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Scienza e Tecnologia

Come risparmiare sul costo dell’installazione della caldaia

Se stai cercando come risparmiare sul costo dell’installazione della caldaia, così da ammortizzare la spesa, allora devi assolutamente seguire questi consigli. Sappiamo bene quanto la spesa per il rinnovo di un impianto sia onerosa, ma esistono degli “escamotage” per assicurarsi un prezzo più vantaggioso senza dover rinunciare ad un servizio professionale: vediamo come fare!

Prezzi medi per l’installazione della caldaia

Per prima cosa, è bene cercare di capire quali sono i prezzi medi circa l’installazione di una caldaia nuova. In linea generale, possiamo dire che il costo medio si aggira intorno ai 300 euro, ma più corretto sarebbe dire “a partire da 300 euro”. Infatti, tale spesa può essere molto diversa a seconda di numerose variabili: ad esempio, in zone come le metropoli i costi sono generalmente più alti che nei paesini di provincia. Allo stesso modo, c’è da considerare il tariffario della singola azienda interpellata – è noto che ci siano azienda più care di altre -, eventuali lavorazioni da compiere durante l’installazione, lavorazioni extra d’urgenza non preventivate, ecc.

In tale situazione, va da sé che il prezzo medio sia davvero molto variabile. In questo caso, per risparmiare, è bene chiedere più di un preventivo alle aziende presenti nella tua zona, così da poter vagliare la soluzione migliore in base alle tue specifiche esigenze.

Offerte per risparmiare sull’installazione della caldaia

La miglior soluzione per risparmiare sull’installazione della caldaia è quella di aderire alle offerte e promozioni che rivenditori e centri assistenza propongono. Si tratta di pacchetti molto interessanti che ad un prezzo speciale prevedono la vendita della caldaia più la sua installazione e montaggio, comprensivi di rilascio dei documenti obbligatori.

In questo modo, l’azienda proponente attira a sé più clienti, mentre l’utente ha il duplice vantaggio di avere un servizio completo e di risparmiare sui costi: insomma, vincono tutti!

Si ringrazia per la consulenza lo staff tecnico del centro assistenza caldaie Junkers di Roma, Domus Caldaie Junkers.

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Salute e Benessere

Estate ed anziani, mandiamo via la solitudine!

La solitudine negli anziani nel periodo estivo può essere una delle problematiche più difficili da affrontare, se non altro perché ciò può comportare conseguenze più gravi come la depressione.

Come prendersi cura di un anziano in estate

Abitudini che cambiano ed assenza dei propri cari: per un anziano l’estate può essere un momento di profonda solitudine, condizione che può comportare anche stati di depressione o altre conseguenze.

È bene cercare di tenere l’anziano sempre occupato, magari facendolo partecipare alle tante attività che vengono organizzate da parrocchie, centri sportivi, associazioni di volontariato o dal Comune: basta informarsi e scegliere quelle più indicate e/o interessanti per l’anziano.

Non dimenticare che la tua presenza è fondamentale per evitare all’anziano stati di solitudine: cerca di essere presente quotidianamente. Se non puoi, opta per una persona di fiducia, una dama di compagnia o un breve soggiorno in una struttura per anziani.

Le conseguenze della solitudine nell’anziano

Un anziano che soffre di solitudine può lasciarsi andare e non prendersi cura di sé, dimenticare di bere e/o di mangiare, provocando una serie di problemi di salute anche molto importanti. Ancora, c’è lo spettro della depressione senile del quale tener conto, una condizione davvero complessa da gestire.

Naturalmente, tutte queste condizioni possono essere evitate se si pone la giusta attenzione al caso, così come consigliavamo nel precedente paragrafo: prevenire è meglio che curare, anche in questo caso!

Si ringrazia per la consulenza lo staff del portale italiano Casefamigliaecasediriposo.it specializzato nella ricerca di case famiglia e case di riposo per anziani in Italia.

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Scienza e Tecnologia

Manutenzione caldaia obbligatoria 2019

Sai che la manutenzione della caldaia è obbligatoria anche nel 2019? In realtà, si tratta di una legge ben specifica che difficilmente verrà cambiata, in quanto volta a garantire la massima funzionalità e sicurezza degli impianti termoidraulici, assicurando anche un giusto impatto ambientale. Di certo, al di là del fatto che sia un’azione da compiere obbligatoriamente per legge, c’è da dire che la revisione della caldaia è fondamentale per l’utente e a breve vedremo il perché.

Ogni quanto va fatta la revisione della caldaia

La revisione della caldaia va fatta ogni anno, almeno per ciò che concerne gli impianti di tipo residenziale e potenza nominale standard. Per altre tipologie di impianto, invece, potrebbero essere previste tempistiche differenti.

Molto importante è non solo la periodicità, ma anche a chi affidare l’impianto. Sempre stando alla normativa, solo un tecnico qualificato e regolarmente iscritto alla Camera di Commercio può operare sulla caldaia per la manutenzione e, soprattutto, è l’unico che può rilasciare la documentazione che attesti l’avvenuta revisione e il buono stato dell’apparecchio. Tale documentazione dovrà essere esibita in caso di controllo e, se sprovvisti, si rischia una notevole sanzione amministrativa.

