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Cucina e Halloween: una zucca per antipasto

Non solo oggetto di arredo “spaventoso”, per rendere più anglosassone il vostro appartamento durante il periodo di Halloween a Roma. La zucca è anche un ottimo ingrediente, tra l’altro di stagione, per arricchire i vostri piatti. Se volete organizzare una cena a tema, non c’è modo migliore che inserire il particolare ortaggio appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee. Non c’è bisogno di essere chef Cannavacciuolo, niente paura. L’importante è prestare molta attenzione in fase di preparazione, dosare bene gli ingredienti e scegliere sempre prodotti freschissimi. Un pizzico di passione farà il resto. Per facilitarvi le cose, inoltre, abbiamo deciso di proporre un gustoso antipasto ad hoc per la sera di Halloween, qualcosa di speciale che siamo sicuri riuscirete a realizzare senza sudare troppo. Livello di difficoltà bassa, 20 minuti di preparazione e una spesa sufficientemente economica per permettervi anche altri sfizi a tavola.

La Vellutata di zucca

Conosciuto anche come “cappuccino alla zucca” per l’aspetto in fase di presentazione, è un ottimo antipasto che stupirà i vostri commensali.

Ingredienti per 4 persone: 200 g di patate, 500 ml di brodo vegetale, 1 porro, rosmarino, olio extravergine, sale, pepe e 400 g di zucca ben pulita. Inoltre, per realizzare l’effetto schiuma – per questo viene chiamato anche cappuccino – vi occorreranno 160 g di formaggio fresco (tipo Robiola), 250 ml di panna fresca, 2 cucchiai di marmellata di prugne e 2 cucchiai di mandorle tagliate a listelle.

Preparazione: tagliate a cubetti zucca e patate, pulite e tagliate finemente il porro. Mettete in una pentola profonda l’olio, scaldatelo per poi farci soffriggere il porro e successivamente zucca e patate. Aggiungete il rosmarino tagliato fino, infine portate a cottura aggiungendo il brodo e insaporendo senza esagerare. Una volta cotte zucca e patate fatele intiepidire e frullatele ottenendo una crema molto densa, appunto vellutata. Contemporaneamente montate Robiola e panna fresca insaporendo con sale e pepe. Una volta versata la crema i coppette o tazzine di vetro, aggiungete la “schiuma”, un po’ di marmellata e le lamelle di mandorle. Et voilà. Non fate aspettare troppo i vostri ospiti, servite l’antipasto immediatamente ad una temperatura ambiente, il modo giusto per gustare la dolcezza della zucca esaltata dalla marmellata, contrastata dal formaggio fresco e accompagnata dalle mandorle.

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Cosa scegliere per i mutui e finanziament: Tasso BCE o Euribor?

Avete comprato un immobile o state pensando ad intervenire e ristrutturare casa? State confrontando i tassi proposti dai vari istituti di credito? La principale novità per i mutui coincide nella scelta tra tasso variabile o tasso BCE. Il tasso Bce è comunque un tasso variabile nato dalla crisi finanziaria avvenuta nell’ultima parte del 2008.

E’ fondamentale avere nozioni in merito, perchè il tasso può intervenire per tutte le richieste di finanziamento legate all’immobile, come ad esempio le ristrutturazioni, l’installazione o sostituzione dell’impianto termico o del sistema di allarme.

La scelta è abbastanza complessa e dipende dalla capacità di prevedere il mercato.

Il tasso BCE viene detto “tasso refi”, perché viene utilizzato per le operazioni di rifinanziamento: è il tasso pagato dalle banche quando prendono in prestito denaro dalla Banca Centrale Europea. Subisce quindi variazioni in base alla situazione economica dell’Unione. In periodi pre-crisi e di crisi tende ad essere basso, ma subito dopo torna a rialzarsi. In questo momento quindi ha un livello non alto, ma non è possibile sapere come si modificherà nel tempo.

È ovvio che anche il tasso Euribor subisce variazioni a seconda del mercato, ma, essendo di norma più alto, le variazioni spesso non differiscono troppo fra loro.

Da valutare anche il discorso relativo allo spread. Questo si somma al tasso (Euribor o Bce che sia) per determinare il TAN, ovvero il tasso annuo nominale. Sostanzialmente lo spread indica il guadagno vero e proprie delle banche.

Come sappiamo, in questo periodo lo spread è abbastanza alto, per cui trovare TAN inferiori al 3-4% è abbastanza difficile.

Come scegliere le rate iniziali?

A questo proposito, è opportuno valutare bene il tipo di mutuo e rata iniziale: se non si è pronti a vedere le rate cambiare anche di decine di euro da un mese all’altro, allora è il caso di valutare un tasso fisso. Questo, anche se ha lo svantaggio di ignorare le condizioni esterne al mutuo, dall’altro ha la peculiarità di implicare una cifra sempre uguale, permettendo una gestione dei propri introiti molto più regolata.

È difficile, infatti, anche grazie ai numerosi tool online calcolare il proprio mutuo con riferimento ai tassi: occorre sapere come la banca acquisisce quest’informazione e come, di conseguenza, trasforma al cambiare delle percentuali la nostra rata.

Il tasso BCE ha affiancato il tasso variabile influenzato dall’Euribor nel 2009. Ma già da gennaio 1999 il Tasso Ufficiale di Riferimento ha sostituito il tasso ufficiale di sconto (TUS), fissato dalla Banca d’Italia ed applicato nelle sue operazioni di rifinanziamento nei confronti del sistema bancario. Semplificando possiamo definire il TUS come il tasso con cui la Banca centrale concede prestiti alle altre banche.

In conclusione, dal 1° gennaio 2009 gli istituti di credito che propongono mutui a tasso variabile devono consentire ai clienti la possibilità di scegliere di agganciare il finanziamento al tasso BCE (della Banca centrale europea).

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Cambiare serrature a Roma: a chi rivolgersi?

