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Studio Kipling: Applicativo online freeware per la verifica dell’anatocismo sugli interessi di mora

La Kipling s.a.s. – attesa la sua particolare specializzazione nell’ambito dell’anatocismo e dell’ usura bancaria – presenta il nuovo applicativo online freeware con cui stimare gratuitamente l’anatocismo eventualmente maturato sugli interessi di mora nelle rate scadute e non pagate di un muto.
Il link dell’applicativo è il seguente:
http://www.kipling90.com/calcolo-software-mutuo-anatocismo.php
Il primo passo da compiere è quello di inserire nell’apposita maschera le rate scadute e non pagate del mutuo. L’inserimento deve essere effettuato separando, per ogni singola rata, la quota capitale e la quota interessi. Nello specifico sarà necessario considerare:
– l’importo della rata
– la quota capitale
– la quota interessi
– il tasso di mora pattuito
Infine è necessario selezionare la data di fine calcolo, ossia, la data a cui fare riferimento per determinare l’anatocismo maturato sugli interessi di mora.
L’esito dell’elaborazione mostrerà l’eventuale anatocismo generato dagli interessi corrispettivi e dagli interessi di mora addebitati dalla banca in maniera illegittima.
Invero, il divieto di anatocismo è sancito dall’art. 1283 cc., tanto poiché il fenomeno della capitalizzazione degli interessi, quale moltiplicatore del capitale, rappresenta uno dei più subdoli meccanismi per praticare l’usura.
A tali fini è irrilevante la qualificazione dell’interesse, se corrispettivo o dimora, giacché in entrambi i casi si tratta di “remunerazioni” del capitale.
In tal senso l’indirizzo giurisprudenziale è oramai costante (cfr in ultimo Cass. Sent. N° 350/13 e 602/13), per cui anche gli interessi di mora rilevano ai fini della determinazione del superamento dei tassi soglia usura.
Per maggiori informazioni è possibile contattare lo studio Kipling al seguente indirizzo:

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Studio Kipling: contenzioso bancario e anatocismo, il nuovo sito

Il nuovo sito dello Studio Kipling di Ostuni vuole rappresentare, nella nuova veste grafica e nella disposizione degli argomenti, l’ambizione di questo prestigioso studio legale pugliese, di essere un punto di riferimento a livello nazionale per tutte le tematiche riguardanti i rapporti tra istituti bancari e loro intestatari di conti correnti. In che modo? Il nuovo sito da ampia conoscenza della letteratura giuridica in materia, caricando ogni tre settimane, un mese, cioè quando ve ne sia notizia, di tutte le circolari e le decisioni dei tribunali e delle corti italiane in materia. In particolare, il sito da ampio conto di tutte le decisioni prese relativamente ai rapporti tra debitore e creditore nelle obbligazioni pecuniarie, ovvero in tutti quei rapporti giuridici dove la prestazione principale è rappresentata dal denaro (mutuo, finanziamento). Il punto di forza dello Studio Kipling, nonché il centro nevralgico della propria attività di assistenza legale è data dallo sviluppo e dall’utilizzo di un software proprietario, riconosciuto dal CNR di Pisa, in grado di stabilire, attraverso le variabili dei tassi, l’esatto ammontare degli oneri a carico del debitore.

Il software ha avuto tanto successo, che lo Studio Kipling ne ha sviluppato una versione in licenza affidata a studi partner e affiliati in tutta Italia, studi partner contigentati nel numero proprio a causa delle numerose richieste, che se non altro dimostrano, purtroppo, che questo tipo di controversie sono in aumento con l’aumentare della crisi.

Il software calcola anche la presenza del cosiddetto anatocismo, ovvero quel fenomeno di capitalizzazione degli interessi scaduti, che spesso le banche – in modo oramai giudicato illeggittimo dalla Corte di Cassazione – sogliono calcolare al correntista. L’anatocismo è tanto illecito in quanto corrisponde a una maturazione dell’interesse sull’interesse, con un aumento del tasso iniziale che praticamente viola le norme anti-usura e che si qualifica appunto nella ben nota “usura bancaria”.

Il nuovo sito, utilizzando una interfaccia grafica moderna e di rapido impatto, si pone al centro del dibattito sulla questione delicata dei rapporti tra titolari di conto corrente e banche, oggi come ieri al centro di numerose polemiche sia per il ruolo delicato che hanno avuto nella generazione della crisi economica, sia per la stretta al credito e la richiesta di onerose garanzie lamentate dalle associazioni degli imprenditori.

Maggiori info:
www.kipling90.com
Via P.V.Buonsanto, 20
72017 Ostuni (Br)

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Consulta boccia il Milleproroghe sull’anatocismo; sul sito www.cofisrl.net è possibile verificare gratuitamente se sono stati applicati interessi anatocistici sui conti correnti.

Consulta boccia il Milleproroghe sull’anatocismo; sul sito www.cofisrl.net  è possibile verificare gratuitamente se  sono stati applicati interessi anatocistici sui conti correnti. Per i conti chiusi nel 2002 l’illecito si prescriverà entro il 2012.