I vantaggi della manutenzione della caldaia

Una caldaia sottoposta a ciclica manutenzione ha vita più lunga e performance più alte a fronte di consumi ridotti, così come previsto dal suo standard di categoria. Ma, soprattutto, è un apparecchio che riesce a lavorare in completa sicurezza, riducendo drasticamente i rischi tipici come cortocircuiti, fuoriuscite di gas, ecc.

Si ringrazia per la consulenza tecnica lo staff del centro assistenza caldaie Riello di Roma, Domus Caldaie Riello.

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Scienza e Tecnologia

Punti vendita caldaie, come trovarli?

Come trovare i punti vendita caldaie più vicino a te? Se stai per rinnovare il tuo impianto, è molto probabile che tu ti sia posto questa domanda più di una volta. Vediamo allora assieme come fare!

Punti vendita caldaie, i rivenditori autorizzati per caldaie a marchio

La soluzione migliore se cerchi uno specifico marchio, è quello di trovare e rivolgerti ai rivenditori autorizzati di caldaie del tuo marchio preferito. Per essere certi di rivolgersi al punto vendita giusto, basta andare sul sito ufficiale della casa madre del tuo marchio preferito e navigare all’interno della pagina dedicata.

In alternativa, puoi contattare il call center attraverso il numero verde dell’azienda di caldaie per conoscere i rivenditori autorizzati più vicino a te.

Conviene acquistare caldaie online? I pro e i contro

I prezzi delle caldaie online sono spesso molto interessanti, alcune volte con sconti anche consistenti. Di contro c’è da dire che non tutti i portali di caldaie online offrono un servizio di installazione, montaggio e rilascio del bollino blu alla prima accensione, in quanto la maggior parte si limita alla consegna dell’apparecchio presso il domicilio del cliente, lasciando che sia questi a dover provvedere al resto.

Dunque, se vi sia convenienza ad acquistare caldaie online dipende da cosa si cerca, se non è un problema per l’utente dover poi contattare un tecnico locale per mettere in opera il proprio impianto.

Si ringrazia per la consulenza tecnica il centro assistenza caldaie Junkers di Roma, Domus Caldaie Junkers.

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Salute e Benessere

Estate, come impostare il condizionatore a deumidificatore

Il deumidificatore è una funzione del condizionatore molto interessante e spesso trascurata, utilissima soprattutto di notte. In estate, si sa, il caldo attanaglia e si cerca di trovare refrigerio negli ambienti dove c’è aria condizionata, ma non sempre le impostazioni sono “sane” e prendere un vero colpo di freddo in piena estate è un rischio abbastanza comune.

I vantaggi del deumidificatore

Il deumidificatore agisce non sull’abbassamento diretto della temperatura mediante l’aria fredda, ma “assorbendo” l’umidità in eccesso nell’aria: in questo modo, la temperatura ambientale si abbassa ed il caldo si smorza.

Tale processo è utile soprattutto di notte, magari in camera da letto, così da creare un ambiente fresco e piacevole, dove si riesca a dormire senza problemi. Ricordiamo che la temperatura ideale del climatizzatore in camera da letto e nel resto della casa deve essere di 3-4 gradi inferiore rispetto alla temperatura esterna.

Impostazioni climatizzatore a deumidificatore

Partendo dal presupposto che ogni apparecchio ha una sua specifica modalità d’uso, in genere l’icona che contraddistingue il deumidificatore è quella caratterizzata da una o più gocce d’acqua.

È importante far riferimento al libretto d’istruzione dell’apparecchio e ricordare che la modalità d’uso non va mai cambiata quando la macchina è in funzione, ma da spenta.

Si ringrazia per la consulenza tecnica lo staff del centro assistenza caldaie Ferroli di Roma, Domus Caldaie Ferroli.

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Salute e Benessere

Materasso antidecubito per anziani, come scegliere quello giusto

Il materasso antidecubito per anziani è molto utile per i soggetti costretti a passare gran parte del proprio tempo a letto a causa di patologie varie. Ma è anche molto valido per i soggetti che si trovano solo temporaneamente allettati, come gli anziani in convalescenza da un trauma o da un intervento chirurgico.

Com’è facile immaginare, a seconda delle esigenze dell’anziano è necessario scegliere uno specifico modello di materasso antidecubito. In commercio ne esistono, infatti, diversi modelli realizzati in materiali differenti e che adottano un principio diverso per alleviare e/o prevenire le piaghe da decubito.

Tipologie principali di materasso antidecubito.

I materassi antidecubito migliori sono quelli ad acqua o in gel, entrambi molto pratici e che riescono ben ad alleviare la pressione nelle zone critiche. Di contro, purtroppo, hanno che sono particolarmente delicati e che nei soggetti con tendenza al mal di mare possono provocare mal di testa e nausea.

Molto validi sono i materassi antidecubito a bassa pressione continua o alternata, che vedono l’ausilio di un compressore che a seconda del comando riesce ad impostare la miglior condizione possibile per l’anziano evitandogli dolore.

Ci sono poi materassi realizzati nei materiali più svariati, dal memory form al lattice passando per il poliuretano, meno rigidi di un materasso normale, ma più indicati per un allettamento temporaneo.

Come scegliere il giusto materasso antidecubito

È sempre bene farsi consigliare da personale esperto nella scelta del giusto materasso antidecubito per anziani, ma anche il medico curante può dare dei validi consigli in merito.

