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Novembre 2018

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NCC Roma | Noleggio con conducente a Roma

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  • 11 Novembre 2018

Quando ti rechi in vacanza e hai necessità di raggiungere uno degli aeroporti di Roma, devi necessariamente usufruire del servizio bus che collega il centro della capitale ai suoi aeroporti. Questo servizio è però scomodo per tutta una serie di motivi: innanzitutto devi recarti presso il punto di partenza del bus prestabilito, ciò implica il doversi muovere con il bagaglio ingombrante al seguito, ed in secondo luogo le tue valigie saranno piazzate all’interno dell’apposito vano laddove qualcuno potrebbe prenderle e portarle via per errore. Inoltre, ti sarà necessario attendere l’orario di partenza del bus sperando non vi siano ritardi sulla tabella di marcia o durante il tragitto, considerando che il bus è poco agile nel traffico ed è quindi soggetto a continui rallentamenti. Per ovviare a tutto ciò, esiste una soluzione che può decisamente migliorare il tuo modo di iniziare la vacanza, regalandoti tutto il relax del non dover pensare a nulla se non a divertirti.

NCC Roma | Noleggio con conducente a Roma

Il servizio di macchina con autista offerto da NCC ROMA infatti, ti offre tutta la comodità del non avere pensieri. Immagina una vettura interamente riservata a te, che ti raggiunge direttamente presso il luogo da te prescelto, e che ti porta direttamente in aeroporto senza dover attendere passeggeri o rispettare tabelle di marcia. Non più tempi morti dunque, ma tutta la praticità di un mezzo moderno e confortevole che ti porterà direttamente al terminal grazie ad un autista professionista che si occuperà dell’intera gestione del mezzo, incluso il carico e scarico dei bagagli. Non più lunghi tragitti con bagagli al seguito dunque, e non più tragitti a bordo di mezzi ingombranti che rischiano di farti perdere il volo a causa della loro scarsa agilità nel traffico. Il servizio di noleggio con conducente offerto da NCC Roma è esattamente quello di cui avevi bisogno per iniziare la tua vacanza nel migliore dei modi!

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Andrea Ricciuti “Quando mi abbandono” è il primo singolo estratto dall’album d’esordio “Fatemi posto”

Il brano pone le proprie radici in un rock underground di matrice italiana che traghetta una feroce critica alla nostra società.

L’agognata ricerca di un luogo in cui sia possibile trovare pace, ristoro e conforto è l’epicentro di questo brano, nel quale il protagonista, spossato dalla “centrifuga sociale” nella quale è costretto a vivere, prende coscienza dell’ineluttabile follia urbana. Il traffico all’ora di punta e la frenesia che lo contraddistingue porta l’autore ad un’attenta riflessione nei confronti dell’ansia che attanaglia le persone inseguite da qualcosa di immateriale e implacabile (il tempo). E così immagina una spiaggia che offre un “festoso banchetto” alla sua anima e la fuga da una “manica di matti” diventa necessaria e salvifica. Il luogo nel quale il protagonista si abbandona e riposa gli concede oltremodo la possibilità di riflettere sulle iniquità e le debolezze che attanagliano il proprio Paese facendo montare in lui un’impellente sete di giustizia. E proprio per questo motivo che nella seconda parte del brano il cantante infierisce contro mafia e Stato, entrambi colpevoli di stragi e altre amenità. I tre colpi di pistola, inseriti prima del secondo (e ultimo) ritornello, identificano il “marchio di fabbrica” dei malavitosi, quasi fosse l’unico loro linguaggio possibile.

Il “cogito ergo sum” (penso quindi sono) che chiude il brano è la rivendicazione della propria identità espressa dal protagonista, rivolta agli altri ma anche a se stesso.

 

Il pezzo è estratto dall’album “Fatemi Posto”, un disco che nasce dall’esigenza di portare alla luce alcuni dei brani scritti nel corso degli anni e dalla consapevolezza che questi fossero meritevoli di una maggiore visibilità.

 

«Desideravo un album che avesse come peculiarità la varietà di suoni, colori e atmosfere e così è stato, anche perché Beppe Tranquillino Minerva (produttore e arrangiatore) conosce a fondo i miei gusti musicali e ha convogliato perfettamente nel progetto sonorità e stili a me cari. I dieci brani riflettono in modo esaustivo ciò che di più personale, creativo e critico risiede in me dando anche spazio al ruolo di osservatore attento, cosa che traspare in diverse canzoni rendendole autentiche nelle frasi e nei concetti espressi. “Fatemi Posto” è un album di cui vado fiero e che mi dà la possibilità di uscire dall’anonimato con un lavoro vestito del miglior abito per una grande festa». Andrea Ricciuti

 

Autoproduzione

Produzione e arrangiamenti: Beppe Tranquillino Minerva

Radio date: 30 ottobre 2018

Pubblicazione album: settembre 2018

 

BIO

Andrea Ricciuti inizia la sua carriera musicale molto giovane nei Res Gesta, un gruppo formato assieme ad amici della scuola Music Academy, dove si diletta a cantare accompagnato da una chitarra comprata due giorni dopo aver assistito ad un concerto di Gianluca Grignani. Agli esordi in questa cover band, Andrea può sperimentare sia la musica e sia il canto, alternandosi al microfono con altri membri del gruppo. L’esperienza però termina ancor prima dei primi ingaggi ufficiali. Agli albori degli anni 2000 Andrea prosegue la sua esperienza musicale formando i Mostrofonico, un’altra cover band – questa volta più strutturata e con influenze indie rock – con la quale può cominciare ad affrontare i primi palchi e i primi concerti anche fuori dalle mura amiche cittadine.

Dopo un anno di alti e bassi Andrea si sente pronto per affrontare un nuovo percorso musicale, questa volta dando vita ad un progetto tutto nuovo e molto più affine al suo modo di concepire la musica. Nell’inverno del 2003 nascono ufficialmente gli Oltremodo, la band con la quale Andrea passerà più tempo in assoluto e con cui – nel ruolo delicato di cantante – darà alla luce i suoi primi lavori da autore ed esecutore. La band si propone di affrontare un repertorio originale che sperimenta diverse sonorità all’interno del genere rock italiano. I testi fluiscono con facilità e gli arrangiamenti soddisfano spesso le aspettative dei membri della band, creando una sinergia potente che sfocerà nella produzione nel 2008 del loro primo album: Paesaggi di un’anima.

La bella esperienza con gli Oltremodo giunge però al termine l’anno successivo e ognuno dei membri prende strade artistiche diverse. Andrea, sceglie di continuare la sua attività di cantante affiancandovi quella di chitarrista e crea, nel 2011, il gruppo DeaSchiva con il quale sperimenta la produzione di altri brani e altri generi musicali dalle sonorità più dure ed emotive.

Tre anni dopo anche i DeaSchiva terminano il loro lavoro e Andrea resta orfano di una vera e propria band. Dopo un paio di esperienze non soddisfacenti decide di procedere da solo alla produzione di altri testi e altra musica destinata a diventare un album solista dal titolo Fatemi Posto, nel 2018. Grazie alla collaborazione con Giuseppe Tranquillino Minerva, che si diverte a sperimentare suoni disarmonici e ritmi sincopati, Andrea gioca con testi profondi e taglienti facendo di quest’album il suo lavoro più rappresentativo e maturo.

Contatti e social

Album Spotify https://open.spotify.com/artist/0GS8TYZWO1u1Sb0xqJe4NW

Canale Youtube https://www.youtube.com/channel/UCYtImOejg4Avbc3iV3C-3ig

Profilo Fb https://www.facebook.com/andrea.ricciuti75

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Comunicati Salute e Benessere Volontariato e società

Riflessioni sulla collaborazione tra RLS, RSPP e medici competenti

Riflessioni sulla collaborazione tra RLS, RSPP e medici competenti

Presentati a Roma il 5 dicenbre i risultati della ricerca dell’Associazione AiFOS del 2018 sulla collaborazione tra i principali soggetti coinvolti nella sicurezza aziendale.