Se avete intenzione di cambiare la serratura del vostro portone di casa, l’ideale è di rivolgersi ad un ferramenta o negozio specializzato a Roma. Questa operazione è necessaria se vi state trasferendo in una nuova abitazione che magari in precedenza è stata affittata a persone di cui non siete a conoscenza, oppure avete perso le chiavi di casa, o ancora volete “aggiornare” il vostro sistema di sicurezza cambiando il tipo di serratura.

Vediamo dunque una serie di attività nel comune di Roma che possono fare al caso vostro e fornire un ottimo servizio di installazione o riparazione di una serratura.

Perchè è importante una serratura tecnologica

La scelta di una serratura tecnologica è fondamentale, così come indirizzarsi verso un negozio specializzato. È importante infatti farsi guidare nella soluzione ideale che possa sfruttare gli ultimi ritrovati della tecnologia e favorire la sensazione di sicurezza nei clienti. Fra le soluzioni più proposte in questo periodo, ovviamente la blindatura attraverso un sistema a cilindro. Si tratta di un sistema altamente consigliato, proprio perchè la tecnologia adottata nel corso degli anni si è dimostrata superiore rispetto a proposte alternative come ad esempio quelle a doppia mappa. Queste infatti hanno come “difetto” quello di essere costituite da un corpo unico, e dunque in caso di sostituzione sarà necessario spendere di più rispetto a quelle a cilindro in cui è possibile scindere le componenti e sostituire solo un pezzo.

I migliori negozi di serrature a Roma

Cominciamo la nostra rassegna di attività specializzate in serrature a Roma con Tecnoferr una ferramenta specializzata soprattutto in questo tipo di interventi. L’esperienza ventennale permette di soddisfare ogni tipo di richiesta e qualsiasi tipologia di cliente. Tecnoferr è sempre attenta a tutte le novità dal punto di vista tecnologico, e garantisce le migliori soluzioni per mettere in sicurezza il proprio portone di casa.

Serrature Roma, è un’azienda che ha fatto della sicurezza la sua missione. Questa azienda è specializzata in pronto intervento su serrature, porte blindate e casseforti. I tecnici che si occupano di queste operazioni sono altamente qualificati e certificati per installare serrature di ultima generazione.

 

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Come costruire un sito web?

Costruire un portale su Internet sembra un’operazione banale e semplice ma richiede invece molta competenza e professionalità. Per questa ragione, sempre più aziende si sono convinte a chiamare professionisti o agenzie di comunicazione per trattare questo capitolo di spesa. D’altronde sul sito web si trasferisce l’immagine dell’azienda per cui un lavoro accurato e ben fatto è imprescindibile per non incorrere in brutte figure.

Cosa deve avere un sito web

Un buon sito web deve essere l’unione di più aspetti: veste grafica, gestione dei contenuti, ottimizzazione SEO adeguata e completezza delle informazioni. In tutto questo un ruolo primario lo hanno i motori di ricerca: è necessario infatti rispettare i dettami di Big G per migliorare il posizionamento di una singola pagina web e ciò può avvenire solo rispettando le regole di SEO.

Tra le principali regole, ci sono l’originalità dei contenuti, il numero delle battute (minimo 2000), l’utilizzo dei tag header per i paragrafi e un’ottima gestione della keyword o parola chiave. Per agevolare il webmaster, Google mette a disposizione degli utenti una serie di strumenti, come il selettore delle parole chiave (dal quale consultare quali siano le keyword più ricercate) o Google Analytics per vedere quali sono le pagine web più analizzate (per capire come orientarsi nella gestione dei contenuti). A margine, occorre anche uno sviluppo coerente sulle pagine social, visto che i canali social sono sempre più importanti per aumentare la visibilità del portale.

Cosa non deve avere un sito web

Per quanto riguarda la gestione di contenuti, una cosa da evitare è la copiatura di testi. Copiare delle frasi viene molto penalizzato da Google ed in questo quindi è indicato l’utilizzo di sinonimi o perifrasi dei periodi per non far risultare i testi fedelmente copiati. Evitare anche testi troppo corti, che anch’essi saranno visti di cattivo grado da Big G.

L’architettura del sito in generale deve rispondere a certi paletti: quindi no a pagine doppie e soprattutto no a pagine che non siano consultabili (le cosiddette “not found”). Tutto questo porterà ad una conseguente penalizzazione di Google, che si traduce in un posizionamento precario sul motore di ricerca. Su Google infatti ha importanza solo chi arriva in prima pagina (quindi nei primi dieci risultati): solo così si può raggiungere una visibilità migliore ed essere quindi più cliccati dagli utenti.

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Expo 2015, posizioni aperte per 5000 posti

Quante volte abbiamo inviato il curriculum senza mai avere alcuna risposta? Per i prossimi mesi, forse, un settore dove una risposta potrebbe esserci sarà l’Expo 2015. Come dichiarato dal commissario unico Sala, sono state aperte 5000 posizioni per lavorare al più grande evento atteso in Italia per il prossimo anno.

Le posizioni richieste

Come appena detto, sono 5000 le posizioni aperte per l’Expo 2015, un’ottima occasione soprattutto per i giovani che vedono sbarrarsi continuamente la propria strada, tanto che la disoccupazione giovanile è arrivata addirittura al 43%. Sono richieste disponibilità ai turni (anche sabato e domenica), conoscenza delle lingue (inglese, tedesco ma anche idiomi dei Paesi emergenti o a maggiore flusso turistico come arabo, russo e cinese) ed attitudine a resistere allo stress.

Nello specifico, sono disponibili questi posti: sommelier, baristi, steward, addetti alla sicurezza, guide turistiche, camerieri, addetti all’accoglienza e all’allestimento di stand, manager di vicedirettori dei padiglioni, elettricisti ed interpreti. Nonostante lo scandalo uscito fuori negli ultimi mesi su Expo 2015, l’evento è molto atteso non solo in Italia ma in tutto il mondo e l’occasione è ghiotta per dimostrare che la Penisola può uscire fuori da scandali sotto forma di mazzette e truffe sugli appalti. Inoltre, Expo 2015 può diventare un volano per la ripresa, aiutando tante persone che non hanno ora un’occupazione a fare un’esperienza importante e al tempo stesso guadagnare dei soldi.

