomata zona museale di Possagno, dedicata all’illustre maestro scultore Antonio Canova, con la gestione organizzativa del manager della cultura Salvo Nugnes. In occasione del vernissage inaugurale, il Prof. Vittorio Sgarbi ha partecipato come presenza straordinaria, esprimendo positivi elogi per la prestigiosa iniziativa.

 

L’Azzali manifesta una visione dell’arte ispirata da una proiezione cosmopolita ad ampio raggio, condotta seguendo una ricerca sperimentale sempre attenta e meticolosa, dove mai niente viene lasciato al caso e all’improvvisazione. La sua è un’arte impegnata sul piano etico e sociale ed ispirata da finalità profonde, di cui ella si rende convinta portavoce. Nel parlare in merito all’Expo, ha commentato con argomentazioni di spessore, sottolineando dei concetti di fondo molto significativi. In particolare, ha dichiarato: “A mio parere l’Expo 2015 può divenire il fulcro per il futuro sviluppo dell’Italia. Un’economia ecocompatibile e più equa porrà fine agli sprechi del passato e diverrà il simbolo di una nuova alimentazione, per tutti i cittadini del mondo. Nutrire ha diversi significati, non solo fisici, ma anche intellettivi. Arte e scienza devono coesistere e collaborare insieme per creare i cittadini del futuro“.

 

E ha aggiunto, in riferimento a una delle sue creazioni, collegabile ai temi portanti dell’Expo: “La mia opera d’arte dal titolo -Royal Baby- vuole essere una denuncia nei confronti di un mondo, che ha dimenticato la ricchezza della diversità biologica, in favore di una mostruosa omogeneità”. Scrive di quest’opera il critico d’arte Gianluigi Guarnieri: “L’Azzali crea una mostruosa sequenza di ibridi di -assurda generazione-, enigmi mutanti dell’io senz’anima. Nella continuità spaziale di un drammatico vuoto cosmico -Royal Baby- assurge a unico interprete di un futuribile creato, senza spazio né storia. Come corrugato oggetto radiante, fluttua nell’atmosfera oscura di una realtà ormai geneticamente modificata. Una folla di terrificanti sementi sembra, che inceda ad un passo di una drammatica danza, tramite ossessive movenze dinamiche, espresse da una ripetitiva ritmicità“.

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Materia: memoria e metafore

in occasione della Notte Europea dei Musei 2015

sabato 16 maggio, ore 21.00

inaugurazione mostra

Ariela Böhm

Materia: memoria e metafore

Museo Ebraico di Bologna

16 maggio – 26 luglio 2015

intervengono

Franco Bonilauri, storico dell’arte, già Università di Parma e già Direttore MEB

Gino Fienga, Direttore rivista con-fine Arte&Cultura

 

con il patrocinio di Adei Wizo Bologna

 

seguirà brindisi con l’artista

 

Sabato 16 maggio 2015, alle ore 21, al Museo Ebraico di Bologna – via Valdonica 1/5 – Guido Ottolenghi, presidente MEB e Vincenza Maugeri, direttore MEB, invitano all’inaugurazione della mostra ARIELA BÖHM Materia: memoria e metafore.

La mostra si inserisce nell’XI° edizione della Notte europea dei Musei, evento che intende valorizzare la cultura presso i popoli dell’Unione e che ha ricevuto il patrocinio del Consiglio d’Europa, dell’Unesco e dell’ICOM.

 

La scelta di Ariela Böhm per questa mostra al MEB ha sicuramente un profondo significato, in quanto è tra le poche artiste che da sempre lavora, con forte impegno, intorno al tema della propria appartenenza religiosa e culturale. Gran parte del suo lavoro orbita intorno alla scrittura e al desiderio di renderle omaggio.

 

La metodologia di ricerca espressiva di Ariela Böhm narra la storia, l’evoluzione umana nel suo farsi cultura e nella storia del sé, nei percorsi personali, intrecciati, indistinguibili e al tempo stesso unici. Dal generale al particolare e poi di nuovo all’indietro, tracciando piste polisemantiche di conoscenza, percorse da chi, interpretando, trasforma e trasformando ricrea.

L’invenzione dell’alfabeto e la nascita della scrittura vengono interpretati dall’artista come urgenza e discrimine dell’umanità, come perimetro e contatto con il mondo interiore, come distanza dall’indistinto e dal primordiale dell’infanzia della specie e dell’individuo. I testi biblici in ebraico, emergendo da una matrice naturale, creano un dialogo che ne rispetta le leggi e i meccanismi; dal loro dialogo nasce la metafora che descrive il paesaggio interiore.

Come ci dice l’artista stessa : “All’alba della scrittura è un omaggio all’invenzione che ci ha traghettato dalla preistoria alla storia; in particolare all’invenzione dell’alfabeto che, circa 3600 anni fa, ha prodotto il simbolo per eccellenza, il suono che si fa forma, la forma che disegna il pensiero, il pensiero libero dal suo pensatore…Questi “reperti” che sembrano raggiungerci da un remoto passato sono pagine metaforiche, pagine di terra, di fuoco e di luce che ci vogliono rammentare l’armonia dei primi passi di un “metodo” che, sebbene ci possa apparire scontato, ha cambiato la storia del mondo”.

 

Il supporto materico di questa produzione artistica è costituito da terracotta a tecnica Raku che, con la luminosità corrusca di frammenti emersi da un passato remoto, si propongono quali elementi provanti, in fissazione seriale, di una singolare vicenda umana sub specie scripturae. La tecnica ceramista adottata da Ariela è un’antica arte d’importazione cinese o coreana, affermatasi in Giappone fra il 1570 e il 1590 ad opera della celebrata dinastia dei Raku.

Nel Raku, Ariela Böhm trova il materiale e la tecnica che meglio si prestano ad esprimere la sua visione complessa e al contempo essenziale, evidentemente segnata dalla conoscenza profonda del materiale biologico. Questa predilezione non le preclude comunque la continua ricerca e lo studio di nuove tecniche.

Sicuramente la scelta di un materiale plasmabile come la ceramica, che nasce morbido, diventa fragile e consente un’alta definizione, racconta il desiderio di traducibilità dei sistemi complessi. Ariela, inoltre, ricostruisce tavole nelle quali trova congeniale inserisce frammenti testuali in ebraico presi dai libri sacri della sua tradizione religiosa.

 

Le opere in mostra al Meb sono rappresentative di alcuni filoni seguiti dall’artista nel corso degli anni: “Recisione impossibile”, “Pagine Oscure” e “All’alba della scrittura”.

Saranno esposte anche alcune formelle da “Che la memoria di ciò che è stato si fonda con la materia che ospita il nostro pensiero”, opera sulla Shoah, che sta alla base dello studio per il monumento agli ebrei deportati realizzato a Bolzano nel 2004.

 

Il percorso della mostra si completa con la proiezione di tre video;

– “Rachamim. Le lacrime delle madri creano la compassione nel mondo” – 2013: in quest’opera l’acqua è la materia prima, l’alfabeto con cui l’artista ha deciso di raccontare questa storia.

– “Terzo Giorno” – 2014: il video prende spunto dallo sviluppo israeliano della tecnica della coltivazione goccia a goccia, che ha permesso letteralmente di trasformare il deserto in terra coltivabile azzerando lo spreco dell’acqua.

– “Addensamenti” – 2010: un progetto nasce da una riflessione su quel midrash che, interpretando le prime parole della Torah narra che il Signore prima creò l’alfabeto e con esso creò poi il mondo.

 

Ariela Böhm nasce a Roma e, dopo la laurea in Scienze Biologiche, lavora per qualche anno, in qualità di borsista, sotto la direzione della professoressa Rita Levi Montalcini all’Istituto di Biologia Cellulare del CNR a Roma.