Inoltre, c’è da dire che l’acquisto di un materasso antidecubito può essere detratto alle tasse, in quanto considerato dispositivo medico di fascia 1.

Si ringrazia per la consulenza lo staff della casa di riposo per anziani vicino Viterbo, Falisco.

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Scienza e Tecnologia

Come smaltire uno scaldabagno o una caldaia

Imparare come smaltire un grande elettrodomestico e per di più ingombrante è fondamentale, poiché un errata gestione del rifiuto provoca un danno ambientale altissimo, senza considerare le sanzioni previste per i trasgressori. In questo breve approfondimento ti spiegheremo come fare per smaltire correttamente uno scaldabagno o una caldaia grazie alla consulenza tecnica del centro assistenza caldaie Vaillant di Roma, Kalorplus.

Smaltimento rifiuti elettronici ed ingombranti, cosa dice la normativa

Scaldabagni e caldaie sono da considerarsi sia rifiuti ingombranti, che elettrodomestici: dunque, va eseguito un preciso iter per il loro smaltimento, che può essere diverso a seconda della normativa locale.

Infatti, in alcuni Comuni è attivo un servizio di ritiro a domicilio dell’elettrodomestico. In pratica, l’utente contatta l’azienda responsabile e prendere un appuntamento per il ritiro in un preciso giorno. L’utente dovrà solo preoccuparsi di portare al piano stradale – o dove indicato dall’azienda, ma in genere è un luogo nelle immediate vicinanze dell’abitazione – il rifiuto e di apporre un cartello con il codice di riferimento.

In altri Comuni, invece, il servizio a domicilio non è attivo ed è l’utente che deve portare con mezzi propri lo scaldabagno o la caldaia vecchi presso l’isola ecologica o centro di raccolta specifico per quel determinato rifiuto. In ogni caso, si consiglia sempre di contattare in via preventiva l’azienda responsabile, così da sapere precisamente come muoversi.

Il principio “Uno contro uno” se acquisti un elettrodomestico nuovo

Un recente decreto legge del 2010 ha sancito il principio de “Uno contro uno” per chi acquista un elettrodomestico nuovo. In pratica, all’interno del prezzo dell’elettrodomestico è compreso un piccolo eco contributo grazie al quale il commerciante è tenuto a ritirare il vecchio elettrodomestico e a smaltirlo secondo le normative vigenti. Tale principio è applicato anche nel caso di consegna a domicilio del nuovo scaldabagno o caldaia.

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Scienza e Tecnologia

Quando sostituire lo scaldabagno di casa

Stai pensando di sostituire lo scaldabagno di casa tua? Beh, forse è davvero giunto il momento di effettuare il cambio, specie se ha intorno ai 15/20 anni di vita, ma non è sempre detto. Il consiglio di un tecnico specializzato è fondamentale, in questi casi, perché può indicarti con precisione se e quando sia il momento di optare per la sostituzione dell’apparecchio o se si può risolvere con una riparazione.

Quanto è lunga vita di uno scaldabagno?

La risposta è: dipende. Dipende da molte variabili, prima fra le quali è la qualità dello scaldino, perché un apparecchio di scarsa qualità è abbastanza ovvio che duri meno. C’è poi da mettere in conto la frequenza della manutenzione operata: il segreto per allungare la vita al proprio scaldabagno è quello di non saltare mai un appuntamento con il proprio tecnico di fiducia e di provvedere regolarmente alla revisione dell’impianto, così come provvedere tempestivamente ad eventuali lavorazioni che è necessario compiere.

In linea generale, però, possiamo dire che la vita media di uno scaldacqua si aggira fra i 10 e i 20 anni.

Come capire quando va fatta la sostituzione dello scaldabagno

Se esegui regolarmente la manutenzione dello scaldabagno, il tuo tecnico saprà dirti con precisione quali siano le operazioni da compiere. In alcuni casi, potrebbe rendersi necessaria una semplice lavorazione per far durare ancora qualche anno l’apparecchio.

I campanelli d’allarme più significativi che indicano che lo scaldino è davvero giunto al termine della sua vita sono relativi ai consumi in bolletta e alla frequenza delle riparazioni, nonché ad eventuali cali drastici di performance dell’apparecchio.

Si ringrazia per la consulenza di quest’articolo il centro assistenza caldaie Vaillant di Roma, Kalorplus.

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Scienza e Tecnologia

Errore f22 caldaia Vaillant, le possibili cause

Le più recenti macchine per segnalare un guasto si avvalgono di codici alfanumerici per indicare un preciso problema. Nello specifico, oggi ci concentreremo sull’errore f22 segnalato dalla caldaia Vaillant, uno dei più comuni e diffusi, ma anche abbastanza semplice da risolvere.

Il significato dell’errore f22 sulla caldaia Vaillant

Prima di entrare nel merito, è importante ricordare che non tutti i modelli e soprattutto non tutte le marche indicano con lo stesso codice il medesimo errore. In linea generale, però, possiamo dire che per i modelli più recenti di caldaie Vaillant e per questa marca, il l’errore f22 indica che l’acqua ha una pressione troppo bassa per consentire all’impianto di funzionare.



Le cause dell’errore f22

Le cause relative all’errore f22 della caldaia Vaillant possono essere o di natura tecnica o, più semplicemente, dovute ad eventi esterni non dipendenti dall’impianto.