A chi inviare il curriculum

I potenziali candidati devono inviare il proprio CV consultando prima il sito ufficiale di Man Power, partner ufficiale per Risorse Umane di Expo 2015. Prima dell’invio del curriculum, il consiglio è controllare bene in tutti i dettagli ciò che si scrive. Per questo può risultare molto utile una guida su come fare il curriculum, dai dati anagrafici fino alle esperienze acculumate e alle competenze che si hanno. Da non dimenticare, infine, le informazioni accessorie, come per esempio la gestione di un profilo social (preferibile Linkedin visto che è tematico sul lavoro). E’ utile accompagnare al proprio CV anche la lettera d’accompagnamento con le informazioni principali, scritte in sintesi, della propria presentazione (dati, motivazioni ed esperienze). Quindi testa bassa e candidarsi alle offerte: da lì la speranza è quella di essere chiamati e poi eventualmente assunti.

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Prodotti Ecolabel: qualità a basso imbatto ambientale

Purtroppo non tutti sanno dell’esistenza di prodotti per la pulizia in generale ad impatto ambientale pari a zero; sono i prodotti ecolabel, certificati dall’Unione Europea, i migliori prodotti ecologici sia a livello di prestazioni che di rispetto nei confronti della natura. Questi prodotti sono reperibili anche nei più grandi supermercati e sono identificabili grazie al logo posto sull’etichetta del prodotti stesso.

Diminuire l’inquinamento ambientale è possibile!

Esistono tantissimi prodotti per la pulizia di casa, degli uffici, degli ospedali o per il lavaggio dei panni; ogni prodotto presenta dei particolari vantaggi rispetto ad un altro come per esempio la bassa presenza di sostanze particolarmente dannose sia all’uomo che alla natura o la forte azione anti sgrassante con proprietà aggressive per gli esseri viventi e per l’ambiente circostante.

Secondo recenti stime si è arrivati a capire che il maggiore inquinamento domestico è dovuto soprattutto da prodotti pesanti per l’ambiente e l’uso spropositato che se ne fà. In un momento molto delicato per il nostro pianeta, è bene conoscere e rispettare gli standard ecologici per salvaguardare il futuro evitando ingenti danni all’ambiente che ci circonda. A partire dall’utilizzo di prodotti ecologici, o meglio ancora prodotti Ecolabel, fino al corretto smaltimento dei rifiuti, possiamo contribuire a migliorare se stessi e il mondo intero.

Utilizzare principalmente prodotti Ecolabel significa scegliere il prodotto più ecologico che esiste in quanto viene valutato l’intero ciclo di vista stesso del prodotto, dalla realizzazione al suo smaltimento, considerando il consumo energetico, l’inquinamento atmosferico, l’inquinamento idrico, la produzione di rifiuti e la totale gestione sostenibile. In base a queste valutazioni, verrà rilasciato dal Comicato Ecolabel-Ecoaudit il marchio a forma di margherita “europea” che lo contraddistinguerà da tutti gli altri prodotto presenti.

Prodotti e servizi Ecolabel

Oggi ci esistono circa 26 gruppi tra prodotti e servizi che portano il logo Ecolabel; questi appartengono a più svariati settori: dagli apparecchi elettronici agli articoli per casa o per il giardinaggio, dall’abbigliamento fino ai prodotti di pulizia sfruttati particolarmente dalle cooperative di pulizia di Roma, dai prodotti cartacei alle calzature fino ai materassi e ai prodotti tessili.

Se desiderate approfondire tutti i fornitori e i prodotti Ecolabel, è possibile consultare l’elenco completo sul sito internet del Comicato dell’Unione Europea per il Marhcio di Qualtà Ecologica.

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Dove mangiare ai castelli romani: ecco i migliori ristoranti!

Luoghi di particolare bellezza, immersi nell’omonimo Parco Naturale, i castelli romani rappresentano una meta molto ambita da numerosi turisti provenienti da tutto il mondo che magari alloggiano in uno dei tantissimi hotel a Roma centro e che, dopo aver visitato la capitale, non perdono l’occasione si assaggiare le specialità romane dei ristoranti tipici dei castelli.

Storia e tradizioni culinarie

Per Castelli Romani si intende una zona poco distante da roma, precisamente quella dei Colli Albani, in cui sono presenti circa 16 paesini caratteristici, ognuno con i suoi anni di storia, di cultura e di tradizioni anche a livello culinario. Per questo motivo in tutto il periodo dell’anno si svolgono sagre di prodotti tipici locali, come per esempio la famosissima sagra della porchetta di Ariccia o la sagra del vino a Marino ecc.

Da anni ormai, in ogni paese dei castelli romani sono presenti trattorie, ristoranti o fraschette molto particolari che portano dietro di se anni di storia e che oggi riportano ai propri clienti quelli che erano i prodotti tipici locali e quella che è tutt’oggi la buonissima cucina romana. Se desiderate di passare una giornata in tranquillità, fuori dal solito tran tran cittadino, non potete certo non recarvi in uno dei paesi dei castelli romani e gustare piatti tipici e cucina romana, famosa in tutto il mondo.

Ma quali sono i migliori locali che possiamo trovare ai castelli romani?

Ovviamente di locali ce ne sono davvero tanti, di seguito una serie di ristoranti, trattorie e hosterie da leccarsi i baffi:

  • Ariccia, uno dei paesi dei castelli romani, casa della famosissima porchetta di Ariccia e luogo dalle incantevoli fraschette, sparse in tutto il paese, un esempio è la Fraschetta De Mi Zia, un locale tipico romano dove assaggiare buona cucina e buon vino a prezzi davvero bassi!