Negli anni del liceo intraprende il suo percorso artistico privilegiando come mezzo espressivo le tecniche della ceramica. Studia in seguito tornitura, tecnica Raku, decorazione, teoria degli smalti, vetrate artistiche, glass fusing e incisione. Frequenta il corso di scultura tenuto dal prof. Mongelli all’Accademia di Belle Arti di Roma. Frequenta la fonderia Anselmi presso la quale realizza un monumento in bronzo.

L’evoluzione della sua opera si dipana nell’uso combinato di materiali di diversa natura, in cui il dialogo fra gli elementi esprime il significato dell’opera stessa. L’incessante sperimentazione dei materiali più adatti all’opera che vuole realizzare la porta ad utilizzare il silicone per il ciclo di opere sul moto ondoso e, nel 2004, ad ideare, con il collega Rino Regoli, la tecnica delle “Ombre di luce”.

L’uso di un materiale trasparente, deposto sulla superficie interna di una lastra di vetro, permette, concentrando la luce che lo attraversa, di proiettare sulla superficie sottostante, un’”ombra” paradossalmente più luminosa del fondo su cui è proiettata. Da qui la scelta dell’ossimorico nome “ombre di luce” per questa tecnica che permette effettivamente di dipingere con la luce.

Vive e lavora a Roma. www.arielabohm.it

In occasione della Notte Europea dei Musei, sarà possibile visitare anche la sezione permanente del museo ebraico, dalle ore 21 alle 23, con ingresso libero

Orari: da domenica a giovedì 10.00-18.00 | venerdì 10.00-16.00 | sabato e festività chiuso

 

Per informazioni: Museo Ebraico di Bologna Via Valdonica 1/5 tel. 051 2911280 [email protected]

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Artista Soqquadro vince un Premio a Londra

L’artista di Soqquadro Maurizio Piccirillo ha vinto un Premio per la mostra

 

 

“I AM NOT SUPERSTITIOUS”

organizzata da Art Cafè London.

 

La mostra si svolge dal 22 al 29 aprile in una prestigiosa e suggestiva location, la

CRYPT GALLERY, ST PANCRAS CHURC, in Euston Road n. 1

 

Altri artisti partecipanti di Soqquadro: Francesca Bianchi, Tina Parotti, Ignazio Romeo

 

Selezione opere e artisti Soqquadro: Marina Zatta

 

Soqquadro è una storica associazione culturale romana, che opera dal 2000 e da allora ad oggi, sotto la Direzione Artistica di Marina Zatta ha realizzato più di 150 mostre in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero. In questa occasione collabora con l’organizzazione Art Cafè London, una struttura che progetta mostra a Londra da diversi anni. Con Art Cafè London Soqquadro è alla sua quinta esperienza e consolida così la loro collaborazione.

 

La Mostra

 

La ” Superstizione” è una credenza di natura irrazionale che può influire sul pensiero e sulla condotta di vita delle persone che la fa propria: in particolare, la credenza che gli eventi futuri siano influenzati da particolari comportamenti senza che vi sia una relazione causale.

Pur   essendo ovvio che i comportamenti dettati da superstizione non danno “sempre” un risultato efficace, non desistiamo dal perpetuarli; tendiamo, piuttosto, ad immaginare che ci sia una qualche forza occulta che governa gli eventi stessi. Comprendiamo tutti che il gesto superstizioso non è la causa di ciò che accade ed il buon senso dovrebbe suggerirci di smettere di praticarlo. Al contrario, si preferisce insistere, nella speranza di propiziarci la sorte L’argomento ha incuriosito e ispirato molti studiosi, ora sarà il turno dei nostri artisti.

 

Lo Staff organizzativo dell’evento si avvale di figure specializzate con esperienza lavorativa a livello europeo in ogni singolo settore che concorre alla messa in opera dell’evento stesso.

Dall’area logistica a quella tecnica dalla comunicazione alla gestione e posa in essere del progetto

 

I curatori artistici sono legati agli ambienti espositivi internazionali, in particolare londinesi e parigini, oltre che italiani.

 

Organizzazione Art Cafè London

Curatela Nadia Spita

Patrocini: Regione Toscana, Provincia di Pisa, Comune di Pisa, Università di Pisa, S.p.a. Navicelli di Pisa, Confcommercio, Fondazione Pisa

Info: [email protected]www.soqquadroarte.it

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Estetica Essenza Del Benessere di Mazzucco Chiara partner per l’evento dedicato a Tiziano Vecellio a Pieve di Cadore con protagonista Vittorio Sgarbi

Attesissimo in data Sabato 25 Aprile 2015 l’evento di forte risonanza mediatica che vede protagonista il Professor Vittorio Sgarbi e che avrà luogo, dalle ore 17.00, nel contesto pittoresco della Chiesa Arcidiaconale di Santa Maria Nascente, a Pieve di Cadore (BL). In questa occasione il noto critico terrà un incontro in stile Lectio Magistralis con guida alle opere, dal titolo “Tiziano Vecellio e la sua scuola”, in omaggio simbolico celebrativo a Tiziano, maestro originario del luogo e uno dei principali esponenti della storia dell’arte di tutte le epoche.

 

L’evento organizzato dal manager produttore Salvo Nugnes, presidente dell’Associazione “Spoleto Arte”, vedrà come partner l’azienda Estetica Essenza del Benessere, in Via Roma, 4 a Venas di Valle di Cadore (BL). Chiara Mazzucco, titolare del centro estetico, accoglie i propri clienti mettendo a disposizione trattamenti mirati e personalizzati grazie ai 30 anni di esperienza nel settore del benessere del corpo, acquisita nelle strutture più prestigiose a 5 stelle. Il centro offre la possibilità ai clienti di ritrovare il piacere di un rapporto sereno con il proprio corpo alla ricerca di un benessere “essenziale”. Tra i servizi proposti si possono trovare tante soluzioni per ogni esigenza grazie a uno staff di professionisti, uniti con l’obiettivo di valorizzare la bellezza della persona con servizi di manicure, pedicure, depilazione, massaggi, trattamenti viso e trattamenti corpo. La struttura inoltre dispone dei migliori cosmetici in circolazione, di macchinari di ultima generazione e di attrezzature apposite, dovutamente sterilizzate, per lo svolgimento di ogni seduta.

 

L’evento offre la possibilità di partecipare ad una speciale visita guidata alla Casa Natale di Tiziano, che all’epoca rappresentava la tipica dimora famigliare locale dove nacque e visse il pittore e che comprendeva tra i suoi componenti personaggi altolocati, tra cui notai, mercanti di legname, funzionari incaricati della gestione istituzionale e pubblica. Oggigiorno l’edificio presenta al pian terreno una raccolta di riproduzioni della collezione di disegni tizianeschi della galleria degli Uffizi di Firenze e l’inedita documentazione relativa al celebre pittore. L’iniziativa si concluderà con un’esclusiva cena di gala presso l’Hotel Dolomié, situato in via Privata Dolomiti 18, in compagnia del Prof. Sgarbi e di altre personalità di spicco. Nell’occasione la rinomata struttura alberghiera ospiterà, fino al 25 Maggio 2015, una mostra collettiva di talentuosi artisti contemporanei, che inaugurerà proprio il giorno dell’evento.

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I raffinati dipinti di Agnese Cabano alla mostra collettiva inaugurata da Vittorio Sgarbi al Museo Gipsoteca Canova

La pittrice Agnese Cabano rientra nel selezionato novero degli artisti partecipanti alla prestigiosa mostra collettiva, allestita all’interno del famoso Museo Gipsoteca Canova a Possagno, che sarà inaugurata con la presenza eccezionale del professor Vittorio Sgarbi in data Sabato 9 Maggio alle ore 18.30 e resterà in loco fino al 2 giugno 2015. L’iniziativa è organizzata dal manager produttore Salvo Nugnes, presidente dell’associazione “Spoleto Arte“.

