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Terna Ferraris Interconnector firmato l’accordo con il consorzio

Terna, guidata da Luigi Ferraris ha firmato l’accordo con il consorzio Interconnector Italia per la realizzazione e l’esercizio del progetto di interconnessione elettrica in corrente continua a 320 KW che unirà l’Italia alla Francia.

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Via libera alla costruzione della parte privata dell’Interconnector Italia-Francia, la linea elettrica in corrente continua a 320 kilovolt che collegherà i due paesi. Ieri Terna e il consorzio Interconnector Italia, che raggruppa le imprese energivore coinvolte nel progetto, hanno firmato gli accordi per la realizzazione e l’esercizio di questo ulteriore tassello. La chiusura dell’operazione rappresenta la prima attuazione della legge 99/2009 (disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia) che, all’articolo 32, introduce, ai fini dello sviluppo provato della capacità di interconnessione con l’estero, l’obbligo per le imprese energivore di supportare e per Terna di realizzare linee elettriche finalizzate alla realizzazione del mercato unico dell’energia. «Si tratta di un accordo importantissimo – ha sottolineato Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, tra i più convinti promotori dell’operazione -. È una manifestazione di forza e responsabilità delle industrie energivore italiane che mantengono gli impegni investendo 160 mln di equity in un’opera di cui beneficerà il paese intero. Ringrazio Terna e il governo per il costante supporto, nonché Bei, Cdp, UniCredit, Intesa Sanpaolo e Natixis (che hanno contribuito a finanziare l’opera, ndr) senza il cui intervento non si sarebbe realizzato il primo interconnector italiano».

Con gli accordi siglati ieri, poi, si è realizzata anche la cessione al consorzio Interconnector Italia dell’intero capitale della Piemonte Savoia (Pi.Sa.), già controllata da Terna, che rappresenta la società titolare per il progetto del diritto di esenzione all’accesso a terze parti per una capacità di 350 megawatt e per un periodo di 10 anni, di cui godranno gli energivori italiani coinvolti nel deal. Sono stati inoltre stipulati anche i contratti di mandato per la costruzione (Epc) e l’esercizio (O&M) dell’Interconnector per un valore complessivo di 415 milioni di euro.

Come si ricorderà, a dicembre 2013, era stato firmato, al ministero dello Sviluppo Economico, il memorandum of understanding tra Terna, Confindustria e alcune federazioni di categoria (Federacciai, Assocarta, Federchimica e Aitec), in rappresentanza dei settori energivori, con cui si gettavano le basi per la realizzazione di un nuovo collegamento in corrente continua tra Italia e Francia, al fianco di quello già esistente Piossasco-Grand’Ile (Piemonte-Savoia), con l’obiettivo di favorire l’integrazione dei mercati elettrici dei due paesi e sviluppare la concorrenza e l’economicità nelle condizioni di fornitura.

L’infrastruttura prevede complessivamente (parte pubblica e privata) una capacità di scambio sulla frontiera di 1200 megawatt disponibili a partire dal 2020 (con l’entrata in esercizio in programma entro la fine del 2019) ed è, precisa la nota diffusa ieri a valle della firma, «un progetto unico al mondo per le soluzioni ingegneristiche e tecnologiche utilizzate, identificato dalla commissione europea tra i progetti di interesse comune (Pci)». Con i suoi 190 chilometri, distribuiti equamente tra il territorio italiano e quello francese, sarà il più lungo elettrodotto in corrente continua al mondo in cavo, completamente integrato con il sistema infrastrutturale e risulterà di fatto “invisibile”. Per minimizzare l’impatto, la linea è stata infatti progettata in modo da adattarsi alle infrastrutture stradali e autostradali esistenti e varcherà la frontiera attraverso la galleria di sicurezza del Frejus.

FonteIlSole24Ore

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“EDS Infrastrutture” fibra ottica: Tutti “alla carica” di Open Fiber per i bandi Infratel

Il Consorzio creato da Retelit, Eolo ed EDS Infrastrutture, si schiera nella battaglia campale che vede alcuni operatori del settore della fibra ottica a banda ultra larga – capeggiati da Telecom – contro Open Fiber, società che fa capo appunto a Enel e Cassa Depositi e Prestiti.

eds-infrastruttureNella battaglia campale che vede alcuni operatori del settore della fibra ottica a banda ultra larga – capeggiati da Telecom – contro la nuova società costituita da Enel e Cassa Depositi e Prestiti, per il bando di gara “Banda Ultra larga – modello diretto per la concessione di costruzione e gestione di infrastrutture passive” si schiera un nuovo attore.
E’ il Consorzio creato da Retelit, Eolo ed EDS Infrastrutture, anche se al momento né il Dott. Mondo, né il cav. Buglisi hanno manifestato la loro volontà o meno di impugnare la gara per il lotto 2, inerente la regione Emilia Romagna. Al centro del contendere c’è la maxi gara per portare la fibra ottica super veloce nelle cosiddette aree “bianche”, dove i privati da soli non investirebbero. Tali aree sono state censite e raggruppate dal Ministero dello Sviluppo Economico in sei lotti. Aggiudicati però tutti a un solo concorrente, la Open Fiber, società che fa capo appunto a Enel e Cassa Depositi e Prestiti. Dunque alla stessa mano pubblica. A fare più rumore è stata la reazione, anche verbalmente violenta, dell’AD di Telecom, Cattaneo, primo e più grande sconfitto di questa vicenda. Ma anche altri esclusi illustri, quali ACEA che ha partecipato per lotto Lazio e ASTRA si preparano a dare battaglia a Open Fiber. A essere contestata è la stessa conformazione dei bandi che, secondo gli esclusi, sarebbero stati costruiti per favorire un certo risultato….

FonteEDS INFRASTRUTTURE SPA


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Isiamed pronta per offrire al mercato un modello digitale italiano

Si è svolta ieri la conferenza stampa di Isiamed, la prima management company che integra economia e diplomazia digitale e produce il modello digitale italiano per l’innovazione del sistema produttivo e sociale.

Unanime l’esito scaturito dal confronto proposto da Isiamed sul tema dell’offerta del modello digitale italiano per il mercato internazionale: l’italia è pronta per offrire al mercato internazionale un modello digitale italiano, forte del proprio “Made in Italy”, che ne caratterizza l’identità culturale e imprenditoriale in modo trasversale e su più settori.

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Due tavoli, coordinati da Gildo Campesato, fondatore e direttore del Corriere delle Comunicazioni, e composti da importanti relatori e partner di Isiamed, provenienti da settori e ambiti strategici: il vicepresidente di Regione Lombardia, Fabrizio Sala, l’Ambasciatore in Italia del Regno del Marocco, S.F.Hassan Abouyoub e il Presidente di ZTE Western Europe e AD in Italia, Hu Kun. E ancora dal settore agrolimentare, Pietro Torresan della CIA Confederazione Italiana Agricoltori, turistico, il Presidente Francesco Bechi della Federazione della Associazioni Italiane Alberghi e Turismo, e infine, dal settore culinario il Presidente dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, Ovio Mugnai.

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Apre l’incontro Vincenzo Sassi, amministratore delegato di IsiameD, riportando l’esperienza concreta di piccole realtà seguite da Isiamed negli ultimi tempi: dal piccolo ristorante, che è riuscito a ottenere un risparmio dei costi del 30% e ad aumentare i margini del 40%, ad un’azienda metalmeccanica della progettazione per il settore degli idrocarburi che in sei mesi ha ottenuti risparmi sui costi da 1 milione di euro.
“Isiamed è qui per dire che l’Italia è pronta per offrire al Mercato un Modello digitale italiano”. Afferma Luciano Clerico dell’ANSA confermando l’importanza del “Made in Italy” come elemento culturale applicabile a diversi settori, dal quello culinario a quello digitale e a quello manifatturiero.

Anche il vicegovernatore della Lombardia Fabrizio Sala, sottolinea come il “Made in Italy”, sempre più concepito come brand, sia un vantaggio fondamentale, con cui le PMI italiane riescono a conquistare i mercati.
Conferma anche l’Ambasciatore Abouyoub, sostenendo che Isiamed si inserisce nel fondamentale processo di internazionalizzazione ed esportazione italiano, dando un adeguato supporto, anche per agevolare il dialogo.

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E conclude l’incontro Gian Guido Folloni, presidente di IsiameD, aggiungendo che l’azienda vuole «aiutare le imprese ad essere innovative anche senza grandi investimenti: cento computer in più non fanno innovazione, l’innovazione la fanno le persone che usano quei computer. È con questo approccio che acceleriamo la crescita reale delle piccole e medie imprese italiane e delle istituzioni pubbliche». Anche collaborando con colossi come Zte, un gruppo con 86mila dipendenti nel mondo che sta puntando forte sull’innovazione italiana, realizzando la rete 5G per il gruppo a controllo russo-cinese WindTre: «Le infrastrutture che siamo in grado di realizzare — ha spiegato Hu Kun, amministratore delegato di Zte Italia — aprono le porte alle innovazioni delle smart city e dell’internet delle cose, consentendo sviluppo su tutto il territorio».

FonteDaily Focus

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Luigi Ferraris Terna contratto di circa 180 milioni di dollari in Brasile

Terna sotto Luigi Ferraris compie un altro passo avanti in America del Sud: in Brasile con un contratto di circa 180 milioni di dollari.

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Terna, ad Luigi Ferraris, ha firmato il closing dell’operazione con il Gruppo Planova per l’acquisizione di due concessioni per la realizzazione ed esercizio di circa 500 km di infrastrutture elettriche in Brasile.

Le attività di sviluppo, progettazione e costruzione (EPC) saranno affidate al Gruppo Planova, in qualità di realizzatore per conto del Gruppo Terna.

Il perfezionamento dell’operazione, effettuata tramite la controllata Terna Plus e realizzato con l’acquisizione di due società veicolo brasiliane “SPE – Santa Maria Transmissora de Energia S.A.” e “SPE – Santa Lucia Transmissora de Energia S.A.”, porterà alla realizzazione di nuove linee, rispettivamente per 158 km nello Stato del Rio Grande do Sul e per 350 km nello Stato del Mato Grosso.

Il valore del contratto (che comprende i costi di sviluppo e la realizzazione delle opere) è di circa 180 milioni di dollari.

“L’accordo – sottolinea la società – rientra nella strategia del Gruppo Terna per lo sviluppo di reti e infrastrutture elettriche all’estero, grazie al know how maturato nel core business della trasmissione elettrica”.

FonteLaStampa.it

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Segretario Mons. Carrù ecco i restauri delle Catacombe di Domitilla

Dopo il saluto introduttivo del Cardinal Presidente Gianfranco Ravasi, il Segretario, Mons. Giovanni Carrù ha illustrato e descritto le operazioni condotte presso le Catacombe di Domitilla, in occasione della presentazione degli esiti dei restauri delle pitture di alcuni cubicoli del cimitero e dell’inaugurazione del nuovo museo che raccoglie una serie di manufatti, provenienti dei monumenti sottoposti alla tutela della PCAS.