Nel primo caso, ovvero circa le cause di natura tecnica, può accadere che vi sia una perdita di acqua oppure che ci sia un guasto alla pompa dell’acqua o all’interruttore dell’acqua. In tutti questi casi, è bene chiudere la chiave terrestre e contattare subito un tecnico di fiducia.

Nel secondo caso, può accadere che la bassa pressione dell’acqua sia dovuta ad un evento eccezionale come un guasto alla rete idrica oppure alle conseguenze di un periodo prolungato di piogge scarse. È bene verificare prima queste casualità, prima di chiamare l’assistenza o andare nel panico da caldaia rotta.

Si ringrazia per la consulenza di quest’articolo il portale Caldaieclimatizzatoriepannellisolari.it, che raccoglie i migliori centri assistenza caldaie di tutta Italia.

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Scienza e Tecnologia

Come funziona una caldaia a condensazione

Le caldaie a condensazione sono il top della tecnologia in fatto di produzione di acqua calda sanitaria e di riscaldamento. Ma come funziona una caldaia a condensazione? Il meccanismo è assai virtuoso, ma vediamolo assieme!

Il funzionamento della caldaia a condensazione

La denominazione “a condensazione” è indicativa dell’azione tipica di questa macchina, ovvero quella di condensare i fumi di scarico. Infatti, a differenza delle caldaie tradizionali, quelle a condensazione non espellono i fumi di scarico subito, ma li lasciano condensare all’interno: in questo modo, l’alta temperatura dei fumi riesce a riscaldare lo scambiatore di calore, cosicché l’acqua fredda di ritorno dal circuito di riscaldamento venga preriscaldata e rimessa in circolo.

I vantaggi di una caldaia a condensazione

Questo meccanismo consente all’utente di risparmiare non poco in bolletta, poiché grazie alla condensazione dei fumi vi è un risparmio di combustibile che può arrivare anche fino al 30% nei modelli più evoluti. Inoltre, i livelli di efficienza della caldaia superano il 100% rispetto alle normali macchine. Da tutto ciò ne conseguono anche dei benefici per l’ambiente ed è per tale motivo che l’acquisto e l’installazione delle caldaie a condensazione godono di particolari sgravi fiscali ed incentivi, come l’Ecobonus e l’IVA agevolata.

Dunque, considerate le alte performance e i benefici in termini di consumi ed eco sostenibilità, chi sta pensando di sostituire la vecchia caldaia con una nuova, dovrebbe seriamente prendere in considerazione un modello a condensazione.

Si ringrazia per la consulenza a quest’articolo il centro assistenza caldaie di Firenze, Idrofast.

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Salute e Benessere

Andropausa anziani, cos’è e consigli

A partire dalla tanto temuta mezza età, gli uomini avvertono i primi segni dell’andropausa. In realtà, le problematiche più evidenti appaiono soprattutto durante la terza età, spesso enfatizzate anche da altre patologie. Ma cos’è l’andropausa maschile e come affrontarla al meglio? Esiste la prevenzione per la menopausa maschile? Cercheremo di rispondere in maniera sintetica ma esaustiva a queste domande, grazie anche alla consulenza della casa di riposo per anziani vicino Roma Nord, L’Arca di Noè.

Andropausa nella terza età, i principali disturbi

Avere l’andropausa nella terza età è un normale processo biologico, dunque non bisogna preoccuparsi eccessivamente, ma tenersi sotto controllo onde evitare che i disturbi tipici di quest’evento possano trasformarsi in malattie. Ma quali sono i problemi che porta il climaterio maschile? I più evidenti sono legati alla sfera sessuale, con un calo del desiderio e tempi refrattari più lunghi, ma non solo: si associano a ciò potenziali cali dell’umore, caduta dei capelli, aumento del peso, minore forza a livello muscolare, stanchezza e sonnolenza.

Consigli per affrontare al meglio l’andropausa negli anziani

Naturalmente, tutti questi fenomeni possono essere di entità estremamente variabile, poiché molto dipende dal soggetto e dal suo stato di salute. Di certo ci sono dei consigli che vale la pena elencare, consigli che vi aiuteranno ad affrontare in maniera consapevole l’andropausa negli anziani e, spesso, a fare prevenzione per talune patologie.

Fra le dritte fondamentali da fare proprie durante la menopausa maschile abbiamo:

  • fare attenzione al peso forma: mangiare sano è molto importante, poiché in questa fase della vita si tende a prendere peso più facilmente, specie nella zona addominale
  • fare regolare attività fisica: previene l’obesità e aiuta a congiurare malattie cardiovascolari e il diabete
  • eseguire regolari check up: analisi del sangue e MOC, in particolare
  • farsi seguire da uno psicologo nei casi in cui si abbia familiarità o ereditarietà con la depressione
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Comunicati Scienza e Tecnologia

E-commerce, aumentano le vendite da mobile

I dati rilasciati da poco dall’Osservatorio e-commerce B2C Netcomm della School of Management del Politecnico di Milano, segnalano un aumento delle vendite da mobile sugli e-commerce. Sempre più, infatti, gli utenti prediligono fare i propri acquisti online direttamente dallo smartphone – meno dal tablet -, specie quando si tratta di importi non particolarmente onerosi. Eppure, in controtendenza, si registra un aumento del tasso di abbandono del carrello: perché ciò accade?