 

Sulla sua formazione e sull’approccio artistico la Cabano racconta “Sono autodidatta, dipingo da quando frequentavo le scuole medie per dare sfogo ai miei tormenti adolescenziali. Crescendo ho continuato a dipingere, lasciando piena libertà alle emozioni interiori, rappresentandole in un mondo onirico. Il tema principale dei miei lavori è strettamente legato all’universo femminile, dove non mancano inerenti la maternità e la violazione sulla donna. Punti di riferimento della mia ricerca sono riconducibili a Frida Kahlo, Klimt e Dalì, del quale ho riprodotto anche molte opere. Mi sono appassionata all’opera di Dalì colpita dagli scritti e dai quadri. Per me riprodurne le opere è una passione, un piacere, un’emozione continua”.

 

Sul riferimento ispiratore della sua vivace e versatile ricerca stilistica, che la Cabano trae dal modello della grande Frida Kahlo è stato commentato “Per la Cabano è un riconoscimento verso una donna, che ha saputo rompere gli schemi divenendo anch’ella un’icona, non di bellezza, ma di forza, di volontà, di istinto di sopravvivenza. Una donna che ha saputo fare delle sue cicatrici e dei suoi difetti fisici un vessillo di cui andare fiera”.

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Vittorio Sgarbi all’inaugurazione della mostra collettiva al Museo Gipsoteca Canova con le creazioni artistiche dell’artista Imelda Bassanello

Il pregiato Museo Gipsoteca Canova a Possagno ospiterà un’importante mostra collettiva con protagonisti un gruppo di nomi di spicco del mondo dell’arte contemporanea, tra cui l’artista Imelda Bassanello. L’iniziativa è organizzata dal manager della cultura Salvo Nugnes, presidente dell’Associazione “Spoleto Arte” e si svolgerà dal 9 Maggio al 2 Giugno 2015 con inaugurazione prevista in data Sabato 9 Maggio alle ore 18.00 in presenza del noto critico Vittorio Sgarbi.

 

Sulla Bassanello è stato scritto “La sua galleria di personaggi, che sembrano usciti da un mondo fiabesco ma raccontano della vita quella vera, spuntano da portoni e insegne, da piazze e strade, fanno compagnia, danno calore, fanno pensare. Il mondo di Imelda è un mondo fatto di poesia, di prorompente creatività, di arte purissima. Dopo aver portato ai massimi livelli di perizia tecnica la sua arte pittorica ha deciso di mettersi a realizzare sculture. Che poi sono la resa tridimensionale dei suoi personaggi, di quel suo mondo che ora si presta a punti d’osservazione diversi. Una scultura di Imelda è un quadro intorno al quale si può passeggiare. Sono quegli stessi personaggi, che mi osservano da anni dai portoni e dalle insegne e dai quadri appesi alle pareti. Ora quei personaggi sono ancora più vicini, hanno fatto un passo verso di me, verso di noi”.

 

Sulla bottega e atelier artigianale, che la Bassanello ha aperto attualmente presso il paese di Santuario, dove vive, con la particolare denominazione di “mela” spiega: “La mela è un nome semplice, senza nessun particolare riferimento, ma racchiude in sé una formula antica, quella della vera bottega, dove si potevano trovare l’artista, l’aiutante, l’allievo e i vari collaboratori. Un mito mai distrutto, perché chi crea non è mai da solo o forse fa finta di non esserlo“.

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Milano Art Gallery: Stefano Bettini e le originali opere dal singolare stile inconfondibile in esposizione per la mostra collettiva “Impressioni D’Artista”

Dal 7 al 20 Marzo 2015, con la direzione organizzativa del manager produttore Salvo Nugnes, presidente dell’associazione “Spoleto Arte“, sarà allestita nell’esclusivo spazio della “Milano Art Gallery, in via Alessi 11 a Milano, l’attesissima mostra collettiva “Impressioni d’artista”. L’inaugurazione si svolgerà in data Sabato 7 Marzo alle ore 18.00 con la partecipazione straordinaria della rinomata attrice e scrittrice Dalila Di Lazzaro, protagonista di un’interessante conferenza sulla tematica “Il dolore e la speranza”. Tra i partecipanti anche il talentuoso Stefano Bettini, spesso presente in rassegne artistiche nazionali ed internazionali, che negli anni ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti.

Stefano Bettini, poeta e pittore con particolare estro e dallo stile inconfondibile, si è avvicinato alla pittura da alcuni anni per un bisogno interiore di dover mettere su tela i suoi sentimenti e le sue sensazioni. Con le sue originali opere, Bettini crea un’interessante operazione estetica, infatti sembra che tutto venga messo in discussione: i temi, le tecniche e i materiali, perfino l’esito finale, fino alla fine il risultato è incerto. Queste realizzazioni coniugano poesia e disegni molto semplici.

Il Prof. Alberto D’Atanasio dice di lui: “Stefano Bettini possiede la rara capacità di riassumere un animo da poeta e uno da eterno ragazzo, un talento evidente che lo ha portato a unelaborazione scientifico empirica sulle mescole delle tinte e le teorie di Johannes Itten. Le sue opere hanno la freschezza dell’estemporaneità, ma in effetti, Stefano dosa ogni elemento e struttura limmagine in modo che la matita spezzata, il quadrato aggettante, lo spruzzo di colore, e la siluette elegante, femminile di una caviglia che si libera da una scarpa con il tacco, diano all’osservatore lessenza stessa delarmonia. Ogni sua opera offre le stesse emozioni di un brano musicale che comincia o di uno che finisce. Si percepisce che qualcosa è accaduto e qualcos’altro sta accadendo. In ogni suo quadro si rispecchia lanimo di un uomo che ha intrapreso un viaggio e che ad ogni tappa invece di riposare guarda altri orizzonti e altre mete da raggiungere. Un vero esploratore Stefano Bettini, larte per lui è solo un espediente per non rimanere in panne e sentire che il viaggio è terminato”.

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La giovane talentuosa artista Chiara Plebani partecipa alla mostra collettiva “Impressioni d’Artista” esibite presso Milano Art Gallery

Sabato 7 Marzo inaugurerà, presso la storica galleria milanese “Milano Art Gallery”, la mostra collettiva intitolata “Impressioni d’artista” con l’organizzazione del manager produttore Salvo Nugnes. Durante il vernissage, la nota attrice Dalila Di Lazzaro terrà una suggestiva conferenza sul tema “Il dolore e la speranza”. La mostra, allestita fino al 20 Marzo, accoglierà, tra le altre, l’opera della talentuosa e giovane artista Chiara Plebani.

Chiara Plebani nasce nel 1993 a Calcinate. Frequenta il liceo Scientifico Federici di Trescore, dopodiché decide di dedicarsi all’arte, iscrivendosi nel 2012 all’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia. Qui, inizia un percorso di ricerca personale che trova l’ispirazione nel surrealismo di Salvador Dalì e nell’iperrealismo di Very Aptiano. L’anno successivo svolge un corso di fotografia in Santa Giulia dove scopre la sua meraviglia nel catturare un attimo perfetto. Nell’estate 2014 fa un viaggio in missione per tre settimane in Malawi, Africa, dove si lascia coinvolgere emotivamente dalla povertà e dallo stile di vita che incontra.