È evidente che nel contesto dinamico ed estremamente variegato del mondo del lavoro attuale sia sempre più importante che i vari attori della salute e sicurezza sul lavoro collaborino attivamente ed efficacemente all’obiettivo di ridurre infortuni e malattie professionali. Tuttavia benché il modello prevenzionale collaborativo sia presente nella normativa nazionale, con riferimento ad esempio al D.Lgs. 81/2008, molte esperienze e ricerche hanno mostrato in questi anni come nei luoghi di lavoro spesso non ci sia una sufficiente collaborazione tra operatori come gli RSPP (Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione), gli RLS (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) e i medici competenti.

 

Qual è la relazione nelle aziende tra RSPP, RLS e medico competente?  E quali sono le difficoltà più riscontrate?

 

Sicurezza partecipata: la collaborazione tra RLS, RSPP e medici competenti

Proprio per rispondere a queste domande e rendere più efficace la collaborazione tra gli operatori, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) ha condotto una ricerca nel 2018 attraverso tre diversi questionari in cui i vari operatori hanno potuto indicare, tra le altre cose, in quali attività vengono consultati in merito all’organizzazione della formazione e alla valutazione dei rischi, quali sono le modalità di svolgimento della riunione periodica e come sono le relazioni professionali con gli altri attori.

I risultati della ricerca, che costituiscono il Rapporto AiFOS 2018 pubblicato sul “Quaderno della Sicurezza” n°4 del 2018, saranno poi analizzati e diventeranno spunti per importanti riflessioni nel convegno gratuito “La sicurezza partecipata: la collaborazione tra RLS, RSPP e Medico Competente” che si terrà il 5 dicembre 2018 a Roma.

 

Riflessioni sui risultati della ricerca

Nell’indagine realizzata dall’Associazione AiFOS, che si è soffermata in particolare sulle risposte di RLS e RSPP, emerge una forte distanza dei giudizi di RLS e di RSPP che, se da un lato possono essere connesse alla tipologia dei diversi compiti da svolgere, riguardano spesso anche temi di carattere generale o trasversale.

Probabilmente in molte risposte ogni operatore si sente chiamato a “difendere” il proprio ruolo e non può sfuggire che se un RSPP è designato o nominato dal datore di lavoro e a questi risponde, un RLS ha come principale riferimento i propri compagni di lavoro.

E forse è proprio in queste differenze di contesto che è racchiusa la insufficiente collaborazione tra le parti.

 

Il convegno sulla collaborazione tra RLS, RSPP e Medico Competente

Proprio per riflettere e analizzare la ricerca si terrà, dunque, mercoledì 5 dicembre 2018 a Roma in viale David Lubin 2, presso la Sala del Parlamentino CNEL – dalle ore 9,30 alle 13,00 – il convegno di studio e approfondimento/Rapporto AiFOS 2018 “La sicurezza partecipata: la collaborazione tra RLS, RSPP e Medico Competente”.

 

Questo il programma dell’incontro:

 

Apertura lavori:

Lorenzo Fantini, Direttore dei Quaderni della Sicurezza AiFOS

 

Moderatore:

Francesco Naviglio, Segretario Generale AiFOS

 

Interventi:

Rocco Vitale, Presidente AiFOS, Mario Gallo, Professore a contratto di Diritto del lavoro nell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale: “Presentazione Rapporto AiFOS 2018 – Obiettivo sicurezza: la collaborazione tra RLS, RSPP e medico competente”;

Ester Rotoli, Responsabile Direzione Centrale Prevenzione Inail: “La valorizzazione della figura dell’RLS nel sistema della prevenzione: le azioni Inail a supporto”;

Umberto Candura, Presidente ANMA – Associazione Nazionale Medici d’Azienda e Competenti: “Il Modello ANMA di integrazione del Medico Competente nell’organizzazione aziendale”;

Cinzia Frascheri, Responsabile nazionale CISL salute e sicurezza sul lavoro: “Gli impegni della CISL per valorizzare la figura dell’RLS”;

Lucia Vurro, RSPP Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Luigi Edoardo Renna, RLS Università degli Studi di Bari Aldo Moro: “RSPP e RLS: una strana coppia di fatto”.

 

Il link per il programma e l’iscrizione all’evento:

http://aifos.org/home/eventi/intev/convegni_aifos/sicurezza_partecipata

 

Si ricorda che il convegno è gratuito, ma con iscrizione obbligatoria, e a tutti i partecipanti verrà consegnato un attestato di partecipazione con il rilascio di 2 crediti per Formatori area tematica n.1 (normativa/organizzativa) e RSPP/ASPP.

 

Per informazioni e iscrizioni al convegno:

Direzione Nazionale AiFOS: via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595031 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected]

 

08 novembre 2018

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Comunicati

Fabio Curto: “Only You” è il secondo singolo estratto dall’album “Rive volume 1”

Il “dark blues” all’italiana che ormai contraddistingue lo stile del cantautore vincitore della terza edizione di “The Voice of Italy”, si rende protagonista del nuovo brano prodotto da Fonoprint.

Guarda il video su YouTube

I ricordi di una passione impossibile riecheggiano nella notte percorrendo le vie desolate della città; un amore malsano che ognuno di noi ha conosciuto almeno una volta e dal quale a volte è difficile separarsi. Tutto questo è Only you.

 

L’album “RIVE Volume 1” esprime complessivamente la necessità di comunicare; una comunicazione che può interessare ed esternare un’esistenza, esperienze personali o un momento ben preciso. E può farlo essendo loquace o ermetico, posato o irrequieto, enigmatico oppure fin troppo esplicito, ma rimane pur sempre espressione unica, un bisogno comunicativo per l’appunto e come tale degno di rispetto.

 

«Dopo anni di sperimentazione nel 2017, ho intrapreso un percorso di selezione molto rigido riguardo ai miei brani pubblicando “RIVE Volume 1” insieme al circuito di Calabria Sona e alla Marasco Comunicazione. I brani erano tutti molto diversi tra loro e ad un certo punto ho sentito l’esigenza di intraprendere una strada. La maggior parte erano in lingua inglese ed ho accettato per la prima volta la sfida di un rewriting in lingua italiana cercando ossessivamente gli stessi suoni, la durata delle parole, il numero di sillabe e soprattutto il ritmo delle stesse. Per me le parole sono certamente importanti ma nel regno della musica penso che sia quest’ultima a dover regnare e per musica intendo suoni, emessi da un piano, da una chitarra o da una voce…è di suoni che voglio parlare alla gente, emozioni che trasudano da un intro teso e che sfociano in un inciso esplosivo e liberatorio». Fabio Curto

DICONO DI “RIVE VOLUME 1”

 

“La sua musica è fatta di canzoni che provano a mettere insieme pop, blues, soul, sostenute da una voce bella e aspra, scritte con in mente più i grandi spazi dell’America che della sua Calabria (…) Il suo è uno stile in cui sembra che domini la passione, non solo la tecnica. Media-Treck, Ernesto Assante

 

“Interessante la metamorfosi dei testi che Curto ha trasposto dall’inglese all’italiano cercando di salvaguardare le proprietà ritmiche”. Rumore

 

“Un bel disco, di mestiere, di talento, di capacità e anche d’arte poetica. Le parole non sono affatto un mezzo qualunque per Curto e sa bene come dimostrarlo. Cantautore, forse americano più di quanto lo sognano tanti italiani”. Blogmusic.it

 

RIVE VOLUME 1 sottolinea quanto sia importante comunicare per Fabio Curto: attraverso uno “studio” sociologico e antropologico sui nostri atteggiamenti e comportamenti, l’artista calabrese fa emergere la sua sensibilità artistica che va oltre la musica e mette l’ascoltatore davanti alla magia di un racconto senza tempo”. VivaLowCoast

 

“Parliamo di anima nera, anima latina nel cuore e poi decisamente americana nell’apparire”. MusicLetter.it

 

“Fabio Curto che ha una voce assolutamente figlia dell’America di Springsteen ci regala un disco italiano di una potenza lirica e melodica assolutamente ricca di sex appeal per gli amanti di un genere che va da Cocker ai nostrani Zucchero e Mingardi”. Musicalnews.com

 

Etichetta: Fonoprint

Radio date: 26 ottobre 2018

Pubblicazione album: 15 Giugno 2018

 

BIO

Fabio Curto è un cantautore polistrumentista italiano nato ad Acri (CS).