Scade entro IL 2012  la possibilità di presentare ricorso per la restituzione degli interessi anatocistici per  i conti correnti chiusi nel 2002. Confermato infatti il termine di 10 anni dalla chiusura del conto corrente interessato per la presentazione di ricorsi.

La Corte costituzionale infatti ha bocciato il 5 aprile 2012 con sentenza n.78/12 la norma del decreto “Milleproroghe” che aveva tagliato drasticamente i tempi per presentare ricorso.

Per effetto della sentenza, adesso, i clienti delle banche che ritengono di avere subìto un danno per l’addebito di interessi non dovuti potranno fare valere le proprie ragioni davanti ai giudici.

La  Corte di Cassazione a Sezione Unite con sentenza n. 24418/10 aveva già stabilito che  il cliente poteva presentare rincorso per chiedere la restituzione degli interessi illegittimi, entro 10 anni dalla chiusura del conto.

Ma alla fine del 2010, un emendamento inserito nel Milleproroghe stabilì che il termine dei 10 anni per la presentazione del ricorso, scattava dal giorno in cui veniva registrato l’addebito illegittimo. Un vero colpo di mano “salva banche” a danno dei cittadini: visto che la pratica dell’anatocismo è vietata da sempre, l’emendamento del Millepropoghe (datato 2010)  significava mandare in prescrizione il diritto al rimborso dei correntisti: un vero colpo di spugna!

La  sentenza della Corte Costituzionale  boccia la norma “perché anticostituzionale in quanto viola  ben 2 articoli della Costituzione: l’art. 3 e l’art.117. Leggi qui la sentenza  http://www.cofisrl.net/download/corte-costituzionale-sentenza-78-2012.pdf

Quindi viene confermato il termine di prescrizione dei 10 anni dalla chiusura del conto per chiedere il rimborso degli interessi anatocistici  oltrechè degli interessi Ultralegali, le Commissioni di massimo scoperto e ogni spesa non contrattualmente prevista ingiustamente addebitati per tutta la durata di apertura del conto corrente.

Ciò significa anche che PER TUTTI I CONTI CHIUSI nel 2002, è bene verificare la data esatta i chiusura del conto, al fine di evitare di mandare in prescrizione la possibilità di presentare ricorso entro il 2012.

Su sito http://www.cofisrl.net/microanalisi-cc è possibile richiedere una microanalisi gratuita che permetterà di verificare la situazione.

Se non si hanno a disposizione gli estratti conto e la documentazione contrattuale relativa, questi si possono richiedere alla Banca a norma di legge. La Cofi è a disposizione per informazioni e supporto al riguardo

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Come salvare la propria azienda dal peso della banca e continuare a vivere?

Oggi molti vedono le Banche come soggetti che monopolizzano il credito e si comportano in modo rude e feroce, soprattutto con le aziende in crisi. Questo è vero da una parte ma vanno anche analizzati i problemi che una Banca ha nel recuperare i soldi dati spesso solo sulla fiducia.
Le Banche non hanno certamente bisogno di essere difese da nessuno: questo lo fanno già in modo egregio. Ma va anche evidenziati il grosso problema che le Banche oggi hanno e che nessuno vuole considerare: molte aziende o debitori non restituiscono il denaro ricevuto in prestito o per volontà o perché la loro posizione finanziaria è in forte rischio. E’ indubbio che quando noi abbiamo un credito verso qualcuno siamo preoccupati per la sua restituzione. Spesso il denaro che Banca presta è comperato sul mercato quindi da restituire nei termini. Inoltre non va dimenticata la funzione sociale della Banca. Essa ha il compito di supportare l’economia vera, di seguirne le necessità finanziarie di rischiare per la restituzione del credito. In altre parole la Banca, che un tempo era Ente a partecipazione pubblica, è una cassa, sotto certi aspetti, comune. Come tale deve garantire a sé e ai futuri clienti la possibilità di accesso al credito. Ora non si vuole ipotizzare una posizione valida per tutte le Banche , ma è indubbio che l’abitudine di capitalizzare gli interessi, il cosi detto anatocismo, permette un recupero sostanziale delle perdite e si può ipotizzare anche che il sistema permette di distribuire su tutti le perdite dovute alla non restituzione  del credito concesso. La legge permette inoltre la possibilità, vedi Delibera Cicr del 2000, di attuare l’anatocismo sia sugli interessi a debito che su quelli a credito. Tutto vero, ma sino ad un certo punto. La legge se da un lato concede tale prassi, dall’altra la limita. Come? Semplicemente dettando un limite a tutti i costi addebitati. Tale limite è rappresentato dal Tasso Soglia di Usura trimestrale, come sancito dalla corrispondente Legge 108 del 1996. In definitiva una Banca o un creditore possono applicare tutti i costi che vogliono, ma il rapporto tra costi e credito erogato comunque non può superare tale tasso. Come difendersi allora da costi eccessivi? Come fare? Quale è la strada?
Cambiamo allora stile di scrittura e diventiamo pratici.
NON E’ L’ANATOCISMO IL SOLO PROBLEMA, IL VIRUS E’ IL TASSO FORSE DI USURA APPLICATO AL  CONTO CORRENTE, IL CANCRO FINANZIARIO CHE ERODE IL CAPITALE AFFIDATO.