Alberto D’Atanasio, Professore in storia dell’Arte ed Estetica dei linguaggi visivi, su di lei scrive: “Le sue immagini sono estrapolate da reportage che lei ha compiuto come volontaria nei luoghi dove la solidarietà diventa esperienza di vita per chi si dona e per chi riceve, è un’esperienza ovviamente coinvolgente, ma soprattutto cangiante dei colori della libertà e della verità” e continua “Ogni sua immagine è urlo e denuncia, ogni suo quadro è riflessione e meditazione. Mirabile è il suo talento che le permette un fare arte raffinato ed espressivo, come interessante è questa simbiosi tra soggetto e supporto”.

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Al Museo Casa Natale D’Annunzio il prof. Vittorio Sgarbi consegna una prestigiosa targa di riconoscimento alla soprintendente Lucia Arbace

Al Museo Casa Natale di Gabriele D’Annunzio, lo scorso 6 Febbraio 2015, il Prof. Vittorio Sgarbi e il Dott. Salvo Nugnes, Presidente dell’Associazione “Spoleto Arte” hanno consegnato una prestigiosa targa alla carriera alla Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo Lucia Arbace, “per il significativo contributo alla tutela e alla valorizzazione del Patrimonio artistico-culturale del Paese”.

Di seguito l’intervista alla Dott.ssa Arbace.

D: Dottoressa Arbace, abbiamo ricevuto la notizia del prestigioso riconoscimento istituzionale alla carriera, che ha ricevuto di recente e che nell’occasione le è stato consegnato dal professor Vittorio Sgarbi e dal manager Salvo Nugnes; è stata compiaciuta del premio?

R: Sono rimasta sorpresa, perché non me l’aspettavo.  Ero lì, a Casa D’Annunzio per fare gli onori di casa, in qualità di soprintendente e direttore del Museo, all’inaugurazione della mostra “Da Pier Paolo Pasolini a  Maria Pia Severi”, e ad un certo punto mi hanno annunciato che c’era una targa per me. In genere quando si riceve un riconoscimento, qualcuno ti scrive una lettera che in tal giorno avverrà la cerimonia della consegna ufficiale. Questa volta è stato un riconoscimento non annunciato, e forse per questo molto più gradito.

D: La cerimonia di premiazione si è svolta durante l’importante vernissage della mostra fotografica, da lei citata, curata da Sgarbi. Come è nata l’idea di questa interessante esposizione fotografica curata dal noto critico?

R: Avevamo discusso già diversi mesi fa la possibilità di ospitare a Casa D’Annunzio, nei nostri spazi espositivi, una mostra di artisti contemporanei curata da Vittorio Sgarbi e promossa da Spoleto Arte. Purtroppo non era possibile assolutamente replicare quella già presentata a Spoleto e a Venezia, che comprendeva molte opere pittoriche di vari maestri, a causa delle dimensioni non ampie nei nostri spazi. Abbiamo quindi ritagliato all’interno della precedente iniziativa il segmento rilevante rappresentato dalle  foto di Roberto Villa scattate sul set del film di Pasolini “Il  fiore delle mille e una notte” e dalle immagini di Maria Pia Severi che evidenziano un’esperienza fotografica di senso completamente opposto. Il bello consiste proprio nel fatto che la mostra valorizza due esperienze della fotografia antitetiche abbinate in una proposta inedita.

D: Un suo commento di riflessione sull’arte in generale e in particolare sull’arte fotografica; ritiene che possa avere pari valore rispetto all’arte tradizionale? È appassionata di fotografia d’autore?

R: Ma certo! Conosco personalmente moltissimi fotografi di chiara fama, come ad esempio Gianni Berengo Gardin. Non dimentichi poi che io sono nata a Capri ed ho lavorato per molti anni a Napoli. Proprio Napoli ha espresso grandissimi talenti nel settore della fotografia, di rilevanza nazionale ed internazionale, come ad esempio Mimmo Jodice, Luciano D’Alessandro, Antonio Biasiucci, Sergio Riccio, Fabio Donato, tanto per citare nomi molto noti. Ho sempre seguito, fin dalle prime esperienze di soprintendenza, le grandi mostre fotografiche che sono state realizzate nel capoluogo campano ed anche in altre città italiane e straniere, dove ho avuto modo di soggiornare sia per motivi professionali, sia in occasione di viaggi di piacere.

D: Se dovesse associare l’illustre Maestro d’Annunzio alle figure di un artista di epoca passata e ad un artista di epoca odierna, chi menzionerebbe in funzione di una virtuale sinergia?

R: Un nome fra tutti c’è già ed è Francesco Paolo Michetti, un caro amico di D’Annunzio, nonché un grande artista che, purtroppo, non è ancora stato pienamente consacrato per la sua grandezza, che travalica il ristretto ambito della pittura.

D: Come pensa che l’immagine di D’Annunzio possa essere valorizzata al meglio in occasione dell’imminente Expo da parte degli organizzatori della grande esposizione universale?

R: Gabriele D’Annunzio è stato un pioniere della comunicazione. Ha ideato dei brand, dei nomi importanti dell’eccellenza italiana, alcuni nella filiera enogastronomica, come i liquori “Aurum” e “Corfinio”, ed anche il “Parrozzo”, un dolce tipico abruzzese. Ma è soprattutto la sua poesia a dover essere diffusa, meglio compresa per la straordinaria forza evocativa, di straordinaria modernità.

D: Come viene considerata all’estero la figura di d’Annunzio? Il museo viene spesso visitato anche da  turisti stranieri? Di quale nazionalità prevalentemente?

R: Sicuramente sì, abbiamo un alta percentuale di stranieri all’interno dei visitatori della Casa Natale, che lasciano i loro commenti sul registro delle firme. Abbiamo monitorato queste presenze negli ultimi anni e in una delle pubblicazioni recenti sono state inserite le frasi più significative. D’Annunzio è molto noto anche all’estero, non soltanto in Francia dove ha soggiornato. 

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Possagno, Museo Gipsoteca Canova: il raffinato informalismo pittorico di Giuseppe Oliva esposto nella mostra collettiva inaugurata da Vittorio Sgarbi

Il prestigioso Museo Gipsoteca Canova di Possagno si prepara ad accogliere tra le sontuose mura un importante appuntamento artistico di grande richiamo, la mostra collettiva a cui partecipano una selezionata serie di artisti contemporanei di alto livello, tra cui il poliedrico pittore Giuseppe Oliva, che è organizzata dal manager della cultura Salvo Nugnes, presidente dell’Associazione “Spoleto Arte“. L’esposizione verrà allestita dal 9 Maggio al 2 Giugno 2015 e sarà inaugurata con la presenza d’eccezione del critico Vittorio Sgarbi in data 9 Maggio alle ore 18.00.

Nei quadri di Oliva predominano i colori accesi, radiosi, lucenti, mescolati e amalgamati tra loro senza un ordine apparente. È una pittura di gesto, raffinata e dal forte impatto scenico, ispirata dall’espressionismo astratto. Nel commentarne le peculiari connotazioni distintive è stato evidenziato “All’effetto visivo l’insieme appare come una sorta di corposo e inarrestabile magma, che discende direttamente dal pathos emotivo e dalla sfera interiore dell’artista, guidato dal moto dell’anima. La miscela cromatica e alchemica delle sfumature è densa di poesia e suggestione emozionale, producendo una suadente sinfonia narrativa di contrappunti tonali e di tensioni vibranti, ritmate da una cadenza proveniente da un’armonia arcaica scaturita dalla memoria dei ricordi. Chi osserva le opere diventa parte integrante e attiva dell’opera stessa. Ne viene coinvolto grazie al dinamico flusso coloristico e alla forza propulsiva della trama strutturale, entra direttamente nella visione onirica e fantastica di un altro uomo”.