È stato conosciuto dal grande pubblico grazie alla vittoria del talent show su Rai 2 THE VOICE OF ITALY 2015 che ha messo in risalto la sua voce molto intensa e la sua capacità di creare forte legame emotivo con gli ascoltatori anche solo accompagnato dalla sua chitarra. La sua attività musicale antecedente a questo successo è molto varia e particolare: inizia a comporre a 12 anni e ben presto fonda diverse band con musiche originali tra cui L’Etandonnè, genere rock italiano e La Van Guardia, quintetto acustico che sposa lo swing, la rumba e la tradizione gypsy dei Balcani.

Dopo essersi laureato in Scienze politiche, decide di intraprendere l’arte di strada esibendosi da solo e con la band in gran parte dell’Europa e dopo la vittoria del talent pubblica un EP con Universal nel quale sono contenuti brani cantati e suonati durante il programma più tre brani originali. Tra i riconoscimenti più importanti del 2015 vanno ricordati Il Premio Mia Martini giovani, Premio Stella del Sud sezione musica e Social e il Premio Letterario Nazionale Vincenzo Padula. Nel 2016 gli è stato inoltre riconosciuto il Premio Manente. È attualmente attivo con live acustici in tutta Italia.

 

Contatti e social

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Assicurazione furto auto: a Napoli costa il 200% in più che a Milano

In Italia ogni anno vengono rubate circa 100.000 automobili, ma quanto costa assicurare l’auto contro questa evenienza? E come varia la tariffa lungo lo Stivale? Facile.it ha analizzato il fenomeno confrontando i costi della garanzia accessoria furto-incendio in alcune delle principali città capoluogo e scoprendo che la differenza di prezzo tra una zona e l’altra del Paese può arrivare a superare il 280%.

Napoli prima in classifica

Per confrontare le tariffe della sola garanzia furto-incendio, Facile.it ha preso come profilo di riferimento un automobilista di 43 anni, classe di merito 1, proprietario di un’auto station wagon familiare 5 porte del 2014 (valore attuale di mercato circa 7.000 euro) e ha calcolato la migliore offerta disponibile* nei seguenti capoluoghi: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino e Venezia.

Se forse non stupisce trovare Napoli al primo posto nella classifica dei costi – nella città campana la migliore offerta disponibile per la sola garanzia furto-incendio, esclusa quindi la copertura standard RC, è pari a 139 euro – quello che sorprende è la differenza con le altre aree esaminate; il costo di Napoli risulta essere più alto di oltre il 110% se confrontato con quello di Roma, dove il prezzo della copertura è pari a 64 euro, del 200% rispetto a Milano (45 euro) e, addirittura, di oltre il 280% rispetto a Bologna (36 euro). Tra le città analizzate l’unica che si avvicina al capoluogo campano è Bari, dove la miglior tariffa per la garanzia furto-incendio è pari a 111 euro.

Sotto la soglia dei 100 euro, e terza nella classifica del campione preso in esame, si posiziona Catania, città dove per aggiungere al premio RC anche la copertura furto e incendio bisogna spendere, secondo il miglior preventivo disponibile tramite Facile.it a ottobre 2018, 74 euro.

Come anticipato, va meglio, ma solo di poco, agli automobilisti di Roma; che comunque devono mettere a budget una cifra pari al 40% in più rispetto a Milano e Torino, aree dove invece la miglior tariffa per proteggere l’auto dal rischio furto e incendio è prossima ai 45 euro.

In coda alla classifica delle grandi città si posizionano, tutte con un best price prossimo ai 36 euro, Firenze, Genova, Venezia, Bologna e Cagliari.

«A determinare le differenze di prezzo sono diversi elementi; come il numero di furti d’auto registrati a livello territoriale e quello delle frodi alle compagnie», spiega Diego Palano, responsabile assicurazioni di Facile.it. «È così che si spiegano difformità di costo anche significative fra le varie zone del Paese. Il consiglio, al solito, è di confrontare le proposte di più assicurazioni, perché le tariffe applicate dalle compagnie possono variare in maniera significativa».

 

 

Questione di classe…

Altro dato interessante emerso dall’analisi è che, in alcune fra le città analizzate, a seconda della compagnia considerata, la classe di merito del proprietario del veicolo incide anche sul costo della garanzia furto-incendio. Per approfondire la dinamica, Facile.it ha utilizzato lo stesso profilo di proprietario sopra indicato, considerando però una classe di merito pari a 10.

Ecco allora che a Napoli, lo stesso profilo-automobilista* con classe di merito 10 anziché 1, guardando sempre alla migliore offerta disponibile tramite il portale, pagherebbe per la sola garanzia furto-incendio quasi il 10% in più; stessa cosa accadrebbe a Catania e Bari.

A Roma, Milano e Cagliari, invece, la differenza di tariffa tra una prima e una decima classe di merito è molto più marcata; il proprietario meno virtuoso vedrebbe lievitare la tariffa per la sola garanzia accessoria di oltre il 25%.

È però Torino la città tra quelle analizzate dove emerge la differenza maggiore; nel capoluogo piemontese, un automobilista in decima classe pagherebbe addirittura il 47% in più rispetto ad uno in prima classe.

Come detto, però, non in tutte le città il costo della garanzia furto incendio è influenzato così pesantemente dalla classe di merito; a Venezia e Bologna, ad esempio, la variazione è prossima al 2%, mentre a Firenze poco più dell’1%.

 

 

*tariffe relative alle migliori offerte disponibili su Facile.it, per i profili indicati, nei giorni 11 e 12 ottobre 2018. Facile.it confronta le compagnie assicurative elencate a questa pagina: https://www.facile.it/come-funziona.html#compagnie_confrontate

 

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Mutui: il 12% delle richieste arriva da cittadini stranieri

                                  

Aumentano le richieste di mutuo presentate in Italia da cittadini stranieri; è questa la prima evidenza emersa dall’analisi di Facile.it e Mutui.it secondo cui, nei primi 10 mesi del 2018, la percentuale di aspiranti mutuatari stranieri è stata pari a quasi il 12% del totale, valore in aumento di circa due punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2017, quando il dato era inferiore al 10%.

In calo – si legge nell’indagine realizzata su un campione di oltre 55mila domande di finanziamento presentate tramite i due portali* – sia l’importo medio richiesto dagli aspiranti mutuatari stranieri, sceso a 117.340 euro (-1,2%), sia il valore medio degli immobili da acquistare, stabilizzatosi a 157.281 euro (-7,2%).

Le nazionalità dei richiedenti

Guardando alle domande di mutuo presentate da cittadini stranieri, emerge che il 35% proviene da richiedenti di Paesi extra europei. Le prime tre posizioni nella graduatoria delle singole nazionalità rimangono invariate rispetto alla scorso anno; al primo posto si trovano i richiedenti della Romania, cui fa capo il 21,64% delle domande, seguiti da quelli di Albania (11,97%) e Moldavia (6,86%). Il quarto posto, invece, quest’anno è occupato dai richiedenti del Marocco (4,58%); una comunità ben radicata sul territorio italiano, ma fino allo scorso anno assente dalle prime posizioni. Slittano al quinto e sesto posto, rispettivamente, i richiedenti della Germania (4,09%) e della Svizzera (4,04%); nonostante la grande numerosità della comunità cinese in Italia, se si tratta di richiesta mutui per immobili siti nel nostro Paese, i cittadini della Repubblica Popolare sono appena diciannovesimi.

Per comprendere al meglio i dati è necessario tener presente che, seppur non vi siano delle procedure differenti per gli aspiranti mutuatari di nazionalità estera, alcuni istituti di credito considerano la residenza italiana come elemento fondamentale ai fini dell’erogazione del finanziamento e, in alcuni casi, potrebbero richiedere anche un periodo minimo di residenza nel Belpaese, che può variare tra i due e i cinque anni.