E-commerce da mobile, occhio alla user experience

Chi naviga da smartphone e si appresta ad acquistare un prodotto o un servizio, vuole che l’e-commerce sia veloce, di facile consultazione e navigazione, così come semplice e sicura deve essere la registrazione e l’inserimento dei dati relativi al pagamento. “Nel 2018 è impensabile che un sito web o un e-commerce non rispettino determinati parametri – ci spiega Massimo Piccioni dell’agenzia web di Roma MP -, il rischio è quello di perdere potenziali clienti perché la user experience non è di livello ottimale, con un ritorno d’immagine negativo per la stessa azienda. In un ambito competitivo come quello odierno, non ci si può permettere di compiere errori tecnici così superficiali.”

Le caratteristiche dell’e-commerce vincente

Se i dati ci dicono che gli acquisti da mobile sono in costante aumento, va da sé che la creazione di un e-commerce deve tener conto di ciò ed essere in primo luogo responsive, che dunque si adegui visivamente alla navigazione da smartphone e tablet. In secondo luogo, è necessario garantire a chi vuole fare shopping online una navigazione rapida e fluida: oltre alla velocità del sito in sé, le varie categorie devono essere ben divise e di facile consultazione.

Fondamentale, inoltre, avere un buon sistema di ricerca interno. Infatti, uno dei motivi più comuni che spinge l’utente a lasciare incompiuto il processo di acquisto è quello di non riuscire a trovare ciò che desidera, magari anche dopo aver impiegato tempo in una ricerca infruttuosa: l’utente vuole essere, in un certo qual modo, guidato nel suo percorso di ricerca e non lasciato in balia di mille prodotti. In tal senso, anche la chat di assistenza dell’e-commerce si rivela un quid in più che può fare la differenza.

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Termosifoni caldi e termostato spento, cosa fare?

Un problema molto diffuso e del quale ci accorgiamo solo d’estate è quello di trovare i termosifoni caldi anche se il termostato è spento. Tale malfunzionamento, in genere, difficilmente accade in maniera sporadica, ma si manifesta ogni qualvolta si tiene per un periodo lungo l’acqua calda aperta, magari per farsi la doccia o lavare i piatti. Ma cosa fare in questi casi? Ce ne parlano gli esperti di Totus, l’assistenza caldaie Simat di Roma.

Le cause del problema

Quali sono le cause dei termosifoni caldi anche se il termostato è spento? Ce ne sono diverse, in realtà. La prima cosa da controllare è l’impostazione di tutte le funzioni della caldaia, poiché per un errore di distrazione può capitare che il termostato o che la funzione inverno siano ancora attivi. In altri casi, si tratta di un componente usurato o rotto, come la valvola a tre vie o lo scambiatore.

In tutti questi casi, però, non preoccupatevi: la caldaia non va sostituita! Basterà un’analisi della situazione e un tecnico competente saprà dirvi come ovviare al problema.




Cosa fare quando i termosifoni sono caldi anche a termostato spento

La manutenzione ordinaria è l’arma che l’utente ha per prevenire gran parte dei problemi d’impianto, in quanto il vostro tecnico di fiducia può giocare d’anticipo e prevenire certi malfunzionamenti, specie quando si tratta di componenti da sostituire che si avviano verso l’usura irrimediabile.

Oltre alla manutenzione ordinaria, dovrà essere tua cura monitorare i tuoi impianti e registrare eventuali anomalie nel funzionamento, così da poter interpellare un tecnico e considerare un intervento di manutenzione straordinaria. Un consiglio valido sempre è quello di non lesinare sui propri impianti, poiché una riparazione da poche decine di euro non viene effettuata quando il danno è minimo, nel giro di poco tempo potreste trovarvi a dover spendere il doppio e ad avere notevoli disagi come i termosifoni accesi anche se il termostato è spento.

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Contacalorie termosifoni, cosa sono e come funzionano

I contacalorie per i termosifoni sono, ormai, un obbligo di legge, che vanno installati assieme alle valvole termostatiche su tutti i caloriferi degli impianti centralizzati. Ma cosa sono questi contabilizzatori e, soprattutto, come funzionano? Vediamolo assieme.

Cosa sono i contacalorie per i termosifoni

Detti anche contabilizzatori per termosifoni, i contacalorie sono degli strumenti elettronici che vengono ancora direttamente al radiatore, così da registrare il calore che l’impianto rilascia alla stanza. Pur essendo obbligatori sugli impianti centralizzati, così come le valvole termostatiche, nella realtà i contacalorie e tali valvole non sono in comunicazione fra loro, in quanto eseguono controlli differenti.

Come funzionano i contacalorie per termosifoni

Passiamo adesso al loro funzionamento. Venendo installati direttamente sui caloriferi, i contacalorie riescono a registrare sia la temperatura del radiatore, che quella della stanza: per fare ciò, sono provvisti di due sonde, ciascuna diretta in direzioni opposte – una verso la stanza, l’altra verso il radiatore. Nel caso in cui l’ambiente non sia isolato a sufficienza oppure siano presenti spifferi, il contacalorie segnerà un aumento dei consumi, poiché è necessario un maggior dispendio di energia per riscaldare una stanza in tali condizioni.