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Il giorno 30 maggio 2017, alle ore 17:00, presso le Catacombe di Domitilla, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra ha presentato gli esiti dei restauri delle pitture di alcuni cubicoli del cimitero e, contestualmente, ha inaugurato un nuovo museo che raccoglie una serie di manufatti provenienti dei monumenti sottoposti alla tutela della PCAS. Per l’occasione, dopo il saluto introduttivo del Cardinal Presidente Gianfranco Ravasi, il Segretario, Mons. Giovanni Carrù, ha illustrato e descritto le operazioni condotte presso questo fondamentale sito archeologico. Si allega di seguito il testo dell’intervento:

Con vero piacere, porgo un saluto a tutti coloro che hanno voluto prendere parte all’Evento di quest’oggi, che vuole festeggiare e presentare i risultati di restauri delicati e particolarmente fortunati, che sono stati effettuati in questi ultimi 25 anni nelle splendide catacombe di Domitilla, le più grandi di Roma ed aperte al pubblico, a cura dei padri Verbiti che, con estrema attenzione e grande professionalità accompagnano i visitatori negli immensi labirinti del complesso della via Ardeatina, alla scoperta della civiltà paleocristiana, osservata nelle sue manifestazioni funerarie, per comprendere il significato dell’attesa commovente e suggestiva della resurrezione.
Le catacombe di Domitilla dimostrano, in maniera monumentale, iconografica ed epigrafica, il travaglio della conversione alla nuova fede. Alcune tombe pagane diventano – nel corso del III secolo – espressamente cristiane ed entrano a far parte del grande cimitero comunitario che, con le sue gallerie, abbraccia l’intero popolo di Dio.
I responsabili della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra hanno voluto raccontare questo lento processo della cristianizzazione della città di Roma, con la creazione di un piccolo museo, che raccoglie sarcofagi, ritratti ed epigrafi, che coprono un lungo periodo, che, dal II secolo giunge al V secolo d.C.
Questo Museo vuole esprimere il cambiamento ideologico o religioso che porta dalla civiltà del mito alla cultura cristiana, attraverso le scene di vita quotidiana, sottolineando l’importanza del lavoro, inteso nell’accezione patristica, che vede nell’attività manuale una sorta di continuazione della creazione.
Le pitture delle catacombe, poi, con le scene miracolose del Nuovo Testamento e con i prodigi salvifici del Vecchio, vogliono anticipare la salvezza dei cristiani ordinari, guardando alle guarigioni e alle resurrezioni del passato come a vere e proprie prefigurazioni della salvezza eterna.
Durante questi ultimi anni le catacombe aperte al pubblico sono state restaurate, scavate, valorizzate per una più larga accoglienza e, in occasione dell’Anno Santo appena trascorso, è stata aperta anche la splendida catacomba dei Ss. Pietro e Marcellino che ha molto arricchito il panorama artistico e storico della Roma cristiana nei primi secoli.
L’intento dei responsabili della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, sempre incoraggiati dal Cardinale Gianfranco Ravasi, è proprio quello di far conoscere ai pellegrini, che giungono a Roma da tutto il mondo, la testimonianza archeologica eloquente e significativa delle origini del Cristianesimo.
Qui, nei cimiteri, nei “dormitori”, in attesa della resurrezione, si respira quell’atmosfera dell’attesa e della speranza, che muoveva i pensieri dei fratelli della prima ora. Qui, i Cristiani, i visitatori, gli uomini dei nostri giorni possono trovare le risposte ai loro interrogativi più urgenti e intimi, ripercorrendo – nel buio delle catacombe – quei passi che condussero le prime comunità romane verso la luce della rivelazione, della salvezza, della vita oltre la morte, con la convinzione che “la morte non ha l’ultima parola”.

Giovanni Carrù

FontePontificia Commissione di Archeologia Sacra

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Terna Catia Bastioli tra i 25 nuovi Cavalieri del Lavoro

Catia Bastioli, presidente di Terna e amministratore delegato di Novamont è stata nominata Cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella su proposta del ministro dello Sviluppo economico dottor Carlo Calenda.

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Catia Bastioli, presidente Terna e Luigi Ferraris AD Terna

Ci sono quattro donne tra i 25 nuovi Cavalieri del Lavoro nominati oggi dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella su proposta del ministro dello Sviluppo economico dottor Carlo Calenda. Si tratta di Catia Bastioli, presidente di Terna e amministratore delegato di Novamont; Laura Calissoni, presidente della Carvico, storica azienda tessile lombarda; Marisa Carnaghi, presidente dell’azienda meccanica lombarda Pietro Carnaghi; Licia Mattioli, vicepresidente di Confindustria con delega all’internazionalizzazione e amministratore delegato della Mattioli Spa.

Ecco l’elenco completo dei nuovi Cavalieri del Lavoro in ordine alfabetico, come comunicati dal Quirinale: Giuseppe Ambrosi, Luigi Aquilini, Catia Bastioli, Fabrizio Bernini, Stefano Borghi, Urbano Roberto Agostino Cairo, Laura Calissoni, Marisa Carnaghi, Francesco Casoli, Maurizio Cimbali, Giuseppe Valentino Condorelli, Juan Bautista Cuneo Solari, Cesare De Michelis, Luigi De Rosa, Pietro Di Leo, Nicola Di Sipio, Michael Ebner, Francesco Maldarizzi, Federico Marchetti, Licia Mattioli, Carlo Messina, Francesco Mutti, Massimo Perotti, Giuseppe Recchi, Marco Zigon.

Fonte: IlSole24Ore

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Luigi Ferraris Terna, una linea elettrica di 132 chilometri in Perù

Terna costruirà una linea elettrica di 132 chilometri nella parte orientale del paese.
Si tratta della prima operazione internazionale messa a segno dalla Terna targata Ferraris

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Terna compie un altro passo avanti in America Latina.
Secondo quanto risulta al Sole24Ore, la società guidata da Luigi Ferraris, si sarebbe infatti aggiudicata tramite la sua controllata Terna Plus, la gara indetta da Proinversion (l’agenzia per gli investimenti che fa capo al ministero dell’Energia e delle miniere peruviano), per la costruzione di una nuova infrastruttura elettrica nel paese. In virtù della concessione trentennale assegnata, la spa dell’alta tensione realizzerà una linea elettrica a 138 kilovolt, lunga 132 chilometri, che unirà le stazioni elettriche di Aguaytia e Pucallpa, nella regione di Ucayali, nella parte orientale dello Stato sudamericano. Il valore della commessa si aggiudicherebbe sui 9 milioni di dollari (circa 8 milioni di euro), considerando anche il potenziamento previsto per le due stazioni elettriche esistenti, e dovrebbe garantire 1,4 milioni di dollari l’anno di ricavi (1,2 milioni di euro). A valle della firma del contratto, che dovrebbe avvenire nelle prossime settimane, Terna avrà 3 anni per la costruzione e la messa in esercizio della linea e il completamento dei lavori.

Si tratta della prima operazione internazionale messa a segno dalla Terna targata Ferraris.
Il nuovo ceo conosce molto bene il Sudamerica, essendo stato anche presidente di Enel Green Power, che in quell’area ha il suo baricentro, nonché ad di Enersis, la controllata sudamericana del gruppo elettrico.

Senza dimenticare che il Perù ha buone prospettive di crescita e uno scenario di lungo termine stabile, oltre ad avere uno piano di sviluppo decennale della rete di trasmissione molto importante, che contribuisce a renderlo uno dei paesi più interessanti nel futuro energetico dell’America Latina, dove Terna si sta progressivamente consolidando. Come si ricorderà, a febbraio la società aveva infatti firmato un accordo con Planova, l’azienda brasiliana impegnata nella realizzazione delle opere civili e infrastrutturali, per l’acquisizione di due concessioni per realizzare ed esercire complessivamente circa 500 chilometri di infrastrutture elettriche. E, a settembre scorso, era stata invece la volta dell’Uruguay con il contratto, assegnato da Ute, la controllata pubblica che si occupa di generazione, trasmissione, distribuzione e vendita dell’energia elettrica, per la costruzione di tre nuove linee.

Fonte: Radiocor Plus

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IsiameD primo modello digitale italiano per l’Agroalimentare

Giovedì 25 maggio presso la Sala Gonfalone del Consiglio Regionale della Lombardia, si terrà la Conferenza Media “INNOVAZIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE Un Modello Italiano per l’Agroalimentare”
Un anno di “sperimentazione in campo”, realizzata da IsiameD, ha generato nel settore agroalimentare un modello digitale di azienda per la ristorazione di territorio.

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ISIAMED: PRIMO MODELLO DIGITALE ITALIANO PER L’AGROALIMENTARE

Un anno di “sperimentazione in campo”, realizzata da IsiameD, ha generato nel settore agroalimentare un modello digitale di azienda per la ristorazione di territorio. Il road show di IsiameD presso le Istituzioni ha individuato nella Regione Lombardia l’opportunità di un confronto pragmatico sull’internazionalizzazione, effetto positivo di EXPO, utile a fertilizzare con l’innovazione la creazione del primo modello digitale per il Territorio che possa cogliere l’opportunità contestuale dell’arrivo, anche nelle aree a fallimento di mercato, della banda larga.

In accordo con la Regione Lombardia i risultati della sperimentazione saranno illustrati il 25 maggio in occasione della presentazione del modello digitale di azienda elaborato da IsiameD per la ristorazione di territorio.

Il modello digitale italiano, prodotto in Italia e pensato per le aziende e la pubblica amministrazione italiana non riguarda solo l’agroalimentare. IsiameD Digitale è la prima management company italiana per l’innovazione digitale ad aver integrato le competenze relazioni internazionali ed economia digitale. Il metodo IsiameD Digitale rispecchia lo spirito dei fondatori che nel 2016 hanno colto una domanda crescente delle aziende italiane impegnate a trovare le risorse per gli investimenti, apprendere le competenze per la governance, rigenerare il modello organizzativo, gestire il ciclo del credito, e il modello di business del “dialogo digitale” per restare protagoniste nell’economia digitale. IsiameD ha realizzato per le prime verticali strategiche del Sistema Italia, turismo/ industria meccanica/ real estate / logistica / agroalimentare, un vero proprio check digitale che ha visualizzato come riportare il core business nel mercato dell’economia digitale a “zero confini”.

Con il modello digitale italiano si può produrre l’innovazione utile a rendere l’investimento di oltre euro 7,1 miliardi concretamente una salvaguardia di un sistema produttivo tipico che va dotato di competenze e modelli per la creazione di valore e la esportabilità dei progetti e dei prodotti delle PMI.

Fonte: IsiameD

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Luigi Ferraris la sfida di Terna portare le nostre reti al centro d’Europa

Il nuovo amministratore delegato, Luigi Ferraris, avrà l’impegnativo compito di fare del gruppo uno dei player fondamentali nella realizzazione del grande network per l’interconnessione e lo scambio di energia nel continente

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Anche i manager ritornano sul luogo del delitto. L’ultima volta che se ne era occupato, Terna non esisteva ancora: era la divisione dell’alta tensione di Enel, la teoria di tralicci che porta l’elettricità lungo tutta la penisola. Se ne era interessato perché, come direttore finanziario dell’ex monopolista, ha prima lavorato al suo spin off e poi alla quotazione in Borsa, fino al distacco definitivo, lasciandola sotto il controllo della Cassa Depositi Prestiti. Ma all’epoca, con il mercato libero dell’energia intento a muovere i primi passi, Luigi Ferraris non avrebbe mai immaginato di tornarci da amministratore delegato. E per di più al termine di uno scontro politico che ha visto contrapposte la fazione che fa capo al riconfermato segretario del pd Matteo Renzi, da una parte, e gli uomini del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, dall’altra. Alla fine,l’ex premier ha dovuto accettare che i suoi candidati (si è parlato dell’ex numero uno di Acea Roberto Irace nonché dell’amministratore delegato di A2a, Luca Camerano) si facessero da parte. E dare via libera a questo cinquantacinquenne genovese di origine ma ormai romano di adozione, avendo costruito la sua carriera a partire dal 1996 nelle aziende controllate dallo Stato.

L’approdo a Terna è la sua grande occasione, visto che finora il suo è stato un nome noto soprattutto agli addetti ai lavori, dai gestori dei fondi internazionali ai banchieri d’affari. Ma anche ai piani alti di via XX Settembre, con il ministro Padoan e i vertici di Cdp che lo hanno difeso e imposto come manager affidabile per la sostituzione di Matteo Del Fante, ex banchiere e fiorentino come il premier, passato dopo solo un mandato alla guida di Poste Italiane. Renzi ha così dovuto accontentarsi, si fa per dire, di aver giubilato Francesco Caio, dirigente di lungo corso in Italia (Indesit) e Inghilterra (Cable&Wireless), reo di non aver voluto lavorare su alcuni dossier cari a Palazzo Chigi come l’acquisizione di Pioneer, la società di gestione del risparmio di Unicredit finita ai francesi di Amundi, ma a un prezzo che Caio aveva definito eccessivo. Vicenda che Ferraris ha comunque potuto seguire da un osservatorio privilegiato, visto che nel 2015 ha lasciato Enel per assumere l’incarico di direttore finanziario proprio alla Poste.

