“IL TRAMONTO DEI GIUSTI. I crimini di guerra e le resistenze europee al nazifascismo”: questo il titolo, dal forte richiamo evocativo, del saggio storico scritto da Pino Pelloni, che esce in occasione delle celebrazioni del 25 aprile. Il volume (pagine 236, Euro 15) si apre con l’introduzione dello storico e saggista di fama Piero Melograni ed è edito da Èthos, una giovane casa editrice sarda.
L’autore ha voluto dare a questa pubblicazione un taglio divulgativo, con il chiaro intento di avvicinare i più giovani alla storia e contribuire a favorire una maggiore conoscenza di una delle pagine fondamentali del nostro passato più recente. Lo ha fatto con una grande padronanza delle fonti, utilizzando le testimonianze più disparate: diari privati, pagine letterarie, raccolte di giornali, canzoni popolari, reperti filatelici, ricette di cucina, almanacchi da barbiere, film ed interviste fatte direttamente a testimoni di quegli eventi.
Insieme con il racconto della “storia degli storici” Pelloni ci fa conoscere, quasi in presa diretta, le testimonianze di Giorgio Bocca, Antonio Ghirelli, Amos Luzzatto, Carlo Lizzani e Piero Melograni. Il volume è arricchito dalle pagine letterarie di Jacques Maritain, Hannah Arendt, Alberto Moravia, Enzo Biagi, Piero Ottone, Marek Edelman e di numerosi altri protagonisti di quei tragici giorni. Infine, i contributi di storici come Renzo De Felice, Léon Poliakov, John Cornwell, Robert Sommer, Theodore Hamerow, Gian Maria Vian e Riccardo Calimani aiutano a ricostruire le vicende narrate. Sono ricordati lo sterminio degli ebrei, degli zingari, degli omosessuali; la violenza sulle donne e i bambini; la razzia dell’oro e delle opere d’arte perpetrato dai nazisti in tutta Europa; le stragi italiane da Boves a Marzabotto, da Pietransieri a Sant’Anna di Stazzema sino agli stupri in Ciociaria. Sono raccontate la rivolta del ghetto di Varsavia e le ribellioni nei campi di concentramento come di altri episodi della resistenza ebraica.
La lunga guerra di liberazione dell’Europa dal nazifascismo è qui proposta con dovizia di dati e con i suoi protagonisti. “E tutto questo – ha scritto nella sua introduzione lo storico Piero Melograni – Pino Pelloni ha voluto raccontarlo alle giovani generazioni, perché sappiano e soprattutto perché non dimentichino. E lo ha fatto da giornalista, da storico del costume, da critico letterario e cinematografico. Da uomo curioso delle vicende umane, da intellettuale che vuole capire. Con quella curiosità che, secondo Calvino, prese tutti gli italiani alla fine della guerra: “pieni di storie da raccontare”. Per non dimenticarsele. E quel desiderio di raccontare ha dato vita ad un importante movimento letterario e cinematografico italiano, il neorealismo”.
L’autore
Giornalista e scrittore, critico letterario e teatrale, filmmaker, saggista e storico del Costume, Pino Pelloni ha iniziato la sua carriera negli anni ‘70 sulle pagine di “Paese Sera”. Ha scritto per “Il Messaggero” e “La Nazione”; ha collaborato a numerosi programmi di RaiUno. È stato l’ultimo direttore del “Candido“, il settimanale fondato da Giovanni Guareschi. Oggi dirige l’agenzia giornalistica com.unica.
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