Importi medi richiesti e LTV

Interessante notare come, a seconda della nazionalità presa in esame, cambino notevolmente gli importi richiesti agli istituti di credito. Gli aspiranti mutuatari di origine rumena, albanese e moldava, ad esempio, nel corso dei primi 10 mesi del 2018 hanno cercato di ottenere, in media, circa 112.000 euro, mentre i richiedenti di nazionalità marocchina si sono orientati su un taglio medio di poco superiore ai 92.000. I valori aumentano se si analizzano le domande presentate da cittadini provenienti da paesi più ricchi; gli aspiranti mutuatari svizzeri, ad esempio, hanno cercato di ottenere finanziamenti di importo pari a circa 134.00 euro, mentre quelli tedeschi hanno chiesto poco più di 140.000 euro. Valori medi ancor più alti per i richiedenti francesi o inglesi; rispettivamente circa 150.000 euro e più di 160.000 euro.

A cambiare in base alla nazionalità è anche il rapporto tra il valore dell’immobile da acquistare e quello del mutuo richiesto (Loan To Value); gli aspiranti mutuatari di Romania, Albania, Moldavia e Marocco, ad esempio, hanno cercato di finanziare tramite mutuo, in media, circa l’80% dell’immobile, mentre se si guarda alle domande di mutuo presentate da cittadini svizzeri, francesi o inglesi, la percentuale di immobile che si intende finanziare è pari a circa il 68%.

Dove si chiede il mutuo

Analizzando la provenienza geografica delle richieste presentate nel corso dei primi 10 mesi dell’anno, emerge un quadro coerente con la distribuzione delle comunità straniere sul territorio italiano. Al primo posto si posiziona la Lombardia, area dalla quale sono arrivate quasi un terzo delle domande di mutuo presentate da cittadini stranieri (31%) tramite Facile.it e Mutui.it. Seguono il Veneto, da cui provengono il 13% delle richieste di finanziamento, il Lazio (12%) e l’Emilia Romagna (11%).

Gli importi erogati

Riducendo l’analisi ai soli mutui effettivamente erogati nel corso dei primi 10 mesi del 2018, la percentuale di finanziamenti concessi a cittadini stranieri è pari all’8% del totale, valore anch’esso comunque in lieve aumento rispetto allo stesso periodo del 2017, quando era pari al 7,2%.

L’importo medio erogato ai mutuatari stranieri è stato pari a circa 112.300 euro, necessario a coprire, in media, il 73% del valore dell’immobile.

 

 

* Indagine realizzata su un campione di oltre 55mila domande di finanziamento presentate tramite Facile.it e Mutui.it tra l’1 gennaio 2017 e il 31 ottobre 2017 e tra l’1 gennaio 2018 e il 31 ottobre 2018.

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È in corso, fino al 30 novembre, l’XI campagna nazionale di promozione dell’armonia nella coppia

L’XI campagna nazionale di promozione dell’armonia di coppia “Dall’io al noi” di AAF – Associazione Aiuto Famiglia Onlus, iniziata a ottobre e che durerà per tutto il mese di novembre, sta riscuotendo molto successo. Le coppie che hanno deciso di farsi aiutare, infatti, sono molteplici; tra loro si annoverano prevalentemente persone che vivono il rapporto in maniera conflittuale ma non mancano anche coniugi e fidanzati felici, decisi a migliorarsi e a migliorare la loro condizione di coppia.

«L’aiuto specifico offerto da AAF – Associazione Aiuto Famiglia Onlus prevede due fasi: la prima consiste nella somministrazione on-line a ciascun partner di un questionario per approfondire la conoscenza della propria relazione; la seconda riguarda l’analisi delle risposte rilasciate da parte di uno psicologo che ha scelto di aderire alla campagna nazionale di promozione dell’armonia di coppia, offrendo gratuitamente la sua esperienza e la sua professionalità». In totale gli psicologi volontari sono 314 e coprono tutte le province italiane (per ulteriori dettagli: www.aiutofamiglia.org/home/check-up-di-coppia/psicologi/)

Tanti sono stati anche gli attestati di stima per l’attività promossa da Aiuto Famiglia Onlus dalle personalità che si occupano, in differenti modalità, di nuclei familiari.

«Credo che la famiglia sia la grande occasione per essere felici – spiega Gigi De Palo, presidente del Forum delle Associazioni Familiari -. Eppure spesso le persone vanno in crisi, ad esempio quando si chiudono in se stesse e quando non riescono a raccontarsi. La soluzione di un problema relazionale sta proprio nel confronto. Per questo è importante la campagna annuale di AAF – Associazione Aiuto Famiglia Onlus».

«La relazione di coppia è un giardino da coltivare che ha bisogno di cure – aggiunge Francesco Belletti, direttore Cisf (Centro Internazionale Studi Famiglia) -. Spesso però, davanti a difficoltà o a incomprensioni, il proprio punto di vista o la propria frustrazione diventano l’unico sentimento, che annebbia quella bellezza del “noi” che ogni coppia in qualche modo ha certamente sperimentato».

Anche Marco Scarmagnani, giornalista, formatore, mediatore e consulente familiare ha voluto spendere alcune parole, dando la sua interpretazione. «Dall’io al noi significa passare ad un pensiero relazionale – dice -. Questo “noi” va pensato come entità nella quale l’”io” non si perde ma diventa ancora migliore. Attraverso l’altro, in pratica, si verifica un’evoluzione della propria personalità senza che quest’ultima si annulli».

Per informazioni: www.aiutofamiglia.org

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Arredo ufficio: gestire i flussi

Per lavorare al meglio è fondamentale avere spazi organizzati in modo comodo e funzionale, ma è altrettanto importante che l’ambiente di lavoro sia accogliente e creativo: l’arredo ufficio e degli ambienti di lavoro rappresenta un punto nevralgico di ogni processo aziendale.

Se ci pensate un qualsiasi processo aziendale, sia esso in forma cartacea, informatica o pseudo-tecnica, necessita di un ambiente all’interno del quale dispiegarsi: il dispiegamento di questi processi implica cioè una forma di arredo. L’arredo è letteralmente la maniera di predisporre lo scorrere dei flussi: possiamo in questo senso anche immaginare un arredo venoso, o un arredo intestinale. La natura è perciò la prima grande arredatrice d’interni che si sia mai vista: i flussi sono anzitutto flussi d’aria, d’acqua, di biomassa, di terriccio, flussi di formiche, di insetti, flussi di flussi. Ora, all’interno dell’organizzazione scientifica di un’azienda di qualità, è chiaro che il cosiddetto workflow (letteralmente: flusso di lavoro) necessita di essere strutturato in una maniera efficiente. Non solo, c’è di più. I flussi aziendali, in accordo con le teorie più recenti, devono avere una doppia (e per certi versi ossimorica) natura: da un lato devono incalanare le macchine desideranti dei dipendenti, all’interno di dei percorsi che impediscano delle deterritorializzazioni assolute. Dall’altro lato però, essi devono consentire la creazione di assemblaggi tra i vari portatori di forza lavoro, assemblaggi non previsti e perciò “emergenti”, vale a dire dotati di capacità sconosciute in prima istanza che l’azienda ha il dovere di mettere a valore.

Sembra stupido, ma predisporre una scrivania in un certo modo, scegliere il giusto armadio, piazzare il separè, può completamente cambiare volto e potenzialità di un ufficio: trasformare l’arredo ufficio perciò può rappresentare uno straordinario strumento per aumentare produttività e self-enjoyment di un’attività. L’invito nei confronti dell’imprenditore è perciò quello di sperimentare costantemente, condurre AB test, e avvantaggiarsi di quella che è una vera e propria scienza: l’interior design applicato all’ufficio. Certo, tutto questo va sviluppato compatibilmente con la cura della sanità mentale dell’impiegato: non possiamo pensare di stravolgere la vita lavorativa dell’impiegato, il suo – direbbe Simondon – “ambiente associato”, ogni 2 giorni. E’ per questo che gli esperimenti vanno condotti sottilmente, attraverso piccoli ed impercettibili modifiche che piano piano ci condurranno verso l’assetto migliore.

Con l’esperta equipe di Centro Negozi potrai studiare la soluzione più adatta ad ogni stanza del tuo ufficio, in base alle sue funzioni specifiche: quando ci chiamerai troverai dall’altro capo del telefono una equipe preparata e competente, che, con l’ausilio dei più avanzati concetti di interior design, ti aiuterà nel progettare la più efficace delle configurazioni d’arredo.