Di tutta questa pubblicità, legata a giochi politici e valzer di poltrone, Ferraris avrebbe fatto a meno, avendo costruito tutta la sua carriera sul lavoro in azienda (raccontano che spesso si presenti in ufficio anche al sabato) e molto poco sui salotti romani. Ma ora non potrà più sottrarsi: «In questi anni ha dimostrato nei ruoli che ha ricoperto di essere abile e scaltro. Ora deve dimostrare di avere il carisma per comandare e farsi rispettare», è il parere di un banchiere d’affari milanese che lo conosce bene.

Che sia capace di navigare anche nei momenti meno favorevoli lo ha dimostrato quando tre anni fa è andato in scena in Enel il ribaltone – imposto da Renzi in tutte le partecipate pubbliche – che ha portato Francesco Starace sulla poltrona di amministratore delegato di Enel. Un cambio avvenuto dopo i nove anni di Fulvio Conti, di cui Ferraris è stato uno dei più stretti collaboratori. Entrato in Enel nel 1999 (dopo esperienze in Price WaterhouseCoopers, Piaggio e Finmeccanica), il manager genovese ha scalato tutte le posizioni. Prima come direttore finanziario delle società in cui vennero raggruppate le 15 centrali elettriche da vendere ai privati nell’ambito del processo di liberalizzazione. Poi, dal 2002 al 2004 è stato responsabile pianificazione e controllo della divisione Infrastrutture e Reti, per poi passare con lo stesso ruolo nella capogruppo. Il salto di qualità nel 2008, con la nomina a direttore finanziario di Enel, posizione dalla quale ha curato tutte le attività di capital market della società: dall’aumento di capitale da 8 miliardi nel 2009, dopo la complessa acquisizione della spagnola Endesa, alla quotazione di Enel Green Power (per una valorizzazione da 2,4 miliardi), più tutta la sfilza di emissioni obbligazionarie e la gestione del debito “monstre” da oltre 40 miliardi. A cui va aggiunta l’avvio dell’opera di razionalizzazione di tutte le controllate sudamericane di Endesa, un groviglio di partecipazioni incrociate e catene di controllo infinite, di cui Enel è venuta a capo soltanto pochi mesi fa. Proprio al Sudamerica lo destina Starace non appena arriva in Enel nel 2014. Il classico “promoveatur ut amoveatur”: l’incarico è prestigioso (responsabile dell’area America Latina e amministratore delegato della Cilena Enersis, il fiore all’occhiello delle controllate d’oltreoceano), ma intanto a Roma un altro prende il suo posto come direttore finanziario. Ecco perché, alla prima occasione, quando Cdp cerca un direttore finanziario da mettere accanto a Caio diventato numero uno di Poste Italiane, Ferraris ha lascia il gruppo dopo sedici anni.

Ma “l’esilio” in Sud America, tutto sommato, potrebbe rivelarsi utile. Nonostante qualche turbolenza (vedi il rallentamento dell’economia in Brasile), il continente ha voglia di crescere e ha fame di energia. Soprattutto di infrastrutture: Terna ha già vinto due gare da 250 milioni di investimento in Brasile (porterà la luce anche nella capitale federale) e in Uruguay, ma conta di partecipare anche a molti altri progetti in corso, sfruttando anche la presenza di Enel in tutta l’America Latina.

Sebbene la gestione della rete nazionale sia la prima fonte di redditività dell’azienda nonché la priorità industriale del gruppo, la crescita nelle attività “non regolate” sarà uno dei mantra della gestione Ferraris: da qui dovranno arrivare nei prossimi cinque anni 350 milioni di ebidta aggiuntivo, con una crescita del 40 per cento rispetto al precedente piano. In parte da investimenti nelle rinnovabili: come il recente accordo con le Fs per l’installazione di centrali a pannelli solari lungo il percorso dell’Alta Velocità per alimentare il Frecciarossa. Ma Ferraris dovrà impegnarsi soprattutto nelle attività che potrebbero fare di Terna uno dei player fondamentali per la realizzazione di una rete europea dell’energia. Perché dopo l’inaugurazione del nuovo collegamento tra Calabria e Sicilia e il prossimo della Gissi-Foggia, sono stati eliminati gli ultimi colli di bottiglia che pesavano non poco sui costi della bolletta nazionale. Collegata l’Italia, ora bisogno collegare gli italiani al resto d’Europa, ma anche all’Africa. Nel piano di investimenti da 4 miliardi al 2021, è previsto – per esempio – il completamento del cavo che collegherà la costa adriatica con il Montenegro, con un interscambio fondamentale con tutti gli stati balcanici, che farà così il paio con quello già esistente con la Grecia. Allo stesso modo, dovranno proseguire sia le opere per le interconnessioni con la Francia e l’Austria, ma anche le attività di lobby con gli altri operatori europei (e con l’Unione Europea) per la definizione delle regole che consentano lo scambio di energia lungo tutto il continente.

La geopolitica dell’energia coinvolgerà Ferraris su un piano ancora più alto. Al momento è solo una suggestione, ma gli europei dovranno presto fare i conti con uno dei progetti più ambizioni della Cina: creare una sorta di “internet dell’elettricità”, in contrapposizione alla rete informatica di marca statunitense. In pratica, si tratta di creare una infrastruttura globale dell’energia, alimentata soprattutto da rinnovabili e sostenuta da reti in parte esistenti, ma in buona parte da costruire, e che possa mettere in collegamento l’elettricità prodotta in Australia con quella del Canada.

E i cinesi Ferraris ce li ha in casa: il 30 per cento di Cdp Reti, la scatola che controlla a sua volta il 30 per cento di Terna (ma anche di Snam) è in mano a State Grid of China, la più grande utility del mondo che sarà uno dei protagonisti dell’internet elettrico che ha in mente il governo di Pechino. Non per nulla, State Grid ha già comprato pezzi di rete in Grecia, Spagna e Portogallo. Non è un caso che sia partita dal sud Europa, perché deve essere realizzato ancora il primo collegamento con l’Africa. E, guarda caso, Terna ha appena chiesto un primo finanziamento all’Unione Europea per la realizzazione di un cavo tra Sicilia e Tunisia, per un investimento complessivo di 600 milioni. Sarà anche fantageopolitica energetica ma Ferraris farà bene a prendere subito in mano il dossier.

Fonte: Repubblica.it Economia&Finanza

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Luigi Ferraris Terna ecco i risultati del primo trimestre 2017

L’Amministratore Delegato Luigi Ferraris ha illustrato i risultati del primo trimestre 2017, esaminati e approvati dal Consiglio di Amministrazione di Terna S.p.A. (“Terna”), riunitosi oggi sotto la presidenza di Catia Bastioli.

  • Ricavi a 523,9 milioni di euro (517,2 milioni nel 1Q16, +1,3%)
  • EBITDA a 402,8 milioni di euro (395,1 milioni nel 1Q16, +1,9%)
  • EBIT a 272,8 milioni di euro (263,9 milioni nel 1Q16, +3,4%)
  • Utile netto di Gruppo del periodo a 179,3 milioni di euro (162,2 milioni nel 1Q16, +10,6%)
  • Indebitamento finanziario netto a 7.444,8 milioni di euro, in diminuzione di 514,1 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016

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Luigi Ferraris, AD Terna dichiara: “Sono molto orgoglioso dell’incarico che mi è stato affidato e intendo mettere al servizio di Terna la mia esperienza nel settore elettrico. Il Gruppo poggia su solide basi e su un Piano Strategico, che costituisce un importante punto di partenza del mio mandato di Amministratore Delegato. Proseguiremo la strategia di crescita sostenibile già avviata, per rafforzare il ruolo centrale di Terna nel settore elettrico italiano e accelerare l’evoluzione del Paese verso sistemi energetici con tecnologie e modelli di sostenibilità all’avanguardia. Terna chiude il primo trimestre del 2017 con risultati economico-finanziari in miglioramento. Sulla base di questi risultati, continueremo a perseguire i nostri obiettivi strategici, con l’impegno di mantenere l’attuale basso profilo di rischio e assicurare ai nostri azionisti un attraente e stabile ritorno del loro investimento”

RISULTATI ECONOMICO-FINANZIARI CONSOLIDATI DEL 1° TRIMESTRE 2017

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I ricavi del primo trimestre 2017, pari a 523,9 milioni di euro, registrano un aumento di 6,7 milioni di euro (+1,3%) rispetto al corrispondente periodo del 2016. La variazione è imputabile all’aumento dei ricavi delle Attività Regolate.
I costi operativi sono pari a 121,1 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al primo trimestre 2016 (-1 milione di euro).
L’EBITDA (Margine Operativo Lordo) del periodo, pertanto, si attesta a 402,8 milioni di euro, in crescita di 7,7 milioni di euro (+1,9%) rispetto ai 395,1 milioni di euro del primo trimestre 2016.
L’EBITDA margin passa dal 76,4% del primo trimestre 2016 al 76,9% del primo trimestre 2017.
Gli ammortamenti e svalutazioni del periodo, pari a 130 milioni di euro, si riducono di 1,2 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’esercizio 2016, principalmente per i minori ammortamenti dovuti alla revisione della vita utile delle linee elettriche, parzialmente compensati dall’entrata in esercizio di nuovi impianti.
L’EBIT (Risultato Operativo) si attesta di conseguenza a 272,8 milioni di euro, rispetto ai 263,9 milioni di euro dei primi tre mesi del 2016 (+3,4%).
Gli oneri finanziari netti sono pari a 20,5 milioni di euro, si confrontano con i 19,2 milioni di euro del primo trimestre 2016 (+1,3 milioni di euro) e registrano un costo del debito dell’1,45%, in linea con le indicazioni del Piano Strategico.
Il risultato ante imposte si attesta a 252,3 milioni di euro, in crescita di 7,6 milioni di euro rispetto al dato del corrispondente periodo dell’esercizio precedente (+3,1%).
Le imposte sul reddito sono pari a 73,7 milioni di euro e si riducono di 9,6 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del 2016 (-11,5%) essenzialmente per effetto della riduzione dell’aliquota IRES dal 27,5% al 24% per il 2017. Pertanto, il tax rate del periodo si attesta al 29,2% rispetto al 34% del primo trimestre del 2016.
L’utile netto di Gruppo del periodo si attesta a 179,3 milioni di euro, in crescita di 17,1 milioni di euro rispetto ai 162,2 del primo trimestre del 2016 (+10,6%).
Gli investimenti complessivi effettuati dal Gruppo Terna nei primi tre mesi del 2017 sono pari a 99,7 milioni di euro, in linea con la Guidance del Piano Strategico per il 2017, rispetto ai 157,9 milioni di euro nel primo trimestre dell’esercizio precedente, per via del differente mix dei progetti nel corso dell’anno. Tra i principali progetti del periodo si ricordano gli avanzamenti dei cantieri per le interconnessioni elettriche Italia-Montenegro e Italia-Francia e i lavori per il completamento del collegamento elettrico tra Capri e la penisola italiana.
L’indebitamento finanziario netto si attesta a 7.444,8 milioni di euro, in diminuzione di 514,1 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 (7.958,9 milioni di euro), principalmente grazie alla forte generazione di cassa operativa e al miglioramento del circolante.
La situazione patrimoniale consolidata al 31 marzo 2017 registra un patrimonio netto di Gruppo pari a 3.718,6 milioni di euro, a fronte dei 3.535,4 milioni di euro al 31 dicembre 2016.
I dipendenti del Gruppo, a fine marzo 2017, sono pari a 3.881, in crescita di 12 unità rispetto al 31 dicembre 2016. Tale incremento è legato principalmente alla politica di recruiting di risorse per l’internalizzazione delle attività di gestione degli impianti acquisiti da FSI.

Fonte: Terna

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I veti di partito sul piano Rai, Una sconfitta per la politica

La paralisi che colpisce l’azienda pubblica dopo gli attacchi del Pd all’attuale dirigenza, che era stata scelta dalla stessa forza politica. In gioco il futuro del servizio pubblico

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Riassumiamo. Alla Rai c’è un direttore generale, Antonio Campo Dall’Orto (dotato dei poteri da amministratore delegato con una riforma fortemente voluta dal governo di Matteo Renzi) con un piano già pronto per il varo della nuova offerta digitale, ideata per attirare nell’orbita della tv pubblica gli italiani under 35, che viaggiano su autostrade informative lontane anni luce dai prodotti di viale Mazzini. L’attuale piattaforma è al trentesimo posto nella lista dei siti più consultati, poco più di una presenza residuale. Alla guida della nuova squadra (dotata di tecnologie già pronte) è già designata Milena Gabanelli, un marchio professionale sinonimo di innovazione. Ma il Consiglio ha chiesto tempo «per riflettere» fino alla riunione del 22, trovando consenso nella presidenza di Monica Maggioni. Eppure di tutto questo si parla dal dicembre 2016, e c’è una sollecitazione nel nuovo Contratto di servizio perché la Rai si adegui ai tempi digitali. Ancora. Il vertice non riesce a varare i piani economico-produttivi 2017-2018, ovvero quei palinsesti che dovranno essere presentati agli inserzionisti pubblicitari tra appena 50 giorni, a fine di giugno.