C’è un solo modo per sapere se la Banca, con la quale l’impresa ha aperto un fido, ha operato correttamente nei suoi confronti:

“ Devi seguire ciò che ti dice la Legge 108 del 1996”:
Nessuno può applicare, in un rapporto finanziario, Tassi  esosi ovvero far pagare costi superiori ad un limite stabilito per Legge che si chiama Tasso o Soglia di usura.”

Come fare per sapere se al proprio conto corrente è stato applicato il virus del TASSO DI USURA?

Non bisogna leggere gli articoli al riguardo, soprattutto quelli su anatocismo e come richiederlo, ma leggere le Leggi ovvero avere la giusta informazione.

Fai calcolare, dalla DUEEMME, il vero Tasso (TEG) che la Banca ha applicato al tuo conto corrente, secondo quando indicato dalla Legge 108/96.  se esso supera il limite del Tasso di Usura la Legge  difende te, imprenditore, perché vengono meno le regole pattuite da contratto, permettendoti di recuperare somme che non pensavi di avere.

Quali somme?
Tutte le competenze pagate sino ad allora, le spese, e le commissioni
L’anatocismo è solo una parte.

I passi da attuare?
Dimenticare le scuole di pensiero e gli articoli partigiani dei giornali che gridano all’anatocismo come il male peggiore: la verità sta altrove.

Se il Tasso applicato al tuo conto corrente supera il Tasso di Usura…. altro che anatocismo (che spesso è poca cosa e il gioco non vale la candela):
le somme da recuperare sono molto più alte e sotto la tutela della Legge.

Allora cosa faccio per recuperarle?

–    Faccio calcolare il Tasso applicato al mio conto corrente
–    Azione avverso la Banca per il recupero.

Considerazione importante

Quelle stesse somme, una volta recuperate,  possono salvare  la tua azienda da:
1)    un Decreto Ingiuntivo
2)    da un recupero forzato
3)     meglio essere reinvestite in un nuovo conto corrente a condizioni più favorevoli
4)    meglio ancora: puoi fare a meno di chiedere fidi, se la somma recuperata è elevata.

Molti imprenditori non si considerano più tali perché credono al colore che appare nei loro estratti conto bancari: rosso.
Può anche essere così, ma prima di esserne certi è meglio determinare la verità e la strada è una sola: applicare la Legge 108 al proprio conto corrente ovvero determinare se il Tasso applicato, per anni, è stato legale o no e con esso capire se le competenze pagate erano giustamente dovute o calcolate in modo ultralegale.

Calcolando il tuo TASSO
–    puoi scoprire di avere più soldi di quello che credevi e recuperarli.
–    puoi salvare la tua azienda da un periodo di mancata liquidità non reale.
–    puoi evitare ingiuste e inaccettabili richieste di rientro del fido, decreti ingiuntivi e ingiusti sequestri sui beni dati a garanzia, bloccando all’istante qualsiasi azione legale contro di te.

La perizia che certifica se al tuo conto corrente è stato applicato un Tasso Usurario è l’unica vera arma che un Tribunale ti riconosce e che è disposto a verificare.

TI SEMBRA ARDITO AGIRE VERSO LA TUA BANCA?

Non è una questione di coraggio ma di tempo.
Certo magari stai passando un periodo in cui hai bisogno del fido. Oppure hai soggezione bancaria. Tutti condizionamenti noti. Ma prima o poi sarai uno dei due domatori della storia.
Ci sono due tipi di Domatori:
–    quello che entra nella gabbia e affronta il leone
–    quello che ha paura di entrare e resta fuori. Ma è solo questione di tempo. Per molti, il leone, prima o poi, uscirà per andarlo a cercare.

Non importa che domatore tu possa essere: l’importante è, che il giorno in cui avrai il leone davanti, tu abbia l’arma giusta. L’arma giusta è sapere quanto la Banca ha agito correttamente o no. Superare il Tasso di Usura è violare la Legge. Questo è il gioco nascosto da scoprire.

Calcolando il TEG del suo conto corrente ovvero il vero tasso che la Banca ha  applicato ,spesso l’imprenditore scopre di avere più soldi in Banca di quello che credeva.
Soldi che sono di due tipi:
1)    le competenze ingiustamente pagate ( fra questi l’anatocismo che è solo una piccola parte)
2)     il vero saldo, una volta tolto l’effetto della capitalizzazione, quasi sempre attivo.

Molti imprenditori oggi, in Italia, sono Banchieri senza saperlo di esserlo ovvero hanno soldi sul conto corrente in misura maggiore

Più che l’anatocismo fai controllare, il vero Tasso applicato al tuo conto corrente. La legge è dalla tua parte.
Per maggiori informazioni visita il sito http://www.dueemmestudio.it

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