  • Ristorante Donna Vittoria ad Albano, è un ristorante molto rinominato per la qualità del cibo e del servizio da parte del personale del ristorante. Ovviamente la cucina è tipica romana, ma è possibile personalizzare il menù per un eventuale cerimonia importante.

  • La Tenuta Santi Aspostoli è un agriturismo presente a Frascati che offre ai clienti un servizio di ristorazione incentrato principalmente sull’importanza delle materie prime e sulla cucina tradizionale ma allo stesso tempo innovativa.

  • Il ristorante Attila, a Genzano di Roma, è un posto incantevole dove è possibile trovare cucina tradizionale totalmente a base di pesce, da non perdere!

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Organizza il capodanno con Skype

Skype è un software di messaggistica istantanea e VoIP (Voce tramite protocollo Internet). Esso, grazie alle sue caratteristiche, rappresenta il top nella sua categoria perché soddisfa le richieste dei client più comuni. Con Skype è possibile chattare, salvare le conversazioni e trasferire file, il tutto mediante un sistema basato su un network Peer-to-peer (pari a pari).

Caratteristiche di SkypeOut

Ne esiste anche una versione, più completa, a pagamento (‘SkypeOut’), che permette di effettuare chiamate a telefoni fissi. La peculiarità di SkypeOut sta nella competitività dei suoi costi rispetto quelli della telefonia tradizionale, e la cosa è ancor più evidente se si analizzano i dati relativi alle chiamate internazionali e intercontinentali. Con Skype è, inoltre, possibile inoltrare SMS verso tutti gli operatori di rete mobile a costi molto bassi.

Skype vanta 663 milioni di utenti registrati

Skype, come detto, permette la comunicazione mediante l’utilizzo di un protocollo tramite internet. I dati trasmessi in forma digitale, vengono cifrati tramite algoritmi non divulgati pubblicamente. Dai piani alti della società che ha ideato il programma garantiscono che il grado di protezione della comunicazione è di assoluta affidabilità, equiparato agli standard di altri software. Secondo una particolare statistica, aggiornata al settembre 2011, Skype vanta 663 milioni di utenti registrati a livello mondiale confermandosi uno dei programmi più utilizzati della rete. Proprio sulla base di questi dati, da anni, le grandi aziende lo utilizzano e ne fanno un vero e proprio strumento di marketing.

Nel periodo della globalizzazione è diventato un protagonista decisivo nella comunicazione mondiale grazie all’utilizzo delle video conferenze che hanno permesso, e lo fanno tuttora, di stare in qualsiasi parte del globo anche se non fisicamente. Oggi con l’avvento degli smartphone il programma è installato su tantissimi dispositivi ed è alla portata di tutti con un click. Grazie a questo software è possibile organizzare gli eventi rapidamente e in maniera efficace, da un semplice brunch di lavoro alla più ragionata organizzazione del prossimo capodanno con gli amici a Roma.

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Wiko Cellulari: la nuova linea di smartphone economici!

Presente in Italia da poco meno di un anno, la casa francese di produzione di telefonia Wiko, famosa per i suoi smartphone dalle ottime prestazioni e dai costi molto contenuti, comincia a farsi strada tra le big del settore, come la Apple o la Samsung. Il marchio Wiko cellulari, del tutto europeo, è presente sul mercato francese a partire dal 2011 e in poco tempo ha riscosso un grandissimo successo in tutta la Francia.

Wiko e Ifa 2014 di Berlino

Se avete già girato tra i numerosi negozi di telefonia della vostra città alla ricerca dello smartphone perfetto, economico e con prestazioni eccellenti oppure se avete già visitato tantissimi siti che si occupano di vendita cellulari online e non avete trovato ancora quello smartphone che fà per te, la Wiko Cellulari produce smartphone di qualità a prezzi davvero vantaggiosi!

Un esempio è lo smartphone lowcost ma dalle qualità non indifferenti al modico prezzo di 59 euro, presentato all’Ifa 2014 (Internationale Funkausstellung Berlin) uno degli eventi di elettronica e del settore della tecnologia più importanti al mondo che ogni anno si svolge in Germania, a Berlino. Qui, la casa Wiko Cellulari, si è presentata con numerosissimi modelli tra cui quello di punta, il “favorito” che non supera i 300 euro.

E’ stato un grandissimo passo verso le Big del settore “smartphone” quello della casa produttrice francese Wiko grazie alla presenza, con molti modelli all’Ifa 2014, l’evento che stabilisce i trend del mercato europeo e mondiale per i mesi a venire, un importantissima rampa di lancio legata al settore delle vendite della telefonia.

I modelli favoriti

Tra i molti modelli presentati all’evento di Berlino è spuntato Wiko Higway, uno smartphone che si presenta con un display di 5 pollici, con una risoluzione di 1920×1080 full HD e un sistema operativa Android KitKat 4.4 con processore Nvida Tegra 2 Ghz., una vera favola! Ma anche l’occhio vuole la sua parte, si presenta con un design molto elegante, con una fotogamera da 16 megapixel, un vero gioiello della casa Wiko, che non supera neanche i 300 euro!

Tra gli altri particolari spunta il modello Goa, disponibile a soli 59 euro, un ottima alternativa ai modelli smartphone più costosi; il Gateway e il Kite invece rappresentano una via di mezzo tra il top e il lowcost della casa Wiko.

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Il futuro degli intermediari assicurativi: quali certezze?

Qual è il reale futuro degli intermediari assicurativi? Il mondo delle assicurazioni è in continuo fermento, specie in questi ultimi anni, ed i professionisti del settore non possono adagiarsi sulle posizioni “classiche”, che li portano a considerarsi come gli unici interlocutori nei confronti dei clienti.

Secondo gli esperti del settore, deve nascere in loro una nuova prospettiva di tipo professionale, che li porti ad organizzare in maniera diversa il rapporto con i clienti: in primis, devono spingere maggiormente l’acceleratore verso nuove strategie che puntino soprattutto all’innovazione.