Per Oliva l’arte non è più soltanto una semplice rievocazione, ma una vera e propria formula comunicativa, la cui metafora diventa chiave di lettura della realtà e di un linguaggio codificato, da diffondere e condividere con il fruitore. La spatola, oppostamente al pennello, agisce rapida e incisiva e gli fornisce la proiezione immediata di ciò che vuole esternare ed imprimere sulle tele.

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Presenza d’eccezione del prof. Vittorio Sgarbi alla mostra del rinomato pittore Luciano Berruti alla Milano Art Gallery

Si è svolta Domenica 15 Febbraio con ampia affluenza di pubblico l’inaugurazione della mostra pittorica dal titolo “L’essenza del colore” del maestro Luciano Berruti, con la presenza straordinaria del professor Vittorio Sgarbi durante il vernissage, allestita presso lo storico contesto della galleria milanese “Milano Art Gallery” in via Alessi 11. L’esposizione, organizzata dal manager produttore Salvo Nugnes, resterà in loco fino 2 Marzo 2015 ed è visitabile con ingresso libero.

Berruti, ha fatto parte dell’esclusivo novero degli artisti selezionati per la grande mostra collettiva veneziana “Spoleto incontra Venezia” curata da Sgarbi e di recente è stato protagonista di una prestigiosa personale ad Asti, la sua città, inaugurata dal noto critico, che ha riscosso grande successo. In riferimento al titolo della mostra spiega “Il titolo ‘L’essenza del colore’ rispecchia perfettamente la peculiare connotazione distintiva del mio modo di dipingere, nella sua essenza primaria sostanziale. Per me il colore è fondamentale e quindi mi serve per tutto il quadro. È essenziale l’uso del colore per dipingere per me, che non uso un tratto, ma esprimo le cose attraverso altri mezzi. L’unico mezzo per me è il colore. I colori sono tutti belli, basta combinarli assieme, lasciarli giocare: loro si divertono! Naturalmente, ci sono colori, che esprimono meglio dei particolari stati d’animo, ma sono egualmente tutti interessanti”.

Nel commentarne l’estro creativo Sgarbi ha dichiarato “Lirico, emotivo e neosimbolista appare Luciano Berruti, pittore di trasfigurazione della realtà in sogno. Molto lontano dal mondo e da una realtà traditrice, Berruti dipinge con nuance cromatiche, che sfocano la definizione delle cose, delle persone, dei paesaggi. Non visionario, ma emozionato davanti al reale, Berruti raffigura in un sogno ad occhi aperti”.

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Museo Gipsoteca Canova: grandi apprezzamenti per l’arte pittorica di Cristina Madeyski

Nell’ambito della corposa mostra collettiva dal titolo “Riflessioni Contemporanee” allestita nello storico contesto istituzionale del Museo Gipsoteca Canova a Possagno e inaugurata dal Professor Vittorio Sgarbi il 17 gennaio scorso, sta ottenendo positivi apprezzamenti la pittrice Cristina Madeyski, che rientra nel selezionato novero degli artisti di spicco partecipanti alla prestigiosa iniziativa. L’esposizione organizzata dal manager produttore Salvo Nugnes rimarrà in loco fino al 10 febbraio 2015 ed è visitabile con ingresso libero al pubblico.

Per la Madeyski la materia pittorica funge da riempitivo e le permette di convogliare la sua ricerca evolutiva in un’avvincente sperimentazione, che si snoda, mediante il flusso di movimento dinamico, in un gioco ad intreccio tra spazio e materia, presenza e assenza, alternando nella costruzione narrativa delle suggestive sovrapposizioni figurali, che creano un’unità sinergica in armonioso equilibrio, avvicinando e accorpando gli elementi compositivi in un coreografico mosaico ad incastro, che scaturisce da una volontà di assoluta perfezione elaborativa. Nella sua arte d’impronta filosofica e surrealista vuole esternare messaggi subliminali, che lo sguardo attento e sensibile dell’osservatore deve saper cogliere e introiettare.

Su di lei è stato commentato “È il motore esistenzialista, che cattura e conquista la sua attenzione, così come lo studio accurato e l’analisi meticolosa della psiche e dell’animo umano in tutte le sue articolate e complesse sfaccettature più nascoste e celate. In lei si riscontra l’amore appassionato di Francis Bacon per la gestualità di poetico e sentimentale lirismo l’interesse verso l’Espressionismo tedesco, caratterizzato dalla dedizione per la concezione emozionale dell’arte e per la tensione al conseguimento di una propria soddisfazione, al raggiungimento di un compiacimento personale attraverso l’occhio, l’espressione interiore e psicologica, che fungono da motore trainante e da volano propulsore per la poliedrica propensione progettuale e creativa”.

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Milano Art Gallery: Vittorio Sgarbi inaugura la prestigiosa mostra pittorica di Luciano Berruti

Presenza d’eccezione quella del noto critico Vittorio Sgarbi, che sarà curatore e presenzierà durante l’inaugurazione della mostra personale dell’affermato pittore astigiano Luciano Berruti dal titolo “L’essenza del colore”, che si terrà nello storico contesto della “Milano Art Gallery” in via Alessi 11 a Milano in data Domenica 15 Febbraio alle ore 18.00. L’esposizione è organizzata dal manager produttore Salvo Nugnes e resterà allestita in loco fino al 2 Marzo 2015 con ingresso libero al pubblico per le visite.

Nell’illustrare le componenti distintive della sua espressione stilistica è stato scritto da Paolo Levi “Nell’attuale pittura italiana è un caso del tutto inedito: la creatività di Berruti si fonda sull’intuizione magica del gesto creativo, che allude a spazi vuoti e pieni, mettendosi al servizio della bellezza artigianale del gesto pittorico. Immettendo una soffusa malinconia in ogni suo quadro, si muove con una sorta di distaccata immediatezza per cui ogni composizione rappresenta un’esperienza rinnovata lungo il suo percorso di artista. Poi, nel momento cruciale della scelta tematica la tavolozza si riduce all’essenziale, per restituire vaghezza alla formulazione di un pensiero altrimenti inafferrabile e per dare forma al sogno, prima che svanisca nella nebbia del primo mattino”.

In occasione della recente partecipazione del maestro Berruti alla grande mostra collettiva internazionale di “Spoleto incontra Venezia” a cura di Sgarbi, il professore ha definito Berruti come “Lirico, emotivo e neo-simbolista, pittore di trasfigurazione della realtà in sogno. Molto lontano dal mondo e da una realtà traditrice, dipinge con nuance cromatiche, che sfocano la definizione delle cose, delle persone, dei paesaggi. Non visionario, ma emozionato davanti al reale, raffigura in un sogno ad occhi aperti”.

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“Impressioni d’arte”: appuntamento d’arte con la prestigiosa mostra collettiva allestita alla Milano Art Gallery e con la presenza straordinaria della nota artista e scrittrice Dalila Di Lazzaro

Si preannuncia un appuntamento artistico di ampia portata e forte risonanza mediatica, la grande mostra collettiva dal titolo “Impressioni d’arte” ambientata tra le storiche mura della “Milano Art Gallery” in via Alessi 11 a Milano, dal 7 al 20 Marzo 2015. L’evento, organizzato dal manager produttore Salvo Nugnes, verrà inaugurato in data Sabato 7 Marzo alle ore 18.00 e vedrà la presenza della nota artista e scrittrice Dalila Di Lazzaro che nell’occasione terrà un’interessante conferenza.

In esposizione si potrà visionare una ricca carrellata di opere appartenenti a un esclusivo novero di artisti contemporanei, affermati e dal vivace talento espressivo, che presenteranno le loro eclettiche e poliedriche creazioni all’interno della rinomata location milanese per avvalorare l’importante messaggio dell’arte, concepita come ponte virtuale di connessione e aggregazione collettiva, come simbolico strumento universale di trait d’union, fornendo un concreto moto di stimolo divulgativo attraverso la partecipazione a questa pregevole iniziativa e offrendo il loro personale contributo artistico, anche in previsione dell’imminente Expo.