 

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La bellezza dei tornei giovanili, calcio per tutti!

Il calcio è uno sport che appassiona tantissimo e che ogni anno vede sempre un numero maggiore di persone che lo seguono, lo praticano o che lo tifano con passione, cuore e orgoglio. Ogni anno aumentano i tifosi di questo mitico sport che lega e che divide, e questo avviene perché fin da piccoli siamo stati istruiti ad amarlo, veniamo catapultati su un campo e cominciamo a correre, inseguendo quel pallone rotondo che da tute le parti scappa. Questa passione può partire dalla giovane età soprattutto grazie ai tornei giovanili di calcio, occasioni uniche nelle quali i ragazzi possono incontrarsi da diverse parti del mondo e crescere insieme e confrontarsi sul campo da calcio di questo magnifico sport. I tornei di calcio sono quindi un’occasione unica da non perdere, si svolgono spesso in località lontane da casa e sono quindi utili a far crescere i nostri ragazzi amanti dello sport. C’è poco da poter fare, il calcio ti invade, una volta entrato in te non se ne va facilmente.

Tornei giovanili per cresce insieme

I tornei di calcio giovanili, ti spingono a inseguire il sogno, ad andare avanti senza mai mollare e a non rinunciarvi alle prime difficoltà, essi sono occasioni irripetibili per mettersi in gioco ma anche in competizione con sé stessi e gli altri al fine di sviluppare le proprie doti calcistiche e di relazione sociale con gli altri, si perché come dicevamo a questi tornei giovanili di calcio ci sono davvero moltissimi ragazzi da ogni parte del mondo o d’Italia, dipende in che paese o regione vengono organizzati. Un’occasione unica sono questi tornei di calcio giovanili perché per la prima volta magari, i ragazzi di varie età, si troveranno ad affrontare sfide tutti insieme e quindi a crescere insieme e scontrarsi, vivranno in hotel per qualche notte e questo servirà loro ad impara ad arrangiarsi e quindi cresceranno sotto molti punti di vista. I tornei giovanili sono quindi una manna dal cielo per queste giovani generazioni con la passione comune del gioco del calcio.

Età differenti ma un’unica passione: tornei giovanili di calcio

All’ interno dei tornei di calcio giovanili possiamo trovare davvero differenti età di partecipanti, esse vanno dai “primi calci” dei bambini piccoli, passando poi per i “pulcini” e via via salendo sempre più fino ad arrivare agli allievi. Le occasioni create dai tornei giovanili sono uniche e non vanno perse, più ragazzi diversi uniti dalla stessa passione; inoltre la possibilità di praticare sport e stare all’aria aperta è fantastica e irripetibile, almeno non allo stesso modo dove a incontrarsi saranno diversi ragazzi di regioni o anche culture diverse. In più i tornei giovanili di calcio si svolgono sempre in località fantastiche spesso vicine al mare che garantiscono un clima pulito, e anche la possibilità di visitare località balneari rinomate che possono presentare una diversità di ristoranti e attrazioni turistiche, interessanti anche per i genitori che eventualmente  devono accompagnare i figli o vogliono comunque restare nell’area circostante e intrattenersi visitando e magari guardando una partita.

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Dieta e Alimentazione Salute e Benessere

Sei intollerante al lattosio? Ecco i sintomi e cosa eliminare dalla dieta!

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  • 5 Novembre 2018

Sei intollerante al lattosio? Ecco di cosa si tratta e quali sono gli alimenti da non mangiare.

L’intolleranza al lattosio è un disturbo molto diffuso soprattutto nell’età adulta e consiste nell’incapacità di digerire un particolare tipo di zucchero che troviamo nel latte chiamato lattosio. Il lattosio si trova non solo nel latte ma anche in molti prodotti lattiero-caseari.

Se pensate di essere intolleranti al lattosio la prima cosa da fare è cercare di seguire una dieta personalizzata, su misura per voi, escludendo i cibi che contengono lattosio.

In questo modo se siete realmente intolleranti al lattosio osserverete dei miglioramenti e la scomparsa dei sintomi. Fatto questo, per accertarvi che sia il lattosio l’unico responsabile di questi sintomi e non di altre patologie sottostanti è possibile effettuare alcuni test specifici di conferma in campo medico.

Sintomi dell’intolleranza al lattosio

Il lattosio non viene digerito per la carenza dell’enzima lattasi a livello dell’intestino e questo causa alcuni disturbi come gonfiore, gas, crampi addominali, nausea e diarrea che durano dai 30 minuti a qualche ora dopo l’ingestione di cibi che lo contengono. A seconda della quantità dell’enzima presente nel nostro organismo i sintomi possono essere lievi o gravi.

 La gravità dipende da quanto tempo il lattosio è stato consumato e dalla quantità di enzima che la persona produce.

Cosa mangiare per chi è intollerante al lattosio

Chi è intollerante al lattosio deve ridurre o eliminare completamente tutti i prodotti che contengono questo tipo di zucchero dalla dieta. Fortunatamente oggi in commercio esistono tanti prodotti lattiero-caseari senza lattosio, e quindi più digeribili. Anche il latte, si puù scegliere il latte di riso, di mandorle, di soia o semplicemente quello senza lattosio. Bisogna comunque fare attenzione e leggere sempre le etichette dei prodotti perchè spesso questo zucchero viene aggiunto a molti prodotti trasformati come ad esempio condimenti per insalate, carne, salse, cereali, zuppe, creme ed è presente anche in alcuni farmaci.

 

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Comunicati

Assolti manager Fotovoltaico: Era tutto regolare! Nessun processo verrà portato avanti.

Assolti tutti gli imputati con formula piena in quanto per la presunta associazione a delinquere. In buona sostanza, era tutto regolare! Nessun processo verrà portato avanti.

Tutto il mondo legato al fotovoltaico e alle energie rinnovabili ne è stato da sempre convinto, ma ora c’è una conferma incontrovertibile, conferma che arriva dopo ben 8 anni di lungaggini, ombre e grigio su quello che era il più grande progetto fotovoltaico fino ad allora concepito. I legali che hanno seguito la questione ne erano certi sin dal primo istante, ritenendola una montatura mediatico-giudiziaria che non doveva nemmeno nascere.

Otto lunghi anni di sequestri e procedimenti penali vari, culminati nel 2013 con una misura cautelare preventiva ordinata dalla dottoressa Paola Liace – allora Gip a Brindisi – che portò in carcere 16 professionisti, tutti imprenditori, manager e ingegneri, con la grave accusa di aver truffato (fino ad allora) oltre 300 milioni di euro, percependo incentivi frutto di un presunto aggiramento della normativa urbanistica per decine di impianti fotovoltaici realizzati.

Per i “furbetti del fotovoltaico” o quelli che avevano creato il “fotovoltaico col trucco”, così li avevano aggettivati a seguito dei numerosi sequestri preventivi, avvisi di garanzia e procedimenti penali promossi dall’allora sostituto procuratore di Brindisi Nicolangelo Ghizzardi, il 24 ottobre 2018 nell’aula del Tribunale di Roma è stata fatta giustizia, come ha esultato in aula l’avvocato Antonino Isgrò, che ha seguito personalmente sin dall’inizio l’intera vicenda giudiziaria nei vari filoni d’indagine.

In effetti, la “raffica” di procedimenti penali stampati in ciclostile – come li avevano definiti alcuni legali – partono dalla Procura di Brindisi e vedono come promotore l’allora Pm Nicolangelo Ghizzardi. Sequestri e contestazioni riguardanti l’aspetto urbanistico e che culminano nel 2013, con l’accusa di truffa e di indebita percezione di incentivi ai danni dello Stato. Questo procedimento, che porta sempre la firma di Ghizzardi e che lo stesso in una delle conferenze stampa definisce “procedimento sperimentale” è però, anni dopo, dallo stesso Tribunale di Brindisi ritenuto non di propria competenza giurisdizionale, che pertanto trasferisce l’intero fascicolo al Tribunale di Roma, che riprende e continua le indagini fino ad allora portate avanti dalla Procura brindisina.