Imparare a gestire in maniera diversa i dati dei clienti

Per poter tenere il passo con le nuove imprese assicurative, gli intermediari devono innanzitutto affrontare in maniera diversa la raccolta e l’analisi dei dati dei clienti. Il miglior modo, infatti, per fornire un prodotto ideale è quello di conoscere e saper sfruttare le nuove tecnologie così da avere un quadro molto più definito del cliente; inoltre, l’utilizzo dei dati permette anche di pianificare meglio strategie di marketing.

Rispetto alle imprese, più organizzate e meglio diffuse, e soprattutto in grado di operare su più livelli, l’agente assicurativo parte apparentemente svantaggiato: il suo obiettivo è dunque quello di riuscire a strutturare al meglio la propria attività e organizzarsi come fosse un imprenditore; questo per fare in modo che possa progettare al meglio la strategia necessaria.

Come organizzare la strategia

L’assicuratore ha oramai tantissimi competitor, e deve anche far fronte alle tantissime esigenze del cliente, che sono cresciute esponenzialmente negli ultimi anni. La possibilità di fare ricerca in maniera autonoma attraverso il web, ad esempio, porta i futuri assicurati ad una maggiore libertà di scelta del migliore prodotto presente sul mercato. Questo comporta, per l’intermediario, la conoscenza di tutti i competitor, ed una nuova missione: quella di far capire ai potenziali clienti che l’intervento di un professionista in grado di consigliare in ogni momento il prodotto migliore, è un valore aggiunto. Infatti, la libertà di ricerca non coincide con una competenza del mondo assicurativo, ed è qui che deve intervenire il consulente, dimostrando attraverso i propri consigli il potenziale che i canali tecnologici riescono a soddisfare solo in parte.

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L’evoluzione dell’intermediario assicurativo: alcuni dettagli

Nel convegno dedicato agli intermediari e broker assicurativi organizzato da Insurance Connect, viene dato ampio risalto ad un aspetto interessante: il rapporto fra l’andamento del mercato assicurativo e la figura del professionista di intermediazione.

In particolare, si cerca di riscoprire il ruolo del consulente assicurativo in un ottica diversa, quella appunto di un mercato in cui le offerte per le polizze si vanno sempre più diversificando, puntando soprattutto al risparmio e alla velocità di uscita di nuovi prodotti in grado di soddisfare più clienti possibili. In quest’ottica, come far comprendere l’importanza della figura dell’intermediario, che saprebbe dare la valutazione corretta del prodotto in grado di soddisfare le esigenze dei vari clienti?

E non solo: al nuovo andamento dei mercati, c’è da sommare la forte trasformazione a livello normativo che il giro delle assicurazioni italiane ed internazionale sta subendo negli ultimi anni.

Competenza e competizione

La figura del consulente assicurativo necessita dunque di una svolta dal punto di vista innanzitutto delle competenze (per cui si richiede un aggiornamento continuo), per cercare di contrastare il fenomeno dei competitor legati ad altri canali distributivi. Fra questi basti pensare alle compagnie stesse, ai canali di comparazione online, alle banche e ai servizi postali, che favorendo delle nuove tecnologie, della diffusione sul territorio, e della vicinanza al cliente, si mostrano sempre più decise a soffiare clienti puntando sul risparmio.

Nell’ottica di uscire da questa piccola crisi, le figure degli intermediari tradizionali come broker e agenti stanno provando a ridefinire il loro ruolo, innanzitutto andando sempre più verso una unificazione dei due profili professionali.

Inoltre, proprio grazie agli argomenti del convegno promosso da Insurance Connect, si cercherà di affrontare il discorso del futuro della professione di intermediario, che deve essere in grado di approcciarsi e dialogare con gli altri soggetti fornitori di polizze, con i vari legislatori e organismi come l’IVASS che tutelano gli interessi dei clienti andando a vigilare sullo stato dei vari competitor.

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Rivestimenti bagno: ecco i migliori materiali

Il bagno è una degli ambienti di casa che necessita di cura e soprattutto di materiale molto resistente in quanto è in continuo contatto con acqua, che genera calcare, prodotti per igiene personale, detergenti, umidità, vapore ecc. Questo è il motivo principale per cui i rivestimenti del bagno devono presentare delle caratteristiche molto particolari, come la resistenza all’acqua e ai prodotti di pulizia che molto spesso risultano chimici.

Dalla ceramica alla resina, i migliori materiali per il bagno

I rivestimenti del bagno devono essere costituiti da materiali molto resistenti che sono in grado di sopportare sbalzi di temperatura, umidità e vapore tipici di questo ambiente. In sostanza, quando il vapore si condensa per via della temperatura poco costante o di una scarsa ventilazione, si potrebbero formare macchie di muffa sulle pareti, proprio per questo motivo è indicato utilizzare materiali forti e resistenti come la ceramica, il gres porcellanato o meglio ancora la pietra naturale.

Uno dei materiali più comuni e più utilizzato per i rivestimenti del bagno sono le piastrelle in ceramica, un materiale edile molto indicato per questo tipo di ambiente in quanto risulta molto resistente, facile da pulire e soprattutto, nel momento in cui si sceglie il tipo di piastrelle, si ha la possibilità di scegliere tra le più svariate forme, colori e decorazioni. Ovviamente materiali di rivestimento come la carta da parati, o rivestimenti in legno e intonaco sono totalmente da evitare in quanto assorbono l’acqua danneggiandosi molto facilmente.

Da qualche anno, viene utilizzata come rivestimento per il bagno la resina. Questo particolare materiale si è rilevato molto adatto ad ambienti umidi come può esserlo il bagno; in più può essere utilizzato anche per i pavimenti o per il rivestimento di mobili. La resina si può trovare in finiture lucide, extralucide, satinate ed opache è facile da pulire e presenta una maggiore resistenza e durata nel tempo rispetto ai materiali edili più tradizionali.