L’organizzatore Salvo Nugnes commenta “Abbiamo individuato un periodo ben mirato e strategico per lo svolgimento di questa collettiva, che si avvicina alla fase cruciale di inizio dell’Expo, proprio per veicolare in modo ancora più forte e diretto un messaggio universale di slancio propulsivo a favore della diffusione dell’arte e della cultura in generale, tramite gli artisti espositori e le loro originali creazioni“.

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Sanremo sarà internazionale con Jay Santos

Anche l’artista di fama internazionale Jay Santos sarà nella città dei fiori in occasione del Festival di Sanremo, e presenterà in anteprima il 12 Febbraio presso il Victory Morgana Bay, il nuovo singolo “Bailame”.

Jay Santos è senza alcun dubbio l’artista dance-pop-latino più influente in Europa: posizionato nelle classifiche radiofoniche più importanti, annovera tra le sue schiere sul web oltre 60 milioni di followers oltre ad infiammare con il suo ritmo il pubblico dei top club mondiali in cui si esibisce.

“Bailame”, singolo estratto dal nuovo album in uscita, vede la collaborazione con un’importante artista internazionale: Jay ha deciso infatti di realizzare il brano in featuring con Lucenzo, cantante noto al pubblico per la hit mondiale Danza Kuduro, e lo presenterà ufficialmente al pubblico italiano nell’evento che si terrà Giovedì 12 Febbraio 2015 presso il Victory Morgana Bay Lungomare Trento e Trieste 16 a Sanremo, rinomato locale della riviera punto di ritrovo per artisti e sede di tutti gli eventi legati al festival.

La serata comincerà alle ore 21.00 quando verrà servita la cena nel ristorante direttamente sul mare, a seguito della quale ospiti e addetti stampa potranno assistere all’incredibile performance live dell’artista in cui non mancheranno le immancabili hit mondiali “Noche de Estrellas” e “Caliente”, record di vendite e successo con il quale Jay ha ottenuto 4 dischi di platino. A seguire ci sarà il party con DJ set che proseguirà fino alle prime luci dell’alba.

L’evento di Sanremo segnerà l’inizio ufficiale del nuovo tour che porterà Jay in giro per il mondo nei prossimi mesi, con nuovi e attesissimi appuntamenti anche sul territorio italiano.

 

Milano, 06/02/2015

 

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Il rinomato manager produttore Salvo Nugnes parla delle stimate opere di Vincent Van Gogh esposte al Palazzo Reale a Milano

In occasione della recente visita alla mostra di prestigio dal titolo “Van Gogh, l’uomo e la terra” in omaggio al famoso pittore Vincent Van Gogh, allestita tra le sontuose mura di Palazzo Reale a Milano, è stato chiesto al manager produttore Salvo Nugnes, di esprimere un autorevole commento in merito, da conoscitore ed esperto d’arte.

Nugnes ha spiegato “Una mostra davvero interessante e coinvolgente, che inquadra le opere di Van Gogh con una chiave di lettura interpretativa originale inedita, focalizzandosi sulle tematiche connesse all’Expo, quasi a voler creare un simbolico preludio all’imminente esposizione universale: la terra e i suoi frutti, l’uomo al centro del mondo reale, la vita rurale e agreste strettamente legata al ciclo della stagioni”.

E aggiunge evidenziando “Van Gogh nella sua epoca in cui gli artisti si orientavano verso il paesaggio urbano per celebrare il processo di industrializzazione, ha invece spostato l’attenzione verso il paesaggio rurale e il mondo contadino. Ha raffigurato la vita e le mansioni tipiche della tradizione agreste e ha considerato come soggetti protagonisti i lavoratori della terra e gli agricoltori, concepiti come figure eroiche e gloriose. Inoltre, ha manifestato la propria affinità verso gli umili, immedesimandosi con loro e rappresentando il loro dignitoso contegno. La vera grandezza della sua pittura è stata riconosciuta solo dopo la morte e oggi Van Gogh è considerato a buon conto tra i geni dell’arte di tutti i tempi“.

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Arte Padova 2014: Giuseppe Oliva parla della sua esperienza con la Milano Art Gallery

Si è svolta nel periodo dal 14 al 17 Novembre la fiera Arte Padova 2014, l’importante Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea. Presentate nello stand della rinomata galleria milanese “Milano Art Gallery”, che ha sede in via Alessi 11, le pregiate opere del noto pittore Giuseppe Oliva che si racconta nella seguente intervista:

D: Come nasce l’opportunità della sua partecipazione alla fiera Arte Padova?

R: L’opportunità di esporre all’interno della prestigiosa fiera Arte Padova, nasce da un invito del manager e gallerista Salvo Nugnes, che anche in questa occasione, dopo avermi convinto ad esporre le mie opere sia a Spoleto che a Venezia, ha voluto con grande determinazione che esponessi anche a Padova, una manifestazione di grande stima ed apprezzamento per i miei lavori.

D: E’ la prima volta che espone a Padova nel rinomato contesto fieristico?

R: No, vi ho preso parte nel 2012 sempre all’interno dello stand della Milano Art Gallery ed è stata una esperienza esaltante, che mi ha permesso con le due opere presentate, di farmi conoscere ed apprezzare. La cosa più bella, che per ogni artista è sicuramente la più importante, quale riconoscimento del proprio lavoro, è il ricordo di vedere tante persone, anche straniere, osservare i miei quadri, rapiti dai colori e dalle spatolate.

D: Ci racconta i suoi esordi nel mondo dell’arte?

R: Dipingo ormai da tanti anni, ma il vero salto di qualità, il momento cioè in cui ho cominciato a dipingere in modo diverso e decisamente più completo, è sicuramente quando ho cercato di dare un senso alla mia pittura, non più come trasfigurazione del visibile, della realtà, ma semplicemente quale strumento per far emergere le mie emozioni, sprazzi e momenti della mia vita. Il colore, non più come riempitivo di una forma, ma come parte essenziale e fondamentale delle mie opere. I colori nella loro sovrapposizione e naturalezza, sono gli unici e veri protagonisti di una pittura, che si propone di far rivivere allo spettatore particolari emozioni e lo inducano in qualche modo a pensare, a non limitarsi a osservare e basta, ma ad andare oltre, e cioè ad elaborare dal particolare rappresentato qualcosa di nuovo e di diverso per scrutare meglio e in modo più approfondito la realtà circostante. Ed è stata proprio questa filosofia, che mi ha spinto nel 2009 ad esporre per la prima volta  le mie opere in una personale a Varese, che mi ha dato la forza e la giusta energia per continuare e perseverare in questo progetto. Da quel momento si sono succedute altre personali, tra cui quella che mi rimarrà per sempre impressa nel cuore e che non potrò mai dimenticare: quella che con forza e grande ostinazione ho voluto organizzare in Sicilia, nella mia Trapani, con lo specifico intento di riportare i miei colori e le mie emozioni nella terra da cui traggono  origine.

D: Se dovesse con una frase darsi una personale definizione come artista contemporaneo?

R: Non è facile rispondere a questa domanda, anche se a dire il vero la risposta in qualche modo potrebbe desumersi da quanto sino adesso ho avuto modo di dire. Potrei considerarmi “un artista informale”, che attraverso il colore e l’intensità delle spatolate, cerca di trasferire allo spettatore le proprie emozioni, scorci della propria vita, che emergono in modo netto ed inequivoco dalla contrapposizione tra l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande,  dicotomia in cui l’infinitamente piccolo che è parte integrante del tutto, rappresenta il mezzo attraverso il quale capire ed apprezzare sempre di più la realtà che ti circonda, che è ciò che fondamentalmente dà origine alle nostre emozioni, bagaglio del passato per vivere il presente ed affrontare più forti il nostro futuro.