Attenzione, però, ai falsi positivi, ovvero a quando il contacalorie per termosifoni, anche ad impianto spento, continua ad andare avanti e a segnalare consumi inesistenti. Tale anomalia si verifica d’estate, a causa dell’innalzamento delle temperature, che può portare l’acqua dei radiatori a scaldarsi eccessivamente e ad entrare in circolo. Ovviamente, le sonde dei contabilizzatori dei termosifoni registreranno le alte temperature “credendo” si tratti dell’impianto acceso: da ciò, il falso positivo.

Tenete sotto controllo i contacalorie una volta che l’impianto centralizzato è stato spento e se riscontrate anomalie, fatelo presente all’amministratore di condominio in maniera tempestiva.

Si ringrazia per la consulenza per la redazione di questo articolo Totus Caldaie, il centro assistenza caldaie Ferroli di Roma.

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Salute e Benessere

Come combattere la solitudine negli anziani

L’estate non per tutti è un bel periodo: ad esempio, per gli anziani rappresenta la solitudine, un momento in cui la famiglia va fuori per le vacanze e la città si svuota. Capita molto spesso, infatti, che gli anziani non vadano in vacanza e che, chiuse le scuole e cominciate le ferie dal lavoro, questi si sentano progressivamente sempre più soli. La solitudine può essere una costante nella vita dell’anziano, ma non solo a causa delle dinamiche familiari, poiché il solo fatto di non essere più membri attivi della società può comportare un senso di frustrazione notevole che porta a sentirsi soli ed inutili.

Si può cambiare rotta, anzi si deve! I modi per combattere la solitudine negli anziani sono a portata di chiunque.

I sintomi della solitudine negli anziani

Per prima cosa, è fondamentale tenere sotto controllo l’anziano in quello che per lui può essere un periodo critico, come il pensionamento, i periodi di ferie, il lutto di una persona cara: sono questi, di solito, i fattori che possono innescare momenti di solitudine. I sintomi sono visibili e tangibili, in quanto l’anziano che soffre di solitudine tende ad isolarsi, ad avere una forte carenza di interesse verso persone e cose; si possono verificare episodi di emicrania, gastro-intestinali, inappetenza, debolezza fisica, spossatezza.

Allorché si notano tali condizioni, è bene parlare con l’anziano e cercare assieme una soluzione.

I rimedi per la solitudine negli anziani

Il modo migliore per combattere la solitudine nell’anziano è di tenersi occupati, di riempire la giornata con attività alla propria portata come fare la spesa tutti i giorni, prendersi cura di un animale domestico, andare regolarmente al parco, andare a prendere i nipotini a scuola, ecc. Molti utili sono anche i corsi ludici e didattici da fare assieme ad altri anziani e non, così da poter coltivare una passione stando in compagnia di altre persone.

Ricordiamo, infine, che molte associazioni locali o lo stesso Comune di residenza organizzano corsi ed attività varie per anziani, finalizzate, specie nei mesi estivi, a non lasciare soli i nonnini che restano in città. Per informarsi, basta recarsi ad uno degli sportelli competenti del Comune oppure presso la sede dell’associazione di quartiere.

Per la realizzazione di questo articolo, si ringrazia la consulenza dello staff della casa di riposo per anziani vicino Roma Nord, L’Arca di Noè.

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Gioielli per capelli per sposa e non

Quando si parla di gioielli per capelli, subito si pensa alla classica tiara da principessa, quando in realtà i gioielli per capelli sono un must dell’estate e indicati altresì per le spose più romantiche. Infatti, pettinesse, fermagli e forcine gioiello riescono a valorizzare ogni tipo di chioma ed acconciatura, compresi i tagli corti e le pettinature più semplici. Perché? Perché i gioielli per capelli donano luce e fanno risplendere la chioma e, specie se posizionati in un punto strategico dell’acconciatura, riescono a conferire un tocco di classe estrema che si fa notare.

Gioielli per capelli: antichi o moderni?

Quella di optare per gioielli per capelli antichi o moderni è una scelta molto personale, ma dipende anche dall’abito prediletto per l’occasione. Una sposa romantica o country chic potrà decidere per un accessorio per capelli vintage o addirittura antico, ma un gioiello per capelli d’epoca sta bene anche alla sposa con abito moderno ma che non vuole rinunciare ad un pezzo unico da abbinare al proprio outfit. Per ciò che concerne il tipo di acconciatura, qui sarà compito dell’hair stylist saper utilizzare un fermaglio o una pettinessa nel migliore dei modi, valorizzando non solo chi lo indosserà, ma anche il prezioso stesso.

Ma dove trovare gioielli per capelli antichi? Il consiglio che vi diamo è quello di recarvi in una gioielliera specializzata in monili antichi: se siete a Roma, fate un salto da Risivi Gioielli a via dei Pettinari 83: sono esperti in gioielli d’epoca e gioielli vintage!

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Salute e Benessere

Piedi gonfi negli anziani, cause e rimedi

I piedi gonfi negli anziani sono un’eventualità molto comune in taluni soggetti, specie in quelli predisposti. In linea generale, si tratta di un problema facilmente arginabile, ma in alcuni casi è un campanello d’allarme che segnala la presenza di particolari patologie.