Come proteggere le pareti e il soffitto
Ovviamente le piastrelle che potrebbero essere posate nel bagno non dovrebbero arrivare fino al soffitto, anzi spesso l’altezza media è di circa un metro e mezzo. Il resto, ossia la parte superiore del bagno, pareti e soffitto, devono essere trattate con un materiale resistente affinché non si formino muffe e macchie.

Due semplici soluzioni sono rappresentate dall’utilizzo di un particolare smalto sintetico satinato oppure dall’idropittura, entrambi molto semplici da applicare.

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Rivestimenti bagno: come scegliere il miglior materiale

Il bagno è una degli ambienti di casa che necessita di cura e soprattutto di materiale molto resistente in quanto è in continuo contatto con acqua, che genera calcare, prodotti per igiene personale, detergenti, umidità, vapore ecc. Questo è il motivo principale per cui i rivestimenti del bagno devono presentare delle caratteristiche molto particolari, come la resistenza all’acqua e ai prodotti di pulizia che molto spesso risultano chimici.

Dalla ceramica alla resina, i migliori materiali per il bagno

I rivestimenti del bagno devono essere costituiti da materiali molto resistenti che sono in grado di sopportare sbalzi di temperatura, umidità e vapore tipici di questo ambiente. In sostanza, quando il vapore si condensa per via della temperatura poco costante o di una scarsa ventilazione, si potrebbero formare macchie di muffa sulle pareti, proprio per questo motivo è indicato utilizzare materiali forti e resistenti come la ceramica, il gres porcellanato o meglio ancora la pietra naturale.

Uno dei materiali più comuni e più utilizzato per i rivestimenti del bagno sono le piastrelle in ceramica, un materiale edile molto indicato per questo tipo di ambiente in quanto risulta molto resistente, facile da pulire e soprattutto, nel momento in cui si sceglie il tipo di piastrelle, si ha la possibilità di scegliere tra le più svariate forme, colori e decorazioni. Ovviamente materiali di rivestimento come la carta da parati, o rivestimenti in legno e intonaco sono totalmente da evitare in quanto assorbono l’acqua danneggiandosi molto facilmente.

Da qualche anno, viene utilizzata come rivestimento per il bagno la resina. Questo particolare materiale si è rilevato molto adatto ad ambienti umidi come può esserlo il bagno; in più può essere utilizzato anche per i pavimenti o per il rivestimento di mobili. La resina si può trovare in finiture lucide, extralucide, satinate ed opache è facile da pulire e presenta una maggiore resistenza e durata nel tempo rispetto ai materiali edili più tradizionali.

Come proteggere le pareti e il soffitto

Ovviamente le piastrelle che potrebbero essere posate nel bagno non dovrebbero arrivare fino al soffitto, anzi spesso l’altezza media è di circa un metro e mezzo. Il resto, ossia la parte superiore del bagno, pareti e soffitto, devono essere trattate con un materiale resistente affinché non si formino muffe e macchie.

Due semplici soluzioni sono rappresentate dall’utilizzo di un particolare smalto sintetico satinato oppure dall’idropittura, entrambi molto semplici da applicare.

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Ringraziamenti per il funerale: come rispondere alle condoglianze

Nel triste e forte momento di dolore della perdita di un caro, spesso si può avere difficoltà nell’esprimere la gratitudine a chi ci è stato vicino, proprio per questo motivo vengono in aiuto alcune frasi ideali per i biglietti di ringraziamenti per il funerale o per le condoglianze ricevute, necessari quindi ad esprimere la gratitudine a tutti coloro che hanno mostrato affetto in un triste momento del genere.

Il classico utilizzo dei biglietti di ringraziamento

Per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato in modo sentito al triste evento o per rispondere in modo cordiale alle condoglianze ricevute, si usa esprimere i ringraziamenti attraverso l’invio di un bigliettino con su scritta una frase inerente all’evento. I biglietti sono dei semplicissimi cartoncini poco più grandi di un biglietto da visita su cui la famiglia del defunto appone alcune parole su una facciata, alcuni si limitano a scrivere “La famiglia … ringrazia” altri invece preferiscono scrivere un messaggio di ringraziamento più originale ma comunque semplice.


 

Qualche anno fa, i biglietti di ringraziamento per il funerale venivano scritti tutti a mano, oggi invece tantissime imprese funebri a Roma vengono contattate anche per questo scopo, ossia quello di contattare una tipografia di fiducia e inviargli ciò che la famiglia del defunto desidera. In media vengono stampati circa 50 biglietti ad un costo davvero basso, successivamente si occuperà la famiglia stessa all’invio o alla consegna a mano; importante è inviarli o consegnarli nei giorni immediatamente dopo il funerali e non far passare troppo tempo.



 

Spesso l’invio dei ringraziamenti per il funerale vengono spediti a tutte quelle persone che hanno partecipato all’evento funebre portando o mandando fiori, telegrammi e biglietti di condoglianze. I biglietti vengono imbustati in apposite buste che sono caratterizzate da una piccola e sottile riga nera posta su un angolo.



 

A chi bisogna inviare i biglietti di ringraziamento

Come accennato, i biglietti contenente una semplice frase di ringraziamento, è doveroso inviarli a tutti coloro che hanno partecipato in un modo o nell’altro al rito funebre, che siano amici o parenti o a chi ha aiutato o ha dimostrato interesse e cordoglio nei confronti della famiglia del defunto. Nel caso di parenti o amici stretti è possibile scrivere una frase un pò più elaborata rispetto alle altre persone presenti al funerale.

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Industrie alimentari: i luoghi ad alto rischio igenico-sanitario

A seconda del contesto in cui viene utilizzato, il termine industrie alimentari assume differenti significati: come prima cosa, indica tutti quei settori composti da imprese che eseguono delle lavorazioni e trasformazioni di prodotti provenienti dal settore primario, come l’agricoltura, la pesca, la zootecnica ecc. destinati al mercato alimentare.