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Il cantante napoletano Luca Maris dichiara il suo desiderio di far parte della giuria di un talent

Luca Maris, eclettico protagonista del panorama musicale contemporaneo sa spaziare abilmente dalla musica popolare agli arrangiamenti dalla coinvolgente carica spirituale. La profonda valenza filosofica ed educativa, che attribuisce alla musica fa di lui un autore e un uomo dai valori elevati. La sua arte canora è come un dono simbolico, che vuole condividere con generosità in tutta la suggestiva bellezza e intensità, come un “virtuoso talento” ricevuto da distribuire e diffondere, perché possa generare i frutti più proficui e non sterili e fini a se stessi.

 

Parlando delle nuove generazioni e del giusto metodo per inculcare l’amore verso la musica sottolinea: “I giovani dovrebbero entrare in modo più serio e meno superficiale nel mondo della musica, ma anche nella dimensione della vita stessa. Due mondi vasti e sconfinati, che per loro dovrebbero anche rappresentare un messaggio educativo e di riflessione, con un senso di appartenenza universale. Basta avere la voglia di applicare e rispettare le regole della vita e parimenti della musica. Inoltre, bisognerebbe non avere pregiudizi su niente e nessuno, poiché ogni creatività così come ogni essere umano può costituire un’esperienza da vivere e che può insegnare qualcosa d’importante nel bene e nel male. La musica come la vita è un linguaggio universale, che appartiene di diritto a tutti. Le nuove leve di aspiranti cantanti e cantautori devono essere disposti a sostenere tanti sacrifici, a fare tante rinunce e ad attendere con tenacia il momento giusto per poter emergere e fare carriera“.

 

Sui talent show canori sottolinea: “Ritengo possano offrire buone opportunità per emergere. Tuttavia, penso serva anche un periodo di -gavetta- altrimenti dopo l’immediata popolarità derivante dal talent se non si acquista esperienza concreta, si è poi quasi inevitabilmente destinati a subire un declino professionale. Mi piacerebbe essere chiamato nella giuria di un talent e accetterei volentieri l’invito“.

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“Spoleto incontra Venezia”: Il futurismo di Matteo D’Errico ottiene particolari consensi elogiativi

Si è conclusa di recente con forte risonanza mediatica la grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” a cura del Professor Vittorio Sgarbi, allestita dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes, nel contesto veneziano di due affascinanti edifici secolari, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. Nel selezionato parterre di artisti partecipanti lo scultore di matrice futurista Matteo D’Errico ha ricevuto significativi riconoscimenti di apprezzamento.

 

Sulla sua peculiare espressione stilistica di originale sperimentazione è stato commentato “Nel rispetto dell’essenza dei componenti utilizzati, squisitamente tecnica, quali l’alluminio, il rame, la bachelite, i materiali plastici e altre misteriose leghe isolanti, le opere non mostrano integrazioni cromatiche, esibite invece negli sgargianti cavi elettrici. Si tratta di arte generata dal riciclo di materiali, che rimanda ad una concezione sociale per nulla ludica, anzi contraddittoria di una società dei consumi, che produce scorie inutilizzabili e inquinanti. Arte, che si attesta come momento di denuncia, ma che ritrova in se stessa una funzione comunicativa, rinascendo a nuova vita. Archeologia e modernità, geometria e visione idealistica dell’architettura urbana convivono con esercizi di pura fantasia. È artefice di una ricerca artistica con connotati sociali, in cui lo spettatore viene chiamato in causa con la possibilità di inventare ed interpretare a sua volta la realtà immaginata”.

 

D’Errico considera tra i principi ispiratori del suo eclettico modo di fare e concepire l’arte, il Minimalismo, lo Spazialismo, il Realismo e il Serialismo, dai cui trae spunti per rivisitare, riassemblare e trasformare con innata arguzia ideativa e progettuale oggetti, elementi e componenti di svariata tipologia creando delle vere e proprie “molecole d’arte” avveniristiche e innovative.

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“Spoleto incontra Venezia”: Si consolida il successo del pittore spoletino Alessandro Testa

La grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” a cura di Vittorio Sgarbi si è tenuta dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 con forte risalto mediatico. Allestita nell’emozionante atmosfera di Venezia presso due strutture di antichissima tradizione nobiliare, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes ha coinvolto numerose personalità di prestigio del panorama odierno. Tra i rinomati artisti presenti il pittore Alessandro Testa ha ottenuto ottimi riscontri a favore con le sue opere di matrice astratta, dove l’elemento cromatico assume una rilevanza di primo piano.

 

Nel commentarne lo stile espressivo è stato scritto “Per lui la pittura è essenzialmente simbolo di colore, che s’intreccia, si espande e si dipana all’interno del quadro come un arcobaleno variopinto, trasformandosi in un prezioso strumento per suscitare emozioni e sensazioni, così come in efficace e potente mezzo per generare un legame armonioso ed inscindibile, tra se stesso e le immagini realizzate. Dipinge di getto, senza schemi dogmatici predefiniti, senza filtri, senza barriere emotive. Le opere sono il frutto di una miscela di ribellione e caparbietà, tenacia e disperazione con una vena di speranza e positività, che affiora nel tripudio colorato“.

 

Testa spiega: “Nell’atto di dipingere il mio intento primario è quello di lanciare un messaggio da poter condividere con lo spettatore“. Sgarbi, che l’ha paragonato a Tancredi ha sottolineato: “Testa lavora con gestualità marcata e incisiva, istintiva quasi nervosa e irrazionale, graffiando le superfici limacciose e materiche delle tele, con macchie distribuite a sprazzi di colori volutamente contrastanti“.

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“Spoleto incontra Venezia”: L’arte è difficile da definire così si esprime Claudio Messini, a voi l’intervista

L’artista Claudio Messini, già presente con successo a “Spoleto Arte”, riscuote ampi gradimenti anche alle grandi mostre di “Spoleto incontra Venezia” curate dal critico Vittorio Sgarbi e dirette dal manager produttore Salvo Nugnes, dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, presso gli storici e pittoreschi edifici Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich. In questa intervista, Messini parla della sua esperienza a Venezia e del suo amore per l’arte.

D: È la prima volta, che espone a Venezia?
R: Sì, confermo che è la prima volta che porto le mie opere nel capoluogo Veneto.

D: È compiaciuto di esporre accanto a illustri nomi del calibro di Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì e altri nomi di spicco del panorama contemporaneo?
R: Certamente per Dario Fo ed Eugenio Carmi, ad esempio. Molti altri artisti ho avuto modo di conoscerli in occasione di Spoleto Arte, presso Palazzo Leti Sansi.

D: Un commento di riflessione in parallelo tra Spoleto e Venezia, come poli di eccellente portata, nella divulgazione dell’arte e della cultura, con fama internazionale?
R: Indubbiamente accostare le due location costituisce un impatto significativo. Entrambe evocano arte e bellezza.

D: Quando e com’è avvenuto il suo approccio al mondo dell’arte?
R: Il mio approccio col mondo dell’arte risale alla prima giovinezza. Ho seguito studi artistici e poi mi sono dedicato alle arti figurative e al teatro.

D: Se dovesse dare una breve definizione sul concetto di arte in generale?
R: Diciamo che le definizioni non mi sono consuete e, inoltre, l’arte è difficilmente definibile.

D: Ci sono degli artisti e/o delle correnti, che apprezza in modo particolare?
R: Il Novecento è estremamente vario e vasto, ma dovendo citare un nome direi Mirò, senza nulla togliere ad altri grandi.