Una paralisi aziendale che, guarda caso, arriva dopo i violentissimi attacchi del Pd all’attuale dirigenza. La stessa forza politica che aveva scelto Campo Dall’Orto ora sembra decisa a bloccarlo, magari costringendolo alla resa. Potrebbe essere una spettacolare resa dei conti, così ricca di colpi di scena, se si trattasse di una fiction. Invece tutto avviene sul campo di gioco del vero futuro del servizio pubblico. Operazione pericolosa per «la più grande azienda culturale del Paese» (come si sente dire da anni in mille inutili convegni, anche del Pd, dedicati «al futuro della Rai») e per gli stessi utenti che ora pagano il canone obbligatoriamente, legato com’è alle utenze elettriche. Se la politica (stavolta senza P maiuscola) sospendesse esplicitamente il fuoco anche amico contro l’attuale vertice, lo metterebbe nelle condizioni di operare ben sapendo, sia chiaro, che dovrà rispondere di successi e insuccessi. Ma solo per valutazioni professionali e non partitiche. Se la Rai è ancora lo specchio del Paese, ecco una splendida occasione per dimostrare che si può veramente girare pagina rispetto a un odioso passato fatto di occupazioni, lottizzazioni e editti bulgari o home made.

Fonte: Corriere.it

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Terna Luigi Ferraris: Subito al lavoro con una squadra di qualità

Terna, il nuovo AD Ferraris: “Subito al lavoro per una rete elettrica sempre più all’avanguardia e sostenibile”

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4 miliardi di investimenti sulla rete elettrica nazionale, 1,8 miliardi di utili e 1,2 miliardi di dividendi. E’ il biglietto da visita con cui il consiglio di amministrazione uscente di Terna si è presentato all’assemblea degli azionisti chiamata ad approvare il bilancio 2016 e a rinnovare il Cda.
Solo l’anno scorso, la società ha ottenuto un utile di 633 milioni, in crescita del 6,3%, e ha staccato un assegno da 123 milioni di euro al suo principale azionista, Cdp reti.
“Lascio un’azienda sana che ha portato un ritorno sul titolo del 40% in tre anni”, sottolinea Matteo Del Fante, chiamato a guidare Poste Italiane.

Al suo posto arriva Luigi Ferraris, ex direttore finanziario di Poste ed Enel.
“Mi metterò subito al lavoro con una squadra di qualità riconosciuta in Europa e nel mondo” dichiara dopo aver ricevuto le deleghe. “Il know how di Terna, ha aggiunto Ferraris, “è un valore, come lo sono i traguardi che ha raggiunto negli ultimi anni”.
La sua nomina, e quella del nuovo Cda, ha visto i fondi per la prima volta assicurare un corposo sostegno alla lista di maggioranza proposta da Cdp.

Come sottolinea la presidente Catia Bastioli, confermata per un altro triennio: “La cosa importante è che gli azionisti istituzionali hanno votato per la lista di maggioranza con una percentuale significativa, il 5,2% in più rispetto ai voti di Cdp, e questo è un fatto. E la prima volta che succede per un’azienda collegata alla Cassa depositi e Prestiti e quindi penso sia un risultato importante grazie a Glass Lewis che ha spinto a votare in questa direzione”.

Fonte: llSole24Ore

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CDA Terna Ferraris nuovo Amministratore Delegato nominato all’unanimità

Il consiglio d’amministrazione di Terna, riunitosi subito dopo l’assemblea degli azionisti ha confermato Catia Bastioli alla presidenza e nominato Luigi Ferraris nuovo amministratore delegato in sostituzione di Matteo Del Fante che domani diventa ad di poste Italiane.

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Si è riunito oggi a Roma per la prima volta, sotto la presidenza di Catia Bastioli, il nuovo Consiglio di Amministrazione di Terna. Il Consiglio ha nominato all’unanimità Luigi Ferraris quale Amministratore Delegato della Società e, con decorrenza 1° maggio 2017, Direttore Generale.

“Sono molto onorato dell’incarico che mi è stato conferito come Amministratore delegato di un’impresa d’eccellenza come Terna – ha dichiarato il nuovo numero uno Luigi Ferraris -. Mi metterò subito al lavoro con una squadra di qualità riconosciuta in Europa e nel mondo, con l’obiettivo di trovare le migliori soluzioni per sviluppare una rete elettrica sempre più all’avanguardia, sostenibile e rispettosa dei territori. Il know how di Terna è un valore come lo sono i traguardi che essa ha raggiunto negli ultimi anni. Il futuro dell’energia vuol dire più di prima il futuro delle reti, l’intelligenza che ci si metterà e la capacità di fare sistema in Europa e nel mondo, di scambiare competenze per offrire un contributo concreto e più efficiente alle generazioni che verranno. Una sfida che, sono sicuro, potremo ancora una volta affrontare tutti insieme in azienda”.

Il Consiglio ha approvato l’assetto dei poteri, confermando alla Presidente Catia Bastioli il compito istituzionale di rappresentare la Società, guidare e dirigere i lavori del Consiglio, il ruolo di promozione e advisory della CSR (corporate social responsibility), nonché di sovrintendere l’attività di Audit e  alle attività relative alla partecipazione nella società “CESI – Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano Giacinto Motta S.p.A.”, queste ultime in coordinamento con l’Amministratore Delegato. All’Amministratore Delegato sono stati conferiti, in linea con l’assetto precedente, tutti i poteri per l’amministrazione della Società, ad eccezione di quelli diversamente attribuiti dalla normativa applicabile, dallo Statuto o mantenuti dal Consiglio nell’ambito delle proprie competenze.

Sulla base delle dichiarazioni rese dagli Amministratori, il Consiglio di Amministrazione ha accertato in capo a tutti i Consiglieri la sussistenza dei requisiti di indipendenza previsti dalla normativa per il “gestore del sistema di trasmissione” dell’energia elettrica, nonché il possesso dei requisiti di onorabilità e l’assenza di cause di ineleggibilità e incompatibilità, come richiesto dalla normativa e dallo Statuto vigenti.

In base alle valutazioni effettuate dal Consiglio di Amministrazione con riferimento alle dichiarazioni fornite dai singoli Amministratori e tenuto conto di tutti i parametri di valutazione previsti dal Codice di Autodisciplina, risultano in possesso dei requisiti di indipendenza richiesti dalla Legge, dallo Statuto TERNA S.p.A. e dal Codice di Autodisciplina delle società quotate i Consiglieri: Fabio Corsico, Luca Dal Fabbro, Paola Giannotti, Gabriella Porcelli, Stefano Saglia e Elena Vasco.

La Presidente Catia Bastioli, in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dalla legge, non può essere dichiarata indipendente in conformità di quanto previsto dal Codice di Autodisciplina, in ragione della carica ricoperta di Presidente della Società.

Ferraris arriva a Terna dopo un percorso di quindici anni di esperienza professionale maturata nel Gruppo Enel, con posizioni manageriali di vertice nei business sia della generazione che della distribuzione. Uno dei suoi primi obiettivi sarà quello di dare un fattiva spinta alla crescita internazionale di Terna, per effetto del suo significativo profilo di manager internazionale nei mercati energetici di Spagna, America Latina, Slovacchia e Russia.

Il Consiglio ha altresì accertato il possesso dei requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza dei componenti effettivi del Collegio Sindacale secondo quanto previsto dal D.M. 30 marzo 2000, n. 162 richiamato dall’art. 26 dello Statuto e dall’art. 148, commi 3 e 4 quater del Testo Unico della Finanza e ha preso atto di quanto comunicato dal Collegio Sindacale, all’esito delle verifiche effettuate da detto organo in data odierna, sul possesso da parte dei Sindaci dei requisiti di indipendenza previsti dal Codice di Autodisciplina (Criterio Applicativo 8.C.1.) e sul possesso, per l’organo nel suo complesso, dei requisiti di competenza ai sensi dell’art. 19, comma 3, del D.lgs 39/2010.

Il Consiglio ha inoltre provveduto alla ricostituzione dei Comitati interni già istituiti provvedendo alla nomina dei Componenti in coerenza con le indicazioni del Codice di Autodisciplina. All’esito delle citate deliberazioni i Comitati risultano così composti:

“Comitato Controllo e Rischi, Corporate Governance e Sostenibilità”

Stefano Saglia – Presidente

Elena Vasco – Componente

Paola Giannotti – Componente

“Comitato per la Remunerazione”

Fabio Corsico – Presidente

Gabriella Porcelli – Componente

Stefano Saglia – Componente

“Comitato per le Nomine”

Luca Dal Fabbro – Presidente

Yunpeng He – Componente

Fabio Corsico – Componente

“Comitato Operazioni con Parti Correlate”

Gabriella Porcelli – Coordinatore

Luca Dal Fabbro – Componente

Paola Giannotti – Componente

Fonte: First On Line

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Abodi a Radio Bocconi parla dei suoi progetti a livello di calcio universitario

Domani dalle 15 alle 16 Andrea Abodi sarà ospite negli studi di Radio Bocconi, per parlare dei suoi progetti a livello di calcio universitario, data l’imminente elezione cui è candidato per la presidenza della FIGC.

Ternana - Padova

Venerdì 3 marzo dalle 15:00 alle 16:00, Andrea Abodi, candidato per la presidenza della Federcalcio, sarà in diretta dagli studi di Radio Bocconi www.radiobocconi.it/onair, per approfondire, tra gli altri, i suoi progetti a livello di calcio universitario. Le elezioni per la presidenza FIGC si terranno lunedì 6 marzo.

Tra gli obiettivi del programma di Andrea Abodi, la valorizzazione dei settori giovanili e scolastici è uno dei più importanti per garantire il vero futuro del calcio italiano attraverso la promozione di una buona pratica calcistica.

Le elezioni FIGC rappresenteranno un momento cruciale per il futuro del movimento calcistico italiano, messo di fronte ad una scelta che dovrà garantire profonde riflessioni e sane riforme. Andrea Abodi si presenta con un programma puntuale e serrato che delinea una decisa inversione di tendenza nei rapporti e nelle dinamiche gestionali a livello federale.

L’evento di domani dagli studi di Radio Bocconi www.radiobocconi.it/onair, vedrà la collaborazione di altre web radio universitarie quali PoliRadio e radio Statale per Milano e radio Luiss per Roma, le quali lo trasmetteranno in diretta sui propri siti internet sempre alle 15 o comunque in differita durante il fine settimana.

Fonte: Daily Focus

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Figc Abodi Tavecchio: “ecco mio programma, fairplay e più giovani”

Andrea Abodi, candidato alla presidenza della Federcalcio, insiste per un confronto con Tavecchio: “Un programma innovativo che ritengo doveroso comunicare, non solo ai delegati che lunedì prossimo esprimeranno la propria preferenza per me o per il mio avversario, ma anche ai milioni di appassionati che tifano per una presidenza che faccia davvero il bene del calcio italiano”.

Abodi Figc presidenza

Così il candidato alla presidenza della federcalcio Andrea Abodi, con una nota, illustra il proprio programma elettorale in vista delle imminenti elezioni. In attesa di sapere se il presidente uscente, Carlo Tavecchio, concederà il richiesto confronto pubblico sui reciproci programmi, Abodi spiega come sarebbe la sua Figc in caso di vittoria. Tra i suoi obiettivi: un nuovo modello di gestione e un impegno condiviso al raggiungimento degli obiettivi di fair play finanziario, la valorizzazione dei settori giovanili e scolastici, l’attenzione al calcio femminile, al calcio a 5 e al beach soccer, il miglioramento delle infrastrutture e l’adeguamento normativo.