L’obiettivo di numerosi agenti infestanti

Le industrie alimentari, secondo la classificazione delle attività economiche ATECO, una particolare classifica utilizzata dall’Istituto Nazionale di Statistica Italiano per tutte quelle statistiche di carattere economico, vengono inserite tra le attività manufattiere le quali vengono classificate a seconda di alcune particolari caratteristiche che mirano a due importantissimi obiettivi, riduzione dei costi e il consumo di massa.

Le industrie alimentari possono essere suddivise in categorie, che fanno riferimento al tipo di mansione svolta: dalle industrie che preparano, selezionano e impacchettano alimenti freschi alle industrie che trasformano prodotti freschi in prodotti a lunga conservazione, da quelle che producono ingredienti per la preparazione di alimenti a quelle che producono alimenti pronti da consumare o surgelati.

Comunque, in base alla categorie, le industrie alimentari sono le più a rischio dal punto di vista igienico-sanitario per via della forte attrattività degli agenti infestanti striscianti, roditori e volanti a causa dell’elevata concentrazione di sostanze nutritive. Molte imprese di disinfestazione a Roma sono specializzati proprio in questo, il loro servizio è mirato all’allontamanento e alla prevenzione di agenti infestanti attraverso l’utilizzo di macchinari e prodotti che in alcun modo alterano gli alimenti trattati all’interno dell’industria.

Prevenire gli agenti infestanti

Per non compromettere l’immagine aziendale, è importante per le industrie alimentari un alta prevenzione degli agenti infestanti in quanto i danni che potrebbero portare sono molto alti, tanto da determinare una vera e propria chiusura dell’industria.

Effettuare un opera di prevenzione è molto semplice, si basa su tre principi:

  1. Il primo è quello di rispettare le più elementari norme di pulizie e quindi di igiene

  2. Importante è ostacolare l’ingresso degli agenti infestanti attraverso delle vere e proprie barriere fisiche

  3. Infine, ma non perché è meno importante, effettuare un costante monitoraggio che con tempestività è in grado di rilevare la presenza di agenti infestanti.
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Bio economia: ecco che il nuovo avanza

A parlare per la prima volta di Bio-economia è stato l’economista rumeno Georgescu Roegen che, già nel 1970, sosteneva che qualsiasi scienza che si occupa del futuro dell’uomo, come la scienza economica, deve tener conto delle leggi della fisica, secondo le quali alla fine di ogni processo l’energia, la materia prima, perde parte della sua qualità, e quindi non è riutilizzabile allo stesso modo nel processo successivo.

Introduzione alla Bio-economia

Durante il XVIII e il XIX secolo l’Europa ha avuto cambiamenti radicali, soprattutto causati dalla rivoluzione industriale, che ha favorito un grande sviluppo economico. Con l’arrivo del XX secolo abbiamo raccolto tutti i benefici che ci hanno donato la chimica, la tecnologia e la medicina, rendendoci la vita più agiata e sicura.

Fino ad ora però la maggior parte dell’energia prodotta e delle materie prime utilizzate derivano dall’utilizzo e dalla combustione di carbone, petrolio e gas, che una volta estratti dal sottosuolo e utilizzati, deperiscono costringendoci a tornare alla ricerca e all’estrazione delle stesse.

L’avvento di una economia sostenibile

Nell’ultimo decennio, invece, siamo entrati in una nuova fase, di “transizione”, in cui le preoccupazioni fanno largo alla ricerca di una strada verso l’ecologia, verso una economia più sostenibile. Ecco perché lo Stato è sempre più disponibile a concedere dei microcrediti a chi è interessato ad investire in questa energia.

Questa fase nasce nel momento in cui abbiamo iniziato a prendere coscienza che non è possibile prevedere fin quando potremo continuare ad estrarre ed utilizzare queste risorse, che non sono infinite, come un tempo si credeva. E con l’aumento smisurato della domanda e dei prezzi non si puo’ che riflettere su soluzioni alternative.

La necessità di una economia “bio”

A parlare per la prima volta di Bio-economia è stato l’economista rumeno Georgescu Roegen che, già nel 1970, sosteneva che qualsiasi scienza che si occupa del futuro dell’uomo, come la scienza economica, deve tener conto delle leggi della fisica, secondo le quali alla fine di ogni processo l’energia, la materia prima, perde parte della sua qualità, e quindi non è riutilizzabile allo stesso modo nel processo successivo.

La prima fonte di energia trascurata e sottolineata dall’economo polacco nei suoi studi sulla bioeconomia, è l’energia del sole, che non è altro che un flusso e che quindi ci arriva in quantità per noi illimitate e che quindi non possiamo togliere a nessuna delle generazioni future. Un invito alla riflessione il suo sull’errore che si commette ogni qualvolta che si sostituisce, quando non è indispensabile, l’energia solare con quella fossile. Bioeconomia che necessita di essere applicata in tutti i processi produttivi, da quello alimentare, al chimico fino a quello industriale.

Agricoltura e bio-economia

Un aiuto sostanziale alla pratica di forme di economie solidali e ecologiche ci è data dal potenziamento del settore agricolo, l’unico capace di produrre risorse biologiche rinnovabili e trasformandoli in alimenti, mangimi, prodotti per il benessere, ed energia. Difendere l’agricoltura andando oltre l’agricoltura quindi.

Sfruttare, cioè, questo intreccio con altre attività capaci di produrre, trasformare, valorizzare e allo stesso tempo rilanciare un settore in continuo declino, ma con un potenziale da capogiro. Bio-economia, quindi, la chiave per sfruttare ciò che abbiamo da sempre, ciò che è trascurato e ciò che l’uomo sta distruggendo: la natura.

Bio-economia, infine, come presa di coscienza che la terra in cui viviamo ha dei limiti ben definiti, che è la razza umana, che se vuole sopravvivere, si deve adeguare alle esigenze del pianeta, e non il contrario.

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Mastoplastica riduttiva: ridurre il volume del seno

Ci sono molte donne che desiderano la riduzione del volume mammario e si sottopongono a un intervento di mastoplastica riduttiva. Altre invece sognano di aumentare le dimensioni del proprio seno; e quindi si sottopongono a un intervento di mastoplastica additiva.