Ieri il giudice dell’udienza preliminare della Procura di Roma, dottoressa Giulia Proto, su richiesta del Pm che ha chiesto il non luogo a procedere per tutti gli imputati, in quanto dall’esame di tutta la documentazione ha ritenuto non “esserci elementi che consentono di sostenere l’accusa in giudizio”, ha assolto tutti gli imputati con formula piena in quanto per la presunta associazione a delinquere: “Il fatto non sussiste”, per l’illecita percezione degli incentivi “non è stato commesso il reato” e per l’abuso edilizio “il fatto non sussiste”.

In buona sostanza, era tutto regolare! Nessun processo verrà portato avanti.

Protagonisti (o vittime) di questa vicenda i vecchi manager di Global Solar Fund e quelli di Energetica S.p.A. che avevano messo in piedi già nel 2007, la realizzazione di quello che era il progetto più grande d’Europa nel fotovoltaico (font. Huffington post) con la previsione di investimento in Puglia di oltre 900 milioni di euro, finanziati quasi interamente dal governo cinese attraverso la China Development Bank (fonte Corriere della Sera).

Alla guida dei due Gruppi vi erano il manager spano-cinese Javier Romero e l’italiano Gaetano Buglisi che, attratti anche dai proclami favorevoli sulle rinnovabili fatti dall’allora Governatore della Puglia – Nichi Vendola – (font. Repubblica) e dalla normativa regionale volta a favorire implementazione di energia pulita avevano fatto una scelta precisa, decidendo di far partire dalla Puglia quello che era destinato a diventare l’investimento e il progetto solare più grande al mondo.

Come disse oltre 10 anni fa lo stesso Gaetano Buglisi in una intervista al quotidiano Repubblica, “partire dalla città del petrolchimico, dalla centrale a carbone di Cerano e da un’area che ha uno dei più alti tassi di tumore ai polmoni al mondo, come Brindisi, è senza dubbio la scelta più sana e più giusta, in quanto i benefici dell’energia prodotti da fonti rinnovabili non sono solo da individuare tra le minori risorse fossili sottratte al sottosuolo e alla natura, ma soprattutto dai benefici indiretti prodotti alla salute umana”.

Tuttavia la scelta di iniziare proprio da Brindisi, nonostante gli oltre 140 impianti realizzati dal fondo d’investimento allora più grande d’Italia, nonostante nel 2010 i progetti sviluppati da Energetica col supporto di Gsf in Italia avessero superato i 1200 MW e nonostante i progetti ideati e commissionati dal duo Buglisi-Romero avevano anche trovato un accordo di finanziamento per oltre 2,5 miliardi da destinare allo sviluppo fotovoltaico col Governo cinese (fonte Il Sole 24 Ore) culminato con la sottoscrizione dell’impegno di investimento firmato a Roma direttamente dal presidente della Repubblica Cinese Wen Jiabao e dall’allora presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, è stata fatale!

Sequestri su sequestri, procedimenti su procedimenti raccontati dalla cronaca, hanno fermato l’iniziativa più grande nel settore fotovoltaico. Tantissimi gli avvocati di tutta Italia che hanno difeso e sostenuto la regolarità di tutto quanto realizzato, si menzionano, tra altri, i professori pugliesi Ernesto Sticchi Damiani e Francesco Paolo Sisto, l’avvocato torinese Ugo Colonna, il professor Giuseppe Di Trocchio, lo studio Vassalli-Olivo di Roma, gli avvocati milanesi Alleva e Salvatore Pino e l’avvocato Giulia Bongiorno che ha difeso gli interessi degli investitori.

In molti si chiedono come tutto ciò sia accaduto e quali siano state le ragioni sottostanti alla promozione di tutta una serie di iniziative giudiziali “seriali” che da ieri sono scomparse come una bolla di sapone. Il Gruppo Global Solar Fund (oggi con altri manager alla guida) è ancora il 2° produttore Italiano di energia da fonte fotovoltaica.

Fontel’Opinione

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Idee per riciclare tappi di sughero

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  • 5 Novembre 2018

In Italia si consumano ogni anno 28 milioni di ettolitri di vino, che rappresentano quasi il 12% del consumo mondiale! Malinconicamente, nella maggioranza dei casi i tappi vanno a finire nella spazzatura. E se, invece di riservare loro questo triste destino, decidessimo di riciclarli offrendo loro una seconda opportunità?

Riciclare tappi di sughero come accessori decorativi

Forse non ci hai mai pensato, ma il tappo di sughero ha un vero potenziale decorativo…basta solo un po’ di fantasia e piccola esperienza di riciclo creativo. La robustezza naturale del sughero lo rende un vero e proprio materiale universale, e il suo aspetto naturale dona bellezza e stile agli oggetti di tutti i giorni che possiamo creare o decorare: sottopentole e portafotografie avranno finalmente un nuovo look! Inoltre, possiamo creare pratiche bacheche da appendere al muro, sottobicchieri e persino eleganti portacandele! Cerchi un’idea per un matrimonio o evento particolare? Allora ti farà piacere sapere che i tappi possono diventare dei bellissimi portanome davvero ricchi di stile…dipende solo da te!

Alcuni consigli per sfruttare al meglio l’utilità dei tappi di sughero

Scommettiamo che dopo aver scoperto questi piccoli trucchi apprezzerai ancora di più i tappi di sughero? Iniziamo da un esempio classico: la bottiglia di vino non ancora finita ed il tappo che non vuol saperne di tornare dentro il collo della bottiglia per chiuderla. In questo caso, basta immergere la punta del tappo per 10 minuti in acqua calda e questa si ammorbidirà, consentendo di sigillare nuovamente la bottiglia.

Sapevi inoltre che i tappi di sughero fanno si può aiutarti ad evitare che la frutta nel cestino diventi brutta troppo velocemente? Un tappo di sughero tagliato a metà e posto nel cesto di frutta infatti, aiuta a ritardare la maturazione dei frutti e ad impedire loro di diventare neri e marcire troppo rapidamente.

Infine, un semplice tappo di sughero può salvare il tuo senso dell’olfatto: posizionato nel frigorifero infatti, il sughero è in grado di catturare i cattivi odori.

Pensaci bene la prossima volta, prima di gettare un tappo di sughero, adesso sai quante cose puoi farci!

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Comunicati Etica e Società

ZEROUNO: L’IMPRESA SOCIALE CHE RENDE LA DIGITAL ECONOMY INCLUSIVA

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  • 2 Novembre 2018

Il profit incontra il no profit. Il sociale si unisce al digitale. E nascono nuove opportunità di lavoro. Cresce a Bergamo l’impegno di ZeroUNO, la prima impresa sociale costituita ai sensi della nuova riforma del terzo settore per iniziativa delle cooperative sociali L’Impronta, Generazioni FA, Ecosviluppo e della Srl MIDA Informatica che, insieme al Patronato San Vincenzo, hanno deciso di investire sull’innovazione e sulla propensione all’imprenditorialità per aiutare i giovani under 30 che vivono situazioni di difficoltà famigliare, relazionale o con disabilità, ad entrare, con autonomia e con nuove e solide competenze, nel mondo del lavoro.

ZeroUNO, che conta già 5 dipendenti e 9 tirocinanti, si occupa di digitalizzare gli archivi cartacei, audio, video e i fondi fotografici, rivolgendosi ad aziende, biblioteche, fondazioni bancarie ed enti pubblici e privati che hanno l’esigenza di trasformare i dati in archivio in linguaggio digitale così da poterli salvaguardare e catalogare. Lavoro sempre più importante oggi come testimoniato anche dalle diverse commesse ricevute in questi primi mesi di vita da ZeroUNO, come il Museo delle Storie di Bergamo, che intende digitalizzare 200 mila fotografie in tre anni, e un noto marchio del fashion italiano che, dovendo trasferire gli archivi all’estero, ha richiesto a ZeroUNO di digitalizzare fotografie, bozzetti e cataloghi che hanno fatto la storia dell’atelier dagli anni ‘50 ad oggi.