Sui modelli di gestione Abodi, forte di un’esperienza di successo alla guida della Lega di serie B, punta sulla collaborazione tra tutte le Leghe per l’applicazione del Financial Fair Play e su una decisa semplificazione del modello di gestione della Federazione, allo scopo di riuscire ad ottimizzare nell’ambito di ogni singola stagione gli sforzi sostenuti dai club. Serve quindi una ‘governance’ responsabile che si avvalga di nuove piattaforme digitali”. C’è poi il punto, che gli sta particolarmente a cuore, della valorizzazione dei giovani. “I risultati sportivi dei prossimi decenni – sottolinea Abodi – dipendono dalla capacità con le quali il calcio di oggi saprà creare le migliori condizioni di crescita e sviluppo del patrimonio giovanile”. Quindi ci si dovrà orientare sul versante del potenziamento delle nazionali del Club Italia e, spiega il candidato “la creazione di un quadro di riferimento certo e coordinato per i club. L’ambizione della federazione deve essere sempre più di dare supporto ai club proponendo un modello di Accademia coordinata dal Club Italia e dal Settore Tecnico, valutando con le Leghe anche le seconde squadre. La Figc dovrà porsi come interlocutore affidabile e propositivo nei confronti di Governo e Parlamento, elaborando un’Agenda Unica che porti ad una nuova visione degli strumenti legislativi – in primis la Legge 91 – in riferimento allo status dei lavoratori sportivi e al riconoscimento di apprendistato e semiprofessionismo. Un lavoro serrato, sottolinea Abodi, dovrà poi essere condotto per valorizzare calcio Femminile, calcio a cinque e Beach Soccer e per per promuovere la pratica calcistica del settore giovanile e scolastico. Bisognerà poi lavorare sulle infrastrutture: “il miglioramento dei ‘luoghi’ del calcio deve rappresentare una priorità – dice Abodi -, nell’ottica di agevolare club e tifosi. Lo spettacolo dovrà essere celebrato in impianti moderni e funzionali, attraverso i quali i club possano essere stimolati a interventi e investimenti remunerativi, e i tifosi possano riscoprire il piacere di una partecipazione comoda e accogliente. “Questo per me significa”, prosegue Abodi, “creare opportunità di crescita per tutto il nostro sistema”.

Nel rapporto col territorio, infine, la Figc dovrà agevolare la soluzione, mediare i conflitti, offrire strumenti di assistenza specialistica. “Poi deve essere avviato un confronto con il Governo – precisa – che consenta un miglioramento nell’efficacia della normativa sull’impiantistica sportiva rappresentata dalla Legge 147/2013″.

Fonte: Repubblica

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Global Power Gaetano Zoccatelli Riforma Tariffe Rete Bolletta Luce

Dal 1 gennaio 2016 è entrata in vigore la riforma delle tariffe di rete per le utenze residenziali, introdotta dalla direttiva europea 27/2012 sull’efficienza energetica e resa possibile dalla Delibera 582/2015/R/EEL dell’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI) in attuazione di quanto previsto dall’articolo 11, comma 3, del decreto legislativo 102/2014. Il punto di Global Power, azienda presieduta da Gaetano Zoccatelli e fornitore leader di aziende, Enti e Amministrazioni Pubbliche italiane

land area in Europe the night

Gradualmente, nell’arco di tre anni, si dovrà superare l’attuale struttura progressiva delle tariffe di rete e per gli oneri generali di sistema, in cui il costo unitario del kWh cresce all’aumentare dello scaglione di consumo di riferimento. Una volta a regime, a partire dal 1 gennaio 2018, la tariffa di rete (i costi pagati per la trasmissione, distribuzione e misura dell’energia elettrica) e la tariffa per gli oneri di sistema (i costi per sostenere attività di interesse generale per il sistema elettrico), che attualmente rappresentano oltre il 40% della bolletta, saranno uguali per tutti e per ogni livello di consumo.

L’utente, quindi, pagherà in modo equo per i servizi che utilizza e per l’energia che effettivamente consuma. Il provvedimento interesserà circa 30 milioni di utenti elettrici residenti, indipendentemente dal fatto che abbiano scelto il regime di maggior tutela o il mercato libero. Resterà invariata, invece, la tariffazione per i non residenti.

I possibili effetti negativi che potrebbero colpire le famiglie in difficoltà a seguito della riforma verranno annullati dal bonus sociale di sconto, che l’Autorità ha già comunicato di voler aumentare dal 20% al 35%, ampliando anche la platea di chi ne ha diritto.

Japan Osaka night panorama

Con il superamento del vecchio sistema di scaglioni a costi differenziati anche le bollette risulteranno semplificate e più trasparenti.La riforma, inoltre, intende sostenere la diffusione di comportamenti all’insegna del risparmio energetico promuovendo l’impiego di apparecchiature elettriche come pompe di calore, auto elettriche o piastre a induzione, che potrebbero sostituire altre fonti energetiche molto meno rinnovabili (ad es., gas o gpl), generando un possibile ulteriore risparmio complessivo. Fino ad oggi, invece, l’utilizzo di queste apparecchiature, che richiedono consumi maggiori ed aumenti della potenza installata, è stato penalizzato proprio degli eccessivi costi legati alla tariffazione progressiva.

FONTE: Global Power

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Francesco Gulli Novartis contro meningococco B online i risultati (Lancet)

The ‘Lancet‘, pubblicati online i risultati di uno studio clinico registrativo di Fase III per ilvaccino Novartis contro il meningococco B che ha coinvolto 3.630 bambini a partire dai due mesi di età, dimostrando una risposta immunitaria protettiva quando il prodotto viene somministrato secondo uno schema di immunizzazione primaria di tre dosi in concomitanza con le vaccinazioni di routine. Francesco Gulli, AD Novartis Vaccines: “Siamo in grado di offrire vaccini per aiutare a proteggere contro cinque dei più comuni e virulenti sierogruppi meningococcici, che causano la maggior parte delle infezioni e dei decessi nel mondo”.

Francesco Gulli Anti-Meningococco B di Novartis protegge nella prima infanzia

Testo tratto da Adnkronos del 14 gennaio 2014

La rivista ‘Lancet‘ ha pubblicato online i risultati di uno studio clinico registrativo di Fase III per ilvaccino Novartis contro il meningococco B che ha coinvolto 3.630 bambini a partire dai due mesi di età, dimostrando una risposta immunitaria protettiva e un profilo di sicurezza accettabile quando il prodotto viene somministrato secondo uno schema di immunizzazione primaria di tre dosi in concomitanza con le vaccinazioni di routine.

Gli sperimentatori – evidenzia una nota – hanno inoltre osservato una robusta risposta immunitaria nei bambini che hanno ricevuto una quarta dose al dodicesimo mese di vita che, infatti, può contribuire a una durata più estesa della protezione. Questi dati sono stati presentati per la prima volta nel 2010 alla diciassettesima edizione dell’International Pathogenic Neisseria Conference. “Da pediatra, mi rendo conto di quanto possa essere devastante il meningococco B nei lattanti e nei bambini e dell’agonia cui sono sottoposte le famiglie colpite – ha commentato Susanna Esposito, direttore della Clinica pediatrica I alla Fondazione Irccs Ca’ Granda ospedale Maggiore Policlinico di Milano, presidente della Società italiana di infettivologia pediatrica e membro dei Comitati per la ricerca clinica e per l’attività assistenziale della European Society for Pediatric Infectious Disease (Espid) – la prospettiva di un nuovo vaccino che possa aiutare a prevenire il meningococco B rappresenta l’innovazione che stavamo aspettando da oltre 10 anni”.

A novembre 2012, il vaccino Novartis contro il meningococco B ha ricevuto il parere positivo da parte del Comitato per i medicinali per uso umano dell’Agenzia europea per i medicinali(Ema). Francesco Gulli, AD Novartis Vaccines: “Siamo in grado di offrire vaccini per aiutare a proteggere contro cinque dei più comuni e virulenti sierogruppi meningococcici, che causano la maggior parte delle infezioni e dei decessi nel mondo”.

Fonte: Adnkronos

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Terna, guidata da Flavio Cattaneo, chiude con ricavi in crescita del 5%

Bilancio 2013, Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, chiude con ricavi in crescita del 5% a 1.896 milioni di euro. Lo scorso anno i margini del gruppo sono aumentati del 6,5% a 1,48 miliardi, mentre l’utile è salito a 514 milioni (+10,8%), più del doppio rispetto all’anno precedente. Il piano strategico quinquennale prevede 3,6 miliardi di investimenti sulla rete e fino a 1,3 miliardi di impegno sulle attività non tradizionali, di cui un potenziale di 900 milioni di euro in attività di sviluppo di impianti rinnovabili e di infrastrutture elettriche per terzi in Italia e all’estero, oltre all’interessamento ai Paesi del Sud America.

Rete tralicci - Flickr

Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, chiude il 2013 con ricavi in crescita del 5% a 1.896 milioni di euro e presentando un piano industriale quinquiennale. Lo scorso anno i margini del gruppo sono aumentati del 6,5% a 1,48 miliardi, mentre utili è salito a 514 milioni (+10,8%): sulla scia di questi risultati il cda proporrà all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 20 centesimi di euro.

Intanto il gruppo è già proiettato al futuro con un piano strategico al 2018 che prevede 3,6 miliardi di investimenti sulla rete e fino a 1,3 miliardi di impegno sulle attività non tradizionali. Per quanto riguarda le attività tradizionali l’81% degli investimenti sarà destinato allo sviluppo delle rete, mentre 200 milioni andranno alla realizzazione di sistemi di accumulo: i due siti già in via di realizzazione in Campania avranno, infatti, una capacità di 12 MW ciascuno e a questi se ne aggiungerà un terzo (in via di autorizzazione), a completamento dei progetti previsti dal Piano di sviluppo, per una capacità complessiva di circa 35 MW.

I 3,6 miliardi previsti nel Piano strategico rientrano nei complessivi 8,1 mld del Piano di sviluppo 2014, che ha un orizzonte di medio-lungo termine e prevede 5,6 miliardi di investimenti nei prossimi 10 anni. Sulla rete sono stati investiti dal 2005 ad oggi circa 8 miliardi per realizzare 2.500 km di nuove linee e 89 nuove stazioni elettriche: questo sforzo – precisa una nota – ha già prodotto 5,4 miliardi di euro di minori costi per cittadini e imprese, cui si aggiungeranno i 9,7 miliardi di euro di risparmi delle future opere, per un totale di 15 miliardi di risparmi.

Per quanto riguarda le attività non tradizionali, l’impegno previsto dal Piano industriale è di 1,3 miliardi, di cui un potenziale di 900 milioni di euro in attività di sviluppo di impianti rinnovabili e di infrastrutture elettriche per terzi in Italia e all’estero, oltre all’interessamento ai Paesi del Sud America o ad altre opportunità derivanti dal potenziamento di reti. Oltre 400 milioni sono invece riferiti alle operazioni recentemente annunciate (interconnessione Italia-Francia). Il Piano consente di ridurre di 400 milioni l’incremento dell’indebitamento finanziario rispetto al precedente piano (600 milioni contro 1 mld): la struttura del capitale rimane quindi “solida” – prosegue la nota – e si prevede che il rapporto tra indebitamento netto e rab si manterrà inferiore al 60% in tutti gli anni del Piano.

FONTE: Repubblica

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Cattaneo Flavio, Terna regina nel bacino del Mediterraneo

Nel corso dell’audizione alla commissione Industria, commercio e turismo del Senato, Flavio Cattaneo, AD di Terna, ha parlato dei piani d’investimento della società di distribuzione elettrica: ««L’ottimo posizionamento geografico italiano favorisce l’espansione della rete verso i paesi dell’est europeo e dei Balcani, del nord Africa, dell’Asia e verso il Medioriente, questo ci rafforza nei riguardi dell’Europa, puntiamo a far diventare Terna la regina nel bacino del Mediterraneo». Il valore dell’investimento degli azionisti di Terna è aumentato dal 2005 al 2012 del 220%.

Elettrodotto Francia

«L’ottimo posizionamento geografico italiano favorisce l’espansione della rete verso i paesi dell’est europeo e dei Balcani, del nord Africa, dell’Asia e verso il Medioriente, questo ci rafforza nei riguardi dell’Europa perché non siamo solo un’entità nazionale ma puntiamo a far diventare Terna la regina nel bacino del Mediterraneo».