Le cause dei piedi gonfi negli anziani

Quali sono le cause dei piedi gonfi dell’anziano? Quando si tratta di cattive abitudini o errati stili di vita e quando, invece, di una patologia ancora non nota? Riuscire a definire la causa di tale disturbo è fondamentale anche per riuscire a trovare un rimedio adeguato per aumentare la qualità della vita nell’anziano; per tale motivo fra le cause principali annoveriamo:

  • obesità: è probabilmente fra le principali cause dei piedi gonfi nell’anziano
  • sedentarietà: spesso va a braccetto con l’obesità
  • caldo: il caldo favorisce la ritenzione idrica aumentando la possibilità di edema agli arti inferiori
  • errata alimentazione: il consumo ridotto di cibi drenanti e di acqua va a favorire il gonfiore agli arti inferiori
  • insufficienza venosa cronica: è il problema più complesso da gestire, in quanto afferente alla funzionalità venosa

I rimedi per i piedi gonfi dell’anziano

A seconda della causa scatenante, i rimedi per i piedi gonfi nell’anziano possono essere molto diversi fra loro, nonché più o meno efficaci. Diciamo subito che allorché parliamo di insufficienza venosa cronica è bene consultare un medico specialista, che assieme alle classiche calze a compressione graduata potrà anche anche abbinare una terapia farmacologica.

Se invece il gonfiore ai piedi è causato da altri motivi, allora uno stile di vita più attivo e una migliore alimentazione potranno fare grandi cose. È fondamentale non eccedere con il sale, gli alcolici e le bibite gasate, ma bere tanta acqua, almeno 1,5 litri al giorno. Molto utili sono anche i pediluvi.

Si ringrazia per la consulenza il team della casa di riposo per anziani Villa Max.

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Salute e Benessere

Curiosità sulla terza età che ancora non sai

Siamo pronti a scommettere che ci sono delle curiosità sulla terza età che non conosci, ci stai? In realtà, ci sentiamo forti di questa affermazione poiché neanche noi, fino a poco tempo fa sapevamo di tali curiosità sugli anziani ed è stato solo grazie agli esperti della casa di riposo per anziani di Viterbo, La Seconda Gioventù, che ne siamo venuti a conoscenza.

Orecchie e naso diventano più grandi

La prima curiosità relativa agli anziani riguarda le dimensioni di orecchie e naso, che con il passare degli anni diventano più grandi: ci avevi mai fatto caso? La spiegazione è molto semplice, in quanto l’aumento delle dimensioni di naso ed orecchie negli anziani è un normale fenomeno dovuto alla crescita delle cartilagini, che dura praticamente tutta la vita, subendo un’accelerazione dai 60-65 anni in poi. Va da sé, dunque, che naso ed orecchie che sono prettamente costituiti da cartilagine crescano con l’avanzare dell’età.

Naturalmente, almeno per ciò che concerne le orecchie, anche l’uso di orecchini molto pesanti può determinare un allungamento dell’orecchio e del lobo, in particolare. Ma in questo caso si tratterebbe solo di un plus che si affianca ad un normale processo di produzione operato dai condrociti che formano la cartilagine.

I peli nell’anziano

Siamo abituati a pensare che con l’avanzare dell’età si perdano i peli, dai capelli fino a quelli degli arti. Però, in alcuni anziani l’ipertricosi facciale è una costante e naso, orecchie e sopracciglia diventano particolarmente cespugliosi. Perché? Qui la scienza non ha ancora saputo dare una risposta, anche se uno studioso americano ha ipotizzato che in alcuni soggetti più sensibili la prolungata esposizione agli ormoni possa provocare una rinascita dei peli della zona facciale.

Allora, conoscevi queste curiosità sugli anziani?

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Pulizia climatizzatori: fai da te o tecnico?

Con l’arrivo della primavera, è tempo di grandi pulizie e allora perché non pensare anche alla pulizia dei climatizzatori? Infatti, prima dell’accensione estiva è prassi che l’impianto venga controllato e pulito, sia per ciò che concerne l’unità interna, sia quella esterna.

A chi affidare la pulizia dei climatizzatori

Per la pulizia dei climatizzatori, meglio il fai da te o è preferibile chiamare un tecnico? La risposta non è univoca, in quanto ci sono alcune parti non problematiche che si possono tranquillamente pulire senza problemi, ma allorché si tratta di filtri e parti interne della macchina, allora è assolutamente necessario rivolgersi ad un tecnico specializzato in assistenza climatizzatori.

Per ciò che concerne il fai da te, ci si può limitare a tenere pulito il motore del climatizzatore, evitando che foglie e sporco vario possano intasarlo, ma attenzione a non aprire mai il motore o ad infilarci oggetti all’interno: è molto pericoloso! Se usate il climatizzatore solo nei periodi caldi, potete anche pensare di proteggere l’unità esterna dalle intemperie e dallo sporco con un telo, da togliere poi quando comincerete ad usarlo di nuovo.

L’unità interna del climatizzatore può essere pulita con un detergente neutro o uno sgrassatore (specie se la macchina si trova in cucina) e una pezzuola. Utilizzate molta accortezza nella pulizia degli split, evitando di forzarli.

L’importanza del tecnico di fiducia

Avere un proprio tecnico di fiducia per la pulizia dei climatizzatori è fondamentale, poiché una corretta e costante manutenzione assicura ai vostri impianti il massimo della funzionalità e della resa, allungandone di fatto la vita. Oltre alla pulizia periodica, è anche importante ricordarsi di fare la manutenzione periodica, in modo tale da prevenire guasti e malfunzionamenti e controllare il livello del gas.