L’attività per il Museo delle Storie di Bergamo, in particolare, vedrà, nel corso dei tre anni di progetto, l’avvio al lavoro di circa 30 ragazzi, il cui operato concorrerà all’apertura del Polo della fotografia storica nel convento di San Francesco in Città Alta che sarà inaugurato entro la prima metà di novembre. I ragazzi saranno formati dal Patronato San Vincenzo che metterà a disposizione dell’impresa sociale la propria esperienza per orientamento, corsi di formazione specialistica e continua, stage ed elaborazione dei curricula. L’obiettivo, infatti, è far sì che i giovani impegnati con ZeroUNO possano ottimizzare le competenze acquisite spendendole anche per altre opportunità professionali.

Fondamentale, a tal fine è l’esperienza fornita dal partner del mondo profit: MIDA Informatica, azienda specializzata in progetti di gestione e valorizzazione dei beni culturali e sviluppo di soluzioni informatiche che, tra gli altri, ha realizzato interventi di digitalizzazione sui 1.119 fogli del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci per la Biblioteca Ambrosiana di Milano. La Cooperativa Sociale L’Impronta, invece, si occupa della selezione e del tutoring dei ragazzi, Ecosviluppo ne incrementa il potenziale di inserimento lavorativo e Generazioni FA individua all’interno dei propri servizi giovani che possano candidarsi a svolgere percorsi di formazione e di inserimento lavorativo.

In particolare, nei progetti di ZeroUNO sono coinvolti giovani under 30 e persone che vivono situazioni di svantaggio, difficoltà familiare o relazionale o che abbiano una disabilità, garantendo loro una retribuzione e una possibilità di crescita. La formazione, infatti, è centrale nei progetti di ZeroUNO. Le persone inserite vengono avviate a percorsi di formazione di informatica di base e di formazione tecnica, con attività specifiche sugli strumenti tecnologici da usare per la digitalizzazione del materiale in oggetto. Ogni persona coinvolta è poi inserita in azienda attraverso un’esperienza “on the job” durante la quale sarà affiancata da un tutor della cooperativa sociale e da un tutor aziendale così da poter proseguire la propria formazione anche a lavoro.

«ZeroUNO è capitale, fiducia e opportunità. Tre parole chiave che descrivono perfettamente questa esperienza: capitale, dato dal fatto che le varie realtà che compongono questa impresa sociale hanno messo a disposizione le loro migliori risorse. Fiducia, perché è questo il valore alla base di ZeroUNO, e opportunità perché diamo delle possibilità concrete ai ragazzi coinvolti, alle aziende che richiedono i nostri servizi e all’intera società» commenta il presidente Stefano Rota, ricordando che in breve tempo ZeroUno è già cresciuta moltissimo: «Oggi abbiamo 5 ragazzi assunti e 9 tirocinanti, ci siamo già spostati dalla prima sede, all’interno di MIDA Informatica, perché avevamo bisogno di maggiori spazi, e siamo nuovamente alla ricerca di una location più grande. Abbiamo già ricevuto commesse importanti e sono in corso delle interlocuzioni con realtà molto sfidanti, con il desiderio di crescere sì, ma sostenibilmente».

«Con ZeroUNO la responsabilità sociale si fa impresa. È un’esperienza innovativa, una scommessa avanzata ancora prima che venisse varata la nuova legge sul terzo settore. Parliamo direttamente ai ragazzi, li facciamo mettere in gioco, creiamo nuovo valore, rigeneriamo le loro competenze. E lo facciamo attraverso il digitale, mostrando che l’interesse economico può andare di pari passo con quello sociale e che attraverso l’impresa si può perseguire il benessere di un’intera comunità» dichiara Sergio Bellini, responsabile commerciale di MIDA Informatica. «Invito quindi le realtà del territorio bergamasco, sia pubbliche che private, a dare fiducia a ZeroUNO perché è un’esperienza che restituisce al territorio valori e servizi, unendo all’alta qualità dei progetti realizzati quella delle sue persone. È un sistema win-win, in cui non solo si genera un servizio di valore per le aziende che ne fanno richiesta, ma si crea anche un arricchimento per tutto il territorio e per i ragazzi direttamente coinvolti».

 

ZEROUNO Impresa Sociale. ZeroUno è un’impresa sociale che promuove progetti e servizi ad alto contenuto tecnologico per la conservazione dei patrimoni culturali e degli archivi documentali, realizzati con attenzione alla qualità e alla sostenibilità, assicurando inserimento lavorativo per persone in condizioni di svantaggio sociale. Costituita nel gennaio 2017 per iniziativa delle cooperative sociali L’impronta, Generazioni FA, Ecosviluppo e della Srl MIDA Informatica che, insieme al Patronato San Vincenzo, hanno deciso di investire sull’innovazione e la propensione all’imprenditorialità, ZeroUno è la prima impresa sociale costituita a Bergamo ai sensi della nuova riforma del terzo settore. Rivolgendosi ad Aziende, Biblioteche, Fondazioni bancarie, Enti pubblici e privati che abbiano necessità di archiviare dati, immagini, fotografie, testi, ZeroUno vuol fare della qualità dei prodotti offerti il marchio distintivo della responsabilità sociale e della promozione del lavoro come luogo di realizzazione, raccogliendo la sfida della digitalizzazione del lavoro e dell’economia per un’innovazione inclusiva, intelligente e sostenibile.

www.zerounoimpresasociale.it

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YANA GATAULLINA: “DANCE TO THE END” è il nuovo brano dance della cantante e dj russa

Un sound dance-commerciale solare e coinvolgente avvolge un più intimo e velato concept narrativo: il ricongiungimento emotivo fra sovrastruttura ed essenza.

“Dance to the end” racconta delle impalcature metaforiche, positive e negative, che possono appesantire un percorso esistenziale col passare del tempo; ma anche e soprattutto del momento in cui si sceglie di abbatterle definitivamente. È così che la protagonista, mascherata di paure e fragilità, rincorre il suo passato. L’obiettivo è quello di ricongiungersi con la propria vera essenza. È proprio qui che subentra la figura materna, simbolo salvifico del passaggio fra passato e futuro. Solo grazie a lei ci sarà una nuova rinascita.

Yana Gataullina è una dj affermata a livello internazionale, oltre che aver lavorato in Italia, ha infatti raccolto successi in particolare in Grecia (Mykonos e Atene) e Spagna (Palma de Mallorca).

 

Guarda il video su Youtube

 

Etichetta: Rossodisera Edizioni Musicali

Radio date: 16 OTTOBRE 2018

 

BIO

 

Yana Gataullina nasce a Kazan, Tatarstan (Russia) il 27 Gennaio 1987.

La sua prima infanzia la vede viaggiare e spostarsi di continuo lungo l’intera Russia assieme alla madre, ginnasta di professione. A tre anni arriva in Italia. Fin da subito si appassiona di musica, arte, moda, danza e sport. A quattordici anni intraprende la carriera di modella e fotomodella. Solo qualche anno dopo inizia a fare la dj in giro per il mondo toccando paesi come Germania, Svizzera, Albania, Romania, Francia, Tunisia, Svezia, Finlandia, Lettonia, Dubai, Indonesia, Serbia, Jugoslavia. “Dance to the end” è il nuovo singolo dance della cantante e dj russa.

Contatti e social

Fb facebook.com/YanaG111?ref=bookmarks

Ig www.instagram.com/yanagata/?hl=it

Spotify https://open.spotify.com/artist/0dXHSeVzNKZhx5H47poZEV

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Comunicati

ELIA: “ACQUA MINERALE” è il nuovo singolo del giovane cantautore di Latina

Roma fa da cornice alla ballad italiana che celebra un pop fresco ed attuale.   

 

La storia di un amore desiderato. Una coppia incompiuta. La timidezza di lui contrapposta alla totale vitalità, allegria e spensieratezza di lei. Il profumo femminile, diffuso ovunque, sembra render possibile l’avvicendarsi di una notte in compagnia…ma l’unica compagna alla fine resta una bottiglia di acqua minerale.

 

Il cantautore rappresenta l’acqua come metafora di vita. Solo in quest’ottica la bevanda diventa allora una sorta di pozione magica capace di regalare coraggio e voglia di aprirsi nonostante le possibili difficoltà.