Lo ha detto Flavio Cattaneo, amministratore delegato di Terna nel corso dell’audizione davanti alla commissione Industria, commercio e turismo del Senato, parlando dei piani d’investimento futuro della società di distribuzione elettrica. «Con molti Paesi siamo già connessi – ha ricordato Cattaneo – questo ci mette al sicuro dai rischi energetici connessi all’incertezza geo-politica, ma qualsiasi investimento di sola valenza politica se non c’é ritorno economico é destinato a fallire».

Flavio Cattaneo

«La mission di sbottigliare tutto il sistema elettrico nazionale è stata realizzata, esclusa la Sicilia dove per evitare il collo di bottiglia stiamo stendendo un nuovo cavo, le congestioni e le emissioni di Co2 si sono sensibilmente ridotte e il costo Terna incide sulla bolletta per il 3 per cento, inferiore alla media Ue» ha chiarito Cattaneo.

Il valore dell’investimento degli azionisti, determinato dal prezzo della quotazione più il dividendo, è aumentato dal 2005 al 2012 del 220 per cento, con una redditività media in 9 anni del 25%, contro il 6% in Europa e il – 1 in Italia. Per quanto riguarda gli utili, 3 miliardi di euro sono derivati da attività regolamentate e 1,3 da non regolamentate. L’equilibrio di bilancio e il basso indebitamento «ci consente di investire notevolmente» ha sottolineato Cattaneo, quantificando in oltre 8 miliardi gli investimenti nel periodo di riferimento.

«La normativa sulle società quotate in borsa ci impedisce di fornire i dati sull’andamento dell’anno passato prima della chiusura e l’approvazione del bilancio ma posso dire che il 2013 è in crescita». Attualmente il 40% della proprietà Terna è in mano a investitori esteri.

Dal 2015 la Sicilia pagherà come il resto dell’Italia

Dal prossimo anno la Sicilia pagherà come il resto d’Italia; sarà all’interno del Pun per il prezzo di acquisto dell’energia elettrica. Lo ha detto l’amministratore delegato di Terna rispondendo in audizione in Commissione industria del Senato al problema dei prezzi dell’elettricità in Sicilia. Cattaneo, parlando del collegamento Sorgente-Rizziconi tra Sicilia e Calabria ha spiegato che «per la Sicilia abbiamo aspettato una decina di anni prima di avere le autorizzazioni, con situazioni spiacevoli. Adesso l’opera è quasi finita; ci sono 6 cavi e pensiamo che alla fine di quest’anno i primi saranno interconnessi». «Nella mia esperienza di 9 anni – ha tenuto a sottolineare – molte situazioni sono state risolte dopo molta fatica e determinazione».

FONTE: Il Sole 24 Ore

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Flavio Cattaneo (Terna): Per Sorgente-Rizziconi consegna nel 2015

Sorgente-Rizziconi, il completamento del nuovo elettrodotto che collegherà Calabria e Sicilia è fissato per giugno del 2015. L’opera strategica, realizzata da Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, ha previsto un investimento da 700 milioni. Importanti le ricadute sul piano occupazionale: il cantiere impiega ogni giorno 160 addetti per 90 ditte e, una volta completato, risolverà i problemi di tenuta e sicurezza della rete elettrica siciliana, consentendo un abbattimento dei costi dell’energia elettrica.

Nuova Linea Elettrica Sorgente   Rizziconi   Flickr

Il completamento è fissato per giugno del 2015. E a ben vedere la tabella di marcia del cantiere per la costruzione del nuovo elettrodotto da 380 Kv che collegherà Sorgente (sul lato siciliano) e Rizziconi (su quello calabrese) conferma che i tempi dovrebbero essere rispettati. A quel punto saranno passati quasi cinque anni dall’autorizzazione da parte del ministero dello Sviluppo economico e quasi nove anni dall’avvio dell’iter complessivo, ma ben 12 anni da quando l’opera è stata inserita per la prima volta nel Piano di sviluppo della rete elettrica nazionale. Opera, si ricorderà, contestata da comitati locali e dai deputati grillini presenti all’Assemblea regionale siciliana, i quali hanno posto il problema anche nelle commissioni di merito: sul punto sono arrivati i chiarimenti di Terna che però ha difeso il progetto già autorizzato su cui sta andando avanti.

L’elettrodotto Sorgente-Rizziconi è un’opera strategica su cui Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, ha investito 700 milioni e ha già avuto ricadute sul piano occupazionale: il cantiere impiega mediamente ogni giorno 160 addetti, per una punta massima di 90 ditte e una volta completato, sostengono i tecnici, l’elettrodotto risolverà definitivamente i problemi di tenuta e sicurezza della rete elettrica siciliana e consentirà, secondo alcuni, un abbattimento dei costi dell’energia elettrica che oggi ammontano a circa 600 milioni l’anno, quota che pesa sulle bollette di tutti gli italiani.

Secondo stime, poi, il ritardo nella realizzazione è già costato oltre 4 miliardi di euro. «Il nuovo collegamento e gli interventi ad esso correlati – si legge nel recente rapporto sull’energia pubblicato dal dipartimento regionale competente guidato da Maurizio Pirillo – garantiranno una maggiore sicurezza della connessione della rete elettrica siciliana a quella peninsulare, favorendo gli scambi di energia con evidenti benefici in termini di riduzione dei vincoli per gli operatori del mercato elettrico e di maggiore concorrenza.

La realizzazione del collegamento è particolarmente importante poiché favorirà anche la produzione nella rete siciliana di un maggior numero di impianti da fonte rinnovabile». Perché, si legge ancora nel rapporto 2013 della Regione siciliana, l’isola è interessata ora da «problemi di sicurezza di esercizio del sistema elettrico con prevedibili sempre maggiori condizionamenti agli operatori nel mercato elettrico, in relazione allo sviluppo delle fonti rinnovabili».

FONTE: Il Sole 24 Ore

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Flavio Cattaneo, Terna, ecco il cavo sottomarino più lungo al mondo

Sicilia e Calabria presto collegate, arriva il Ponte sotto lo Stretto, il “colosso” elettrico di Terna sotto il mare. L’elettrodotto Sorgente-Rizziconi sarà il cavo sottomarino più lungo al mondo: 38 km di collegamenti su un totale di 105 km di nuove linee elettriche. L’opera consentirà un risparmio annuale di 600 milioni di euro e una considerevole riduzione dei rischi di blackout. Flavio Cattaneo, AD di Terna: “Una priorità nazionale da 700 milioni di euro”.

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Numeri impressionanti per il Ponte sotto lo Stretto. Già, proprio così, sotto lo Stretto, come precisa il quotidiano “LiveSicilia”. Aspettando lo strombazzato collegamento autostradale fra Messina e Reggio Calabria, ecco che l’elettrodotto Sorgente-Rizziconi che collegherà la Sicilia con la Calabria è finalmente una realtà prossima.

L’Autorità per l’Energia elettrica e per il Gas del resto ha inserito l’opera nell’elenco di quelle prioritarie per tutto il territorio nazionale, destinata a rendere meno fragile la rete elettrica nazionale e soprattutto un risparmio sulle bollette. Dicevamo dei numeri.

Il Ponte sotto lo Stretto prevede 38 km di collegamenti sottomarini su un totale di 105 k m di nuove linee elettriche (mentre saranno 170 i km di vecchi cavi elettrici che saranno demoliti, per un totale di 270 tralicci eliminati); 700 i milioni di euro che verranno investiti complessivamente (e 350 quelli che verranno impiegati in Sicilia); 150 le imprese coinvolte nella realizzazione della struttura; ben 13 Comuni interessati e un totale di 1151 edifici che non si troveranno più posti nelle vicinanze di un elettrodotto a causa proprio della nuova opera; oltre 600 i milioni di euro che ogni anno saranno risparmiati quando il Ponte sotto lo Stretto sarà operativo.

Un altro dato emblematico e che dà la dimensione dell’opera come sottolinea giustamente “LiveSicilia” sta nel fatto che questo Ponte, che si spingerà fino ad una profondità di 370 metri sotto il livello del mare, sarà il cavo sottomarino a corrente alternata più lungo del mondo. I vantaggi per la Sicilia sono evidenti: primo perché con questo collegamento i rischi di blackout elettrici si ridurranno notevolmente; secondo perché la regione isolana secondo quanto riferisce il “Rapporto mensile sul sistema elettrica” di dicembre 2013 ogni anno esporta un miliardo di kilowattora, export che ora sarà ancora più agevola realizzare.

Infine, Terna. Questo Ponte sotto lo Stretto rappresenta per l’azienda guidata da Flavio Cattaneo una sorta di antipasto per un programma di investimenti che realizzerà in Sicilia nei prossimi anni. In calendario ci sono infatti lavori per un miliardo di euro per rendere più efficiente la rete elettrica.

FONTE: Terna

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Flavio Cattaneo firma accordo Terna/Anci localizzazione opere elettriche

Terna e Anci hanno firmato un protocollo per condividere la localizzazione delle opere elettriche sul territorio, al fine di armonizzare le necessità del sistema elettrico con quelle della tutela dell’ambiente e del territorio a livello comunale. Flavio Cattaneo, AD di Terna: “Con questo accordo Terna e Anci avviano insieme un percorso di collaborazione che riconosce al territorio un ruolo di assoluta centralità nello sviluppo infrastrutturale di cui il paese ha bisogno, in linea con la politica di Terna da sempre centrata sullo sostenibilità dei propri investimenti sulla rete”.

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Condividere la localizzazione delle opere elettriche sul territorio attraverso una sempre maggiore armonizzazione fra gli interventi di sviluppo di Terna e gli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale dei comuni. Questo l’obiettivo del protocollo di intesa firmato da Flavio Cattaneo, amministratore delegato di Terna, e Piero Fassino, presidente dell’Anci.

Terna e Associazione dei Comuni lavoreranno insieme per armonizzare le necessità del sistema elettrico con quelle della tutela dell’ambiente e del territorio a livello comunale. Terna prevede 8 miliardi di investimenti nel prossimo decennio, con circa 3 miliardi già in corso di realizzazione nei 250 cantieri attualmente aperti su tutto il territorio nazionale, che danno lavoro ogni giorno a 4.000 persone e 750 ditte.

Saranno istituiti specifici tavoli di concertazione tra i Comuni e Terna, relativi alle singole opere per consentire la partecipazione anche degli altri enti pubblici interessati. “Con questo accordo – ha commentato Flavio Cattaneo – Terna e Anci avviano insieme un percorso di collaborazione che riconosce al territorio un ruolo di assoluta centralità nello sviluppo infrastrutturale di cui il paese ha bisogno, in linea con la politica di Terna da sempre centrata sullo sostenibilità dei propri investimenti sulla rete”.

FONTE: Il Sole 24 Ore

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Flavio Cattaneo, installazione recod reattori stazione di Udine Ovest

Stazione di Udine Ovest, completata l’installazione di nuovi reattori tri-monofasi da 400 kV, opera che rientra nel piano nazionale per la gestione della Rete elettrica nazionale. Questa importante novità tecnologica, realizzata in tempi record da Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, permetterà di ottenere notevoli vantaggi tecnici ed economici.

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Importante novità tecnologica per la stazione elettrica di Udine Ovest. Dal 22 febbraio scorso, infatti, sono attivi i nuovi reattori tri-monofasi da 400 kV, una realizzazione che rientra nel piano nazionale, di estrema importanza per la gestione della Rete elettrica nazionale anche dal punto di vista economico oltre che tecnico.

La messa in opera dei nuovi reattori ha comportato, oltre al fatto di svincolare Terna dalla centrale di Torviscosa, una serie di vantaggi: lo spostamento dell’arrivo linea 132kV “Udine RFI” che interferiva con l’area di installazione dei reattori stessi; la possibilità tecnica di poter tener conto dei futuri stalli linea del collegamento Udine Ovest – Redipuglia; una maggior sicurezza anche per il vicino edificio che ospita la sede UI FVG grazie alla realizzazione di muri parafiamma nelle celle di ciascun reattore.