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Spoleto incontra Venezia: Dipinge da quando era piccolissima e ancora oggi è una grande emozione, dichiara Alessandra Turolli nell’intervista qui di seguito

Dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, le originali opere materiche di Alessandra Turolli, sono in esposizione presso lo storico Palazzo Falier (San Marco 2906) a Venezia, nel contesto delle grandi mostre “Spoleto incontra Venezia” con la curatela del Prof. Vittorio Sgarbi e la direzione del manager Salvo Nugnes. La rinomata pittrice ha rilasciato un’altra interessante intervista sul suo modo di fare arte.

D: Per Lei l’arte è stata una valvola di sfogo nella Sua vita?
R: Decisamente. Dipingere è tantissimo per me esce, nel farlo, la mia gioia, la mia tristezza, le mie illuminazioni e le mie ombre. E’ puro sfogo dell’anima.

D: A quale corrente artistica s’ispira?
R: A nessuna in particolare. Le mie opere sono attualmente molto materiche e come dichiara giustamente il Professor Vittorio Sgarbi, tendo all’esoterismo al simbolismo e al misticismo.

D: Qual è l’emozione più forte che le ha dato creare una Sua opera?
R: Il mio primo deserto sassoso. Con luci ed ombre… alla fine mi sono commossa e stupita nel contempo.

D: Come concepisce l’arte?
R: Senza l’arte alla vita mancherebbe la parte più poetica, emozionante e coinvolgente.

D: Cosa l’ha spinta a dipingere?
R: Fin da piccolissima cercavo di fare quello che allora riuscivo; poi a 12 anni ho vinto un premio di pittura e sono ancora qui con la stessa meravigliosa emozione.

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In esposizione a “Spoleto incontra Venezia” l’artista Rosario Tedesco – Partner la Fondazione Giambattista Vico

L’artista Rosario Tedesco è attualmente in esposizione alla grande mostra di “Spoleto incontra Venezia“, curata da Vittorio Sgarbi e diretta dal manager produttore Salvo Nugnes. L’evento è in allestimento dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 nel nobile Palazzo Rota-Ivancich, nei pressi di Piazza San Marco. Il talentuoso fotografo è presente in quest’occasione con il supporto commerciale della Fondazione Giambattista Vico.

La Fondazione Giambattista Vico si propone come centro attivo d’iniziative, punto d’incontro di persone e istituzioni accomunate dall’intento di restituire la figura del filosofo Vico all’universo contemporaneo, all’Europa, all’Italia e alla sua città. La Fondazione nasce nel 1999 per volontà di Elena Croce e grazie all’appassionato impegno di Vincenzo Pepe, Gerardo Marotta ed Alfonso Andria. Si tratta di un Istituto di Alta Cultura della Regione Campania, e fin dalla sua nascita si è fortemente impegnata per il recupero, la valorizzazione e la promozione dei beni culturali e ambientali della Campania, recuperandone la memoria storica e riscoprendone le bellezze artistiche e naturali. In questi anni la Fondazione G.B. Vico ha lavorato con dedizione al recupero degli spazi del Castello De Vargas Machucca di Vatolla (SA) che oggi è sede di seminari, convegni, mostre. Si tratta proprio del castello nel quale, alla fine del ‘600, il giovane Vico elaborò il proprio pensiero filosofico. Esso è diventato un modello di turismo culturale e attualmente è la sede del Museo Vichiano; Inoltre, è anche sede della Biblioteca del Parco Nazionale Cilento Vallo di Diano che conta oltre ventimila volumi specialistici dedicati alla cultura ambientale, alla filosofia e alla storia sociale.

La Fondazione Giambattista Vico promuove innumerevoli attività: seminari, convegni, master, borse di studio, spettacoli teatrali, concerti di musica classica, coinvolgendo varie Università sia italiane che straniere; ha inoltre istituito il Premio annuale internazionale Giambattista Vico che è destinato a personalità del mondo della cultura o a studiosi vichiani. Tra gli obiettivi della Fondazione G.B. Vico ci sono la tutela e la valorizzazione della natura e dell’ambiente, la ricerca scientifica, l’apertura di nuovi musei e la promozione della cultura e dell’arte. Inoltre ha come scopo la divulgazione del pensiero filosofico di Giambattista Vico e la formazione delle nuove generazioni.

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L’artista Angelica Cioppa presente a “Spoleto incontra Venezia” espone le sue opere con la curatela di Vittorio Sgarbi, a Palazzo Falier

In occasione dell’inaugurazione della mostra “Spoleto incontra Venezia”, tenutasi il 27 settembre 2014 a Palazzo Falier, il Prof. Vittorio Sgarbi ha avuto occasione di vedere, assieme all’artista Angelica Cioppa, le sue meravigliose opere. Il Professor Sgarbi ha apprezzato i lavori della pittrice, esposti all’interno dello storico palazzo, e visitabili fino al 24 ottobre 2014, con ingresso libero al pubblico.

 

La mostra, diretta dal manager produttore Salvo Nugnes è stata curata dal prof. Sgarbi, il quale ha porto i suoi elogi all’operato della pittrice Angelica Cioppa, nota per i suoi meravigliosi fiori dalle sfumature di lucente e sfavillante energia cromatica. L’artista aveva già partecipato alla pregressa edizione di “Spoleto Arte” svoltasi dal 27 giugno al 24 luglio 2014, ed ha accettato con entusiasmo di esporre le sue opere, per la prima volta a Venezia, nella prestigiosa location affacciata sul Canal Grande.

 

Il soggetto dei suoi dipinti, come un vero e proprio inno alla vita, è il fiore. In mostra il visitatore può ammirare le sue opere: un girasole, un iris rosso, dei crisantemi bianchi ed una gazania blu.

Una sorta di omaggio alla perfezione della natura, ai suoi colori e alla sua armonia, spesso purtroppo dimenticati e minacciati dall’essere umano.

 

Su di lei Sgarbi ha dichiarato: “Angelica Cioppa si dimostra artista sofisticata soprattutto nell’affrontare il misterioso mondo dei fiori. Le sue immagini presentano un buon disegno e una cromia piuttosto accesa e vivace”.

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Rosario Tedesco espone alle prestigiose mostre di “Spoleto incontra Venezia”

L’artista Rosario Tedesco espone le sue opere alla grande mostra di “Spoleto incontra Venezia”, grande esposizione curata da Vittorio Sgarbi e diretta dal manager produttore Salvo Nugnes. L’evento si terrà dal 28 settembre al 24 ottobre 2014 nel nobile Palazzo Rota Ivancich, nei pressi di Piazza San Marco. Tra gli artisti in mostra vi sono personaggi noti tra i quali Dario Fo, Eugenio Carmi e José Dalì.

Rosario Tedesco ha cominciato a coltivare la sua passione per la fotografia nel 2007, passione che è andata di pari passo col sempre più rapido affermarsi del digitale, che l’ha affascinato fin da subito per la velocità e la versatilità che consentiva, e che ha unito all’apprendimento di programmi di manipolazione digitale delle immagini.

Protagoniste delle sue fotografie sono le nuvole che sovrastano mura antiche, storici edifici e resti archeologici, come il sito archeologico di Velia e Palazzo de Vargas a Vatolla, in provincia di Salerno. Nuvole dense e brumose che ricordano i romantici paesaggi di William Turner e la ricerca sulle nuvole e la luce filtrata da esse del grande pittore inglese John Constable.

L’artista, oltre ad essere un grande fotografo, si dedica da sempre alla filosofia ed alla scrittura, stilando svariati saggi riguardanti temi diversi. Tedesco è quindi un personaggio eclettico che si esprime attraverso la fotografia, la musica e la scrittura, in maniera spirituale e alla continua ricerca del “Sublime”.

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