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Allergie anziani, cause e cura

Le allergie negli anziani sono, purtroppo, una nota dolente: recenti studi hanno dimostrato che gli over 65 sono soggetti molto predisposti all’insorgere di allergie, anche se non hanno mai sofferto di questa patologia. Infatti, con l’avanzare dell’età si diventa più sensibili a determinati allergeni, senza considerare la presenza costante dell’inquinamento, altro fattore di cui tener conto.

Ma quali sono le cause delle allergie negli anziani? E quali sono, invece, le cure più utili per evitare disturbi? Vediamolo assieme.

Le cause delle allergie negli anziani

Non tutte le allergie sono di tipo congenito o ereditario. Molto più spesso, infatti, si tratta di una serie di variabili che, messe assieme, rendono il soggetto più sensibile a determinati allergeni: ad oggi, infatti, non esiste una causa univoca scatenante delle allergie negli anziani.

Di certo, un ruolo fondamentale opera l’inquinamento, sia delle auto, che degli scarichi industriali, che va ad irritare le vie respiratorie sensibilizzandole. Allo stesso modo, anche la nebbia può causare lo stesso effetto.

Negli anziani le allergie possono derivare anche dall’uso di taluni farmaci.

La cura per le allergie negli anziani

Ai primi sintomi delle allergie negli anziani, è bene correre ai ripari e farsi visitare da un allergologo, che in base ai risultati dei vari test allergologici riuscirà a definire l’entità del problema. In genere, la cura per le allergie negli anziani (e non solo) è previsto l’impiego di antistaminici e, solo in casi più gravi o quale terapia d’urto, quello dei cortisonici.

Cerchi assistenza per una persona anziana? Vieni a conoscere la nostra casa di riposo per anziani vicino Roma Nord “Falisco”: siamo a pochi chilometri dalla Capitale, immersi nel verde.

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Come risparmiare sul riscaldamento domestico

La voce relativa alle spese per il riscaldamento è particolarmente onerosa, sia che si abiti in un condominio con sistema centralizzato, sia che si sia indipendenti sotto questo aspetto con un sistema di riscaldamento autonomo. Pur non potendo fare a meno del riscaldamento, possiamo però mettere in atto degli accorgimenti che ci permetteranno di risparmiare non poco sulla bolletta.

Ecco quali sono i nostri consigli su come risparmiare sul riscaldamento domestico:

  • coibentare la casa: la dispersione del calore può essere causata dalla mancata o errata coibentazione delle pareti. Provvedere in tal senso permette di risparmiare non poco sul riscaldamento, anche se la spesa iniziale può essere un tantino onerosa
  • infissi: sembrerà banale, ma gli infissi non più nuovi o che presentano spifferi sono da sostituire subito. Preferite modelli con vetro camera e, se potete, optate sempre per doppi infissi, così da proteggersi meglio sia dal caldo, che dal freddo
  • eliminate gli spifferi: cercate di individuare gli spifferi presenti in casa ed eliminateli, così che non entri l’aria fredda in casa
  • caldaia ad alta efficienza: se la vostra caldaia è di vecchia generazione, forse è il caso di metterla in pensione e provvedere con l’installazione di una nuova e più efficiente, che produca di più consumando meno. Se siete nella Capitale, potete far riferimento all’assistenza caldaie Hermann Saunier Duval di Roma, Power Gas Italia
  • ottimizzare la temperatura: una temperatura costante molto bassa o molto alta andrà a danno del vostro portafogli. Orientatevi, invece, su di una media di circa 20 gradi, così da avere casa sempre riscaldata. Nelle ore notturne, invece, potete anche spegnere il riscaldamento o regolarlo in modo che si attivi circa due ore prima del vostro risveglio.
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Revisione caldaia, tutto quello che c’è da sapere

La caldaia è fondamentale nelle nostre case e una corretta manutenzione ci aiuta non solo a farla durare più a lungo, ma anche ad ottimizzarne i consumi e l’efficienza. La legge, poi, prevede esplicitamente che ad intervalli regolari vengano effettuate sia la manutenzione ordinaria, che il controllo dei fumi. Tali azioni, però, vanno compiute da personale esperto e certificato, capace di offrirti serietà e competenza: se sei nella Capitale, puoi affidare la tua assistenza caldaie a Roma ai professionisti del settore di Totus Caldaie.

Stando alle normative attualmente in vigore, la manutenzione e pulizia della caldaia deve avvenire secondo quanto stabilito dal decreto legislativo 311/06, che ha integrato e corretto il precedente D.Lgs 192/05. Il controllo dei fumi e la relativa certificazione energetica (bollino blu), invece, fanno riferimento al Decreto Legislativo n. 192 del 19 agosto 2005, integrato successivamente dal D.P.R. 74/2013, che si conforma alla direttiva europea 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia. Le tempistiche relative ai controlli periodici della caldaia variano in base all’alimentazione e alla potenza di questa.

È molto importante evitare il fai da te o affidare la propria caldaia a mani inesperti. Assicuratevi sempre che il vostro impianto sia revisionato da personale qualificato e certificato per quella specifica marca di caldaia: solo così sarete certi che la vostra caldaia funzioni al meglio e duri più a lungo, evitando in futuro spiacevoli problemi come fuoriuscita di gas o cortocircuiti di sistema.

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