La messa in esercizio dei nuovi reattori è avvenuta con una settimana circa di anticipo rispetto al previsto (data limite 28 febbraio) nonostante condizioni meteo particolarmente avverse. Questo è stato possibile grazie ad una seria di accorgimenti, sempre nel pieno rispetto delle norme di sicurezza: tettoie e opere provvisionali di protezione; prolungamento dell’orario lavorativo nelle ore serali (anche con l’ausilio di illuminazione artificiale) e nei fine settimana. Il tutto coordinato, progettato, gestito con la professionalità dei tecnici Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo.

FONTE: Terna

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Flavio Cattaneo, Moody’s promuove le società italiane, migliorato outlook Terna

Moody’s l’agenzia di rating americana, promuove le società italiane, migliorandone l’outlook e confermandone i rating. Tra i gruppi che beneficiano della revisione dell’outlook sul merito di credito dell’Italia anche Terna, la società guidata dall’AD Flavio Cattaneo. Gli esperti hanno, inoltre, confermato a “Baa1” il rating sul debito a lungo termine di Terna, azienda tra gli emittenti non speculativi.

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*** Moody’s promuove le società italiane, migliorato outlook anche su Intesa Sanpaolo e Unicredit
Molte le aziende e i gruppi italiani che hanno beneficiato della mossa di Moody’s. L’agenzia di rating ha migliorato l’outlook su banche, assicurazioni, aziende, città e regioni italiane, confermandone i rating, a seguito della “stabilizzazione del merito di credito” dell’Italia presa lo scorso 14 febbraio, con il miglioramento delle prospettive sul rating Baa2 del debito sovrano del Paese.

Gli esperti hanno alzato l’outlook da negativo a stabile su Acea, Compagnia Valdostana delle Acque, Snam e Terna. Prospettive migliorate a stabile da negativo anche su Cassa depositi e prestiti, Assicurazioni Generali, UnipolSai Assicurazioni, Unipol Gruppo Finanziario, Allianz, Poste Italiane, Atlantia e altre sei banche: Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banca Imi, CariFirenze, Cariparma e UniCredit Leasing.

Moody’s ha alzato le prospettive anche su 19 tra città, province e regioni italiane, confermandone il rating. Eccezion fatta per Napoli e la regione Molise i cui outlook restano negativi: ad incidere le incertezze sui bilanci regionali e della sanità per il Molise e per Napoli la “persistente” incertezza sul futuro anche alla luce dei dubbi della Corte dei Conti sul piano del Comune.

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FONTE: Finanza.com

*** Terna, Moody’s migliora l’outlook

L’agenzia Moody’s ha migliorato le prospettive sul rating di Terna, portandole da “Negative” a “Stabili”, in seguito alla stessa indicazione fornita sul debito sovrano della Repubblica Italiana. Gli esperti hanno confermato a “Baa1” il rating sul debito a lungo termine di Terna, che conferma l’azienda tra gli emittenti non speculativi.

FONTE: Soldi Online

*** Moody’s rivede outlook Generali, utility

Prospettive rating da negative a stabili in scia a Italia

Tra i gruppi che beneficiano della revisione da ‘negativo’ a ‘stabile’ dell’outlook (prospettive) sul merito di credito dell’Italia ci sono anche il gruppo assicurativo Generali e le utilities Snam, Terna, Acea e Cva (Compagnia Valdostana delle Acque). E’ quanto comunica l’agenzia di rating americana.

FONTE: Ansa

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Sostenibilità / Flavio Cattaneo: Terna e Anci firmato Protocollo di Intesa

Sviluppo sostenibile delle infrastrutture elettriche, Terna e Anci hanno siglato un accordo di collaborazione. Obiettivo principale del Protocollo di Intesa, firmato da Flavio Cattaneo, AD di Terna, e Piero Fassino, Presidente Anci, è condividere la localizzazione delle opere elettriche sul territorio italiano attraverso una sempre maggiore armonizzazione fra gli interventi di sviluppo di Terna e gli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale dei Comuni. L’impegno di Terna, sia sul dispacciamento, sia sulla rete dal 2005 ad oggi, ha prodotto 5,4 miliardi di euro di risparmi per cittadini e imprese.

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Perché questo accordo è importante? Terna e Anci – in un’ottica di sviluppo sostenibile e con l’obiettivo di accelerare la realizzazione di interventi strategici – lavoreranno insieme per armonizzare le necessità del sistema elettrico con quelle della tutela dell’ambiente e del territorio a livello comunale, per la localizzazione delle opere di sviluppo della rete elettrica di trasmissione, per le quali Terna ha già investito circa 8 miliardi di euro dal 2005 ad oggi costruendo 2.500 km di nuova rete e 84 nuove stazioni elettriche, ed altrettanti investimenti prevede nel prossimo decennio, con circa 3 miliardi di euro già in corso di realizzazione nei 250 cantieri attualmente aperti su tutto il territorio nazionale, che danno lavoro ogni giorno a 4.000 risorse e 750 ditte. Un impegno, quello di Terna, sia sul dispacciamento sia sulla rete che complessivamente, dal 2005 ad oggi, ha prodotto 5,4 miliardi di euro di risparmi per cittadini e imprese.

L’accordo prevede, in particolare, l’istituzione di un Tavolo Permanente di Coordinamento fra Anci e Terna, per definire specifici strumenti utili nella fase di concertazione tra la Società e i Comuni sul percorso e la realizzazione delle opere previste dal Piano di Sviluppo di Terna. Saranno, inoltre, istituiti specifici tavoli di concertazione tra i Comuni e Terna, relativi alle singole opere per consentire la partecipazione anche degli altri enti pubblici interessati.

Con questo Protocollo d’Intesa, Terna e Anci si impegnano a consultarsi periodicamente per:
• promuovere insieme l’attività di concertazione preventiva delle opere sul territorio con il coinvolgimento diretto dei Comuni;
• sottoscrivere con i Comuni interessati uno specifico Protocollo d’Intesa relativo alla localizzazione di massima delle opere;
• realizzare azioni congiunte per informare i cittadini dei territori coinvolti dagli interventi del Piano di Sviluppo della rete elettrica nazionale e per un reciproco scambio di dati tra Terna e Anci;
• favorire la massima condivisione con le popolazioni interessate delle infrastrutture elettriche da realizzare.

“Con l’accordo – ha commentato Flavio Cattaneo – Terna e Anci avviano insieme un percorso di collaborazione che riconosce al territorio un ruolo di assoluta centralità nello sviluppo infrastrutturale di cui il Paese ha bisogno, in linea con la politica di Terna da sempre centrata sullo sostenibilità dei propri investimenti sulla rete. E dire sostenibilità significa soprattutto creare valore per l’ambiente e i territori in cui Terna opera. Per questo, conclude Cattaneo, è fondamentale condividere fin dall’inizio le varie problematiche connesse con una nuova opera, in modo da snellire ed accelerare tutto il processo ed arrivare a localizzazioni delle opere rispettose delle esigenze del sistema elettrico e di quelle del territorio e dell’ambiente”.

“L’ANCI – ha sottolineato Piero Fassino – ha condiviso la proposta di collaborazione avanzata da Terna, nell’auspicio che il percorso intrapreso insieme faciliti il dialogo con il territorio e con gli enti locali, ovvero l’ascolto reale dei fabbisogni dei Comuni, nell’ambito di una pianificazione strategica di notevole impatto a livello locale come quella delle infrastrutture di trasmissione e dispacciamento elettriche. Ciò non soltanto per trovare un terreno di confronto e concertazione sulle eventuali criticità che potranno emergere nella localizzazione delle infrastrutture, ma per contenere impatto degli interventi sui territori, favorendo a livello locale l’armonizzazione tra pianificazione elettrica, urbanistica, territoriale, ambientale e paesaggistica, facilitare il coordinamento locale delle politiche di efficienza energetica e delle diverse progettualità, rappresentare le istanze delle amministrazioni comunali nella loro veste di produttore di energia da fonti rinnovabili, sensibilizzando affinché non vi siano colli di bottiglia nella rete di immissione”.

FONTE: Orizzonte Energia

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Flavio Cattaneo, Terna tra le eccellenze del nostro Proud to be italian: Flavio Cattaneo, Terna tra i “primatisti europei”

“Proud to be italian. Alla scoperta delle aziende eccellenti che il mondo ci invidia” è l’evento realizzato in collaborazione tra Siemens e Sette sul tema delle eccellenze italiane presenti a diverse latitudini sul territorio nazionale. Tra queste spicca Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, primatista europea per il “ponte elettrico sullo stretto” che collega Calabria e Sicilia per la trasmissione di energia.

Bonifica frattamaggiore

L’eccellenza italiana esiste ed è presente a diverse latitudini sul territorio nazionale. Questo è il tema dell’evento “Proud to be italian. Alla scoperta delle aziende eccellenti che il mondo ci invidia” che si è svolto alla Sala Buzzati del Corriere della Sera realizzato in collaborazione tra Siemens e Sette. L’appuntamento è stata un’occasione per discutere della competitività delle aziende italiane, confermata da riconoscimenti concreti che vengono dal mercato nazionale e internazionale.

Il progetto “Proud to be Italian” nasce proprio per parlare di quest’Italia, a volte nascosta e dimenticata, fatta di storie di eccellenza collegate da un filo comune, quello delle competitività. 
Di qui la partenza di questo percorso virtuoso, alla scoperta di realtà che il mondo ci invidia, in luoghi spesso insospettabili.

Così tra i “primatisti europei” c’è anche Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo e il suo “ponte elettrico sullo stretto”, che collega Calabria e Sicilia per la trasmissione di energia. Mentre per alcuni avanzatissimi sistemi di diagnosi figura un Istituto Sanitario di Napoli, mentre la flotta di bus ecologici in servizio in una città Smart come Vienna è stata realizzata e fornita da un costruttore umbro, così come un modernissimo produttore di cioccolato lombardo – che presidia l’intera filiera dalla raccolta delle fave di cacao alla produzione finale – fornisce le più note catene di distribuzione, comprese quelle britanniche.

FONTE: Terna

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Flavio Cattaneo, Trimestrale Terna, i conti pubblicati battono le stime del consenso.

Trimestrale Terna, i conti pubblicati battono le stime del consenso. Nei primi nove mesi dell’anno l’utile netto è cresciuto a 411,6 milioni, i ricavi sono saliti a 1,401 miliardi e l’ebitda si è attestato a 1,133 miliardi. Flavio Cattaneo, AD di Terna: “Terna prosegue con il piano di investimenti per lo sviluppo della rete elettrica italiana e delle interconnessioni transfrontaliere e guarda sempre a tutte le opportunità per una crescita organica, non solo nelle attività tradizionali, ma anche in quelle non tradizionali, sia in Italia sia all’estero”.

Foto Cattaneo GIUGNO2013

Buoni risultati in una congiuntura non favorevole. Così l’ad di Terna, Flavio Cattaneo, ha commentato i conti pubblicati che hanno battuto le stime del consenso. Nel terzo trimestre dell’anno l’utile netto è cresciuto del 10,7% a 147,9 milioni (133,6 milioni nello stesso periodo del 2012) rispetto ai 135 milioni previsti. Bene anche i ricavi, che grazie all’effetto del maggior corrispettivo di utilizzo rete sono saliti del 9,1% a 482,4 milioni (472 milioni il consenso), e i margini: l’ebitda si è attestato a 400,8 milioni (+11,3%) rispetto ai 389 milioni del consenso.

Per quanto riguarda, invece, i primi nove mesi dell’anno, Terna ha registrato un utile netto a 411,6 milioni, in miglioramento del 15,8% rispetto ai 355,5 milioni di euro dell’analogo periodo del 2012. I ricavi sono saliti del 7,9% a 1,401 miliardi, riferibili per 1,242 miliardi al corrispettivo di trasmissione (+106,7 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2012). L’ebitda ha mostrato un incremento del 10,1% a 1,133 miliardi.

Gli investimenti complessivi nel periodo sono risultati in flessione a 758 milioni rispetto ai 778,4 milioni (-2,6%) di un anno fa “sostanzialmente per effetto della differente dinamica degli stessi nei due esercizi considerati e alle significative attività svolte sulla Sorgente-Rizziconi nel corso del 2012”, ha spiegato la stessa Terna. Nonostante il calo degli investimenti, l’indebitamento finanziario netto è cresciuto a 6,340 miliardi dai 5,855 miliardi registrato alla fine dello scorso esercizio.