 

GUARDA IL VIDEO SU YOUTUBE:

 

Etichetta: Rossodisera Records

Radio date: 16 ottobre 2018

 

BIO

 

Elia Macchiarulo in arte semplicemente Elia nasce a Latina nel 1987. Sin da piccolo si avvicina alla musica cantando le canzoni di altri artisti. Per raffinare la sua tecnica vocale, grazie all’aiuto della famiglia, si iscrive ad una scuola di canto che frequenterà per otto anni. Nel frattempo sente l’esigenza di imparare a suonare anche uno strumento e si iscrive a scuola di chitarra e di pianoforte. Ad un certo punto della sua vita cantare cover non gli basta più, nascono così le sue prime canzoni. Nel 2011 produce il suo primo EP dal titolo “Nei pensieri” composto da quattro brani inediti. Questo EP nel 2012 viene pubblicato dall’etichetta discografica APM. “Nei pensieri” è un EP che descrive sia l’amore platonico che quello più intenso e passionale. Nel corso di questi anni Elia frequenta stage di formazione e interpretazione di canto, partecipa a manifestazioni canore e all’Accademia di Sanremo. Nel 2013 incontra nella sua strada David Marchetti, noto produttore, (Anna Tatangelo, Mariangela Di Cataldo sono solo alcuni degli artisti con il quale ha collaborato) che decide di dare un’opportunità al giovane cantautore. Dopo pochi mesi di collaborazione pubblicano, con l’etichetta discografica Ghiro Records, un nuovo singolo dal titolo “Se vuoi vivermi” che grazie anche al videoclip ottiene ottimi risultati. Sia il testo che la musica sono scritti da Elia e anche questa canzone parla d’amore ma, diversamente a “Nei pensieri”, ha un sapore più universale. Nel background di Elia c’è anche la composizione della sigla di un concorso di canto per bambini che porta un autorevole messaggio dell’UNICEF collegato al progetto “Vogliamo Zero” contro la mortalità infantile. Nel 2014 esce il nuovo singolo “Sei ancora tu” con relativo videoclip che vede la collaborazione della Fondazione Latina Film Commission. A Febbraio 2015 viene selezionato per la partecipazione a Sanremo D.O.C (programma televisivo in diretta su piattaforma Sky). Nel 2017 esce l’EP dal titolo “Non Ho paura” composto da cinque tracce. Nel 2018 interrompe la collaborazione con la Ghiro Records e pubblica il suo nuovo singolo ACQUA MINERALE con l’etichetta discografica Rossodisera Records dell’Avvocato Leopoldo Lombardi.

Contatti e social

Instagram: www.instagram.com/elia_officialmusic/

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Youtube: http://bit.ly/Elia-Official-Music

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Volontariato e società

Volontariato a Cuneo – Premiato al Parlamento Europeo il Coordinamento del Volontariato di Protezione Civile di Cuneo

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  • 1 Novembre 2018
volontariato a Cuneo

Volontariato a Cuneo – Premiato al Parlamento Europeo il Coordinamento del Volontariato di Protezione Civile di Cuneo

Si tratta del primo gruppo nato sul territorio. Premiato per gli elevati livelli di prevenzione, innovazione e partecipazione
Da poco rientrata da Strasburgo la Delegazione del Coordinamento del Volontariato di Protezione Civile di Cuneo, che è stato premiato come primo nato in Italia, da sempre all’avanguardia a livello di prevenzione, innovazione e partecipazione costante durante le calamità naturali in Italia ed all’estero.

La trasferta svoltasi nei giorni 22 e 23 ottobre ha visto protagonisti: Roberto Gagna, Gian Massimo Vuerich, Franco De Luca, Mauro Barbieri, Cristiano Marengo, Giovanni Bonino e Carlo Camperi.

Ricevuti in forma solenne nell’ufficio del Commissario Europeo Onorevole Christos Stylianidis che ha loro presentato loro, il suo programma per la prossima legislatura che ha incontrato anche il convinto consenso della delegazione cuneese. È poi stato consegnato loro l’attestato d’encomio per il lavoro svolto a favore della popolazione nel corso degli ultimi 20 anni. A sua volta il Presidente Roberto Gagna ha consegnato un crest del Coordinamento del Volontariato di Protezione Civile a ricordo dell’incontro.

Grande disponibilità dell’Onorevole Alberto Cirio, anfitrione di spessore, che li ha guidati all’interno della sede del Parlamento, ove hanno incontrato anche il Presidente dello stesso, Antonio Tajani. I delegati hanno anche assistito ad una seduta, in cui si è discusso della problematica delle “fake news” nella quale tutti i rappresentanti dei gruppi presenti erano concordi ed uniti nella volontà di arginare lo strapotere delle piattaforme operative.

Il Presidente Roberto Gagna dichiara: “Sarà mia cura e mio piacere far pervenire copia dell’encomio condividendolo con tutti i Gruppi ed i sindaci che hanno permesso il raggiungimento di tale traguardo”.

 

Il Coordinamento del Volontariato di Protezione Civile di Cuneo è il punto di coagulo e di gestione delle attività dei singoli gruppi di volontari, dei mezzi e delle azioni da intraprendere in caso di emergenze e calamità naturali.

La sua sede a Fossano, distribuita fra uffici e capannoni per il ricovero dei mezzi e delle risorse tecniche, è l’anello di congiunzione fra ivolontari dei singoli gruppi e delle diverse associazioni sparse sul territorio, con gli Enti della Regione Piemonte e con il governo della Protezione Civile Nazionale.

Il Coordinamento del Volontariato di Protezione Civile del territorio di Cuneo nel 2018 compie venti anni. In continua e crescente evoluzione attraverso le differenti esercitazioni a scopo formativo e informativo, si confronta con le sperimentazioni di nuove risorse e nuove tecnologie per l’aiuto alle popolazioni colpite da calamità

 

FONTE:  targatocn.it
FONTE: coordinamentocuneo.it

 

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Dieta e Alimentazione

La Cucina Italiana tra Tradizione e Qualità del Cibo

La cucina italiana è riconosciuta come una delle migliori in assoluto, un punto di riferimento per i buongustai di tutto il mondo che offre piatti e ricette che vedono coinvolti tutti i generi di alimenti come: la pasta, la carne, il pesce, le verdure e il tradizionale pane.
Questo primato della cucina italiana è stato raggiunto grazie a fattori determinanti come la qualità delle materie prime, la conoscenza nella preparazione e nella cottura derivata dalla lunga tradizione culinaria e l’abilità degli chef che sono capaci di realizzare piatti unici nel loro genere.
A conferma dell’eccellenza e del prestigio della cucina italiana c’è la grande diffusione dei ristoranti che sono presenti nelle città più importanti del mondo, negli ultimi anni con l’avvento di altre forme di ristorazione alternativa ai classici ristoranti, la cucina italiana ha conquistato anche altri ambiti aumentando il suo prestigio internazionale.
Con il mutamento degli usi e dei costumi della vita moderna una delle forme di ristorazione che si sono diffuse è il catering, questa forma di ristorazione nata come sostegno alimentare in luoghi non attrezzati per la preparazione e la cottura dei cibi si è trasformata in un servizio di altissima qualità capace di organizzare forme di ristorazione esclusive di altissimo livello.
Grazie alla grande esperienza e alla qualità la cucina italiana ha raggiunto anche in questo settore un livello di eccellenza assoluto, tra gli esempi più famosi possiamo citare quello dei catering Firenze che grazie all’innumerevole presenza in città di persone provenienti da tutto il mondo ha costantemente la possibilità do organizzare catering di altissimo livello per celebrare eventi come matrimoni di coppie straniere, meeting internazionali e ricevimenti di ogni genere.
Ad oggi la cucina italiana oltre che essere considerata tra le preferite da un punto di vista del sapore e della qualità degli alimenti è anche oggetto di attenzione per essere una delle più sane, questo ambito è stato anche esso oggetto di studi da parte della comunità internazionale che ha voluto approfondire alcuni casi di zone dove la longevità è nettamente più elevata rispetto alla media mondiale.
Questi studi hanno messo in rilevo come la dieta basata sulla cucina mediterranea dia giovamento all’organismo per la costante presenza di verdure combinata con metodi di cottura del cibo che non danneggiano i cibi in cottura e di conseguenza risultano sani anche per il nostro organismo.

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