Che cos’è la mastoplastica riduttiva

La mastoplastica riduttiva è dunque un intervento estetico atto a ridurre il seno molto grande. Una mammella dalle dimensioni eccessive e troppo grandi, potrebbe infatti causare problemi di schiena, di peso e di natura funzionale.

Questo intervento è consigliato proprio per eliminare questi problemi causati da ipertrofia ghiandolare o adiposa, risolvendo anche le dinamiche legate all’incurvamento della colonna vertebrale, della colonna cervico-toracica, nonché alla macerazione della cute.

Prima di affrontare l’intervento di mastoplastica riduttiva vero e proprio, è necessaria un’ecografia, per le pazienti più giovani, e una mammografia, per le donne di età superiore ai 35/40 anni d’età. Servono altresì le analisi del sangue e l’elettrocardiogramma.

Quando l’intervento è sconsigliato

La mastoplastica riduttiva è sconsigliata in presenza di: insufficienza venosa, obesità, diabete, malattie cardiache. L’intervento va inoltre evitato nei 4-5 giorni prima delle mestruazioni. La terapia a base di antibiotici invece si comincia il giorno prima dell’intervento chirurgico e si sospende almeno quattro giorni dopo.

Questo genere di intervento si effettua in clinica con anestesia totale e alla fine dello stesso la paziente avrà delle cicatrici. Dopo l’intervento invece si effettuano dei drenaggi per uno o due giorni, mentre i punti di sutura vengono eliminati dopo 8/10 giorni circa.

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Asta giudiziaria: una serie di informazioni

Le aste giudiziarie sono una tipologia di attività processuale determinata dalla disposizione di vendita forzata di beni mobili o immobili appartenenti ad un soggetto privato fallito. Le aste giudiziarie sono predisposte da un giudice per ottenere la liquidità necessaria a soddisfare i creditori intervenuti nel processo nei confronti dell’esecutato o fallito.

Tipologie di asta

Le aste giudiziarie si svolgono in udienza davanti ad un giudice o un delegato, e possono essere realizzate in diverse modalità: senza incanto, con incanto o per trattativa privata.

Per i beni immobili sono previste aste giudiziarie con o senza incanto, mentre per i beni mobili di minor valore spesso viene adottata la vendita per trattativa privata.

L’asta, o vendita che dir si voglia, può avvenire secondo diverse modalità: vendita “con incanto”, vendita “senza incanto”, vendita a trattativa privata. La vendita con o senza incanto viene adottata per i beni immobili, mentre per i beni mobili, specie se di piccolo valore, il giudice può adottare anche la vendita a trattativa privata.

Modalità

Secondo quanto previsto dal codice civile, Legge n° 302/98 del 3.08.1998, le aste giudiziarie relative a immobili vengono effettuate dai magistrati del Tribunale oppure delegate ai Notai. Chiunque può partecipare alle aste giudiziarie, fatta eccezione naturalmente per il debitore che è caduto in esecuzione o fallimento.
L’offerente può partecipare fisicamente alle aste giudiziarie oppure designare un mandatario che si presenterà in udienza.

Inoltre l’offerente può restare anonimo per quanto riguarda le offerte: in questo caso si dovrà servire di un avvocato e dovrà comunicare il nome esclusivamente in caso di aggiudicazione.

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Contrazioni di Braxton Hicks: il falso allarme per le mamme

Non esiste nessuna futura mamma che non abbia provato in tutta la gravidanza almeno una volta le contrazioni di Braxton Hicks. Queste generano molta paure nelle mamma, perché spesso sono confuse con l’inizio del travaglio, ovvero delle vere contrazioni.

Cosa e come sono le contrazioni di Braxton Hicks

Le contrazioni di Braxont hick sono delle contrazioni muscolari dell’utero che si presentano nella donna, già a metà della gravidanza. Per molte donne, sopratutto alla prima esperienza, sono motivo di confusione e di spavento. Infatti provare una contrazione verso i sei mesi, può far presagire alla neo mamma un parto prematuro.

Le contrazioni di Braxton hanno un’intensità molto lieve, si manifestano dopo aver fatto uno sforzo o dopo essere state per lungo tempo in piedi, il dolore interessa principalmente la schiena e sparisce dopo essersi distesi. Quindi il riposo è il rimedio più consigliato.

Come differenziarle dalle contrazioni vere

Quello che maggiormente interessa la gestante è distinguere la contrazione vera da quelle di Braxton. Bhè questa differenza si può capire solo nel momento in cui si provano le contrazioni vere che inducono al parto.

Infatti mentre le contrazioni di Braxton interessano solo la zona lombare e durano pochi secondi, sopratutto se ci si stende, le contrazioni vere nonostante la posizione distesa non diminuiscono di intensità, anzi col passare dei minuti tendono a essere sempre più forti. Inoltre le contrazioni vere vengono ad intervalli ritmici, quelle di Braxton non hanno intervalli regolari, anzi possono presentarsi in momenti diversi a distanza di ore e a volte anche di giorni. C’è da aggiungere inoltre che il dolore delle contrazioni vere interessa tutto l’addome.

Cosa fare quando si avvertono le contrazioni Braxton hicks

Nel momento in cui si avvertono queste “false” contrazioni, è importante non perdere la calma. Infatti la prima cosa che la futura mamma deve fare è una piccola autovalutazione della sua situazione: pensare in quale periodo della gestazione di trova, se mancano molti mesi alla fine della gravidanza è molto probabile che si tratti delle contrazioni di Braxton, per cui non pensare ad un travaglio imminente.

Poi è importante distendersi in modo da favorire il rilassamento dei muscoli e sopratutto dell’utero, il dolore passa più in fretta se ci si distende sul fianco sinistro, per una questione di flusso sanguigno.

Nel caso in cui le contrazioni non passano, è opportuno consultare il proprio ginecologo in modo da potervi aiutare e trovare una soluzione al problema.

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