Il cda di Terna ha anche deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo ordinario dell’esercizio 2013 di 7 centesimi di euro per azione, in linea con la politica dei dividendi annunciata lo scorso 6 febbraio 2013. L’acconto sul dividendo verrà posto in pagamento a decorrere dal 21 novembre 2013.

“Bisogna lavorare ancora molto”, ha aggiunto Cattaneo, “anche per dare un contributo alla ripresa economica del Paese, perciò Terna prosegue con il piano di investimenti per lo sviluppo della rete elettrica italiana e delle interconnessioni transfrontaliere e guarda sempre a tutte le opportunità per una crescita organica, non solo nelle attività tradizionali, ma anche in quelle non tradizionali, sia in Italia sia all’estero”.

A Piazza Affari il titolo, in linea al calo del Ftse Mib, cede il 2,32% a 3,614 euro. Prima dell’uscita dei conti questa mattina Equita ha ribadito il rating hold e il target price a 3,6 euro sull’azione, come Banca Imi (target price a 3,43 euro), mentre Kepler Cheuvreux e Mediobanca securities continuano a puntare (buy e outperform con prezzi obiettivo a 3,64 euro e a 3,90 euro), ritenendo che il vero focus sia sullo sviluppo delle attività non tradizionali così come sull’aggiornamento del piano industriale atteso a febbraio.

“Gli investimenti pari a circa 750 milioni danno credibilità all’obiettivo che l’azienda si è posto, ovvero raggiungere un livello di capex simile allo scorso anno a 1,1 miliardi”, si legge nella nota di Mediobanca Securities che apprezza anche la capacità della società di finanziarsi a prezzi altamente competitivi.

FONTE: Milano Finanza

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Flavio Cattaneo: Terna chiude in positivo i primi nove mesi del 2013

Terna chiude in positivo i primi nove mesi del 2013, con un utile netto di 411,6 milioni (+15,8%), con ricavi pari a 1,4 mld di euro (+7,9%) e un Ebitda a 1,132 miliardi (+10,1%). Flavio Cattaneo, AD di Terna: “Questi risultati sono la dimostrazione del livello di eccellenza raggiunto dalla squadra di Terna che ci ha permesso di conseguire buoni risultati e di continuare il nostro lavoro al servizio delle famiglie e delle imprese italiane. Terna prosegue con il Piano di investimenti per lo sviluppo della rete elettrica italiana e delle interconnessioni transfrontaliere e guarda a tutte le opportunità per una crescita organica, sia in Italia che all’estero”.

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Terna, crescono gli utili e i ricavi nei nove mesi

Positivi i primi nove mesi del 2013 di Terna. L’utility italiana ha chiuso il periodo con un profitto di 411,6 mln di euro (+15,8%) e con ricavi pari a 1,4 mld di euro (+7,9%).

L’Ebitda (Margine Operativo Lordo) si attesta a 1.132,7 milioni di euro, con un incremento di 103,7 milioni di euro (+10,1%) rispetto ai primi nove mesi del 2012 mentre l’Ebit (Risultato Operativo) si attesta a 810,7 milioni di euro, in crescita di 92,6 milioni di euro (+12,9%) rispetto ai primi nove mesi del 2012, dopo aver scontato ammortamenti per 322 milioni di euro.

Deliberato un acconto sul dividendo 2013 di 7 centesimi di euro per azione, che verrà messo in pagamento a decorrere dal 21 novembre 2013.

“Questi risultati sono la dimostrazione del livello di eccellenza raggiunto dalla squadra di Terna – afferma l’Ad Flavio Cattaneo – che, pur in una congiuntura economica non favorevole, ci ha permesso di conseguire buoni risultati e di continuare il nostro lavoro al servizio delle famiglie e delle imprese italiane, le quali grazie al lavoro di Terna negli ultimi otto anni hanno beneficiato di minori costi per oltre 5 miliardi di euro. Ma bisogna lavorare ancora molto, anche per dare un contributo alla ripresa economica del Paese, perciò Terna prosegue con il Piano di investimenti per lo sviluppo della rete elettrica italiana e delle interconnessioni transfrontaliere – continua Cattaneo – e guarda sempre a tutte le opportunità per una crescita organica, non solo nelle attività tradizionali, ma anche in quelle non tradizionali, sia in Italia che all’estero”.

FONTERepubblica

Terna: +15,8% utile netto 9 mesi a 411,6 mln, +10,1% Ebitda

Terna ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno con un utile netto di 411,6 milioni, in crescita del 15,8% rispetto ai 355 milioni dello stesso periodo del 2012. Lo comunica la società aggiungendo che l’ebitda si attesta a 1,132 miliardi con un incremento del 10,1% e l’ebit è cresciuto del 12,9% a 810,7 milioni.

I ricavi dei primi 9 mesi sono pari a 1,4 miliardi, in progresso del 7,9% rispetto all’analogo periodo del 2012.

Nel terzo trimestre i ricavi ammontano a 482,4 milioni (+9,1%), mentre l’ebitda si attesta a 400 milioni (+11,3%) e l’utile netto di periodo risulta pari a 147,9 milioni, in aumento del 10,7% rispetto al terzo trimestre 2012. I risultati dell’utile sono superiori al consensus raccolto da Radiocor.

FONTEIl Sole 24 Ore

Terna: Cattaneo, guardiamo a opportunità crescita in Italia e estero

“Questi risultati sono la dimostrazione del livello di eccellenza raggiunto dalla squadra di Terna che, pur in una congiuntura economica non favorevole, ci ha permesso di conseguire buoni risultati e di continuare il nostro lavoro al servizio delle famiglie e delle imprese italiane, le quali grazie al lavoro di Terna negli ultimi otto anni hanno beneficiato di minori costi per oltre 5 miliardi di euro”.
L’amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo, commenta i risultati dei 9 mesi aggiungendo: “Ma bisogna lavorare ancora molto, anche per dare un contributo alla ripresa economica del Paese, percio’ Terna prosegue con il Piano di investimenti per lo sviluppo della rete elettrica italiana e delle interconnessioni transfrontaliere e guarda sempre a tutte le opportunità per una crescita organica, non solo nelle attivita’ tradizionali, ma anche in quelle non tradizionali, sia in Italia che all’estero’.

FONTE: Corriere

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Flavio Cattaneo: Ttitolo al massimo storico, siamo società che interessa e piace

Piazza Affari, il titolo Terna vola e supera quota 3,60 euro, toccando il nuovo massimo storico. L’AD della società Flavio Cattaneo: “Evidentemente siamo una società che interessa e piace”,”in termini di total shareholder return da sei anni siamo il miglior titolo d’Europa tra le utility”.

Foto Cattaneo GIUGNO2013

Terna: Cattaneo, titolo ai massimi? Siamo società che interessa e piace

“Evidentemente siamo una società che interessa e piace”. Risponde così l’amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo, a Radiocor, alla domanda sull’andamento del titolo Terna che ha toccato nuovi massimi a oltre 3,60 euro, in giornate di rumors e ipotesi. La società è, infatti, sotto i riflettori per le prossime decisioni del Governo sulla cessione di una quota o sull’ipotesi di far confluire la quota di Cdp in Cdp Reti insieme a Snam.

FONTE: Corriere

Terna: Cattaneo, titolo ai massimi? Siamo societa’ che interessa e piace -2-

Nel corso di un’audizione al Senato sui prezzi dell’energia, Cattaneo ha parlato del buon andamento della società e del titolo tornando a criticare alcuni provvedimenti come la Robin tax. “I provvedimenti presi, come la Robin tax, ci hanno penalizzato sia dal punto di vista del valore che gestionale e dei rapporti internazionali. Terna è la prima società per presenza di fondi internazionali, parliamo tanto di attrarre investimenti…questo non ha certo favorito”. “Nel momento in cui lo Stato ha individuato un regime di tassazione – ha aggiunto – deve mantenerlo, non si possono cambiare le regole del gioco mentre si sta giocando. Questo non significa non venire incontro alle esigenze dello Stato ma lo Stato ragiona in termini di cassa e non di bilancio. Si può ragionare insieme. Le regole si possono cambiare ma all’interno di un quadro internazionale e non in corsa”. Terna oggi è ai massimi storici, ha evidenziato Cattaneo, “e in termini di **total shareholder return** da sei anni siamo il miglior titolo d’Europa tra le utility”. Ma questo non contrasta con le critiche a provvedimenti come la Robin tax: “L’economia italiana non è solo Terna, gli interventi hanno un effetto moltiplicatore. Il valore di un’azienda è sempre teorico finchè non la devi vendere ma quando si deve fare cassa forse si vale di più”.

FONTE: Corriere

Terna: Cattaneo, titolo ai massimi? Siamo società che interessa e piace

“Evidentemente siamo una società che interessa e piace”. Risponde così l’amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo, a Radiocor, alla domanda sull’andamento del titolo Terna che ha toccato nuovi massimi a oltre 3,60 euro, in giornate di rumors e ipotesi. La società è, infatti, sotto i riflettori per le prossime decisioni del Governo sulla cessione di una quota o sull’ipotesi di far confluire la quota di Cdp in Cdp Reti insieme a Snam.

FONTE: Borsa Italiana

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Senatrice Bonfrisco: il neocentrismo tradisce gli elettori Pdl

Alfano non può essere insieme segretario di partito e ministro dell’Interno.

Anna Cinzia Bonfrisco

Testo integrale da La Notizia Giornale del 25 ottobre 2013.

Più che un falco, la senatrice berlusconiana Cinzia Bonfrisco preferisce definirsi un gatto: «Sa com’è, ogni tanto mi scappa la zampa…». Se n’è accorto il leader delle colombe Quagliariello, da lei definito «apprendista stregone», «traditore» e infine «dottor Stranamore del centrismo».

Piacevolezze a cui ha fatto seguire il non voto sul suo ddl di riforma costituzionale («Sono d’accordo con Nitto Palma: non può prescindere da una seria e profonda riforma della giustizia»), passato poi per il rotto della cuffia tra gli strepiti allarmati dei pdiellini governativi. Due giorni dopo Bonfrisco sceglie di tornare sorniona ma non per questo le sue unghie retrattili sono meno affilate.

Su Alfano osserva di trovare «difficilmente compatibili le cariche di segretario di partito e ministro dell’Interno. Lo dico nell’interesse del Paese e anche nostro: abbiamo bisogno di qualcuno che dialoghi con i cittadini senza essere ingessato al Viminale». Ecco, il partito. Sulla sua nuova sede sventola la bandiera di Forza Italia e invece continuate a chiamarvi Pdl. «È soltanto una questione di tempo. Forza Italia è il punto di approdo di un movimento che per scelta unanime prevede che Silvio Berlusconi ne sia l’unico leader. Questo percorso si completerà con una ratifica del Consiglio nazionale, indetto probabilmente per l’8 dicembre». Al centro di tutto resta la decadenza di Berlusconi dal Senato. «Se dovesse dipendere dal voto del nostro principale alleato allora cambierebbe ogni cosa perché farebbe emergere una contraddizione non sostenibile». Veramente il ministro Lupi va garantendo che il governo resterà comunque in sella fino al 2015. «Chi dice che l’esclusione di Berlusconi non cambierà nulla si nasconde dietro a un dito. E soprattutto inganna gli elettori». Intanto non passa giorno che Giovanardi, Cicchitto e Quagliariello non evochino la costituzione di nuovi gruppi parlamentari. «Mi auguro che non si arrivi davvero a una scissione».

Vabbè, questo lo dite tutti. E nell’attesa? «Nell’attesa mi limito a toccare con mano lo stato di confusione di alcune persone convinte che si possa rappresentare il centrodestra prescindendo da Berlusconi e vagheggiando posizionamenti neocentristi magari targati Ppe. Tutti costoro sono troppo assorbiti dalle alchimie politiche di Palazzo. Non capiscono che gli italiani si aspettano risposte a problemi concreti e non formulette politiche». E quindi? «E quindi quanto volete scommettere che Silvio sarà ancora una volta in grado di tenerci insieme, nell’interesse generale?» conclude con un tono di voce placidamente minaccioso.

FONTE: lanotiziagiornale.it

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